Un articolo di Vladimiro Giacché. Lo posto a pezzi.
https://www.leparoleelecose.it/?p=12338
[L’unificazione della Germania ci viene raccontata come uno dei più grandi successi della nuova Europa sorta dal crollo del Muro di Berlino. Ma ancora oggi, a quasi 25 anni dal crollo del Muro, la distanza economica e sociale tra le due parti della Germania non accenna a diminuire, nonostante massicci trasferimenti di denaro pubblico dalle casse del governo federale tedesco e da quelle dell’Unione Europea. In Anschluss. L’annessione. L’unificazione della Germania e il futuro dell’Europa (Imprimatur editore, 2013), Vladimiro Giacché mostra come l’unione delle due Germanie abbia significato la quasi completa deindustrializzazione dell’ex Germania Est, la perdita di milioni di posti di lavoro e un’emigrazione di massa verso Ovest che perdura tuttora, ma anche la distruzione della cultura e dell’intera élite intellettuale di quel Paese. La storia di questa “unione che divide” è una storia che parla direttamente all’Europa dei nostri giorni: l’Europa della moneta unica, ma anche – e non per caso – un’Europa in cui le economie sono sempre di più divergenti tra loro, e in cui la solidarietà e la fiducia in un futuro comune sono sempre più minacciate (dba)].
La liquidazione del ceto intellettuale
Per avere un’idea concreta di cosa si intende quando si parla di “liquidazione della élite della Repubblica Democratica Tedesca” dagli incarichi direttivi dell’amministrazione pubblica della Germania unita, basteranno poche cifre rese pubbliche nel 2004 dalla trasmissione “Umschau” della televisione pubblica tedesca MDR. A quella data il 100% dei giudici federali veniva dall’ovest; lo stesso valeva per il 96,8% dei presidenti di corte dei Länder dell’Est, come pure per l’89,4% dei giudici ordinari in servizio presso quei Länder. Nell’esercito proveniva dall’Ovest il 100% dei generali, il 100% dei colonnelli e il 90,3% degli ufficiali di grado più elevato.
In generale, tra i dipendenti dello Stato e i militari si ebbero non meno di 800.000 licenziamenti. I licenziamenti e prepensionamenti di massa crearono ampi sbocchi professionali e opportunità di carriera per funzionari e dirigenti dell’Ovest, non di rado nominati – per ironia della sorte – in base alla loro fedeltà politica ai tre partiti maggiori dell’Ovest.
Sii il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo.