SPIGOLANDO......

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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

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La vita non è breve, viene inutilmente sprecata. – Sulla brevità della vita, Seneca.

È opinione diffusa che la vita sia breve. È una frase che si sente risuonare un po’ ovunque. L’uomo, assettato di vita, in generale ritiene che siano pochi i decenni che trascorre sulla terra e che pertanto non bastino per portare a termine nulla, o quasi. La maggior parte degli individui desidera molto più tempo, o quantomeno sogna che il tempo trascorra molto più lentamente. Secondo Seneca la vita non è affatto breve, perché “in realtà non è che di tempo ne abbiamo poco, ne sprechiamo tanto e la vita che ci è data è lunga a sufficienza per compiere grandi imprese”.

È molto interessante, se ci si ferma un attimo a riflettere, il concetto per cui la vita non l’abbiamo ricevuta breve ma ci adoperiamo a renderla tale, sprecando il tempo, perché è la perdita di tempo in faccende inutili ad accorciare automaticamente la percezione che abbiamo della vita.

Il De brevitate vitae, tradotto sia col titolo La brevità della vita (Editore ET classici), che col titolo Sulla brevità della vita, di Lucio Anneo Seneca (4 a.C. – 65 d. C.) è un breve ma pregevole trattato filosofico morale, suddiviso in brevi capitoli, tratto dalla raccolta Dialoghi Morali, attraverso il quale l’autore argomenta sul fatto che è solo la nostra idea sbagliata di vita, a farcela intendere breve, quando breve non è. Si tratta di uno dei testi più famosi di Seneca, insieme a La vita felice.

Egli enuncia una serie di sentimenti dannosi ed espone le minacce che incombono sulla nostra esistenza, che definisce esperienza unica è irripetibile, mettendoci in guardia dalle azioni atte a sprecare inutilmente i giorni. Svariati vizi e diverse virtù trovano spazio nella trattazione del filosofo romano ma anche consigli, esortazioni, raccomandazioni, utilissimi all’uomo, poiché se la lotta contro il tempo è impari almeno si deve cercare di rendere ricco questo convivere col tempo.

Lucio Anneo Seneca è stato un retore romano, senatore e questore e visse nel I secolo a.C., un epoca che non era di sicuro caratterizzata dalla longevità della vita, (le aspettative di vita erano di gran lunga inferiori a quelle della nostra età) e il fatto che questo concetto di negazione della fugacità della vita provenga proprio da uno studioso che ha vissuto in quell’epoca, diventa oggetto di grande riflessione.

Seneca spirò non ancora settantenne ma questo trattato lo scrisse diversi anni prima. C’è da dire che fu dedito solo in parte alla filosofia. È apprezzato per i suoi testi morali, oratori e scientifici. Scrisse in molti generi letterali ed è noto soprattutto per essere un grandissimo fustigatore dei vizi.

Parafrasando Virgilio, che per Seneca era il più grande poeta, ritroviamo questa frase: “viviamo solo una breve parte della vita; tutto il resto non è vita ma tempo”. La portata di questo concetto è rilevante perché mette l’accento sul fatto che la vita reale, quella autentica, è vissuta dall’uomo solo in piccola parte e questo genera non solo la percezione della sua brevità ma alimenta anche quel sentimento più inquietante che è la noia.

Per il filosofo romano la sensazione di brevità della vita è figlia delle svariate attività che non offrono all’uomo nessuna gratificazione e che egli continua comunque a fare. Faccende inutili che accentuano di gran lunga il senso di precarietà della vita. Dopo le prime pagine la sua critica inizia a farsi concreta:

“può esserci al mondo qualcosa di più sciocco dei ragionamenti di coloro che si dichiarano previdenti? Sono indaffarati più degli altri e per poter vivere meglio si preparano la vita futura sacrificando quella presente” e ancora “è questo continuo rimandare che brucia i giorni uno dopo l’altro […] il maggior ostacolo alla vita è proprio l’attesa: fa dipendere tutto dal domani e intanto sciupa l’oggi”.



L’attesa, l’interiorizzazione della morte e la sapienza.

Seneca si scaglia, giustamente a mio avviso, con coloro che attendono. L’attesa è un male perché non porta a nulla e perché elimina i giorni con rapidità inaudita, senza che essi siano in nessun modo utili all’economia della persona.

Egli divide la vita dell’uomo in tre periodi: passato, presente e futuro e analizzando questi diversi momenti temporali con un linguaggio molto colto ma allo stesso tempo semplice, offre una chiara lettura dello scorrere del tempo.

A questo punto ci viene da chiedersi qual è il modo migliore per vivere una vita serena?

Seneca, forte di un pessimismo rigoroso, offre una prima risposta esortando l’uomo innanzitutto a non temere la morte, in quanto è risaputo che ogni cosa ha una fine, “nessuna cosa è eterna”, dice “poche sono durevoli e tutto ciò che ha avuto inizio finisce”, poi mette l’accento sulla natura tragica della vita affermando che è inutile ribellarsi al destino della natura e a supporto di questo dirà infatti, rivolgendosi a Polibio, una frase diventata poi celebre: “non vedi che razza di vita ci ha promesso la natura, che ha voluto che l’uomo inaugurasse la sua esistenza con un pianto”.

Tuttavia questo sguardo pessimistico di Seneca non è né disperato né malinconico. È invece sereno perché guarda con animo fermo e con grande tranquillità alla morte, interiorizzandola.

La sua risposta alla domanda sopra esposta viene completata in modo più che esauriente nel corso del trattato.

I saggi; solo coloro che si dedicano alla sapienza, riescono a vivere serenamente e in maniera autentica la vita. La sapienza è la vera fonte di felicità. Egli aggiungerà che la sapienza è anche di gran lunga l’unico espediente utile per allungare la vita e chi più del filosofo ha questa capacità di farsi saggio e quindi di alzare l’asticella della propria esistenza? “Egli solo è libero dalle leggi dell’umanità”, aggiungerà Seneca, “tutte le epoche sono al suo servizio; […] il passato lo abbraccia col ricordo; il presente lo mette a frutto e il futuro lo pregusta. Questa capacità di unificare il flusso del tempo gli allunga l’orizzonte della vita”.

Vivere il presente con saggezza dunque, divenendo filosofi della propria vita, mantenendo uno spirito libero, il solo capace di tendere alla felicità, abolendo il timore e l’attesa, percorrendo la strada dell’onestà, allontanandosi da vizi ignobili ed eliminando tutto quel “vile ammasso di cose inutili” che accorciano inevitabilmente la vita.

Carlo Carena
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Re: SPIGOLANDO......

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L'angolino del sorriso

Lungo una strada di montagna un automobilista apre un finestrino e fa cenno
a un'altro: "Guardi che ha il paraurti ammaccato!!""L'altro ferma la macchina
scende e scoppia in un pianto disperato e Lui: "suvvia non faccia così.....
in fondo si tratta solo di un paraurti" e il signore piangendo: "lo so so, ma dove
è andata la Roulotte??.....""
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nerorosso
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da nerorosso »

grazia ha scritto: 18 apr 2020, 9:39 L'angolino del sorriso

Lungo una strada di montagna un automobilista apre un finestrino e fa cenno
a un'altro: "Guardi che ha il paraurti ammaccato!!""L'altro ferma la macchina
scende e scoppia in un pianto disperato e Lui: "suvvia non faccia così.....
in fondo si tratta solo di un paraurti" e il signore piangendo: "lo so so, ma dove
è andata la Roulotte??.....""
Sicuramente è ancora appesa al pulman che l'ha agganciata in curva… :mrgreen:

PS
Episodio vero accaduto un paio di mesi fa dove lavoro io. Un camion carico esce e fa l'obbligatoria curva a destra.
Peccato che i portelloni posteriori non fossero agganciati. Il risultato è stato che il portellone di sinistra per la forza centrifuga si è aperto e ha agganciato una macchina parcheggiata in regolare parcheggio danneggiandola pesantemente e trascinandola in mezzo alla strada. Il bello è che il tipo ha fatto finta di nulla ed è scappato.
Peccato per lui che da noi ci siano telecamere onnipresenti, non era ancora arrivato alla prima consegna che già l'avevano richiamato indietro ad affrontare le proprie responsabilità… :mrgreen:
SLAVA ROSSIJA!!! 🇷🇺
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Re: SPIGOLANDO......

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"La morale della favola"


Un cavallo depresso si sdraia e non vuole più saperne di rialzarsi.
Il fattore disperato, dopo aver provato di tutto, chiama il veterinario.
Questi, arrivato in loco, visita l'animale e dice al fattore:

"Casi così sono gravi; l'unica è provare per un paio di giorni a dargli queste pillole:
Se non reagisce sarà necessario abbatterlo".

Il maiale ha sentito tutto e corre dal cavallo:

"Alzati, alzati, altrimenti butta male!!!"

Ma il cavallo non reagisce e gira la testa di lato.
Il secondo giorno il veterinario torna e somministra nuovamente le pillole, dicendo poi al fattore:

"Non reagisce: aspettiamo ancora un po', ma credo non ci sia alcunchè da fare."

Il maiale ha sentito tutto e corre ancora dal cavallo

"Devi ASSOLUTAMENTE reagire: guarda che altrimenti sono guai!!!".

Ma il cavallo niente.
Il terzo giorno il veterinario verifica l'assenza di progressi e, rivolto al fattore:

"Dammi la carabina: è ora di abbattere quella povera bestia."

Il maiale corre disperato dal cavallo:

"Devi reagire, è l'ultima occasione, ti prego, stanno per ammazzarti!!!"

Il cavallo allora si alza di scatto e comincia a correre, saltare gli ostacoli ed accennare passi di danza.
Il fattore è felicissimo e rivolto al veterinario gli dice:

"Grazie... Grazie!!! Lei è un medico meraviglioso, ha fatto un miracolo!
Dobbiamo assolutamente fare una grande festa: Su, presto, ammazziamo il maiale!!!"


Morale Zen:

FATTI SEMPRE GLI AFFARI TUOI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


(Sono preoccupata, vuoi vedere che è sempre il maiale che è stato visto girare con la stampella?)
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

Capita, oggigiorno, che nella vita di giovani(e, secondo me, anche di non più tanto giovani) si alternino momenti di vitali speranze a momenti in cui tali speranze vengano mortificate, e pur di non soccombere alle delusioni, ci si getti in esperienze più grandi di noi. Saranno proprio quelle esperienze, a volte, che porteranno a varcare quella sottile e sfumata “ linea d’ombra” (così ben descritta nel libro di Conrad) che porta dalla spensieratezza alla maturità, alla consapevolezza che lungo il percorso della vita ti troverai di nuovo a dover affrontare momenti che metteranno alla prova le tue debolezze e le tue incertezze e che dovrai, tuo malgrado, imparare a conviverci.

La lunga linea d’ombra di Joseph Conrad
Incipit:
Solo i giovani hanno momenti simili, Non penso ai giovanissimi.
No, i giovanissimi, propriamente parlando, non hanno momenti. E’ privilegio della prima giovinezza vivere in anticipo sui propri giorni, in tutta la bella continuità di speranze che non conosce pause o introspezioni.
Si chiude dietro di noi il cancelletto della pura fanciullezza – e ci si addentra in un giardino incantato. Lì anche le ombre rifulgono di promesse. Ogni svolta del sentiero ha una sua propria seduzione. Si sa benissimo che per questa via è passata tutta l’umanità. Ma si spera di trovare nell’esperienza universale sensazioni insolite e personali- una briciola di sé stessi ed è ciò che affascina.
Si esplora, curiosi, avidi, il paese dei predecessori, accettando con animo uguale la sorte propizia e quella avversa – i calci e i denari, come dice il proverbio – la pittoresca moltitudine dei casi che elargiscono tante possibilità ai meritevoli o, forse soltanto ai fortunati. Si. E così si va avanti, si passa – finché si scorge innanzi a sé una linea d’ombra, ammonente che presto bisognerà lasciar dietro di sé anche la regione della prima giovinezza.
E’ appunto in tale periodo della vita che i momenti di cui ho parlato sono i più soliti a prodursi. Quali momenti? Quelli d’insofferenza, di stanchezza, di scoramento. Momenti pericolosi, momenti in cui, essendo ancora giovane si tende a compiere azioni avventate……
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

SOGNI

Se avessi il drappo ricamato del cielo,
intessuto dell'oro e dell'argento e della luce,
i drappi dai colori chiari e scuri del giorno e della notte
dai mezzi colori dell'alba e del tramonto,
stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi:
invece, essendo povero, ho soltanto i sogni;
e i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi;
cammina leggera, perché cammini sui miei sogni.

William Butler Yeats
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Re: SPIGOLANDO......

