Attualità e cronaca nera nei tg di TeleMeloni, ex RAI

Attualità e Cronaca: discussioni sui fatti che accadono in Italia e nel mondo
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Fosforo31
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Attualità e cronaca nera nei tg di TeleMeloni, ex RAI

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Ieri, domenica 8 giugno, il Tg1 delle 13:30 ha aperto con la cronaca nera. Cosa molto rara per il titolo di apertura o il titolo di prima pagina di un tg nazionale serio o di un quotidiano politico nazionale serio. Escludo quindi la stampa locale, quella scandalistica e quelle tv commerciali (o tv spazzatura) rivolte, a detta del loro stesso fondatore, a "un pubblico medio del livello culturale di un alunno di seconda media, nemmeno del primo banco" (sic).
Il fattaccio era il ritrovamento nel parco di Villa Pamphili a Roma dei cadaveri di una donna e di una bimba di circa 6 mesi. Cronaca nera nemmeno di strettissima attualità perchè la notizia era di sabato pomeriggio e il Tg1 non ha fornito dettagli né novità degne di nota. Il secondo titolo del Tg1 delle 13:30 era sulla messa di Pentecoste di papa Leone. Il terzo su Gaza: purtroppo i soliti bombardamenti (21 morti, cioè nella media o sotto) e il solito cibo razionato, roba che spesso finisce in coda o è completamente trascurata. Per es. nella medesima edizione del giorno prima, sabato 7 giugno, si era parlato di Gaza solo nel quarto servizio e solo in relazione alla manifestazione del centrosinistra a Roma. Il quarto argomento trattato dal Tg1 domenicale di TeleMeloni è stato finalmente il referendum. Oggi si vota fino alle 23 e domani dalle 7 alle 15 per 5 referendum abrogativi, 4 quesiti sul lavoro e uno sulla cittadinanza. Per votare bisogna recarsi al seggio con documento d'identità valido e tessera elettorale. Seguono i dati parziali sull'affluenza alle ore 12, STOP. Un totale di ben 25 secondi destinati a un momento rilevante della vita democratica del Paese. Un'intervista al parroco di Gaza nel servizio precedente, confezionata per l'occasione, ha avuto molto più spazio. I telespettatori del Tg1 delle 13:30 non hanno ricevuto nemmeno uno straccio di dettaglio informativo sui quesiti referendari.
Un po' meglio da un lato e molto peggio dall'altro si era comportato il Tg2 delle 13. Referendum al terzo posto tra i titoli, dopo la cronaca nera e la messa del papa, più spazio e qualche dettaglio sui quesiti. Ma proprio qui il Tg2 è incorso in un erroraccio o meglio, a mio avviso, in una vergognosa, malcelata e premeditata TRUFFA ai danni dei cittadini, telespettatori ed elettori. Riporto testuale:
"Il quinto quesito, scheda gialla, propone di ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale nel nostro paese per ottenere la cittadinanza italiana".
FALSO! I disinformatori di TeleMeloni sono stati sbugiardati in diretta dalla scheda elettorale che essi stessi hanno inserito come sfondo, ma solo per qualche secondo, alle suddette INGANNEVOLI PAROLE. Infatti, sulla scheda gialla in oggetto si legge in basso il testo del quesito e in alto la seguente sintesi illustrativa:
"Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza in Italia dello straniero extracomunitario maggiorenne per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana".
Dunque chi ha seguito il Tg2 e non ha vista acutissima e riflessi pronti, ha capito che vincendo il SÌ basteranno 5 anni agli extracomunitari residenti per diventare italiani (e magari ha deciso di non andare a votare). FALSO: i 5 anni basterebbero solo per presentare domanda, che poi la cittadinanza sia effettivamente concessa è a discrezione dell'autorità competente (il ministero dell'Interno) e dipende da caso a caso. Ci sono vari criteri di filtro, la domanda può essere respinta e in ogni caso ci sono i tempi burocratici che, come ho letto in rete, possono variare da 2 a 4 anni e oltre.
Analogo scempio di verità è stato perpetrato nelle edizioni serali dei tg meloniani del (dis)servizio pubblico. Questa volta, però il Tg1 delle 20 posponeva al quarto titolo la cronaca nera (giusto) e partiva con Gaza, in particolare con l'avvicinamento alla Striscia di una seconda imbarcazione della Freedom Flotilla dopo la prima già bersagliata da motovedette e droni israeliani. A bordo aiuti umanitari e vari noti attivisti, in primis Greta Thunberg. È di stamane la notizia che l'imbarcazione ha subito un autentico arrembaggio dai militari del macellaio Netanyahu. Secondo titolo per la messa del papa e terzo per i referendum. Questa volta qualche dettaglio in più ma molto vago. Mentre il Tg2 delle 20:30 replicava il suo copione: cronaca nera (senza grosse novità), papa e solo al terzo posto i referendum e con la medesima COLOSSALE TRUFFA sul quesito sulla cittadinanza.
