faccio uno sforzo per portare alla vostra attenzione una serie di articoli pubblicati su La Stampa che non mi sono proprio andati giù.
Il post è lungo (chiedo scusa

Il tutto nasce dalla telefonata di Putin a Conte in cui offre l'aiuto sanitario Russo in materia coronavirus.
Uno dei primi articoli (22 Marzo) è: Coronavirus, Mosca manda in Italia virologi e medici militari e attrezzature sanitarie.
Fondamentalmente è un semplice fatto di cronaca in cui si dice che 9 velivoli da trasporto IL-76 carichi di tutto punto arriveranno a sostegno.
Inizialmente pochi commenti, il primo dice "non mi fido". Ci sono anche commenti in cui si ribadisce che si tratta di un aiuto umanitario.
Poi arrivano 52 medici cubani (23 Marzo) e atterrano a Milano Malpensa: I medici cubani a Milano: “Resteremo finché il coronavirus non sarà stato sconfitto, siamo qui per aiutare l’Italia”
Solo 2 commenti, ma positivi (come del resto logico) verso chi offre il suo aiuto.
Sempre il 23 Marzo: In arrivo il team russo nella lotta contro il virus. Articolo che illustra l'operazione e ne parla bene.
Da qui cominciano una serie di articoli a firma di Jacopo Iacoboni assolutamente denigratori, che insinuano sospetti senza perlaltro portare nessun fatto concreto: Il Coronavirus e l’ultima operazione di influenza della Russia sull’Italia. Qui segue un dibattito acceso che mi vede coinvolto a cercare di smentire sistematicamente le tesi dell'autore che sostiene che sia in atto spionaggio in quanto i militari russi studiavano le cartine geografiche dell'Italia

Molti miei commenti sono stati censurati pur non avendo mai sforato nel volgare. Al momento il link non funziona e l'articolo pare sia stato rimosso credo anche a causa della lettera di protesto dell'ambasciatore Russo: La lettera dell’ambasciatore russo Razov a “La Stampa”
Seguono (25 Marzo) altri articoli più o meno sullo stesso tono a cui, nuovamente, non sempre riesco a rispondere ed i miei commenti vengono spesso censurati. Militari di Mosca acquartierati nella foresteria dell’esercito italiano, i timori di un’“occupazione” russa in Italia
Nello stesso giorno fortunatamente altri articoli riportano almeno dei dati concreti che smentiscono l'articolo precedente: Dai ventilatori ai medici: ecco tutti gli aiuti diretti dalla Russia all’Italia
Dulcis in fundo un altro articolo dello stesso autore: L’aereo con un milione di mascherine comprate dalla regione Abruzzo fermo da due giorni a Mosca nuovamente basato su pochi dati concreti e molte supposizioni.
In seguito alla lettera dell'ambasciatore pare che l'autore si sia tranquillizzato un pochino.
Scusate il lungo sfogo e la ricostruzione, ma quando un giornalista che scrive su La Stampa fa propaganda di questo tipo, in un momento in cui il primo pensiero dovrebbe essere di gratitudine ai volontari (otto squadre ciascuna composta da dieci medici, tra cui un epidemiologo, un terapeuta e un anestesiologo, oltre che personale tecnico e traduttori), circa 600 ventilatori polmonari, 326 mila mascherine FFP2, mille tute protettive, 10 mila tamponi a risposta veloce, 100 mila tamponi standard e due macchinari in grado di analizzare 100 tamponi in due ore, il sangue mi ribolle.
La ricerca del complotto a tutti i costi non la tollero. Soprattutto quando i vantaggi (evidenti) vanno alla popolazione di Bergamo che sta usufruendo delle competenze del personale militare russo (è ovvio che per ragioni logistiche, di esperienza e di rapidità nell'azione i militari possiedono l'addestramento necessario, come quando noi Italiani mandiamo l'esercito in casi di estrema necessità, come i terremoti...)
Basta chiedere ai Bergamaschi ed al generale Portolano (capo dell'operazione congiunta con la Russia che ha rilasciato la seguente intervista) cosa ne pensano.