A quel che leggo, la Lega è soddisfatta dei suoi. Però mi chiedo: proprio questi due doveva mandare alla cultura?
Lucia Borgonzoni è la nuova sottosegretaria della Lega alla Cultura.
Alla Cultura.
Tanto per ricordare il curriculum che l’ha portata, per la seconda volta in tre anni, a uno degli incarichi culturali più prestigiosi e delicati in Italia.
Si è gioiosamente vantata di non leggere un libro negli ultimi tre anni.
Ritiene che l’Emilia-Romagna, regione per cui si è candidata Presidente, confini con il Trentino Alto-Adige.
In campagna elettorale ha promesso che, con la Lega al governo, gli ospedali sarebbero rimasti aperti “anche di notte”.
Una volta perse le elezioni, ha salutato tutti, rinunciato al seggio di consigliere regionale semplice, per tenersi quello di parlamentare.
Assenteista seriale e compulsiva, ha un tasso di presenza in Consiglio comunale dello 0%. In pratica, in Consiglio a Bologna non l’hanno mai vista. Né dal vivo né virtuale.
Ecco, questa figura qui, con questa storia qui, con queste competenze qui, con questo curriculum qui, gestirà la Cultura in Italia in uno dei momenti più drammatici dal Dopoguerra.
E c’è ancora gente che parla di “capolavoro”.
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Sarà contento pure Berlusconi. Francesco Paolo Sisto è andato alla giustizia: "da anni parlamentare azzurro e anche avvocato di Silvio Berlusconi nel processo escort in corso a Bari"Il sottosegretario leghista Rossano Sasso si aspettava forse un esordio migliore al governo. Appena nominato ha dovuto però subito fare i conti con uno scivolone sui social. Pochi giorni prima del suo ingresso nel governo Sasso aveva scritto un post sul suo profilo social, scambiando una frase del celebre fumetto Topolino per un verso della Divina Commedia di Dante. "Chi si ferma è perduto, mille anni ogni minuto", ha scritto il neo sottosegretario del Carroccio, originario di Altamura, convinto di aver citato il poeta fiorentino. In realtà si trattava di una frase tratta da un albo di 70 anni fa, una versione dell'opera a fumetti, in cui Topolino era disegnato come Dante Alighieri. Una gaffe imperdonabile per un insegnante, che lavorerà a stretto contatto con il ministro dell'Istruzione Bianchi
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