Egregio Heyoka, 40 gradi a Roma nel 1959 non fanno testo. Come non lo fanno i 40 gradi sfiorati il 1°luglio scorso a Parigi, sebbene Parigi sia circa 7 gradi di latitudine più a nord di Roma. Un singolo evento climatico estremo, anche prolungato per mesi, per esempio la grave siccità del 2022 nella pianura padana (6 miliardi di danni all'agricoltura), non fa mai testo. Ma l'anno dopo ne è arrivato un altro, all'estremo opposto e nella stessa area: le tragiche alluvioni del 2023 in Emilia Romagna (8,5 miliardi di danni). Nel 2024 un'altra grave siccità ha colpito la Sicilia (2,7 miliardi di danni). A proposito: il governaccio che fa, incrementa solo la spesa militare o costruisce bacini artificiali, canali, argini? Continua a permettere la cementificazione selvaggia o pianta alberi? Non fa testo nemmeno la tragica ondata di caldo che in questo medesimo periodo del 2021 colpì la parte occidentale del Nordamerica mietendo 1400 vittime. Certo i quasi 50 gradi (per l'esattezza 49,6) che furono misurati in un villaggio del Canada sono davvero anomali. Sono tuttora la temperatura più alta in assoluto misurata al di sopra del 45simo parallelo nord, ma quel villaggio si trova, anzi si trovava perché il giorno dopo la foresta prese fuoco e lo distrusse, addirittura sopra il 50simo parallelo. Come ho scritto più volte, una relazione di causa-effetto, con riferimento al riscaldamento globale in corso, possiamo ritenerla pressoché certa non rispetto ai singoli eventi estremi ma rispetto alla loro frequenza, che è assolutamente in crescita come attestano in modo incontrovertibile le statistiche reperibili in rete e i vari rapporti dell'IPCC. Per es. in questa pagina molto interessante e illuminante leggiamo che nel 2008 a Roma (selezionala nella finestrella delle città capoluogo) si verificarono 4 periodi di siccità, nessun episodio di caldo estremo (sopra i 35°C percepiti ) e 17 ondate di calore. Nel 2024 se ne sono registrati rispettivamente 5, 35 e 25. Mentre sono in diminuzione le precipitazioni estreme: 11 nubifragi nel 2008, nessuno nel 2024. Un trend simile puoi verificarlo anche a Napoli, per esempio, e ti puoi divertire selezionando altre città:
ApplausiSayon ha scritto: 6 lug 2025, 2:27 La morale: non abbiamo i soldi per sopravvivere, ma ne abbiamo a sfascio per uccidere e farci uccidere.
Posso capire Trump, che, poverino, deve mantenere le fabbriche della morte in vita al ritmo di 1000 miliardi/anno, ma ... noi?
Si voterà nel 2027 (non auguro all'Italia elezioni anticipate perché solo un evento traumatico e doloroso scollerebbe questi mestieranti al governo dalla poltrona) ed è lì che bisogna concentrarsi. Io penso che questo governaccio si toglierà dai piedi lasciando un'imperdibile carta vincente in mano all'opposizione. Da qui a 2 anni il clima del pianeta peggiorerà ancora, è inevitabile, di più quello del (fu) Bel Paese perché il Mediterraneo è un hot spot climatico. Gli italiani soffriranno, ma non solo per il clima. Con il cagnaccio Trump a sorvegliarci dalla Casa Nera fino a gennaio 2029 (anche se a costui un evento traumatico lo auguro di cuore) sarà giocoforza per il governaccio cominciare a dirottare risorse preziose sulla spesa militare. È di ieri la notizia di un emendamento mirato a privilegiare le commesse militari attenuando i controlli in deroga alle norme sugli appalti pubblici. Già immagino il mangia mangia che ne deriverà, d'altra parte l'obbiettivo del 5% del PIL in armi e spese collaterali è di per sé un irresistibile invito allo SPRECO del denaro pubblico.Sayon ha scritto: 6 lug 2025, 2:27 La morale: non abbiamo i soldi per sopravvivere, ma ne abbiamo a sfascio per uccidere e farci uccidere.
Posso capire Trump, che, poverino, deve mantenere le fabbriche della morte in vita al ritmo di 1000 miliardi/anno, ma ... noi?
