È vero, pochi anni fa è stato scoperto in Venezuela un grosso giacimento di coltan (columbite-tantalite), minerale contenente due elementi chimici, il niobio e il tantalio, oggi molto importanti in metallurgia, in elettronica e in applicazioni avanzate, anche nel settore militare. Per es. il niobio è usato negli enormi e potentissimi elettromagneti a superconduttori con i quali si cerca di realizzare il confinamento magnetico di un plasma (gas ionizzato) ad altissima temperatura (~ 150 milioni di gradi), ovviamente incontenibile in qualsiasi contenitore materiale, allo scopo di innescare e controllare reazioni di fusione nucleare. Es. nel reattore sperimentale ITER, finanziato da un consorzio comprendente tutte le maggiori potenze industriali, Russia inclusa, eccetto il Regno Unito uscito dopo la Brexit. Il più faraonico e costoso esperimento scientifico nella storia, Il raggiungimento del cosiddetto "primo plasma", inizialmente programmato per il 2025, è slittato per difficoltà tecniche al 2034.
La crescente domanda globale, la disponibilità limitata e la conseguente crescita del prezzo fanno del coltan uno dei cosiddetti "minerali strategici" o "minerali chiave" per l'economia globale. Una grande risorsa che, come il petrolio, il Venezuela oggi può sfruttare in modo molto limitato a causa delle sanzioni imposte dagli USA e dai loro alleati. Sanzioni che sarebbe meglio chiamare "misure coercitive unilaterali" e che stanno mettendo in ginocchio l'economia di quel paese. Ma non riescono ancora ad abbattere il governo socialista di Maduro per sostituirlo con un fantoccio degli USA. Tipo Juan Guaidó, il personaggetto che nel 2019 si autoproclamò presidente del Venezuela, ma, perdona l'espressione, in patria non lo cagò nessuno ed è scomparso dai radar. Oggi c'è Maria Machado, una oppositrice venduta che si segnala per il suo fervore trumpiano, che istiga al terrorismo e alla guerra civile, e che invoca l'intervento militare degli USA. Di conseguenza è stata recentemente premiata con un paradossale Nobel per la pace. Un contentino per Trump da parte della squallida giuria norvegese, impossibilitata a premiare il guerrafondaio che aveva bombardato l'Iran e imposto agli alleati il 5% del PIL in spesa militare. Ora io non escludo affatto che Trump, non contento di strangolare fin dal suo primo mandato l'economia del Venezuela, vada ad aggredirlo militarmente con il pretesto dei narcos. La Russia ha già una guerra in corso e non potrebbe intervenire, ma la Cina è alleata e partner economico del Venezuela (essendo assetata di petrolio e di coltan). Al posto di Xi io non ci penserei 2 volte e direi a Trump: se bombardi il Venezuela, il giorno dopo noi sbarchiamo a Taiwan e diventiamo i padroni dell'elettronica mondiale. Peraltro ne avrebbe tutto il diritto perché Taiwan è riconosciuta da pochissimi paesi al mondo (ufficialmente nemmeno dagli USA) essendo l'isola cinese dove scappò il dittatore nazistoide Chiang Kai-shek, sconfitto da Mao nella guerra civile, portandosi dietro l'oro rubato alla banca nazionale.