Michelangelo ha scritto: 13 giu 2025, 14:52
Quando un cittadino sente l'esigenza di proporre una modifica sulla formula elettorale, SOLO quando è in carica un governo a lui NON gradito e/o un Premier appartenente alla "fazione" al lui non gradita, propendo a credere che si tratti di mera INTOLLERANZA( "alimentare" ) ai meloni! ... Giorgio Agamben? Io, in questo caso, la mia crocetta per il "SI" la andrei a mettere senza pensarci due volte.
Non ho proposto in questa discussione modifiche alla legge elettorale, egregio Michelangelo, anche se il
Rosatellum tuttora vigente, frutto a suo tempo di un probabile accordo tra Berlusconi e il suo "allievo ripetente" Renzi per tagliare fuori i 5stelle, è una formula oggettivamente stomachevole. Alla sua prima applicazione (marzo 2018) fu un boomerang e vinsero proprio i 5stelle, ma il finto antisistema Grillo e il traditore in pectore Di Maio si accordarono con l'altro traditore in pectore Salvini invece di andare alle elezioni anticipate in agosto, minacciate da Mattarella, nelle quali i pentastellati avrebbero avuto a mio avviso ottime chance di ottenere la maggioranza assoluta in parlamento. Alla seconda applicazione (settembre '22) vinse il centrodestra ma i voti al partito della signora Meloni furono
quasi 3 milioni e mezzo meno di quelli del M5s alle precedenti elezioni. Quindi pesati bene la palla prima di sparare la
colossale castroneria che il governo Conte 2 non aveva legittimazione elettorale: i partiti a sostegno del Conte 2 avevano oltre 18 milioni di voti popolari contro i 12,3 milioni del governaccio Meloni. Ho ricavato i dati dalla piattaforma Eligendo (ministero dell'Interno) con riferimento ai collegi nazionali per la Camera esclusa Valle d'Aosta. Ma se consideriamo anche la Valle d'Aosta e il voto estero, nonché le schede bianche e nulle, scopriamo che
il governaccio Meloni poggia sul voto di appena 1 elettore su 4 (25,06% del corpo elettorale). Mentre gli astenuti e i contrari al governaccio sono 3 elettori su 4. E questo 75% di elettori deve sorbirsi impotente tutte le inenarrabili schifezze confezionate o programmate da Meloni, Salvini, Nordio e compagnia. Dall'abolizione del reato di abuso d'ufficio (per la gioia dei pubblici amministratori disonesti e dei loro amici) ai 20 condoni fiscali per gli evasori; dalla storica,
terribile mazzata sugli italiani presenti e futuri con la triplicazione della spesa militare (la premier belerà il suo assenso nel prossimo vertice NATO a fine mese) alle riformacce nauseabonde della Costituzione contro il primato del parlamento e contro la magistratura. Non ho i numeri esatti dei governi precedenti ma è praticamente certo che
il governaccio Meloni è quello sostenuto dal più basso numero di voti popolari nella storia della Repubblica. Nel 1948 l'Italia aveva appena 46 milioni di abitanti, eppure la Dc, da sola, ebbe più voti di quelli che ebbero nel 2022 i 4 partiti del centrodestra messi insieme. L'AUTENTICO SCEMPIO DELLA DEMOCRAZIA al quale stiamo assistendo ha una causa ben precisa:
il crollo della partecipazione democratica. Nel 1948 l'affluenza alle urne era al 92,19%, 10 anni dopo alle elezioni politiche del '58 raggiunse il record del 93,91%, restò sopra il 90% fino al 1983. Fino al 2008 votò per il parlamento oltre l'80% degli elettori. Nel 2022 ha votato il 63,91%,
record assoluto negativo: oltre 9 punti in meno rispetto al 2018 (72,94%) che sono anche la caduta più brusca dell'affluenza tra due elezioni consecutive
Ebbene, un governo può fare di tutto e di più, in teoria perfino portarci nella terza guerra mondiale, appoggiato dal 25% degli elettori, ma un referendum abrogativo viene annullato se non si raggiunge il quorum del 50%. Mentre non sono state annullate le ultime elezioni europee (2024) sebbene abbia votato il 48,31% degli aventi diritto.
Egregio Michelangelo, come ho già espressamente scritto, in questo forum di Attualità io non sto facendo un discorso politico, ma
prepolitico. Perché non c'è politica, non c'è democrazia, non c'è libertà se non c'è partecipazione. E io non sto proponendo nuove formule elettorali ma solo
stimoli per gli elettori per indurli a partecipare: alle elezioni politiche, a quelle amministrative e ai referendum. Chi è contrario a una proposta referendaria può partecipare e votare NO. Chi vuole astenersi può partecipare e votare SCHEDA BIANCA. Un uomo o una donna delle istituzioni che invita i cittadini ad andare al mare in occasione dei referendum abrogativi (che di solito si tengono in giugno) si comporta a mio avviso in modo poco democratico, poco serio, molto diseducativo.
La tua proposta per ridurre l'astensionismo è in realtà una delle principali cause del fenomeno:
la personalizzazione della politica. Che è il maggiore tratto distintivo tra questa penosa Seconda Repubblica e la Prima. Ma i numeri dicono che un altro tratto distintivo è la crescita dell'astensionismo. Ti assicuro che, superato l'effetto iniziale del 1994, quando "scese in campo" il non politico Berlusconi destando una certa curiosità, milioni di italiani, credimi, si allontanarono gradualmente da una politica ridotta a spettacolo da un barzellettiere, da un puttaniere e delinquente impunito. Mentre nella Prima Repubblica, quando la politica non era una sfida tra leader, tra personaggi e personaggetti, bensì tra partiti radicati sul territorio e con milioni di iscritti, e tra idee, ideologie e programmi,
gli italiani partecipavano eccome! Forse fin troppo! E non solo nella cabina elettorale (affluenze ben sopra il 90%) ma anche nelle sezioni di partito, nelle piazze, nei bar e nei saloni dei barbieri (dove una volta vidi un comunista fare a botte con un democristiano e un socialista, alla fine la peggio la ebbe il barbiere che provò a mettere pace), nelle fabbriche, nelle scuole e nelle università. Talora perfino nelle chiese! Beppone e Don Camillo sono finzione letteraria e cinematografica, ma fino a un certo punto. Rispetto la tua ammirazione per Agamben, che come filosofo mi lascia indifferente, ma se si buttasse in politica un no vax che diceva che il Covid era un'invenzione (inclusi, immagino, 7 milioni di morti certificati e quasi 30 milioni effettivi, che fecero per lo più una fine atroce, simile a un lungo e inesorabile annegamento) per me sarebbe l'ennesimo segno del declino della politica e per molti italiani un motivo in più per allontanarsene.
Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo