SPIGOLANDO......

Tutto quello che non riguarda la politica.
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grazia
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L'UTILITA' DI CERTE FAVOLE

Ma, per tornare all'argomento proposto, quale forza, se non l'adulazione, raggruppò nella città quegli uomini primitivi, simili ai sassi e alle querce? Questo solo vuole indicare la famosa cetra di Anfione e di Orfeo. Cosa mai riportò alla concordia cittadina la plebe romana che già stava per spingersi ad atti irreparabili? Forse un discorso filosofico? Nemmeno per sogno! Al contrario, fu il ridicolo e puerile apologo del ventre e delle altre membra. Altrettanto si dica dell'analogo apologo di Temistocle, della volpe e del riccio. E quale discorso di un sapiente avrebbe potuto raggiungere l'efficacia della famosa cerva immaginata da Sertorio, o della trovata dei due cani, dello spartano Licurgo, o dell'altra ridicola storia, sempre di Sertorio, sul modo di strappare i peli dalla coda del cavallo? Per non parlare di Minosse e di Numa: entrambi governarono la stolta moltitudine con invenzioni favolose. E' con simili sciocchezze che si fa presa su quella grossa e potente bestia che è il popolo.

LA VITA NON E' CHE PAZZIA

Viceversa, quale città ha mai fatto sue le leggi di Platone e di Aristotele, o i precetti di Socrate?
Che cosa persuase i Deci a votarsi spontaneamente agli Dèi Mani? Che cosa trascinò nella voragine Quinto Curzio, se non la vanagloria, dolcissima sirena (ma quanto esecrata dai sapienti!).
Che c'è infatti di più sciocco, dicono, di un candidato che lusinga il popolo in tono supplichevole, che compra i voti, che va in cerca degli applausi di tanti stolti, che si compiace delle acclamazioni, che si fa portare in giro in trionfo, come una statua da mostrare al popolo, che fa collocare nel foro il proprio simulacro di bronzo? Aggiungi la sfilza dei nomi e dei soprannomi, gli onori divini tributati a un uomo insignificante, il fatto che si dà il caso di tiranni scelleratissimi elevati con pubbliche cerimonie alla gloria dell'Olimpo. Sono autentiche manifestazioni di follia, e per riderci sopra non basterebbe un solo Democrito. Chi lo nega? Tuttavia, proprio di qui sono nate le grandi imprese degli eroi, levate al cielo dall'opera di tanti letterati. Questa follia genera le città; su di essa poggiano i governi, le magistrature, la religione, le assemblee, i tribunali. La vita umana non è altro che un gioco della Follia.
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

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Re: SPIGOLANDO......

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l'angolino del sorriso

Dalle vicende familiari di una coppia italiana

Lui sul letto di morte, lei accanto a lui. Lui: Maria,
ti ricordi quando è scoppiata la i Guerra Mondiale
e io sono partito per il fronte, e tu eri accanto a me?
Lei: Si, caro! Lui:...e quando poi sono rimasto ferito
e sono stato quattro anni in ospedale, e tu eri accanto
a me, Maria?... Lei: Certo, caro! Lui: e ti ricordi
quando è scoppiata la II Guerra Mondiale e mi hanno
ri- chiamato, e tu eri accanto a me?... Lei: Quasi
piangendo...come no, caro! Lui: e quando mi hanno
messo in campo di concentramento e dopo sei anni mi
hanno liberato?...anche allora tu eri accanto a me,
Maria!... Lei: Piangendo.... poverino il mio tesoruccio!
Lui: e anche adesso che sto morendo, tu sei sempre
accanto a me, Maria... Lei: Scoppia a piangere.... Lui:
....Maria, non sarà per caso che porti sfiga?
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Della Gentilezza
di Massimo Gramellini


Oggi vorrei scrivere qualcosa di veramente impopolare, per cui parlerò della gentilezza. Della sua prematura e così poco rimpianta scomparsa.

La defunta non richiedeva sacrifici particolari e nemmeno eroismi. Solo un po’ di educazione e, prima ancora, di umanità. Era una forma mentale. Talvolta ipocrita, e però utile ad ammorbidire le asprezze della vita quotidiana. Grazie, prego, passi pure, mi scusi, ma si figuri, non me n’ero accorto, ha bisogno?, c’era prima il signore, non si preoccupi, disturbo? Ciascuna di queste espressioni, e dei gesti che spesso le accompagnavano, era una pennellata di grasso sugli ingranaggi esistenziali. Un balsamo che non migliorava le cose, ma consentiva di affrontarle per quel che erano, senza dovervi aggiungere lo sconforto che sempre ci assale quando abbiamo la sensazione di andare contromano.

Forme sporadiche di gentilezza sopravvivono nei rapporti sentimentali, almeno nella prima fase. Per quanto, anche lì. Tracce residue si ravvisano in piccole comunità non ancora divorate dall’individualismo dei diffidenti e dei disperati. Non si hanno notizie sicure di altri avvistamenti. A dire il vero, qualcuno che provi a essere gentile ogni tanto lo si incontra ancora. Ma passa subito per retorico, approfittatore o ruffiano. L’idea che nelle relazioni umane sia ancora possibile mettersi nei panni degli altri è considerata bizzarra. Ma non me ne vengono in mente di migliori per uscire da una crisi che ha spolpato i portafogli solo perché da tempo aveva già corroso i cuori.
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Re: SPIGOLANDO......

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Essere o avere

Il professor Grammaticus, viaggiando in treno, ascoltava la conversazione dei suoi compagni di scompartimento. erano operai meridionali, emigrati all'estero in cerca di lavoro: erano tornati in Italia per le elezioni, poi avevano ripreso la strada del loro esilio.
- Io ho andato in Germania nel 1958, - diceva uno di loro.
- Io ho andato prima in Belgio, nelle miniere di carbone. Ma era una vita troppo dura.
Per un poco il professor Grammaticus li stette ad ascoltare in silenzio. A guardarlo bene, però, pareva una pentola in ebollizione. Finalmente il coperchio saltò, e il professor Grammaticus esclamò, guardando severamente i suoi compagni:
- Ho andato! Ho andato! Ecco di nuovo il benedetto vizio di tanti italiani di usare il verbo avere al posto del verbo essere. Non vi hanno insegnato a scuola che si dice: "Sono andato"?
Gli emigranti tacquero, pieni di rispetto per quel signore tanto perbene, con i capelli bianchi che gli uscivano di sotto il cappello nero.
- Il verbo andare, - continuò il professor Grammaticus,- è un verbo intransitivo, e come tale vuole l'ausiliare essere.
Gli emigranti sospirarono. Poi uno di loro tossì per farsi coraggio e disse:
- Sarà come lei dice, signore. Lei deve aver studiato molto. Io ho fatto la seconda elementare, ma già allora dovevo guardare più alle pecore che ai libri. Il verbo andare sarà anche quella cosa che dice lei.
- Un verbo intransitivo.
Ecco, sarà un verbo intransitivo, una cosa importantissima, non discuto. ma a me sembra un verbo triste, molto triste. Andare a cercar lavoro in casa d'altri... lasciare la famiglia, i bambini.
Il professor Grammaticus cominciò a balbettare.
- Certo... veramente... insomma, però... comunque si dice sono andato, non ho andato. Ci vuole il verbo "essere": io sono, tu sei, egli è...
- Eh,- disse l'emigrante, sorridendo con gentilezza,- io sono, noi siamo!... Lo sa dove siamo noi, con tutto il verbo essere e con tutto il cuore? Siamo sempre al paese, anche se abbiamo andato in Germania e in Francia. siamo sempre là, è là che vorremmo restare, e avere belle fabbriche per lavorare, e belle case per abitare.
E guardava il professor Grammaticus con i suoi occhi buoni e puliti. e il professor Grammaticus aveva una gran voglia di darsi dei pugni in testa. e intanto borbottava tra sé: - Stupido! Stupido che non sono altro. vado a cercare gli errori nei verbi... ma gli errori più grossi sono nelle cose!

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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da heyoka »

ma gli errori più grossi sono nelle cose!
Dipende se si è in grado di capire QUALI sono gli errori!
Credo che la miseria, la fame e la disoccupazione, i popoli italici abbiano cominciato a vederla in maniera SPROPORZIONATA rispetto agli altri popoli europei, proprio dopo l' Unità d' italia.
Ma sono certo che questa PARANOIA della unicità della patria italiana è ancora impossibile metterla tra i grossi errori che sono nelle cose.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
(Proverbio dei Sioux)
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

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CE LA SI PUO' FARE...non sempre ma qualche volta si