Signori, sto per andare a votare i miei 5 SÌ ma con tanta rabbia in corpo. Stamane ho preso un cappuccino al bar ho scoperto che il barista e un avventore erano completamente ignari di questa tornata elettorale. Un altro, che non ha votato, non sapeva che si può votare anche oggi. Il governaccio Meloni ha calato silenzio e disinformazione su questo importante passaggio della vita democratica della nazione. Non disturbate i manovratori, quindi statevene a casa o andare al mare: questo è l'unico messaggio che ha avuto una certa risonanza sui canali tradizionali. Votare è un diritto ma anche un dovere civico (art.48 della Costituzione). Astenersi sui referendum è legittimo ma, come ha scritto De Bortoli sul Corriere, indebolisce in ogni caso questo diritto. Se sei contrario a un'abrogazione, vota e vota NO. Cioè comportati da cittadino serio e da persona seria! Inoltre non dovrebbero essere certo figure istituzionali a indicare l'astensione e a dare il cattivo esempio agli elettori. Vado a votare ma non ritiro la scheda. Roba da matti! Ma va' a pulire le spiagge, va'.
VERGOGNA !
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Fosforo31
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Re: Libertà è partecipazione

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Dunque, com'era scontato, i referendum non hanno raggiunto il quorum (50% degli aventi diritto al voto +1) fermandosi al 29,9% (30,6% in Italia, 23,8% nel voto estero). Non è il record negativo: in diverse altre tornate referendarie l'affluenza è stata inferiore, toccando il minimo del 20,4% nei referendum sulla giustizia del '22 promossi dalla Lega di Salvini e dai radicali. Fu un flop ben peggiore dell'attuale ma ebbe anch'esso qualche sua utilità. Per es. dimostrò che gli italiani sono contrarissimi alla separazione delle carriere dei magistrati. Nondimeno, dopo i fallimenti di Salvini e prima di lui del piduista Berlusconi, ci riprova il governaccio Meloni (con apposita riformaccia costituzionale in itinere) ad attuare uno dei punti chiave del piano eversivo e fascista di Licio Gelli e della Loggia P2.
Personalmente confidavo in un'affluenza vicina al 40%, magari grazie a una quota di elettori di destra rispettosi della democrazia e della Costituzione più che dei penosi e vergognosi inviti della maggioranza alla diserzione (astensione è un debole eufemismo). Ma oggi è assodato che anche nel (fu) popolo della sinistra crescono, se non ancora prevalgono, il distacco dalla politica, l'apatia, la rassegnazione. Mi direte: ma questo non è un forum di politica bensì di attualità. Esatto, infatti il tema di questo post e del prossimo, il crescente distacco degli italiani dalla politica (di cui l'astensionismo non è che un indicatore numerico), è di stretta e preoccupante attualità, e non è politico ma prepolitico. Infatti, se i cittadini della pólis non si fossero mai radunati a discutere di temi e problemi comuni nell'agorà, non sarebbe mai nata la democrazia. E nemmeno la politica stessa, perché in una dittatura perenne, senza opposizione, la politica è sostanzialmente morta.
Libertà è partecipazione diceva Giorgio Gaber. Chi non ha partecipato alla consultazione dell'8 e 9 giugno si illude (o è stato illuso) di avere esercitato un diritto, cioè di avere fatto un esercizio di libertà. Non è così, o è così solo formalmente. Nella sostanza, costui non ha solo limitato la libertà di milioni di altri cittadini, vanificandone il voto, ma anche la propria libertà di esprimere giudizi politici, nella fattispecie nel merito dei quesiti referendari. Non mi addentro qui in analisi politiche e nemmeno giuridiche, non entro nella diatriba se l'art.48 della Costituzione (l'esercizio del voto è dovere civico) vada applicato o meno anche ai referendum. Secondo me, prima che un dovere civico votare è un dovere etico. E l'etica viene prima: non ha bisogno di uno Stato, di una costituzione e di un sistema di leggi, bensì sono questi che (ovviamente) devono fondarsi su princìpi etici. Ma che cos'è l'etica? Êthos è il comportamento, il costume, l'usanza, ma prima ancora êthos è il carattere. Êthos anthropoi daimon è una celeberrima frase di Eraclito: il carattere è il demone (cioè il destino) dell'uomo. E qual è il carattere precipuo della nostra specie? Anthropos zoon politikon, diceva il mio avatar, il sommo Aristotele: l'uomo è un animale politico (che è molto più di un animale sociale, tipo le formiche o le api). Saremmo animali politici anche se vivessimo soli, su un'isola deserta. Ma saremmo immensamente infelici e non sapremmo cosa farcene della libertà, perché il nostro destino, determinato dal nostro carattere, è la convivenza (sociale, familiare, in una comunità di amici, di colleghi, di soci, in una città, in una nazione, etc. etc.). Insomma, chi non è andato a votare non ha violato leggi ma è andato contro il suo stesso carattere, contro la sua stessa natura di animale politico. A mio modesto avviso, chi non ha partecipato al voto ha fatto una scelta legittima e rispettabile, ma non ha espresso la pienezza della sua libertà, della sua personalità e della sua umanità.
L'astensionismo è il sintomo di una preoccupante patologia della nostra democrazia e della nostra società. L'individualismo (che sconfina molto facilmente in egoismo, menefreghismo, qualunquismo) allontana i cittadini dalla politica, dalla comunità, dalla partecipazione al voto e alla cosa pubblica in generale, e spiana la strada a derive populiste, illiberali, autoritarie. Credo che questo mancato quorum sia il miglior corroborante per i sogni di "premierato forte" della signora premier. Nel prossimo post proporrò un rimedio, almeno per contrastare il sintomo (non essendo questo un forum di politica).
Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo
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Re: Ricetta antiastensionismo (1)

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Prima di esporre una mia personale ricetta contro il grave e attualissimo fenomeno dell'astensionismo elettorale, vi segnalo questo datato ma interessante articolo dal sito di Libertà e Giustizia, prestigiosa associazione di cultura politica il cui presidente onorario è il grande costituzionalista Gustavo Zagrebelsky:
https://www.libertaegiustizia.it/2011/0 ... anzionato/
Vi si legge che nel luglio del 1946, in Assemblea Costituente, fu proposta una versione un po' diversa e più forte del secondo comma dell'art.48:
Il voto è dovere civico e morale.
Alla fine del dibattito prevalse l'idea di non essere troppo esigenti e vincolanti, e restò solo il dovere civico. Ma quanto sopra conforta il pensiero espresso nel post precedente. Avevo scritto che, secondo me, il voto dei cittadini è prima di tutto un dovere etico, ovvero inerente ai comportamenti conformi alla morale, essendo la morale l'insieme condiviso di princìpi e valori in base ai quali una collettività distingue il bene dal male. Ne scaturisce in modo naturale il primo elemento della mia ricetta antiastensionismo: una piccola riforma costituzionale che rafforzi il secondo comma dell'art.48 proprio come inizialmente proposto dai padri costituenti. Qualche amico forumista potrebbe accusarmi di moralismo. Ma è di oggi la notizia dell'ennesimo presidente di Regione indagato per corruzione (Roberto Occhiuto, Forza Italia, governatore della Calabria). Più in generale, è manifesta nella società italiana (e in quelle occidentali in genere) la deriva etica e morale causata dal liberismo, dall'individualismo, dalla crisi della religiosità ma anche della laicità, dalla personalizzazione della politica, dal consumismo, dalla crescente preponderanza degli interessi di parte e di quelli economici su ogni altro valore. Non sarebbe quindi male, anzi assai opportuno a mio avviso, introdurre nella Carta fondamentale della Nazione qualche esplicito richiamo all'etica e alla morale. L'articolo allegato riporta un illuminante stralcio dalla sentenza n.96/1968 della Corte costituzionale:
"in materia di elettorato attivo, l’articolo 48, secondo comma, della Costituzione ha, poi, carattere universale ed i princìpi, con esso enunciati, vanno osservati in ogni caso in cui il relativo diritto debba essere esercitato".
Dunque, il voto è dovere civico "in ogni caso", non solo alle elezioni politiche e amministrative, ma anche nelle consultazioni referendarie soggette a quorum.
Sono poi citati gli artt. 4 e 115 del DPR n.361/1957 (lo stesso, guarda caso, che, con l'art.10, vietava a Berlusconi di candidarsi per il suo plateale conflitto di interessi, e che non fu mai applicato):
"L’esercizio del voto è un obbligo al quale nessun cittadino può sottrarsi senza venir meno a un suo preciso dovere verso il Paese".
"L'elettore che non abbia esercitato il diritto di voto deve darne giustificazione al sindaco… L’elenco di coloro che si astengono dal voto... senza giustificato motivo è esposto per la durata di un mese nell’albo comunale... Per il periodo di cinque anni la menzione 'non ha votato' è iscritta nei certificati di buona condotta".

La segnalazione dei non votanti nell'albo comunale e l'iscrizione dell'astensione ingiustificata nel casellario giudiziale furono abolite nel 1993. Ebbene, secondo me, quelle norme erano (non gli ultimi) tra i tanti fattori che facevano dell'Italia dell'epoca un paese più serio e più efficiente di oggi. Quando votava fino al 90% e oltre del corpo elettorale. Ovviamente chi voleva astenersi manteneva tutto il diritto di farlo votando scheda bianca. Propongo di ripristinare tal quali quelle norme e per tutte le consultazioni, referendum abrogativi inclusi. Molti protesteranno, invocheranno generici princìpi di libertà, dimenticando che in una società seria ed efficiente il bene comune prevale SEMPRE sulla libertà dei singoli (fermandosi solo davanti ai diritti fondamentali della persona). Conoscendo gli italiani, io vi garantisco che l'affluenza alle urne s'impennerebbe. Qual è il bene comune in gioco? È la solidità e la credibilità del sistema democratico. L'attuale maggioranza di governo si regge sul 43,79% dei voti validi alle politiche del '22. Con affluenza al 63,91% e tenuto conto di oltre 1,3 milioni di schede bianche o nulle, ciò significa che essa gode dell'appoggio del 26,74% degli aventi diritto al voto. Dati ricavati dalla piattaforma Eligendo per i collegi nazionali alla Camera, Valle d'Aosta esclusa. Considerando il voto estero e la Valle d'Aosta, la base democratica dell'attuale governo scende al 25,06% del corpo elettorale. Praticamente il governo Meloni è sostenuto da un elettore su quattro! Ora ditemi voi se non è molto più facile convincere, se non controllare o addirittura coartare un elettore su 4 piuttosto che un elettore su 2. Ebbene, questo governaccio sostenuto da un elettore su 4 vuole cambiare la Costituzione nata dalla Resistenza e scritta dalla totalità del parlamento uscito dalle elezioni del '46 (il MSI non era ancora nato, otterrà il 2% alle elezioni successive), alterando il sistema democratico con un premierato forte e violando l'indipendenza della magistratura. Ditemi voi se questa è una democrazia seria o da repubblica delle banane. Il governaccio Meloni, sostenuto da un elettore su 4, si permette di mandare in galera chi si siede in mezzo alla strada per difendere la casa di tutti (l'ambiente) o il suo posto di lavoro, e nel contempo lascia le mani libere agli evasori (20 condoni) e ai pubblici amministratori che abusano del loro ufficio (depenalizzazione). Quindi io non vedrei nulla di drammatico nel ripristinare le suddette tenui sanzioni per chi viene meno al dovere civico e morale di partecipare alle elezioni e ai referendum.