La vedo IMPOSSIBILE che i signori della guerra possano fermarsi, leggendo lettere o subendo marce di protesta, quando sappiamo quanto sia già DIFFICILE, poterli condizionare con il voto democratico degli elettori, fintanto ci danno la possibilità di esprimerlo.Michelangelo ha scritto: 6 lug 2025, 10:42 Non credo che debba essere considerato solo Trump un negazionista climatico, ma - di fatto - lo sono ( implicitamente ) tutti quelli che CI governano e che CI danno le istruzioni su come dovremo rinunciare al fossile:
Quelli che stanno alla Regia dell'Europa, parallelamente alla loro opera di convincimento per la rinuncia al fossile( per ridurre inquinamento e temperatura climatica ), incentivano al riarmo in Europa e dimostrano di non avere nessuna volontà di trovare un modo per fare cessare le guerre ( anzi! ), pur essendo consapevoli che queste guerre ( e la fabbricazione stessa delle armi ) producano un notevole inquinamento e surriscaldamento climatico.
Fanno le riunioni al World Economic Forum, per trovare il modo per essere convincenti sulle masse al fatto che NOI, solo noi ( i boss delle élite NO! ) dovremo rinunciare al fossile, MA, lo fanno utilizzando i loro jet privati ULTRA inquinanti per raggiungere quei luoghi di incontro. Perché non si riuniscono in smart working, visto che c'è una siffatta emergenza? Probabilmente perché devono necessariamente dialogare faccia a faccia, in modo da bisbigliarsi all'orecchio le strategie da utilizzare per ingannare i consumatori?!...lontano da orecchie indiscrete?!
Anziché creare foreste a tutto spiano e proteggere/curare i campi, che dovrebbero essere utili e necessari per raffreddare il clima, gli addetti all'emergenza si stanno adoperando per trasformare quelle vitali e salutari zone di verde in distese di pannelli fotovoltaici a terra e gigantesche pale eoliche.
Peraltro, oltre al fatto che si sta rinunciando al naturale metodo di raffreddamento ( e deturpando per sempre il paesaggio ), quella ferraglia sarà certamente anch'essa inquinante!
Io credo che si dovrebbe postare una lettera aperta agli esperti che stanno alla Regia per la gestione del green e clima.. e dire loro questo:
" Se VOI "esperti" di clima e inquinamento - che siete pagati profumatamente per gestire e curare la salute del nostro Pianeta - ci state dicendo che la situazione è sfuggita di mano, state ammettendo che avete sbagliato mestiere! Eh sì! In quanto, tutti noi sappiamo che i problemi ( con il progresso e le tecnologie acquisite ), si prevengono e non si curano, a danno ormai fatto.
Se è vero che esiste questo problema, ora VOI( che come già detto adesso volete curare il problema, ma avreste dovuto prevenirlo con ampio anticipo ), assieme alla Von Der Lejen e tutti i compagnuzzi, fornirete AGGRATIS, a tutti i cittadini europei, pannelli fotovoltaici in ogni tetto di casa e un veicolo elettrico ad ogni automobilista. Nonché, troverete a vostre spese ( non a carico dei cittadini ) un rimedio tecnologico per raffreddare questo benedetto clima. Visto che vi definite esperti, sarete certamente in grado di inventarvi qualcosa di geniale e innovativo. E se queste soluzioni ( interamente a vostre spese ) dovessero risultare poi del tutto inutili e il clima e l'inquinamento dovessero rimanere invariate, vi consegnerete serenamente alla Giustizia per il reato di procurato allarme.
UN cittadino, non esperto( Il buon senso è ad appannaggio di tutti, non solo degli esperti ) "
Su molte cose sono d'accordo. La differenza tra Trump, negazionista climatico dichiarato (come già nel suo primo mandato ha rinnegato gli Accordi di Parigi sul clima firmati dagli USA nel 2015 poi riaccettati da Biden), e i leader europei che sostengono la transizione ecologica per lo più a chiacchiere e che oggi danno la priorità al riarmo, è più formale che sostanziale. Però il problema climatico c'è ed è grave, e il tempo è fattore cruciale nell'unica guerra che va combattuta per il bene di tutti. Si stima che il settore militare contribuisca per il 5,5% alle emissioni globali di gas serra, ma è una stima molto incerta:Michelangelo ha scritto: 6 lug 2025, 10:42 Non credo che debba essere considerato solo Trump un negazionista climatico...