Un piccolo bruco camminava verso una grande
montagna.
Lungo la strada incontrò una coccinellache gli
chiese: “Dove vai?”.
Il bruco rispose: “Ieri ho fatto un sogno nel
quale mi trovavo sulla cima di una montagna e
da lì potevo vedere tutta la valle. Oggi voglio
realizzare il mio sogno”.
Sorpresa, la coccinella gli disse: “Devi essere pazzo! Tu sei solo un
piccolo bruco. Per te, un sassolino sarà una montagna, una
pozzanghera sarà un mare e ogni cespuglio sarà una barriera
impossibile da oltrepassare”.
Ma il piccolo bruco era già lontano e non la sentì.
Incontrò poi un coniglio: “Dove vai con tanto sforzo?”.
Il piccolo bruco rispose: “Ieri sera ho fatto un sogno, ho sognato di
essere sulla cima della montagna e da lì potevo ammirare tutta la
valle. Mi è piaciuto quello che ho visto e oggi voglio realizzare il mio
sogno”.
Il coniglio si mise a ridere e disse: “Nemmeno io, con le mie grandi
zampe e con i miei grandi salti, affronterei un’impresa così
difficile”.
E, ridendo, rimase a osservare il piccolo bruco mentre procedeva
per la sua strada.
La stessa cosa accadde con la rana, la talpa e il topo. Tutti gli
consigliarono di fermarsi, dicendo: “Non arriverai mai…!”.
Ma il piccolo bruco, determinato e coraggioso, continuò a
camminare. Stremato e senza forze, ad un tratto decise di fermarsi
a riposare. Con un ultimo sforzo si preparò un posto per dormire
quella notte.
“Così mi sentirò meglio” disse il piccolo bruco. Ma morì.
Per giorni, gli animali si avvicinarono a vedere i suoi resti. Lì c’era
l’animale più pazzo del mondo, lì c’era l’ultimo rifugio di un piccolo
bruco morto per aver inseguito un sogno.
All’improvviso, però, quel bocciolo grigiastro si ruppe. Comparvero
due occhioni, due antenne e due bellissime ali dai colori stupendi.
Era una farfalla!
Gli animali restarono senza parole, meravigliati da quella stupenda
creatura che in un istante prese il volo e
raggiunse la cima della montagna.
Il sogno del bruco, diventato farfalla, si era
realizzato. Il sogno per il quale aveva vissuto,
per il quale aveva lottato, era finalmente
diventato realtà.
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

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"Panta Rei"

Tutto scorre diceva Eraclito



" Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va.”

Tutto scorre. Niente rimane così com’è se non per alcuni momenti, per degli istanti che a volte sembrano durare un’eternità. La vita è mutamento, trasformazione, un continuo divenire, evolvere. Il nostro corpo cambia momento per momento, rinnovando le sue cellule e gli organi che da esse sono costituiti.

Perfino chi sta leggendo adesso questo articolo, non appena avrà finito di leggerlo, non sarà più lo stesso in quanto la trasformazione è un processo inarrestabile quanto irreversibile. Perchè, allora, succede che non si riesca a voltare pagina dopo una delusione amorosa o non si riesca a dimenticare uno sgarbo subito? Memoria? Anche, ma, soprattutto, MENTE.

Sempre lei, la mente che mente, colei la quale, nella maggior parte delle persone, riesce a dominare le loro vite sottomettendole ai propri pensieri che, a volte, assumono toni grotteschi fino all’inverosimile. TUTTO SCORRE, come già asseriva Eraclito. Tutto si trasforma. Il problema è che, mentre fuori tutto scorre modificando comportamenti, eventi, persone, situazioni sentimentali quanto lavorative, dentro ogni persona invece e, in particolare, nella mente di ciascuno, tutto sembra rimanere invariato, ciò anche per decenni e, a volte, per tutta la vita.

Ciò è dovuto al fatto che ogni evento, per scorrere oltre che fuori, anche dentro, necessita la corretta elaborazione da parte della persona che lo ha vissuto in maniera diretta. Qualora, come spesso accade, chi vive un determinato accadimento non gli da la corretta interpretazione, continuerà a portarsi dietro il pensiero legato all’evento stesso ma non correttamente elaborato, rimanendo legato energeticamente ad esso, un pò come un fantasma resta legato alla dimora in cui abita.

Dopotutto, cosa sono se non fantasmi tenuti in vita da una mente iperattiva e capricciosa, eventi che altrimenti scorrerebbero via senza lasciare traccia nemmeno nei meandri più reconditi della memoria umana?

