Pagina 2 di 2

Re: Cupidigia ed egoismo fecero estinguere l'uomo

Inviato: 16 mar 2025, 20:29
da Shamash
Vento ha scritto: 16 mar 2025, 18:57 “Come ho già detto molte volte, tu puoi proporre prodotti o servizi anche eccellenti, ma se non sai o non vuoi proporli nel modo giusto e renderli noti al pubblico, li terrai solo per te e chiuderai l'impresa.”

In genere non rispondo agli interlocutori del settore, ovviamente di parte e quindi non liberi mentalmente.
I sistemi informativi sui prodotti commerciali oggi disponibili, come ad esempio quello di Amazon che uso per i miei acquisti, sono quanto mai efficienti. Il prodotto è descritto dal produttore con profusione di dettagli ed inoltre il mediatore (Amazon) riporta i commenti degli acquirenti.
Nessun messaggio pubblicitario ti informa così, anzi non ti informa proprio, peggio, non ti vuole informare, ma intimidire, aggredendoti con immagini spesso volgari, per stanare il tuo nascosto istinto gregario ed ottenere un coinvolgimento servile. Si tratta di vere e proprie violenze sulle persone, oltre alla violazione del domicilio.
Francamente non capisco perché venditori spendano soldi per presentazioni spesso ripugnanti, a meno che non si tratti di truffe, prodotti fasulli che nessuno comprerebbe lucidamente. Non mi sorprende che il mio migliore aspirapolvere non appaia mai nella pubblicità, avendo raggiunto notorietà grazie alle sue qualità, di cui sono venuto a sapere anche io in genere poco informato.
Anch'io generalmente non rispondo a chi è mosso solo da pregiudizi, non conoscendo l'argomento.
Ma è giusto fare chiarezza.
Intanto i "sistemi informativi" di Amazon cui fai riferimento, non sono pubblicità. Sono pagine di prodotti realizzate dai venditori (quando venduti da terzi), o da Amazon stessa. La pubblicità è quella che vedi in TV, sui giornali, su internet. Ti fa conoscere la convenienza di iscriverti ad Amazon Prime e soprattutto ti dice quando ci saranno promozioni (Prime Day, Black friday e così via).
Come ho già sostenuto in passato, applaudo quelle pubblicità che non hanno bisogno di parole per esprimere il messaggio che vogliono far passare, così come l'eleganza e la delicatezza di quelle che ti fanno capire senza dirtelo, ti fanno incuriosire senza descriverti tutto. Ma mi rendo conto che questa linea di pensiero è sempre più anacronistica, in un'epoca dove l'immediatezza (e la superficialità della gente) la fanno da padrone.
Ecco perché, purtroppo, moltissime pubblicità ormai sono orribili, sgradevoli da vedere e con messaggi talmente stupidi da insultare l'intelligenza di chi le guarda.
Per quanto concerne la tua aspirapolvere, è nella stessa situazione della Lamborghini, per citarne una. Non fa pubblicità (non nel senso conosciuto ai più) ma vende comunque bene e soprattutto è conosciuta in tutto il mondo. Ma per conquistare prestigio e reputazione, bisogna prima impegnarsi parecchio...
Chiudo con un pensiero sul tema dell'assillo. Non è questione di truffe (anche perché la legislazione, i controlli e il codice deontologico - soprattutto in Italia - sono severissimi) bensì dell'enorme concorrenza esistente oggigiorno (non solo di aziende, prodotti o servizi, ma proprio di canali di comunicazione). Quindi chi non ha un messaggio veramente buono, di qualità e ben confezionato, propende per il martellamento dei fruitori.
Spesso ottenendo l'effetto contrario di quello per cui pagano...
Ma, come per tutti i lavori, non tutti lavorano bene, con professionalità e rispetto per il cliente. Anzi...
Infine, non è una violazione di domicilio, perché alla fine sei tu - fruitore/cliente/potenziale cliente - che scegli di accedendere la TV, di non cambiare canale, di sfogliare un giornale o pagine in internet. Nessuno ti costringe, quindi sei tu che fai entrare in casa tutto ciò. Che poi, come detto poco sopra, spessissimo ormai sia spazzatura, non ne inficia il concetto di fondo della sua stessa esistenza. Bye

Re: Cupidigia ed egoismo fecero estinguere l'uomo

Inviato: 19 mar 2025, 22:51
da Fosforo31
vatel ha scritto: 5 apr 2023, 8:42 Scusate se non sono al vostro livello intellettuale, ma anche da ignorante in materia credo che ormai la strada che l'uomo sta percorrendo sia questa: l'egoismo e l'ingordigia sono diventate vere e proprie malattie e stanno divorando tutti i sani principi su cui si dovrebbe basare una civiltò; io credo che la colpa sia dell'esasperato consumismo, che ormai è diventata la religione più praticata al mondo, che dagli anni '60 ad oggi ci ha trasformato da esseri umani in "consumatori" o "consumattori", in quanto recitiamo nel teatrino che il consumismo ha messo su.
Riflessioni? Ricette per cambiare questo triste destino?
Mi piace questo vecchio post, eccetto un pochino l'esordio. Infatti ignoranti lo siamo tutti: ammetteva di esserlo un gigante come Socrate, figuriamoci oggi con uno scibile immensamente più esteso. Per inciso, io sono abbastanza convinto che, casi patologici a parte, non esistono differenze ab origine di livello intellettivo tra gli esseri umani. Se non del tutto marginali e trascurabili rispetto ai fattori ambientali, socioeconomici e culturali (a partire dalla famiglia per proseguire con la scuola, le amicizie, il lavoro e molto altro) che influenzano molto più dei geni quella cosa non ben definita che chiamiamo intelligenza e che si pretende perfino di misurare con il cosiddetto QI. In altri termini, prima di essere animali intelligenti noi siamo animali sociali. Per ragioni misteriose, probabilmente anche per fattori casuali - mentre chi vuole può credere al dono divino - abbiamo sviluppato e perfezionato la nostra organizzazione sociale molto meglio delle altre specie animali. Questo ci ha resi più intelligenti e più forti di tutti. Ma alla nascita noi abbiamo tutti all'incirca le medesime potenzialità cognitive. Mi spiego con un esempio. Se ipotizziamo che nello stesso ospedale in cui fu partorito Einstein fu partorito anche lo scemo del villaggio, scambiando per errore le culle, Einstein, da grande, sarebbe diventato lo scemo del villaggio e lo scemo del villaggio sarebbe diventato Einstein.
Paradossalmente, ma non troppo, la socialità non ha solo rafforzato virtù come l'intelligenza, l'altruismo e la temperanza, ma anche i loro opposti: la stupidità, l'egoismo e l'ingordigia. Basta pensare al razzismo, che è una delle forme più plateali di stupidità e che nasce quando cominciano a diffondersi nella società individui stupidamente ritenuti "diversi" e inferiori; o all'egoismo ingordo di chi vive per accumulare ricchezza pari a 100 o 1000 volte quella media nella società. Senza dubbio il sistema economico in cui viviamo, il libero mercato che mette tutti in competizione con tutti perseguendo la cieca illusione della crescita senza fine, accresce a livelli patologici l'egoismo e l'ingordigia che sono innati negli esseri umani (pensiamo ai bambini molto piccoli, dove sono manifestazioni fisiologiche dell'istinto di sopravvivenza). Questo è anche il preciso motivo per cui il capitalismo liberista ha storicamente sconfitto il comunismo statalista: il primo, al contrario del secondo, vellica l'egoismo e l'ingordigia degli individui. Il filosofo Zygmunt Bauman assimila questo pernicioso fenomeno addirittura a una mutazione genetica, a un'involuzione della specie: nella società opulenta occidentale si è estinto Homo sapiens ed è stato sostituito da Homo consumens. Negli anni 80 c'era un gruppo punk rock emiliano, i CCCP (non a caso la sigla in cirillico dell'Unione Sovietica), di cui oggi si ricordano solo i "trinariciuti" e inossidabili comunisti dei tempi che furono (come il sottoscritto). Ma il ritornello di una loro canzone lo ricordano tuttora in tanti, perché in tre parole c'è scolpito il triste destino di Homo consumens:
PRODUCI, CONSUMA, CREPA!
In modo quasi altrettanto conciso Massimo Fini stigmatizzava il paradosso della degenerazione consumistica:
"Non produciamo più per consumare ma consumiamo per poter produrre".
Oggi la faccenda si è vieppiù aggravata perché, così come la calcolatrice ci sta facendo dimenticare gli algoritmi delle 4 operazioni appresi alle elementari, Homo consumens si è talmente adagiato nel suo ruolo passivo che sta perdendo la capacità di produrre. Una ulteriore e prevedibile involuzione, accelerata dalla globalizzazione. Infatti nel ricco Occidente produciamo sempre meno beni materiali, delocalizzandone la produzione all'estero, specie in Asia, e andiamo verso un'economia di servizi. Chiudiamo fabbriche e apriamo uffici e agenzie, bar, ristoranti e centri commerciali. Un'economia di servizi ha, sulla carta, un notevole vantaggio: consente di disaccoppiare, almeno in parte, la crescita economica dall'impatto ambientale. In effetti oggi il trend dei paesi occidentali è una crescita sia pure lenta del PIL, accompagnata da una lieve ma costante riduzione delle emissioni di CO2. Che si deve al miglioramento (tecnologico) dell'efficienza energetica e alla "esportazione", per così dire, di una parte delle nostre emissioni verso i paesi dai quali importiamo le merci che in passato producevamo in casa con conseguente impatto ambientale. Ma questo impatto ambientale, cioè la cd. impronta ecologica, non si limita all'impronta del carbonio: ci sono l'impronta dei materiali, il consumo di suolo, di acqua, etc. Inoltre è intuitivo che un'economia di soli servizi difficilmente potrà autosostenersi. A meno che non sia un paradiso fiscale che attira capitali dall'estero. Teniamo anche conto che le macchine e l'intelligenza artificiale si avviano a sostituire il lavoro umano nella produzione di servizi come e più che nell'industria. In definitiva l'Occidente si avvia a pagare il giusto prezzo per il suo egoismo e la sua ingordigia. E cioè un triste declino, già in atto, dove si lavora e si produce sempre meno, dove l'inflazione erode i salari e il risparmio privato, la popolazione decresce e invecchia, mentre aumenta la disuguaglianza e mentre il primato tecnologico e quello culturale si trasferiscono in nazioni più giovani, più popolose e più laboriose. Alla lunga il crollo dell'Occidente è inevitabile? Di questo passo è certo come la morte: è solo questione di tempo e credo che le follie di Trump (in particolare il negazionismo climatico e i dazi) e la follia europea del riarmo finanziato a debito potrebbero imprimere una brusca accelerazione, se non il colpo di grazia. Si può invertire la rotta? Forse, dico forse, siamo ancora in tempo. Magari sotto la spinta cogente del global warming (che sta sicuramente accelerando) riusciremo con non pochi ostacoli e forzosi sacrifici a ripristinare i primati della socialità sull'egoismo, del popolo e dello Stato sull'individuo, dell'essere sull'avere. Abbattere drasticamente gli orari di lavoro, lavorare meno lavorare tutti. Da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni (K. Marx). Riavvicinarci alla natura, difendere con tutte le forze e tutte le risorse la casa di tutti. Anche rinunciando a molti agi, sprechi, eccessi del consumismo e del cosiddetto benessere economico. Segando cioè, con il sudore della fronte, le sbarre dorate della lussuosa prigione in cui, per egoismo e avidità, ci siamo autoreclusi.