Esimio Presidente...

...Le faccio presente che avrei gradito sedermi in poltrona, per essere al rito tradizionale, fidando di assistere ad un inedito, di potersi chiedere ansioso "Che dirà? Che dirà stavolta?!"
Così potrebbe non essere, perché, voci giornalistiche, hanno già anticipato le questioni che Ella porrà, i suggerimenti che Ella ci donerà, per cui non rimarrà che aspettare che ci possa essere una gradita smentita e, invece, una positiva novità.
Spererò, fino a pochi attimi prima del' inizio del suo augurio, che Ella non ci esorterà ad una sorta di riappacificazione generale, al volerci bene, a consentire, quindi, alla fine, agli attuali Governanti di procedere indisturbati...
Non glielo dirò, Presidente, per il tanto rispetto dovutoLe, ma non potrò evitarmi di pensarlo, il mio eventuale commento "col cazzo!". E no, capirà che sarebbe troppo comodo, per quei Signori, fare la guerra a tutti i non loro, odiare, rubarsi e conservarsi il potere, e poi..."siamo tutti una famiglia!". NO!