Nel prossimo post aggiungerò qualche ulteriore elemento alla mia ricetta antiastensionismo.
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Michelangelo
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Re: Ricetta antiastensionismo (1)

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Fosforo31 ha scritto: 12 giu 2025, 10:44 Prima di esporre una mia personale ricetta contro il grave e attualissimo fenomeno dell'astensionismo elettorale, vi segnalo questo datato ma interessante articolo dal sito di Libertà e Giustizia, prestigiosa associazione di cultura politica il cui presidente onorario è il grande costituzionalista Gustavo Zagrebelsky:
https://www.libertaegiustizia.it/2011/0 ... anzionato/
Vi si legge che nel luglio del 1946, in Assemblea Costituente, fu proposta una versione un po' diversa e più forte del secondo comma dell'art.48:
Il voto è dovere civico e morale.
Alla fine del dibattito prevalse l'idea di non essere troppo esigenti e vincolanti, e restò solo il dovere civico. Ma quanto sopra conforta il pensiero espresso nel post precedente. Avevo scritto che, secondo me, il voto dei cittadini è prima di tutto un dovere etico, ovvero inerente ai comportamenti conformi alla morale, essendo la morale l'insieme condiviso di princìpi e valori in base ai quali una collettività distingue il bene dal male. Ne scaturisce in modo naturale il primo elemento della mia ricetta antiastensionismo: una piccola riforma costituzionale che rafforzi il secondo comma dell'art.48 proprio come inizialmente proposto dai padri costituenti. Qualche amico forumista potrebbe accusarmi di moralismo. Ma è di oggi la notizia dell'ennesimo presidente di Regione indagato per corruzione (Roberto Occhiuto, Forza Italia, governatore della Calabria). Più in generale, è manifesta nella società italiana (e in quelle occidentali in genere) la deriva etica e morale causata dal liberismo, dall'individualismo, dalla crisi della religiosità ma anche della laicità, dalla personalizzazione della politica, dal consumismo, dalla crescente preponderanza degli interessi di parte e di quelli economici su ogni altro valore. Non sarebbe quindi male, anzi assai opportuno a mio avviso, introdurre nella Carta fondamentale della Nazione qualche esplicito richiamo all'etica e alla morale. L'articolo allegato riporta un illuminante stralcio dalla sentenza n.96/1968 della Corte costituzionale: [...]
Quando un cittadino sente l'esigenza di proporre una modifica sulla formula elettorale, SOLO quando è in carica un governo a lui NON gradito e/o un Premier appartenente alla "fazione" al lui non gradita, propendo a credere che si tratti di mera INTOLLERANZA( "alimentare" ) ai meloni! :P Nello specifico, alla Meloni; nonché alla "Destra" e tutti i suoi derivati.
Credere che il suggerimento di astenersi al voto sul Referendum( che equivaleva a votare NO ) diffuso dal governo o comunque da uomini di cdx, abbia condizionato i cittadini nella scelta di NON recarsi alle urne( e annullare il Quorum ), ritengo che sia sbagliato. Perché, in questi casi( essendo l'elettore moderno ben più smaliziato rispetto al passato ), la scelta dei cittadini può essere influenzata sempre e solo da chi è esente da conflitto di interessi. Ad esempio, nel caso di questo ultimo Referendum, i cittadini/elettori potrebbero ( ammesso che lo siano stati ) essere stati influenzati dal parere di un sinistrorso come Marco Rizzo o simili. In occasione del Referendum che a suo tempo propose Renzi ( dove costui disse che si sarebbe dimesso nel caso in cui avesse vinto il NO ) chi più di tutti diffuse informazioni contro quel Referendum e probabilmente influenzò la scelta( per il NO) dei cittadini, fu Marco Travaglio ( all'epoca esente da conflitto di interessi ).
La scelta di astenersi ( rispetto alla scelta di recarsi alle urne e votare NO ) demarca la volontà del cittadino a tirarsi fuori dalla "presa per i fondelli" pedissequa. Del tipo: "Non la date più a bere a nessuno, con la pseudo tutela all'operaio et similia!". Il cittadino italiano ha il diritto e il dovere ANCHE di preservare la sua dignità. E di manifestare il suo "disgusto", astenendosi. Non ha altri mezzi efficaci.
Un tempo, ai cittadini italiani veniva ( praticamente ) imposto di votare, perché prima esisteva una Politica ed esistevano i Politici, nonché esistevano gli Statisti; e pertanto il voto dei cittadini aveva un peso. Oggi - va da sé - la Politica non esiste più e i Politici( e gli Statisti ) sono stati sostituiti dai politicanti, poiché tutto ( ad eccezione di qualche riforma effimera all'insegna del METTI da una parte e TOGLI dall'altra ) viene deciso con ampio anticipo altrove e da altri soggetti ( al di fuori del Parlamento ). Non serve più il Politico e lo Statista; basta e avanza un qualsivoglia "burattino" o un "lacchè". Il che significa che il voto dei cittadini, oggi, non ha più alcun peso sostanziale, ma questo voto funge principalmente da "benedizione" al politicante di turno ( leggi: legittimazione dell'attuale Sistema, marcio sino al midollo ).