Piacerebbe anche me che questa ( la vecchia strategia politica, ma che ci ha sempre portato su un vicolo cieco ) possa essere la strada maestra.heyoka ha scritto: 6 lug 2025, 13:46 ... credo sia molto più IMPORTANTE che i popoli occidentali, possano mandare in Europa, in Usa e nei parlamenti nazionali, partiti che si dichiarano CONTRARI al RIARMO.
Per quanti riguarda l' Italia io vedo solo la Lega di Salvini e l' eventuale movimento di Paragone, tra lo schieramento di centrodx, mentre tra il centroSX, spiccano Rizzo, Conte, Santoro, e con toni pacati ma certamente FARISEI quelli del PD.
Io credo che i signori della guerra e del RIARMO, si troverebbero molto più in difficoltà se gli schieramenti e i politici che ho citato, venissero votati dall' 80% degli italiani.
E per raggiungere questo obiettivo, basterebbe che quel 50%, che non vanno a votare, decidessero di andare a votare per UNO dei partiti che ho citato.
Eh sì, va da sé che non ci sia alcuna effettiva volontà di risolvere niente, perché - suppongo - alla gabbia di matti che stanno ai vertici, interessa principalmente favorire taluni Fondi di investimento ( che evidentemente li tengono per le palle ) e affini; nonché cercare di unire l'utile al dilettevole: cioè risolvere SI' il problema del clima e inquinamento, MA assicurandosi altresì che - oltre a questo - vengano ulteriormente ridotte ( per sempre ) alcune libertà e i diritti dei cittadini. E da questo punto di vista, evidentemente, sono ad un punto morto( il cittadino - oggi più attento di ieri - li tiene d'occhio e attende di capire da che parte arriverà la loro fregatura ). Suppongo che non sappiano cosa inventarsi, per convincerli ( con le buone ) a rinunciare ad una consistente e importante fetta di libertà. Risolvere solo il clima e l'inquinamento, NO! penso che non gli basterebbe. Sono convinto che vogliano portare a casa anche qualcos'altro inerente alla libertà dei cittadini. Ecco perché probabilmente cincischiano . Questa è la mia chiave di lettura.Fosforo31 ha scritto: 6 lug 2025, 17:09
Su molte cose sono d'accordo. La differenza tra Trump, negazionista climatico dichiarato (come già nel suo primo mandato ha rinnegato gli Accordi di Parigi sul clima firmati dagli USA nel 2015 poi riaccettati da Biden), e i leader europei che sostengono la transizione ecologica per lo più a chiacchiere e che oggi danno la priorità al riarmo, è più formale che sostanziale[...] Però il problema climatico c'è ed è grave Non sarebbe un problema tecnologico né economico, ma solo ed esclusivamente di VOLONTÀ POLITICA. [...]
Caro Michelangelo, stiamo (stanno) scherzando letteralmente con il fuoco.
Sono d'accordo, egregio. Con i problemi molto seri, molto gravi, molto concreti, che hanno l'Italia e il mondo, il voto degli elettori non deve essere ideologico (anche se l'aggettivo - risalente all'Illuminismo ma il concetto fu sviluppato dagli intellettuali risorgimentali, poi da Marx e Gramsci - non è così brutto come viene oggi giudicato) bensì deve essere pragmatico, cioè un voto motivato dai fatti e da ragioni di ordine pratico. Il governaccio Meloni, a dispetto dello strombazzato sovranismo e della fantasiosa narrazione di un'Italia attrice di primo piano nella scena internazionale, si è piegato a 90° a Trump e alla NATO, ha caricato una pesantissima zavorra sulle spalle e sul futuro degli italiani con l'impegno assurdo, immotivato, folle, per una spesa militare per noi senza precedenti dalla fine della seconda guerra mondiale, e sta facendo poco o nulla sul fronte climatico, ovvero nell'unica e sacrosanta guerra che DEVE essere combattuta da tutti per il bene di tutti. La Sicilia è ancora assetata e a rischio desertificazione, come si è visto l'estate scorsa e la presente promette peggio; nelle grandi città si crepa per l'afa, i pronto soccorso affollati da anziani, poi basta un forte temporale, acqua e vento, per mandarle in tilt e per abbattere vecchi e malcurati alberi che ammazzano le persone; il Sole e l'incuria spaccano l'asfalto e si devono chiudere autostrade. Mentre gli USA del negazionista climatico Trump tagliano i fondi pubblici perfino al sistema di allerta meteo (ma che bel modello si è scelto il governaccio Meloni!) e in Texas, in una località molto più a sud di Tunisi, un'alluvione estiva fa una strage (82 morti e 41 dispersi). È chiaro che nel 2027 gli italiani dovranno PUNIRE, con una sberla elettorale memorabile, i mestieranti incompetenti e incapaci che hanno mandato al governo. Altrimenti vorrà dire che siamo un popolo ridotto a gregge e che per l'Italia non c'è speranza.heyoka ha scritto: 6 lug 2025, 13:46 La vedo IMPOSSIBILE che i signori della guerra possano fermarsi, leggendo lettere o subendo marce di protesta, quando sappiamo quanto sia già DIFFICILE, poterli condizionare con il voto democratico degli elettori, fintanto ci danno la possibilità di esprimerlo.
