Crossfire ha scritto: 7 mar 2021, 10:01
Cemento, vetri e microchip: così nel mondo spariscono gli ultimi granelli di sabbia
Nessuno ci crede quando lo sente dire, eppure il mondo sta finendo la sabbia.
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Ogni anno ne consumiamo 15 miliardi di tonnellate e dal 1990 la domanda è cresciuta di tre volte: di questo passo arriveremo a 40 miliardi l’anno entro il 2050.
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È in Cina il problema, visto che l’incredibile sviluppo del paese richiede il 58 per cento della sabbia estratta nel mondo. In tre o quattro anni i cinesi hanno prodotto più cemento di quanto sia stato usato dagli Stati Uniti in un secolo.
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Ma usare la sabbia ha un beneficio facile ed immediato; lasciarla dov’è è meglio per l’ambiente, ma costa di più. Dunque ci occuperemo sicuramente del problema, ma solo quando la sabbia sarà finita.
Questa idea che le risorse del nostro pianeta siano infinite e che la crescita deve essere infinita, sará la condanna.
durante il periodo 1995/2010 ho frequentato assiduamente (Stagione completa da maggio a settembre) un Campeggio importante del sud Sardegna.
Davanti c'era una spiaggia, interamente utilizzata esclusivamente dai clienti di detto campeggio. Nonostante gli oltre 3000 fedeli campeggiatori, la spiaggia era così vasta che non c'erano problemi neppure per parcheggiare su di essa le numerose barche e i tanti gommoni. Come minimo, in qualche punto la spiaggia aveva almeno cento metri di distanza dal mare. Dalla riva si poteva camminare in acque basse,dove giocavano i bambini senza problemi, per almeno altri 100 metri. Anche oltre, dopo qualche piccolo tratto di profondità dell'acqua di circa due/tre metri si poteva risalira sui banchi di sabbia fino al giro vita. Era una sabbia bianca e fine come gran parte delle spiaggie di quella zona.
All'inizio della stagione dell' anno, mi pare del 2002 o del 2003 (non ricordo bene), quando mi recai in spiaggia vidi che la spiaggia si era ritirata per circa la metà, e quando entrai in mare mi accorsi che dopo pochi metri il mare era profondo almeno tre/quattro metri.
Ne informai subito il direttore, il quale mi disse che probalmente qualche grossa tempesta aveva spostato la sabbia.
Poichè non credevo ad un simile disastro naturale cercai di segnalare la cosa, con lettere, ad alcuni organi di stampa, ma nessuno prestò mai attenzione alle mie segnalazioni, e tutto rimase nel silenzio più totale.
Io era convinto, così come ho segnalato alle varie organizzazioni anche di quel Comune, che probabilmente durante il periodo in cui era chiuso il campeggio, qualche grossa impresa ben organizzata, aveva portato via tutta quella sabbia, magari per ricreare qualche altra spiaggia o per altre attività.
Nessuno mi dette ascolto e fui costretto a rassegnarmi.
Forse c'era qualcuno che sapeva e che aveva interesse a tacere!
Non posso insegnare niente a nessuno, posso solo cercare di farli riflettere - SOCRATE