Anche io vorrei che venisse apportata una "modifica" sulla formula elettorale e governativa, per impedire che nessuno possa mai più governare senza regolari elezioni, come accadde per il governo Conte 2, per il governo Draghi, per il governo Monti e altri. Ma nel mio caso, non mi accanisco solo contro Conte ( che non ha battuto ciglio nell'intrufolarsi nel governo SENZA il consenso popolare ) o solo contro Draghi o contro Monti, etc... ma ritengo colpevole l'intera classe politica( di tutti i colori ) per avere permesso, con inerzia ( contravvenendo così al dovere di farsi "tutori" del popolo e della democrazia ), che questo accadesse, più volte.
Come risolvere il problema dell'astensionismo? Semplice ( secondo me ): tutti i politici attuali vadano a casa in blocco e per la costruzione di una nuova classe politica si candidino SOLO uomini dotati di grande spessore umano, coraggio e etica e che siano capaci di trasmettere "fierezza" agli italiani, come potrebbe essere( ad esempio ) Giorgio Agamben.
E visto che in Italia chi detiene il Potere realmente è il PdR ( che a sua volta controlla anche la magistratura ,la quale mi pare che sia tutt'altro che in buona salute ) penso che SE venisse assegnato il ruolo di PdR a Giorgio Agamben, il grosso del lavoro sarebbe fatto, per ricostruire ( bene ) una nuova Italia.
In quanti andrebbero a mettere una crocetta per il "SI" sulle dimissioni in blocco dell'attuale classe politica e assegnazione d'ufficio del ruolo di PdR a Giorgio Agamben? Io, in questo caso, la mia crocetta per il "SI" la andrei a mettere senza pensarci due volte.
“Un popolo che dimentica i fasti del patriottismo è un popolo in decadenza. Il passato segna i doveri dell’avvenire.”
Francesco Crispi
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Re: Ricetta antiastensionismo (1)

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Michelangelo ha scritto: 13 giu 2025, 14:52 Quando un cittadino sente l'esigenza di proporre una modifica sulla formula elettorale, SOLO quando è in carica un governo a lui NON gradito e/o un Premier appartenente alla "fazione" al lui non gradita, propendo a credere che si tratti di mera INTOLLERANZA( "alimentare" ) ai meloni! ... Giorgio Agamben? Io, in questo caso, la mia crocetta per il "SI" la andrei a mettere senza pensarci due volte.
Non ho proposto in questa discussione modifiche alla legge elettorale, egregio Michelangelo, anche se il Rosatellum tuttora vigente, frutto a suo tempo di un probabile accordo tra Berlusconi e il suo "allievo ripetente" Renzi per tagliare fuori i 5stelle, è una formula oggettivamente stomachevole. Alla sua prima applicazione (marzo 2018) fu un boomerang e vinsero proprio i 5stelle, ma il finto antisistema Grillo e il traditore in pectore Di Maio si accordarono con l'altro traditore in pectore Salvini invece di andare alle elezioni anticipate in agosto, minacciate da Mattarella, nelle quali i pentastellati avrebbero avuto a mio avviso ottime chance di ottenere la maggioranza assoluta in parlamento. Alla seconda applicazione (settembre '22) vinse il centrodestra ma i voti al partito della signora Meloni furono quasi 3 milioni e mezzo meno di quelli del M5s alle precedenti elezioni. Quindi pesati bene la palla prima di sparare la colossale castroneria che il governo Conte 2 non aveva legittimazione elettorale: i partiti a sostegno del Conte 2 avevano oltre 18 milioni di voti popolari contro i 12,3 milioni del governaccio Meloni. Ho ricavato i dati dalla piattaforma Eligendo (ministero dell'Interno) con riferimento ai collegi nazionali per la Camera esclusa Valle d'Aosta. Ma se consideriamo anche la Valle d'Aosta e il voto estero, nonché le schede bianche e nulle, scopriamo che il governaccio Meloni poggia sul voto di appena 1 elettore su 4 (25,06% del corpo elettorale). Mentre gli astenuti e i contrari al governaccio sono 3 elettori su 4. E questo 75% di elettori deve sorbirsi impotente tutte le inenarrabili schifezze confezionate o programmate da Meloni, Salvini, Nordio e compagnia. Dall'abolizione del reato di abuso d'ufficio (per la gioia dei pubblici amministratori disonesti e dei loro amici) ai 20 condoni fiscali per gli evasori; dalla storica, terribile mazzata sugli italiani presenti e futuri con la triplicazione della spesa militare (la premier belerà il suo assenso nel prossimo vertice NATO a fine mese) alle riformacce nauseabonde della Costituzione contro il primato del parlamento e contro la magistratura. Non ho i numeri esatti dei governi precedenti ma è praticamente certo che il governaccio Meloni è quello sostenuto dal più basso numero di voti popolari nella storia della Repubblica. Nel 1948 l'Italia aveva appena 46 milioni di abitanti, eppure la Dc, da sola, ebbe più voti di quelli che ebbero nel 2022 i 4 partiti del centrodestra messi insieme. L'AUTENTICO SCEMPIO DELLA DEMOCRAZIA al quale stiamo assistendo ha una causa ben precisa: il crollo della partecipazione democratica. Nel 1948 l'affluenza alle urne era al 92,19%, 10 anni dopo alle elezioni politiche del '58 raggiunse il record del 93,91%, restò sopra il 90% fino al 1983. Fino al 2008 votò per il parlamento oltre l'80% degli elettori. Nel 2022 ha votato il 63,91%, record assoluto negativo: oltre 9 punti in meno rispetto al 2018 (72,94%) che sono anche la caduta più brusca dell'affluenza tra due elezioni consecutive
Ebbene, un governo può fare di tutto e di più, in teoria perfino portarci nella terza guerra mondiale, appoggiato dal 25% degli elettori, ma un referendum abrogativo viene annullato se non si raggiunge il quorum del 50%. Mentre non sono state annullate le ultime elezioni europee (2024) sebbene abbia votato il 48,31% degli aventi diritto.
