luce allievi ha scritto: ↑25 ott 2021, 10:01
“boomer” è un appellativo che, nel significato proprio, indica una persona nata negli anni del cosiddetto “baby boom”, cioè nel periodo di forte incremento demografico che ha interessato diversi paesi occidentali e che in Italia si è registrato tra il 1958 e il 1974.
Nelle nazioni occidentali, i boomers sono la generazione più numerosa, detengono l’80% della ricchezza e detengono il potere politico.
Per estensione, il termine boomer è diventato uno spregiativo che gli under 21 (i millennials) rivolgono a chiunque faccia parte di una classe dirigente che considerano vecchia, superata, corrotta, cialtrona.
Quasi nessun boomer riesce a percepire il disprezzo di un millennial che gli dice "ok boomer!".
E' una accusa politica, una condanna morale a carico di una classe dirigente sciagurata che, nata nel boom economico, è riuscita a dilapidare ogni ricchezza, a dissipare ogni patrimonio che avrebbe dovuto lasciare in eredità, a sconciare il mondo con una nube fuligginosa di paura e presagi apocalittici.
Ed è l'insulto di un giovane che, mentre tenti di propinargli le solite cazzate, ti guarda negli occhi ed è come se ti urlasse "ma stai zitto, vecchio stronzo!".
Agli occhi dei millennials, io rientro nella categoria dei boomers perché, nonostante sia nata nel 1978 (e quindi faccia parte della generazione successiva), appartengo alla classe dirigente e parlo lo stesso linguaggio politico della classe dirigente.
Questo rappresenta un grave peccato originale di per sé, a prescindere dalla mia effettiva attività dirigenziale e dalle mie effettive opinioni politiche.
Perche i millennials percepiscono la politica come un tutt'uno indistinto, senza differenze rilevanti o minimamente significative tra Destra e Sinistra.
Ma io sono di coccio e continuo a cantare il sogno della mia Sinistra mitica e romantica, riformista e democratica, realista eppure capace di slanci ideali.
E qualche millennial dopo un po' capisce che in fondo non sono così stronza.
Anche se sospetto che della mia Sinistra continui a non capirci niente e che, a oltrepassare il muro del suo disprezzo, sia soltanto lo stile poetico delle mie narrazioni.