Se paragonassimo gli eventi ad un fiume che scorre, sicuramente potremmo paragonare la mente col suo processo di pensiero a dei tronchi che sbarrano il corretto scorrere del fiume stesso. La soluzione qual’è? Quella di togliere i tronchi (pensieri) e lasciare che il fiume (vita) torni a scorrere come ha sempre fatto, senza più incontrare ostacoli di sorta.

Nei momenti più difficili, ripetetevi PANTA REI, TUTTO SCORRE. Lasciate che ogni momento porti il proprio messaggio e poi liberate la mente dal suo ricordo, dando spazio al momento successivo senza trattenere mai niente che possa farvi solo da zavorra, impedendovi di andare avanti nel vostro percorso di vita ed evolvere.

V.B.
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Re: SPIGOLANDO......

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L'angolino del sorriso

LA TELEFONATA NELLA SAUNA


Diversi uomini ignudi chiacchierano piacevolmente in una sauna, quando all’improvviso un telefonino si mette a suonare… –
Pronto, caro, sono davanti ad un negozio di pellicce, hanno un visone magnifico, a un prezzo incredibile… Che dici, lo compro?
– OK… comprati il tuo visone. –
Oh, grazie amore mio. Ah, sai, passando davanti al concessionario Mercedes ho visto l’ultimo coupe’: interni in pelle, vernice metallizzata… solo 170.000 €. Non voglio abusare della tua gentilezza, ma cosa ne pensi?
– Va bene, OK, OK, comprala! –
Grazie amore mio. A proposito, ti ricordi il nostro ultimo viaggio in costa azzurra? Ricordi la casa sul promontorio, quella con piscina e campo da tennis? E’ in vendita a soli 700 milioni… e’ un vero affare…
– Va bene, compra anche la casa… –
Amore mio…e’ il piu’ bel giorno della mia vita! Tu sei meraviglioso, ti amo! A stasera.
– A stasera, cara.
L’uomo riattacca, sorride soddisfatto, poi alza la mano e, sventolando il telefonino, grida:

– DI CHI E’ QUESTO CELLULARE???
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Re: SPIGOLANDO......

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"""Nell'intero corso del tempo, forse a partire dalla fine del Neolitico, sono esistiti al mondo tre tipi di persone: gli Alti, i Medi e i Bassi. Gli obiettivi di questi tre gruppi sono assolutamente inconciliabili fra loro. Lo scopo principale degli Alti è quello di restare al loro posto, quello dei Medi di mettersi al posto degli Alti. Obiettivo dei bassi, sempre che ne abbiano uno (è infatti una caratteristica costante dei Bassi essere troppo disfatti dalla fatica per prendere coscienza, se non occasionalmente, di ciò che esula dalle loro esistenze quotidiane), è invece l'abolizione di tutte le distinzioni e la creazione di una società in cui tutti gli uomini siano uguali fra loro. In tal modo nel corso della storia si ripropone costantemente una lotta sempre uguale a se stessa nelle sue linee essenziali. Per lunghi periodi si ha l'impressione che gli Alti siano saldamente al loro posto, ma prima o poi giunge il momento in cui o smarriscono la fiducia in se stessi, o perdono la capacità di governare, o si verificano entrambe le cose. Sono allora rovesciati dai Medi, che attirano i Bassi dalla loro parte fingendo di lottare per la giustizia e la libertà. Conseguito il loro obiettivo, i Medi ricacciano i Bassi alla loro condizione di servaggio, diventando a loro volta Alti. Ben presto da uno dei due gruppi rimanenti, o da entrambi, ne germina uno......"""E la lotta ricomincia daccapo.....

Emmanuel Goldstein

Ben presto da uno dei due gruppi rimanenti, o da entrambi, ne germina uno nuovo di Medi, e la lotta ricomincia da capo. Dei tre gruppi, soltanto quello dei Bassi non riesce mai a realizzare i propri fini, nemmeno temporaneamente. Sarebbe eccessivo sostenere che nel corso della Storia non ci siano stati miglioramenti materiali di alcun genere.

Perfino in un periodo di decadenza quale quello attuale, l'uomo medio si trova in condizioni materiali migliori rispetto a qualche secolo fa, ma nessun incremento del benessere, nessun addolcimento dei costumi, nessuna riforma o rivoluzione hanno minimamente favorito l'uguaglianza fra gli uomini. Dal punto di vista dei Bassi, ogni mutamento storico ha prodotto solo un cambiamento per quanto riguarda il nome dei loro padroni.

Geoge Orwell da 1984
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Re: SPIGOLANDO......

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L'uguaglianza

Fissato ne l’idea de l’uguajanza
un Galli scrisse all’Aquila: - Compagna,
siccome te ne stai su la montagna
bisogna che abbolimo ‘sta distanza:
perchè nun è nè giusto nè civile
ch’io stia fra la monnezza d’un cortile,
ma sarebbe più commodo e più bello
de vive’ ner medesimo livello. -

L’Aquila je rispose: - Caro mio,
accetto volentieri la proposta:
volemo fa’ amicizzia? So’ disposta:
ma nun pretenne’ che m’abbassi io.
Se te senti la forza necessaria
spalanca l’ale e viettene per aria:
se nun t’abbasta l’anima de fallo
io seguito a fa’ l’Aquila e tu er Galli.

- Che superbia che cià! Chi sarà mai!
- disse er Galli seccato de la cosa -
Lei nun se vô abbassà’! Brutt’ambizziosa!
L’ommini, in questo qui, so’ mejo assai.
Conosco, infatti, un nobbile romano
che a casa se dà l’aria d’un sovrano:
ma se je serve la democrazzia
lassa er palazzo e corre all’osteria.

TRILUSSA
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Re: SPIGOLANDO......

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IL LUPO E LA GRU

Le favole di Fedro sono spesso delle narrazioni letterarie molto brevi, solitamente in versi, e che hanno lo scopo di lasciare un messaggio di insegnamento morale e istruttivo. Solitamente, i suoi personaggi sono degli animali.

Un giorno a un lupo gli si conficcò un ossicino in gola mentre mangiava la sua preda.

Il gran dolore lo rese remissivo e sottomesso. Egli cominciò a girare per il bosco cercando di adescare qualche animale che gli estraesse quell'osso dalla gola con la lusinga di una ricompensa.

Nessun animale ebbe il coraggio di accettare, tranne una gru che acconsentì, ma solamente dopo che il lupo le ebbe dato delle garanzie previo giuramento.

Infilato il lungo collo nelle fauci dell'animale, la gru rimosse l'osso, e dopo la difficile operazione, chiese il compenso promesso. "Sei un'ingrata - sbottò il lupo - hai potuto levare la testa incolume dalla mia bocca e mi chiedi anche una ricompensa?
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Re: SPIGOLANDO......

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IL NERO E IL BIANCO

Amico bianco: quando nasco, sono nero -
quando cresco, sono nero -
quando è caldo, sono nero -
quando è freddo, sono nero -
quando ho paura, sono nero -
quando sono malato, sono nero -
quando muoio, sono nero.

Tu, quando nasci, sei rosa -
quando cresci, sei bianco -
quando è caldo, sei rosso -
quando è freddo, sei viola -
quando hai paura, sei giallo -
quando sei malato, sei verde -
quando muori, sei grigio.
allora, perché continui a chiamare me "uomo di colore"?

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Re: SPIGOLANDO......

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l'angolino del sorriso


Una volta avevo un Galli, bello, altezzoso e battagliero... un giorno passò un tizio e lo vide: bello! Disse, cosa gli dai a mangià... eh? E io, fiera più del Galli: tutto, carne, pesce, tagliatelle paglia e fieno, frutta fresca...
e quello mi fa: eh, ma che vergogna... con la fame che c'è nel mondo... e se ne andò.
Poi, passò un altro tizio: bello! Disse, cosa mangia... questo Galli...
e io: no, niente... quel che avanza... rifiuti, schifezze...
e quello mi fa: vergogna! Povera bestia, chiamerò la protezione animali...
poi, venne un altro tizio ancora: bello! Eh... ma cosa mangia di buono... eh!?
E io: ah, non lo so, gli dò 5 euro... si compra quello che... zzzzz... gli pare...

Rosaria Esposito
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Re: SPIGOLANDO......

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LA VITA

""Viviamo in un mondo in cui criticare è diventato di moda, un mondo dove odiamo chi non la pensa come noi, dove ci si crede superiori e si offendono le persone, sarebbe meglio rilassarsi, perché la vera forza, la vera grandezza è il rispetto.""
Beppe Tardito

""La vita è un grande ponte, attraversalo con amore e lealtà, lasciando cadere odio e orgoglio nel fiume sottostante.""
Luca Aceti
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