Sarebbe opportuno analizzare i fatti attenendosi alla legge, per chiarire di chi siano veramente le responsabilità.
Premetto che non mi è dato sapere se l'istituzione di determinate zone rosse, come i focolai delle due città bergamasche, avrebbero davvero salvato vite.
Tornando ai fatti, il riferimento è chiaramente alla Legge 23 dicembre 1978, n. 833 che all'art. 32 afferma:
(Funzioni di igiene e sanita' pubblica e di polizia veterinaria)
Il Ministro della sanita' puo' emettere ordinanze di carattere
contingibile e urgente, in materia di igiene e sanita' pubblica e di
polizia veterinaria, con efficacia estesa all'intero territorio
nazionale o a parte di esso comprendente piu' regioni.
La legge regionale stabilisce norme per l'esercizio delle funzioni
in materia di igiene e sanita' pubblica, di vigilanza sulle farmacie
e di polizia veterinaria, ivi comprese quelle gia' esercitate dagli
uffici del medico provinciale e del veterinario provinciale e dagli
ufficiali sanitari e veterinari comunali o consortili, e disciplina
il trasferimento dei beni e del personale relativi.
Nelle medesime materie sono emesse dal presidente della giunta
regionale o dal sindaco ordinanze di carattere contingibile ed
urgente, con efficacia estesa rispettivamente alla regione o a parte
del suo territorio comprendente piu' comuni e al territorio comunale.
((COMMA ABROGATO DAL D.LGS. 15 MARZO 2010, N. 66)).
Sono altresi' fatti salvi i poteri degli organi dello Stato
preposti in base alle leggi vigenti alla tutela dell'ordine pubblico.
In pratica, la Regione disporrebbe di taluni poteri, non certamente quelli di disporre dell'esercito e in generale delle Forze dell'Ordine, necessarie invece per l'istituzione e il controllo territoriale e il rispetto delle "zone rosse". Inoltre, a ben vedere, la Costituzione afferma all'articolo 117, secondo comma, lettera Q che è di competenza dello Stato il tema delle dogane, la protezione dei confini nazionali e
profilassi internazionale. Visto che per la gerarchia delle fonti la Costituzione primeggia sulle altre, viene da sé che la competenza appare in capo al Governo centrale.
Inoltre, lo stesso Conte ha ammesso a Bergamo che non ha voluto chiudere quei due comuni perché di fatto era già stata decisa la chiusura dell'intera regione e tale valutazione era scaturita dagli approfondimenti chiesti al Comitato Tecnico Scientifico che li ha forniti il 5 marzo, il 6 sono stati discussi e il 7 è stata chiusa la Lombardia.
Plauso per la gesione a Fontana, a Zaia e a Bonaccini, così come al fatto che essi si siano battuti per una gestione dello Stato assolutamente poco efficace - per usare un eufemismo - fatta di ritardi, contraddizioni e presenza mediatica.
Non parliamo poi degli infiniti sprechi per tutte le follie messe in atto, fra chiusure, decreti illogici, banchi a rotelle e così via. Ma non sono oggetto della discussione.
https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls? ... %20regioni.
https://www.senato.it/istituzione/la-co ... #:~:text=q
https://www.bergamonews.it/2020/04/28/c ... ia/368959/