La religione è una parte importante della vita dell'umanità e il cristianesimo, anche se ridotto rispetto a un tempo, è ancora importante in Occidente. Tuttavia esiste una ostilità contro di esso, a volte camuffata.
Lo scandalo delle molestie ai fanciulli è scoppiato da tanti anni nella chiesa cattolica, da molti mesi un rapporto in Germania lo trasferisce anche nelle chiese evangeliche, dove però è assai avvertito il problema della prepotenza contro le donne.
Al link seguente una trasmissione fatta per affrontare il problema dal punto di vista protestante, ma il titolo del programma quasi sparisce in discorsi che del protestantesimo sembrano non avere quasi nulla:
https://www.raiplay.it/video/2025/06/Pr ... d75f8.html
Una giornalista mette in circolo il concetto di 'piaga del patriarcato', ma non è rispettoso per la libertà delle società, per la quale sia patriarcato che matriarcato possono andar bene - e spesso o l'uno o l'altro può esser necessario, deliri di uguaglianza assoluta a parte.
Si dice di un attestato "antipedofilia" - peraltro violentando il termine che significa amicizia e simpatia, non invadenza o peggio - e ciò è sintomo che non si è capita l'imprevedibilità della vita e quali sono le garanzie contro l'incognita del delitto: non nella burocrazia ma nella comprensione umana diretta delle scelte o orientamenti definitivi, tra i quali non solo la vita onesta ma pure la santità.
Si dice di aiuti esterni e questo può significare che la chiesa non è una caserma di gendarmi o un tribunale oppure può alludere a un intervento improprio: infatti si parla delle vittime come se gli fossero stati rubati anima e corpo. I traumi possono essere eventi pericolosi per la salute mentale ma l'idea di vite smarrite per sempre è una superstizione che favorisce l'indebita e dannosa medicalizzazione e le punizioni travestite da pietà per le vittime (c'è un falso senso dell'onore che non tollera la presenza di persone stuprate).
Si nega che la nostra società e tantissime famiglie sono dominate dalla prepotenza o proprio violenza sessuale. Non è una prerogativa delle chiese cristiane, che anzi sono rispetto ad altri ambienti meno pericolose.
La giornalista parla di violenza "sistemica" in modo che la religione cattolica possa essere scambiata per una attività criminale. Ad essere sistemica è la sessuofobia che ha dominato i vertici ecclesiastici; ma considerando cosa è una chiesa, tale sistemicità si rivela un elemento intruso. Il protestantesimo non ha l'obiettivo di contrastare la confessione cattolica scambiandola per un torto.
La repressione sessuale diffusa nei monoteismi sta assieme a una prepotenza ancora maggiore nei politeismi, mentre l'ateismo è pervaso direttamente da una disastrosa incapacità verso le attuali problematiche psicologiche e sociali, e si sa che chi crea disastri è peggio di un violentatore. Quindi l'aiuto esterno sembra in casi importanti essere un inganno: non è il mondo religioso quello ad essere a tutti gli effetti nei guai, e proprio da chi ha perso completamente la cognizione si cerca un aiuto fingendo di poterlo dare a chi non ancora del tutto travolto... Ma questo mondo sconfitto, che non riesce a evitare di etichettare le persone e sragionare sulla natura umana, che sogna inesistenti cambi o transizioni o mutamenti perché finge che vi possa essere in un individuo un contrasto tra i due sessi, che appunto non comprende più la sessualità umana... questo mondo sconfitto da tempo si propone ipocritamente alla cristianità e sta invadendo gli spazi delle chiese.
MAURO PASTORE