nerorosso ha scritto: ↑12 set 2021, 23:21
Te la puoi pure tenere, e bella stretta…
Io ne faccio volentieri a meno della signora del
TINA…
Lei che insieme a Reagan furono gli iniziatori delle peggiori nefandezze neoliberiste, di cui oggi vediamo i risultati. E il processo sembra non essere finito. Dove ci porterà il tuo fulgido esempio?
PS
Fermo restando che anche la Meloni è a livello di ideologia economica anche lei neoliberista, anche se ammantata di nazionalismo o pseudo tale…
Preferisci il comunismo in salsa cinese di ...
... Xi Jinping, ovvero una miscela di politiche
turbo capitalistiche in campo economico, e una feroce dittatura
stalinista orwelliana in campo politico? Ovvero il peggio dell'uno e dell'altro sistema, in un unico invincibile mostro?
Tu dimentichi in che condizioni versasse la Gran Bretagna nel
1970, ovvero quando la TINA prese le redini della baracca. Il Regno Unito veniva sempre definito "The sick man", il grande malato d'Europa. Al termine delle sue politiche di privatizzazione, quelle che, per intenderci, misero (davvero) in mano privata la British Telecom, la British Gas, la British Airways, e tutte le altre municipalizzate nazionali, ma per davvero privatizzate, non come le nostre Enel e Snam, beh, quel Paese era diventata l'economia più dinamica d'Europa. E tutti gli inglesi, dopo un decennio di sacrifici, avevano mediamente parecchi dindini in tasca in più.
Tutti.
Ma una cosa ripeteva la Thacher:
"Privatizzeremo tutto. Ma lasceremo nelle mani dello Stato il Servizio Sanitario Nazionale e le Ferrovie. La Sanità perchè altrimenti, come avviene in America, avremo degli ospedali all'avanguardia nel mondo, ma con la maggioranza degli Inglesi che dovranno rimanerne fuori, perché non potranno permetterseli. E le Ferrovie, in quanto sono una azienda che, per sua natura, comporta investimenti colossali, che possono dare ritorni se non in termini di decenni, e che quindi non possono funzionare a dovere se date in gestione a dei privati"
Non dimenticare che la Thacher era la figlia del
droghiere, un nomignolo che gli hanno affibbiato i suoi avversari, che lei ha finito per appuntarsi come una medaglia. E
detestava cordialmente la Regina Elisabetta, come fanno tutti quelli che, provenendo da una famiglia di origini modeste e arrivando a posizioni di rilievo, guardano con
schifo mal celato tutti i nati bene con cui, volta a volta, hanno a che fare.