Sayon ha scritto: 3 lug 2025, 22:25
No, no non volevo offendervi, ma ficcare la testa sotto terra per non sentire ed essere cosi costretti a capire non e' un comportamento da persone intelligenti. Certo non sto parlando i cose nostrane, ma del West Bank dove le cose raccontate nell' annesso avvengono da quasi 80 anni. Immigrati ebraici, giovani appena arrivati dalle campagne del Kansas o del Kentucky e chiamati "coloni" che aaggredisco le povere famigle id pastori del West Bank, sparano eroicamente su persone prive di armi, e le fanno scappare. Succede ogni giorno questa violenza e le "autorita'" isrealian non fanno assolutamente nulla. Chiudono etrambi gli occhi, e un altro pezzetto di terra diventa "territorio Israeliano". Ho messo l' annesso perche e' estremamente RARO che appaia un'articolo su questi soprusi. NESSUN giornalista europeo sarebbe stato lasciato entrare e l' opinione pubblica e' ancora ancorata sul"
Poveri ebrei dell' Olocausto" e "
Arabi terroristi di Hamas". E quindi chi se ne frega. Meglio aver la testa di legno o ficcata sotto terra cosi non sento e non vedo, e potro' continuare a parlare delle stron...te italiane, credendomi nel giusto.
https://www.msn.com/en-us/news/world/se ... ff66&ei=38
Uno dei peggiori mostri creati dal capitalismo neoliberista è la
finanziarizzazione dell'economia. La produzione e il mercato, quelli delle merci tradizionali, sono ormai in balia dei "mercati", cioè di quelli che trattano una sola merce, il denaro, per giunta per la gran parte non in forma liquida ma "volatile": titoli, strumenti finanziari, etc. Il potere della finanza è cresciuto al punto da condizionare pesantemente la politica, i governi, gli Stati. Anche i governi che si dichiarano sovranisti hanno di fatto ceduto un pezzo di sovranità alla finanza globale. Il 5% del PIL in armi è stato voluto da Trump, ma dietro di lui c'è il potere finanziario al quale lo stesso presidente degli Stati Uniti deve piegarsi. In sostanza la finanziarizzazione dell'economia ha indebolito gli Stati nazionali, con poche eccezioni. Essenzialmente la Cina, dove il capitale, le grandi aziende e le grandi banche sono tutte controllate dallo Stato (ovvero dal Partito Comunista), paesi non allineati come Iran, Cuba, la stessa Corea del Nord, magari poverissimi ma con uno Stato forte entro il quale la finanza globale non riesce ancora a insinuarsi, e Israele, che invece controlla, sia pure con una quota di minoranza, la finanza globale. Si può dire che gli ebrei hanno iniziato a fare soldi con i soldi da quando è stato inventato il denaro, o poco dopo. Attività considerata impura e vergognosa per millenni, infatti i ghetti nelle città europee non li crearono certo il fascismo e il nazismo ma esistevano da secoli, e prima di essi c'erano le giudecche. Ancora oggi molti grandi banchieri e grandi finanzieri sono ebrei. Ma sarebbe meglio dire sionisti, essendo il sionismo l'ebraismo che da religione si trasforma in potere: politico, finanziario, militare. Mi vengono in mente i
conquistadores spagnoli e il loro genocidio dei nativi sudamericani perpetrato nel segno della Croce. Oggi assistiamo inerti al genocidio del popolo palestinese da parte dei sionisti con la stella di Davide (il quale secondo alcuni biblisti non era un re eroico e illuminato ma un bandito, un taglieggiatore). Grazie al potere sionista, soprattutto quello legato alla finanza, Israele oggi è uno degli Stati più potenti della Terra. La Russia ha 6000 testate atomiche, ma i governanti occidentali, eccetto Trump, ne hanno dette di tutti i colori contro Putin (Biden gli dava ripetutamente del "macellaio"). Israele ha solo 100 o 200 testate ma nessun governante occidentale osa criticare Netanyahu (che è realmente un macellaio) e men che meno osa proporre sanzioni economiche contro Israele per la sua politica aggressiva e terrorista, per le violazioni delle risoluzioni ONU e per i crimini contro l'umanità. Anzi Trump, su pressione di Netanyahu, rinnega la sua politica e i suoi proclami isolazionisti e quasi pacifisti, e va a bombardare l'Iran. Quando finirà questa posizione privilegiata di Israele? Per quanto detto sopra, mai, a meno di un cambio abbastanza radicale del sistema economico che domina in Occidente e nel mondo (con significative eccezioni). Ma per arrivarci serve una svolta radicale nella politica dell'Occidente. Con progressisti o laburisti, così come con conservatori e sovranisti, Netanyahu, il sionismo e Israele sono in una botte di ferro. Noi cittadini non dobbiamo assolutamente fare come gli struzzi, ma in realtà oggi possiamo fare poco, e quel poco sta tutto nella cabina elettorale.
Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo