Shamash ha scritto: 23 apr 2025, 11:56
La condanna fa riferimento a sue esternazioni risalenti al 2002, quanto era Segretario dei Radicali.
Dunque non ha nulla a che vedere con l'attività giornalistica.
Inoltre, le sue affermazioni erano rivolte ad un sistema, oggettivamente giustizialista...
Invece i giudici hanno preferito valutare il misfatto in chiave diffamatoria, rivolta invece al magistrato Carlo La Speranza.
Il tutto è specificato nel link postato poco sopra.
Da Wikipedia
"Il 12 febbraio 2010 viene condannato in via definitiva dalla corte suprema di cassazione per diffamazione a mezzo stampa. La Suprema Corte ha respinto il ricorso di Capezzone per una vicenda risalente al novembre 2002, quando era segretario dei Radicali Italiani. Attraverso una dichiarazione stampa riportata sul sito radicale[51], questi si era rivolto indirettamente a Carlo Lasperanza, PM nel processo sull'omicidio della studentessa romana Marta Russo, parlando di «comportamenti letteralmente teppistici di alcuni magistrati» e di "testimoni minacciati". Capezzone intervenne spesso in difesa di Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, assumendo quest'ultimo come consulente quando era deputato e Presidente di Commissione. Secondo la Cassazione, pur essendo il diritto di critica, anche "aspro", una forma legittima di dissenso, Capezzone utilizzando i termini "teppismo" e "minaccia", «lesivi dell'onorabilità» professionale del magistrato, sarebbe andato oltre, senza esercitare solo «una legittima critica al difetto di garantismo emerso dalle indagini».[52]=
“Bisogna che gli uomini, per meritare la tolleranza, comincino col non essere fanatici.”
(Voltaire)