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"CAMBIAMENTO"

La parola cambiamento è oggi tra quelle maggiormente
usata ed abusata, ma nessuno pensa minimamente di provare
a cambiare se stesso, le proprie certezze, seguendo magari
una incoerenza positiva, quella di colui che, fermi
restando i suoi principi, adegua il suo pensiero alla
mutevolezza del tempo nel quale si trova a vivere,
adattandovisi con determinata quanto intelligente e
saggia "incoerenza".
Purtroppo però a volte il pessimismo
ci perseguita o per dirla come Mark Twain e più comodo
pensare:
"NULLA NECESSITA DI CAMBIAMENTO QUANTO LE ABITUDINI
DEGLI ALTRI"...

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=h0g3Iy1 ... re=related[/youtube]
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

L'angolino del sorriso

Variazioni sul tema di proverbi famosi:

Chi va con lo zoppo, arriva tardi
Gallina vecchia, muore presto
Nella botte piccola, ci sta meno vino
Occhio per occhio, occhio al quadrato
Can che abbaia, rompe i co.glioni
Chi fa da sé, fatica il doppio
Una mela al giorno, 365 mele all'anno
Errare humanum est, perseverare ovest
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Re: SPIGOLANDO......

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Buona giornata!

Esopo - L'inverno e la primavera


La Primavera e l'Inverno sono due stagioni
completamente opposte che non sono mai
riuscite a trovare la corretta armonia pe
r andare d'accordo. Fortunatamente esse
non devono convivere, infatti, quando
compare una deve umilmente ritirarsi l'altro.

Un giorno il signor Inverno si trovò faccia a
faccia con la giovane signorina Primavera.
L'anziana stagione, con quella sua aria
sapiente prese a dire: «Mia cara amica,
tu non sai essere decisa e determinata.
Quando giunge il tuo periodo annuale,
le persone e gli animali ne approfittano
per precipitarsi fuori dalle loro case o dalle
loro tane e si riversano in quei prati che tu,
con tanta premura, hai provveduto a far
fiorire. Essi strappano i giovani arbusti,
calpestano senza pietà l'erba e assorbono
ogni sorso di quel sole splendente che,
col tuo arrivo diventa più caldo. I tuoi frutti
vengono ignobilmente raccolti e divorati
e infine, con il baccano e la cagnara che
tutti fanno, non ti permettono neppure di riposare
in pace. Invece io incuto timore e rispetto
con le mie nebbie, il freddo e il gelo. La gente
si rintana in casa e non esce quasi mai per
paura del brutto tempo e così mi lascia riposare
tranquillo.»

La bella e dolce Primavera, colpita da quelle
parole, rispose: «Il mio arrivo è desiderato
da tutti e le persone mi amano. Tu non puoi
nemmeno immaginare cosa significhi essere
tanto apprezzati. E' una sensazione bellissima
che non potrai mai provare perché con il
freddo che porti al tuo arrivo anche i cuori
più caldi si raggelano.»

L'inverno non disse più niente e si fermò a
riflettere. Forse, essere ammirati ed amati
dagli altri, poteva anche essere una bella sensazione.

Per ottenere rispetto ed amore non serve essere
prepotenti usare la forza delle male parole,
la maldicenza per intimorire, invece i migliori
risultati si ottengono con la dolcezza delle buone
maniere, con l'umiltà e la tolleranza..
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

frammenti...

""Consideriamo inoltre una gran cosa l'indipendenza dai bisogni, non perché ci si debba accontentare del poco, ma per godere anche di questo poco se ci capita di non avere molto, convinti come siamo che l'abbondanza si gode con più dolcezza se meno da essa dipendiamo. In fondo ciò che veramente serve non è difficile da trovare ; l'inutile è invece difficile. I sapori semplici danno lo stesso piacere dei più raffinati, l'acqua e un pezzo di pane fanno il piacere più pieno a chi ne manca""
Epicuro
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

Frammenti

La dottrina di Epicuro sulla morte è semplice ed immediata. Il problema non è il fatto del morire, ma la paura della morte, quel sentimento che tanto ci turba e ci impedisce di raggiungere la serenità interiore. Come combatterla? La soluzione di Epicuro è questa: “Quando ci siamo noi, non c’è la morte”. E viceversa.