Egregio Michelangelo, come ho già espressamente scritto, in questo forum di Attualità io non sto facendo un discorso politico, ma prepolitico. Perché non c'è politica, non c'è democrazia, non c'è libertà se non c'è partecipazione. E io non sto proponendo nuove formule elettorali ma solo stimoli per gli elettori per indurli a partecipare: alle elezioni politiche, a quelle amministrative e ai referendum. Chi è contrario a una proposta referendaria può partecipare e votare NO. Chi vuole astenersi può partecipare e votare SCHEDA BIANCA. Un uomo o una donna delle istituzioni che invita i cittadini ad andare al mare in occasione dei referendum abrogativi (che di solito si tengono in giugno) si comporta a mio avviso in modo poco democratico, poco serio, molto diseducativo.
La tua proposta per ridurre l'astensionismo è in realtà una delle principali cause del fenomeno: la personalizzazione della politica. Che è il maggiore tratto distintivo tra questa penosa Seconda Repubblica e la Prima. Ma i numeri dicono che un altro tratto distintivo è la crescita dell'astensionismo. Ti assicuro che, superato l'effetto iniziale del 1994, quando "scese in campo" il non politico Berlusconi destando una certa curiosità, milioni di italiani, credimi, si allontanarono gradualmente da una politica ridotta a spettacolo da un barzellettiere, da un puttaniere e delinquente impunito. Mentre nella Prima Repubblica, quando la politica non era una sfida tra leader, tra personaggi e personaggetti, bensì tra partiti radicati sul territorio e con milioni di iscritti, e tra idee, ideologie e programmi, gli italiani partecipavano eccome! Forse fin troppo! E non solo nella cabina elettorale (affluenze ben sopra il 90%) ma anche nelle sezioni di partito, nelle piazze, nei bar e nei saloni dei barbieri (dove una volta vidi un comunista fare a botte con un democristiano e un socialista, alla fine la peggio la ebbe il barbiere che provò a mettere pace), nelle fabbriche, nelle scuole e nelle università. Talora perfino nelle chiese! Beppone e Don Camillo sono finzione letteraria e cinematografica, ma fino a un certo punto. Rispetto la tua ammirazione per Agamben, che come filosofo mi lascia indifferente, ma se si buttasse in politica un no vax che diceva che il Covid era un'invenzione (inclusi, immagino, 7 milioni di morti certificati e quasi 30 milioni effettivi, che fecero per lo più una fine atroce, simile a un lungo e inesorabile annegamento) per me sarebbe l'ennesimo segno del declino della politica e per molti italiani un motivo in più per allontanarsene.
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Michelangelo
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Re: Ricetta antiastensionismo (1)

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Fosforo31 ha scritto: 14 giu 2025, 18:19 La tua proposta per ridurre l'astensionismo è in realtà una delle principali cause del fenomeno: la personalizzazione della politica. Che è il maggiore tratto distintivo tra questa penosa Seconda Repubblica e la Prima. Ma i numeri dicono che un altro tratto distintivo è la crescita dell'astensionismo. Ti assicuro che, superato l'effetto iniziale del 1994, quando "scese in campo" il non politico Berlusconi destando una certa curiosità, milioni di italiani, credimi, si allontanarono gradualmente da una politica ridotta a spettacolo da un barzellettiere, da un puttaniere e delinquente impunito. Mentre nella Prima Repubblica, quando la politica non era una sfida tra leader, tra personaggi e personaggetti, bensì tra partiti radicati sul territorio e con milioni di iscritti, e tra idee, ideologie e programmi, gli italiani partecipavano eccome! Forse fin troppo! E non solo nella cabina elettorale (affluenze ben sopra il 90%) ma anche nelle sezioni di partito, nelle piazze, nei bar e nei saloni dei barbieri (dove una volta vidi un comunista fare a botte con un democristiano e un socialista, alla fine la peggio la ebbe il barbiere che provò a mettere pace), nelle fabbriche, nelle scuole e nelle università. Talora perfino nelle chiese! Beppone e Don Camillo sono finzione letteraria e cinematografica, ma fino a un certo punto. Rispetto la tua ammirazione per Agamben, che come filosofo mi lascia indifferente, ma se si buttasse in politica un no vax che diceva che il Covid era un'invenzione (inclusi, immagino, 7 milioni di morti certificati e quasi 30 milioni effettivi, che fecero per lo più una fine atroce, simile a un lungo e inesorabile annegamento) per me sarebbe l'ennesimo segno del declino della politica e per molti italiani un motivo in più per allontanarsene. [...]
Ridurre la figura di Agamben ad un "no vax", perché osò porsi dei dubbi sulla bontà del siero anti Covid, mi pare assai ingrato e anti italiano. Nel senso che, Agamben fu tra quei pochi che - senza doppi fini - segnalò le gravi violazioni ( non SOLO in merito all'obbligo surrettizio all'inoculazione di un "veleno", ma per tutto il resto che poi ha avuto un riverbero per le emergenze successive ) ai danni dei cittadini; cioè di tutti noi, ANCHE di quelli che accolsero con fiducia e gratitudine il vaccino e consideravano LECITO ( per il bene collettivo ) l'imposizione dei lockdown, del green pass e altri abomini.
A differenza di tanti altri che, opportunisticamente, colsero la palla al balzo per cavalcare l'onda no vax, per cercare di PRENDERE quella fetta consistente di potenziali elettori( non vaccinati volontariamente o vaccinati contro la propria volontà ). Mi riferisco a tutti quei partitini neonati che pretendevano di scalzare i partiti "VIP". Della serie: "Mangiano tutti a sbaffo in politica...ora vogliamo mangiare un po' anche noi! " Una volta ( o due ) invitarono Agamben a partecipare in collegamento ai vari convegni di cui facevano parte diversi gruppi di "acchiappa-VOTI anti sistema", ma quando si accorse che quelle riunioni erano un BLUFF ( tutto fumo e ricerca di consenso elettorale ), si tirò fuori immediatamente. Questo fu per me una ulteriore conferma sul suo valore umano.
Ma sarebbe assurdo ancora oggi parlare NUOVAMENTE di no-vax e affini. Ora c'è una altra emergenza ( indotta, come tutte le altre; nulla di diverso ) e anche in questo caso, "per il NOSTRO bene" ( sic! ) - gli stessi gruppi di Potere che ci vollero "salvare" dal Covid ( creato da loro ) - oggi ci vogliono imporre un altro tipo di "vaccino": cioè ARMARCI sino ai denti per SALVARCI dal virus della guerra! Prima si CREA una emergenza ( in questo caso, il VIRUS della guerra creata ad hoc ) e poi si trova la CURA, il "vaccino" ( i missili, gli aerei, i carri armati, i droni, per CURARE quella stessa guerra che loro stessi hanno voluto a tutti i costi ).
Non vedo quali siano le differenze tra le tipologie di emergenze e non capisco perché chi pensa che ( ad esempio ) la guerra in Ucraina sia stata indotta nel 2014 dagli Usa venga considerata una persona "consapevole", mentre chi pensa che il Covid e il siero annesso siano stati creati ad hoc per danneggiare volontariamente la popolazione, vengano bollati come "complottisti"!
Perché non dovrebbe essere MARCHIATO a fuoco come complottista ANCHE chi si schiera dalla parte della Russia ( "invasora" ) ?! Solo perché il Covid e il siero è Scienza e invece la guerra è Geopolitica?! Non è forse da considerare "guerra" anche una Pandemia?! Il Potere universale è nelle stesse mani di chi gestisce sia la geopolitica che la Scienza.. e tutto il resto,,. E' tutto un unico Governo. Mi pare che sia evidente( ormai hanno buttato giù la maschera da un pezzo! ).
TO BE CONTINUED....
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Re: Attualità e cronaca nera nei tg di TeleMeloni, ex RAI

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....Se questa umanità vuole salvarsi la pelle ( ma soprattutto l'anima ), non possiamo farlo ANCORA utilizzando i FREDDI numeri, le statistiche, i grafici, le formule( che troveranno DI CERTO una risposta a tutti i dubbi degli scettici ), ma dobbiamo/dovremmo farlo discostandoci una volta per tutte dal terreno, dal materico e dal freddo calcolo matematico-scientifico. E a dirla tutta ANCHE dal sornione e soporifero pragmatismo.
Torniamo umani! e riprendiamo ad ascoltare ciò che ci suggerisce lo Spirito ( la Vera opera d'arte del nostro Ingegnere - Creatore; che nessuna intelligenza artificiale potrà mai eguagliare ).
Agamben, ragiona, semplicemente ascoltando il suo Spirito. Servono uomini così a questo brutto e freddo Mondo.
Il governo Conte 2 era, SI', CERTAMENTE legittimo ( e i numeri ci vengono in soccorso per dimostrarlo ); la rielezione di Napolitano era legittima ( si può fare e aveva i numeri/voti in Parlamento ); la rielezione di Mattarella era legittima ( idem come sopra ); la bocciatura di Paolo Savona come ministro dell'economia da parte di Mattarella era nelle facoltà del PdR. Tutto perfettamente lineare e regolare; tutti i calcoli tornano. Tutto sul filo del Diritto. Anche non mandare in galera un violentatore nigeriano, può rientrare sul filo del Diritto italiano( se il giudice lo ha fatto, evidentemente rientra nelle sue facoltà). Ma il BUON SENSO che fine ha fatto?! Il buon senso entra in gioco solo quando e SE accendiamo lo Spirito. I numeri, le formule e i grafici, non servono per fugare i dubbi delle masse, ma servono solo o principalmente per gratificare la vanità degli atei e mettere a tacere lo Spirito; lo strumento più importante che abbiamo. Il senso di questa nostra esistenza ( da credente ), ritengo che sia evolverci spiritualmente. Il resto è solo un di più. Ma il Mondo è - si evince - guidato/governato dagli atei, non dai credenti( in quanto dichiararsi "credenti" non è sufficiente per esserlo davvero ). Ecco perché non ci si può stupire se tutto ( in ogni ambito ) sia profondamente ingiusto, iniquo e FREDDO. Quando tutto è marcio e inumano, non si può pretendere ( a mio parere )di cambiare le cose, a colpi di MENO PEGGIO e, dunque, pazientemente aspettare che qualcuno dei nostri rappresentanti, a piccoli passi( tra vent'anni..? ), ricostruisca una nuova società. Perché, nel frattempo che noi pazientiamo, speranzosi e votanti, CHI governa il Mondo ha tutto il tempo di rafforzare e perfezionare la sua strategia distruttiva e anti umana ( anti spirituale ) e, quindi, il politico meno peggio - seppur provvisto di buoni propositi ( o presunti tali ) - sarà sempre anni luce indietro rispetto all'aggiornamento della "forza di fuoco" di cui dispongono le élite; gli anti democratici e cinici Potenti della Terra. Va abbattuto tutto e subito, con la opera dei "Grandi" e non dei meno peggio o di quelli che riteniamo siano Statisti, ma non lo sono. C'è chi pensava che Berlusconi fosse uno Statista ( io non lo penso ) e c'è chi crede che lo sia Conte ( io non lo penso ). Ognuno, a proprio modo ( secondo me, ovviamente ), ha preso un colossale ABBAGLIO!
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Fosforo31
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Re: Attualità e cronaca nera nei tg di TeleMeloni, ex RAI

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Michelangelo ha scritto: 15 giu 2025, 12:29 ....Se questa umanità vuole salvarsi la pelle ( ma soprattutto l'anima ), non possiamo farlo ANCORA utilizzando i FREDDI numeri, le statistiche, i grafici, le formule...
Se c'è una cosa che proprio non sopporto è il linguaggio assertivo dei politucoli di questa penosa Seconda Repubblica, dove quasi tutti hanno abbandonato il linguaggio argomentativo dei politici della Prima. Per la verità questo impoverimento del linguaggio politico iniziò con Craxi, uno che parlava per sentenze, anche se di tanto in tanto diceva cose serie. Es. quando in parlamento, da premier, affermò il diritto del popolo palestinese alla lotta armata contro Israele. Non a caso Craxi può essere considerato il becchino della Prima Repubblica (ammazzata dal sistema delle tangenti) e la levatrice della Seconda (con la consegna del testimone al suo protetto e foraggiatore di Arcore). I politici seri del secolo scorso usavano il linguaggio assertivo tutt'al più nei comizi, oggi la politica intera è ridotta a un continuo, stucchevole, banale comizio. I principali responsabili sono il piazzista di Arcore e il suo "allievo ripetente" Renzi, ma anche gli attuali governanti non scherzano. Prendiamo i ministri Tajani e Crosetto. Da giorni il primo ripete come un disco rotto questa frase lapidaria: "L'Iran non può avere l'atomica". Il secondo ha dichiarato al Corriere: "Il giorno in cui l'Iran avesse l'atomica non perderebbe un'ora: la userebbe e senza esitazione". Ma signori cari, siete due ministri, non due avventori del bar, volete allegare un minimo di argomentazione, di ragionamento, di deduzione logica alle vostre gravi asserzioni. Perché l'Iran non può avere l'atomica, mentre Israele, che sta terrorizzando l'intero Medio Oriente e il cui premier è sotto mandato d'arresto internazionale, può averne 100 o 200? Per giunta segrete. Si accusa l'Iran di scarsa trasparenza nel suo programma nucleare, ma, come scrive Travaglio, gli ispettori della AIEA in Israele non possono nemmeno mettere piede. E non sarebbero matti da legare quei governanti che usassero senza esitare una bomba atomica contro uno Stato che ne ha molte di più, che ha una difesa antiaerea e antimissile incomparabilmente superiore e che è stretto alleato della prima potenza economica e militare mondiale? Su quali basi il ministro Crosetto esclude che l'Iran stia progettando l'atomica a scopo di deterrenza, cioè come difesa preventiva e incruenta rispetto a future aggressioni come quella in corso?
Questa lunga premessa per dire cosa? Che anche tu, egregio Michelangelo, come del resto la quasi totalità dei no vax, usi il deprecato linguaggio assertivo quando sentenzi che i vaccini anticovid erano "veleni". In realtà non lo erano più di qualsiasi altro farmaco (dal greco pharmakon: veleno). Non voglio soffermarmi su un tema che l'Amministratore del Forum, a mio avviso con buone ragioni, raccomanda di evitare. Ma potrei allegarti dati e studi statistici seri che dimostrano che i vaccini salvarono decine o centinaia di migliaia di vite in Italia e milioni o decine di milioni nel mondo. Mi dirai che sono pura statistica, grafici, "freddi numeri". Certo, e quale approccio diverso dalla statistica proponi per un fenomeno collettivo come una pandemia da virus ad alta trasmissibilità aerea, dove chi protegge se stesso protegge anche e soprattutto gli altri? Fai una cosa, vai su Google e digita: morto dopo un'aspirina. Poi fammi sapere.
Su molte delle cose che hai scritto concordo. Per es. sul caso del ministro in pectore Paolo Savona. Nel forum da cui provengo aprii intere discussione per argomentare la tesi che Mattarella con il suo veto aveva esondato dai suoi poteri costituzionali, e che la minaccia di Luigi Di Maio (subito rientrata) di aprire una procedura per metterlo in stato di accusa non era campata in aria.
In ogni caso mi pare che stiamo divagando tutti e due. Qui si parla di un tema a mio avviso importante, il crescente astensionismo elettorale degli italiani. Ho formulato alcune proposte, altre ne formulerò in un prossimo post.
Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo
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