Ragazzo, non parlavo di vaccini. Ma di farmaci antivirali generici, con particolare riferimento alle tecniche di aggressione della capsula. Annosa quaestio.carletto3 ha scritto: ↑25 mar 2020, 11:33Dici?Valerio ha scritto: ↑25 mar 2020, 11:13Dissento. Nessuna azienda privata o pubblica investe sulla ricerca di antivirali generici. Questo perché le epidemie non sono all'ordine del giorno, e tranne poche eccezioni le zone colpite sono in genere nel terzo mondo, che non può pagare.carletto3 ha scritto: ↑25 mar 2020, 8:49Puoi finanziare quanto ti pare...sono decenni che le aziende farmaceutiche studiano rimedi per l'HIV.....non ci si riesce...per il virussone attuale se va bene,e solo con un colpo di culo,tra due o tre anni troveranno un rimedio.
Credi che un'azienda privata non faccia una ricerca sfrenata?...la prima che lo trova fa i miliardi....ma veramente una catasta di miliardi...addirittura di piu' che un antitumorale.
Alcuni farmaci per i retrovirus sono stati trovati e sperimentati. E vengono oggi provati sui pazienti infetti da COVID19.
Tie'....:
https://it.gsk.com/it-it/chi-siamo/le-n ... cines-srl/
https://it.gsk.com/it-it/ricerca/il-cen ... -di-siena/
Ci lavorano anche due miei amici d'Universita' che mi dicono studiano molti altri vaccini sperimentali ,ma che in questo momento sono tutti sospesi e tutti dedicati,anima ,core e coratella ,giorno e notte a questo virussone.
Fidati....
Questo perché la ricerca deve metterci nella condizione di reagire ad una aggressione da virus sconosciuto, con una vasta gamma di antivirali, in mancanza di vaccini, appunto.
E fra le tecniche miracolose metto in primis quella di "insegnare" ai nostri macrofagi a riconoscere come estranei i virus, nonché "insegnare" alle nostre difese immunitarie a produrre anticorpi, anche in assenza di vaccini specifici, contro un qualunque corpo estraneo, siano essi virus, batteri o cellule cancerose.
E questi sono studi del tutto teorici, che spetterebbero alle Università, se si aprisse un canale fra esse e le Fondazioni.