Ecco perché, pur condividendo lo sforzo nello scrivere lettere e organizzare marce ( io ho partecipato a quella organizzata da Rizzo a Milano), credo sia molto più IMPORTANTE che i popoli occidentali, possano mandare in Europa, in Usa e nei parlamenti nazionali, partiti che si dichiarano CONTRARI al RIARMO.
Per quanti riguarda l' Italia io vedo solo la Lega di Salvini e l' eventuale movimento di Paragone, tra lo schieramento di centrodx, mentre tra il centroSX, spiccano Rizzo, Conte, Santoro, e con toni pacati ma certamente FARISEI quelli del PD.
Io credo che i signori della guerra e del RIARMO, si troverebbero molto più in difficoltà se gli schieramenti e i politici che ho citato, venissero votati dall' 80% degli italiani.
E per raggiungere questo obiettivo, basterebbe che quel 50%, che non vanno a votare, decidessero di andare a votare per UNO dei partiti che ho citato.
Credo che il problema del pianeta sia dovuto al fatto che la popolazione mondiale è fuori controllo.Fosforo31 ha scritto: 5 lug 2025, 15:43 Egregio Heyoka, 40 gradi a Roma nel 1959 non fanno testo. Come non lo fanno i 40 gradi sfiorati il 1°luglio scorso a Parigi, sebbene Parigi sia circa 7 gradi di latitudine più a nord di Roma. Un singolo evento climatico estremo, anche prolungato per mesi, per esempio la grave siccità del 2022 nella pianura padana (6 miliardi di danni all'agricoltura), non fa mai testo. Ma l'anno dopo ne è arrivato un altro, all'estremo opposto e nella stessa area: le tragiche alluvioni del 2023 in Emilia Romagna (8,5 miliardi di danni). Nel 2024 un'altra grave siccità ha colpito la Sicilia (2,7 miliardi di danni). A proposito: il governaccio che fa, incrementa solo la spesa militare o costruisce bacini artificiali, canali, argini? Continua a permettere la cementificazione selvaggia o pianta alberi? Non fa testo nemmeno la tragica ondata di caldo che in questo medesimo periodo del 2021 colpì la parte occidentale del Nordamerica mietendo 1400 vittime. Certo i quasi 50 gradi (per l'esattezza 49,6) che furono misurati in un villaggio del Canada sono davvero anomali. Sono tuttora la temperatura più alta in assoluto misurata al di sopra del 45simo parallelo nord, ma quel villaggio si trova, anzi si trovava perché il giorno dopo la foresta prese fuoco e lo distrusse, addirittura sopra il 50simo parallelo. Come ho scritto più volte, una relazione di causa-effetto, con riferimento al riscaldamento globale in corso, possiamo ritenerla pressoché certa non rispetto ai singoli eventi estremi ma rispetto alla loro frequenza, che è assolutamente in crescita come attestano in modo incontrovertibile le statistiche reperibili in rete e i vari rapporti dell'IPCC. Per es. in questa pagina molto interessante e illuminante leggiamo che nel 2008 a Roma (selezionala nella finestrella delle città capoluogo) si verificarono 4 periodi di siccità, nessun episodio di caldo estremo (sopra i 35°C percepiti ) e 17 ondate di calore. Nel 2024 se ne sono registrati rispettivamente 5, 35 e 25. Mentre sono in diminuzione le precipitazioni estreme: 11 nubifragi nel 2008, nessuno nel 2024. Un trend simile puoi verificarlo anche a Napoli, per esempio, e ti puoi divertire selezionando altre città:
https://lab24.ilsole24ore.com/indice-de ... stremi.php
Ma una statistica molto grossolana possiamo farla anche individualmente. In casa io sono in pantaloncini corti da metà maggio, a torso nudo dai primi di giugno e ho abolito le lenzuola a metà giugno. In passato queste cose le facevo una o due settimane dopo.
Saluti
Ma se tu abbandoni completamente petrolio, gas e carbone, come produci l'energia elettrica che tutto fa muovere e funzionare?Fosforo31 ha scritto: 3 lug 2025, 23:33 L'estate la consideravo, di gran lunga, la stagione più bella: la mia preferita, la più attesa. In effetti è stata per me quasi sempre la più pienamente vissuta e la meno avara di grandi e piccole gioie della vita. Sarà un caso, ma io mi ricordo di tante feste e di tanti amori ma di nessun funerale tra familiari, parenti e amici in estate. Eccetto un carissimo cugino, vittima di un tragico incidente sul lavoro pochi giorni prima delle ferie. Ora non so voi, ma purtroppo da qualche anno l'estate è per me una letterale sofferenza o poco meno. Sarà anche l'età, ma di certo il caldo e l'afa mi accentuano l'insonnia: mi alzo tardi e devo spesso rinunciare alla consueta e salutare passeggiata mattutina. Sono sempre stato un gran camminatore (anche per bilanciare una certa propensione alla buona forchetta) ma nel maledetto mese di giugno il contapassi giornaliero dello smartphone ha raggiunto a malapena i 5000, e solo un paio di volte, a tarda sera, e sudando come Lukaku al Maradona. La bilancia mi ha già mostrato il dazio da pagare. Paradossalmente l'estate era la stagione in cui mangiavo di più (e meglio) e pesavo meno. Da qualche anno è il contrario. Ieri l'altro ero in un ufficio comunale. Nella sala d'attesa non c'era aria condizionata, un anziano, arrivato già sudato, si è sentito male e hanno chiamato il 118. Eppure il clima di Napoli è alquanto mitigato dal mare (nulla a che vedere con Roma) ed è uno dei motivi per cui a casa abbiamo sempre rinunciato al condizionatore (gli altri motivi sono economici ed ecologici), ma ora comincio a pensare che lo stoicismo può essere pericoloso a una certa età. Credo di avere già scritto in questo forum che alla "temperatura di bulbo umido" di 35°C una persona sana può sopravvivere 6 ore al massimo. Si tratta di particolari condizioni di temperatura e umidità alle quali, anche all'ombra e accanto a un ventilatore, fallisce la funzione termoregolatrice della sudorazione. E allora, o hai un condizionatore e non ci sono blackout da eccesso di domanda elettrica o te ne vai al Creatore. 35°C di bulbo umido sono stati raggiunti sporadicamente e in poche località, per lo più disabitate. Ma per la regione mediterranea è solo questione di tempo visto che il global warming continua anzi accelera. E il Mediterraneo, bacino chiuso tra tre continenti, è un hot spot climatico, cioè si riscalda più della media globale e i fenomeni estremi (siccità, incendi, alluvioni, etc.) sono mediamente più forti e più frequenti. "Il Mediterraneo bomba a orologeria" titola Repubblica. Ma io penso anche al triste destino dei nostri ghiacciai alpini. Quindi noi mediterranei, in particolare Italia, Francia e Spagna, dovremmo essere in prima linea nella lotta al mutamento climatico. Non solo nello sforzo economico (che deve essere "mostruoso", ammonisce il Nobel G. Parisi) ma anche nel sollecitare tutte le altre nazioni al medesimo impegno epocale. Perché il global warming è una grave malattia del pianeta e nessuna singola nazione potrà proteggere se stessa se non proteggendo anche le altre (vi ricorda qualcosa di analogo?). Ora UE e NATO, con la lodevole eccezione della Spagna, si apprestano al FOLLE RIARMO dettato dal negazionista climatico Trump (5% del PIL in spese militari entro il 2035). Naturalmente io spero che nel 2035 Meloni e Salvini abbiano cambiato mestiere e che Trump sia stato digerito dai vermi, ma vorrei vedere i primi due ancora al governo solo per soddisfarmi una curiosità. Nel 2035, con un altro mezzo grado di riscaldamento globale (se va bene) e con mezza Italia devastata dai roghi (come oggi l'isola di Creta) e dalla siccità, ma con 100 miliardi e passa di spesa militare annua, cosa manderanno a spegnere gli incendi: gli F-35 e i nuovi carri armati tedeschi già commissionati dal governaccio per 20 miliardi? Intanto, l'estate astronomica 2025 è iniziata nemmeno 2 settimane fa e abbiamo 46°C e più di 100 morti in Spagna, 41°C in Francia, 38°C a Berlino. E pensare che il 2025 è l'anno della Niña che ha scalzato El Niño dal Pacifico meridionale e dovrebbe rinfrescare il clima globale. In Italia, almeno qui al Sud, ci ammazza l'umidità. Ci sono alcuni morti sul lavoro e in spiaggia per colpi di calore, i pronto soccorso intasati (+20% di ingressi) e il governaccio è costretto suo malgrado a studiare un tardivo protocollo anti-caldo per cancellare o limitare i turni di lavoro all'aperto in un'ampia fascia oraria. Per inciso, questo è un piccolo esempio di come il mutamento climatico può erodere il PIL. Certo il sistema liberista/capitalista, per sopravvivere, tenterà di contrastare questa erosione, per es. schiavizzando vieppiù i lavoratori. Leggete e indignatevi:
https://www.rainews.it/articoli/2025/07 ... 2f3e0.html
E andrà sempre peggio. Finalmente ho i dati definitivi per il 2024 dell'Energy Institute: ennesimo e consecutivo record assoluto nell'estrazione globale di tutti e tre i combustibili fossili. Quindi più emissioni di CO2, più effetto serra, più riscaldamento globale. Che si fermerà solo azzerando le emissioni nette, ovvero pressoché abbandonando il petrolio, il gas e il carbone. Mi spiace molto per i giovani, ma devono prepararsi a estati sempre più torride e più tragiche. Le estati con tante feste, tanta gioia, tanti amori e pochi funerali, diventeranno un lontano ricordo degli anziani, che morirà con loro.
Io credo tu sia troppo ottimista, come già scritto torneremo al medioevo.Fosforo31 ha scritto: 6 lug 2025, 17:09 Su molte cose sono d'accordo. La differenza tra Trump, negazionista climatico dichiarato (come già nel suo primo mandato ha rinnegato gli Accordi di Parigi sul clima firmati dagli USA nel 2015 poi riaccettati da Biden), e i leader europei che sostengono la transizione ecologica per lo più a chiacchiere e che oggi danno la priorità al riarmo, è più formale che sostanziale. Però il problema climatico c'è ed è grave, e il tempo è fattore cruciale nell'unica guerra che va combattuta per il bene di tutti. Si stima che il settore militare contribuisca per il 5,5% alle emissioni globali di gas serra, ma è una stima molto incerta:
https://www.scienzainrete.it/articolo/e ... 2025-06-09
Quello che è certo è che è un settore HTA, ovvero a emissioni hard to abate. Probabilmente il più difficile da trattare perché alle difficoltà economiche e tecnologiche (che si riscontrano per es. nel trasporto marittimo e nell'aviazione civile) si aggiungono quelle politiche. Chi se lo può permettere costruisce portaerei e sottomarini a propulsione elettronucleare, mezzi sulla carta a emissioni zero; in Corea del Sud stanno progettando un (costoso) carro armato elettrico, ma è difficile anche solo immaginare un cacciabombardiere elettrico. Probabilmente i caccia del futuro verranno alimentati a e-fuel, carburanti sintetici in teoria a zero emissioni nette (in pratica abbattute fino al 92%) ma sono molto problematici:
https://www.qualenergia.it/articoli/efu ... roduttive/
Mi pare evidente che una vera green economy dovrebbe essere un'economia di pace e non di guerra, né di riarmo. Servirebbe un accordo politico mondiale per tenere la spesa militare sotto l'1% del PIL. Cosa possibilissima come dimostrano paesi neutrali tipo Austria e Svizzera, e utilissima anzi necessaria per dirottare fondi pubblici sulla transizione ecologica e sullo "sforzo mostruoso" (G.Parisi) che essa richiederà a tutte le nazioni. D'altra parte, se continuiamo a bruciare sempre più combustibili fossili, com'è accaduto a livello globale anche nel 2024, invece di metterli al bando, e se il riscaldamento globale continua ad accelerare, ci sarà poco da fare. Nel 2035 saremo alle strette, vicinissimi o sopra ai 2°C di riscaldamento globale (la "terra incognita" del Nobel Parisi e l'ultima soglia di sicurezza fissata a Parigi) e dovremo spendere almeno, dico almeno un 20% del PIL per una transizione green al limite della disperazione e del panico. Altro che 5% in armi! Entreremo in un'economia di guerra, ma sarà una guerra esistenziale contro il cambiamento climatico. Non farà vittime, pagheremo tasse altissime ma saranno create decine forse centinaia di milioni di nuovi posti di lavoro sul pianeta.
La riforestazione è utilissima e necessarissima ma temo che non facciamo in tempo a piantare 300 miliardi di alberi e a vederli crescere per incrementare di un 10% il patrimonio forestale globale.
Le tue critiche al fotovoltaico sono sensate, ma ci sono i tetti, le aree semiaride (sempre più diffuse anche in Italia) e l'agrivoltaico (compatibile con l'agricoltura). E non siamo lontani dal Nordafrica! Dove il nostro vecchio amico Sole picchia forte. Da Rabat a Il Cairo ci sono circa 4000 km. Una striscia di semideserto non lontana dalla costa e larga appena 25 km potrebbe diventare una immensa centrale solare ad alto rendimento. Ma ipotizzando moduli fv economici e una resa modesta di 10 m²/MWh (oggi ampiamente alla portata di impianti nel Sud d'Italia anche non recentissimi), questa megacentrale fornirebbe 10.000 TWh annui, pari a ben oltre il doppio della produzione elettrica (2024) di tutta l'Europa (Russia esclusa e incluse Ucraina, UK, Turchia e altri paesi non UE) e di tutto il Nordafrica messi insieme. In altri termini consentirebbe, ad abundantiam, di elettrificare in modo totalmente green il 100% delle economie di queste due macroregioni, più che raddoppiando i consumi elettrici (aggiungendosi alle fonti rinnovabili e al nucleare già esistenti), AZZERANDO tutti i consumi di combustibili fossili e coprendo anche le perdite di trasmissione (circa il 3%/1000 km su elettrodotti terrestri e sottomarini in HVDC). Non voglio dilungarmi in una stima dei costi, ma ritengo, a lume di naso, che il 5% del PIL europeo in 10 anni, dal 2026 al 2035, Russia esclusa, basterebbe e avanzerebbe. Forse anche il 3%. Escludiamo anche l'Ucraina che farebbe la pace e avrebbe tutto gratis. I paesi nordafricani metterebbero il terreno e ci guadagnerebbero, oltre all'energia verde e gratuita, milioni di posti di lavoro. E sarebbe risolto, en passant, anche il problema della migrazione da questi paesi. Non sarebbe un problema tecnologico né economico, ma solo ed esclusivamente di VOLONTÀ POLITICA.
Le alternative sono molto peggiori e potrebbero concretizzarsi all'improvviso se le cose precipitasssero, es. per il superamento, Dio non voglia, di uno o più tipping points climatici (punti di non ritorno). Arriverebbe in tv a reti unificate non più Giuseppe Conte ma il Segretario Generale delle Nazioni Unite a dirci:
"Cittadini del mondo, spegniamo tutto e fermiamo tutto quello che è alimentato dai combustili fossili e non sprechiamo più nemmeno un solo kilowattora di energia".
Quanto dovremmo spegnere e fermare, per non rischiare l'estinzione? Nonostante i progressi delle rinnovabili (soprattutto in Cina), nel 2024 i fossili coprivano ancora, VERGOGNOSAMENTE, l'86,6% dei consumi mondiali di energia primaria (fonte Energy Institute). Caro Michelangelo, stiamo (stanno) scherzando letteralmente con il fuoco.