Epistola a Meneceo, 124-127



1 [...] Abítuati a pensare che nulla è per noi la morte, poiché ogni bene e ogni male è nella sensazione, e la morte è privazione di questa. Per cui la retta conoscenza che niente è per noi la morte rende gioiosa la mortalità della vita; non aggiungendo infinito tempo, ma togliendo il desiderio dell’immortalità. Niente c’è infatti di temibile nella vita per chi è veramente convinto che niente di temibile c’è nel non vivere piú. Perciò stolto è chi dice di temere la morte non perché quando c’è sia dolorosa ma perché addolora l’attenderla; ciò che, infatti, presente non ci turba, stoltamente ci addolora quando è atteso. Il piú terribile dunque dei mali, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c’è la morte, quando c’è la morte noi non siamo piú. Non è nulla dunque, né per i vivi né per i morti, perché per i vivi non c’è, e i morti non sono piú. Ma i piú, nei confronti della morte, ora la fuggono come il piú grande dei mali, ora come cessazione dei mali della vita la cercano. Il saggio invece né rifiuta la vita né teme la morte; perché né è contrario alla vita, né reputa un male il non vivere. E come dei cibi non cerca certo i piú abbondanti, ma i migliori, cosí del tempo non il piú durevole, ma il piú dolce si gode. Chi esorta il giovane a viver bene e il vecchio a ben morire è stolto, non solo per quel che di dolce c’è nella vita, ma perché uno solo è l’esercizio a ben vivere e ben morire. Peggio ancora chi dice:

“bello non esser nato,

ma, nato, passare al piú presto le soglie dell’Ade”.

Epicuro
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giaguaro
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da giaguaro »

"Il saggio invece né rifiuta la vita né teme la morte; perché né è contrario alla vita, né reputa un male il non vivere."

Smiling

Mi sembra che questo pensiero filosofico ci indichi con precisione il modo di pensare migliore per vivere con la massima serenità la nostra vita.

Smiling
Non posso insegnare niente a nessuno, posso solo cercare di farli riflettere - SOCRATE
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

Un sorriso non lo si nega a nessuno
soprattutto in questi tempi "coronati"....

REGALAMI UN SORRISO

Regalami un sorriso
il più bello, il più vero
quando gli occhi brillano
e le pagliuzze dorate sono pioggia di stelle.
Regalami un sorriso
che sgorghi direttamente dal cuore
una cascata che ti abbraccia e penetra nelle ossa.
Regalami un sorriso
che sia un battito di mani festanti
un rompere gli schemi,
la naturalezza che danza.
Regalami un sorriso
che mostri i denti,
tasti di un pianoforte
che suona la gioia del momento.
Regalami un sorriso
lo metterò in cornice...
Mi basterà guardarlo e sarà colore, calore.
In un istante
sarà estate in pieno inverno.

Mary Florio
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

l'attimo fuggente.....

O vergine,cogli l’attimo che fugge,
Cogli la rosa quand’è il momento,
Ché il tempo, lo sai, vola:
E lo stesso fiore che sboccia oggi,
Domani appassirà.
(Orazio)



Vi ricordate la famosa lezione del prof, Keating nel film "L'attimo fuggente"?

Eccone uno stralcio:[...] "Grazie per aver partecipato al nostro gioco. Perché siamo cibo per i vermi, ragazzi. Perché, strano a dirsi, ognuno di noi in questa stanza, un giorno smetterà di respirare, diventerà freddo e morirà. Adesso avvicinatevi tutti, e guardate questi visi del passato: li avrete visti mille volte, ma non credo che li abbiate mai guardati. Non sono molto diversi da voi, vero? Stesso taglio di capelli, pieni di ormoni, come voi, invincibili, come vi sentite voi. Il mondo è la loro ostrica, pensano di essere destinati a grandi cose, come molti di voi, i loro occhi sono pieni di speranza, proprio come i vostri. Avranno atteso finché non è stato troppo tardi per realizzare almeno un briciolo del loro potenziale? Perché vedete, questi ragazzi ora, sono concime per i fiori. Ma se ascoltate con attenzione, li sentirete bisbigliare il loro monito. Coraggio, accostatevi. Ascoltateli. Sentite? Carpe... Sentito? Carpe... Carpe diem... Cogliete l'attimo, ragazzi... rendete straordinaria la vostra vita..."

Io aggiungerei al carpe diem un'altra famosa frase...perchè""del doman non v'è certezza""....purtroppo...
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