Per dovere riporto parole di Sansonetti che vuole staccarsi dalla triste compagnia-
https://www.ilriformista.it/parlare-di- ... en-294247/
Vorrei capire però come è possibile considerare un folle chi parla di resa e poi tranquillamente discutere dell’ipotesi di una guerra nucleare come situazione molto sgradevole ma forse inevitabile per le regole della realpolitik. Naturalmente io non credo che nessun leader del mondo pensi seriamente alla possibilità di usare le bombe atomiche. Perché non servono particolari capacità di analista o di futurologo per capire che l’uso anche di due sole bombe atomiche (una per parte) porterebbe ad anni di declino della civiltà umana, sul piano economico, su quello sociale, su quello del rapporto tra Stati e sul piano del senso comune e della cultura dominante. Però anche se escludo la possibilità che qualcuno seriamente prenda in considerazione l’uso dell’atomica, la cosa mi angoscia ugualmente. Perché comunque i capi di Stato e i grandi opinionisti ne parlano con leggerezza. Ipotizzano che Putin sia costretto ad usarla (e si muovono per spingerlo in quella direzione) e ragionano su quale possa essere la risposta più efficace. Immaginano che se lo zar esagererà , pagherà con l’annientamento della Russia. E in questo modo introducono un linguaggio, e dei parametri di riferimento per il dibattito pubblico, che fino a qualche mese fa erano inimmaginabili.
Scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne. Amos 5,24