Auspico la prima guerra mondiale dei dazi

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Fosforo31
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Auspico la prima guerra mondiale dei dazi

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Condanno gli scellerati dazi unilaterali di Trump (ricco ignorante che si laureò in economia, possiamo immaginare come, in un costoso ateneo privato) ma auspico una risposta immediata, durissima e più che simmetrica dal resto del mondo. Auspico cioè una spietata e vertiginosa escalation di dazi e controdazi: una lunga guerra mondiale commerciale. Una guerra fredda ma dolorosa, un estenuante conflitto politico-economico senza morti ammazzati, ma che - al prezzo di inevitabili sacrifici per tutti, inclusi per una volta i grassi pantofolai che non campano di lavoro ma di finanza - abbatta finalmente il perverso e insostenibile sistema capitalista e liberista che domina l'Occidente e che sta devastando, in termini ambientali, sociali, morali, il mondo intero. Prima che sia troppo tardi. Questa può essere l'occasione propizia. È chiaro che non reagire ai dazi USA o farlo timidamente come propongono i nostri sedicenti e fantozziani sovranisti Meloni e Salvini, ma anche altri leader UE, sarebbe errore madornale. Farebbe solo il gioco del sovranista della Casa Nera: sposterebbe capitali, produzioni e lavoro verso il paese più ricco del mondo (26% del PIL globale con il 4% della popolazione). È altrettanto chiaro che l'effetto macroeconomico dei dazi è asimmetrico: danneggia più i paesi esportatori che gli importatori ed è più sostenibile nei paesi ricchi. Di conseguenza la maggioranza dei paesi, avendo nei confronti degli USA un avanzo commerciale e un PIL pro capite minore, dovrebbe reagire ai dazi trumpiani con controdazi più salati. Dopodiché perfino l'asino in economia della Casa Nera capirebbe di essersi tirato una brutta zappa sui piedi. Invece oggi il suo gioco è sporco ma non del tutto irrazionale: Trump specula sulla debolezza e sulla sudditanza di politucoli come Starmer, Meloni, Scholz (il cui probabile successore Merz sembra perfino più appecorato agli USA). Questi incapaci vorrebbero scaricare il peso dei dazi americani sulle finanze pubbliche nazionali ed europee, sussidiando le imprese e le banche danneggiate. In sostanza progettano un altro travaso di soldi dalle tasche di noi contribuenti a quelle dei grassi pantofolai di cui sopra. I quali oggi tremano e vedono i loro miliardi, a migliaia, evaporare nelle Borse mondiali, New York inclusa, Mosca esclusa. Questa è una delle perversioni più odiose del sistema economico vigente: privatizzare gli utili, nazionalizzare le perdite. Il capitalismo liberista è un cane che si morde la coda e che, alla lunga, non ci porta da nessuna parte se non alla catastrofe ambientale e a quella sociale (disuguaglianza e migrazioni di massa). È un sistema tossicodipendente, la sua droga si chiama crescita e la crescita senza fine uccide lentamente il pianeta (la storiella della cd. "crescita sostenibile", raccontata da politici e capitalisti, è confutata dalla logica e dai dati). Il capitale privato si muove solo per restituire un rendimento, un utile netto: se si ferma il gioco delle banche, delle Borse, del profitto sul valore aggiunto dal lavoro (leggasi sfruttamento dei lavoratori), dell'inflazione, dell'erosione continua del risparmio privato dei salariati e dei pensionati, dell'arricchimento bulimico degli sfruttatori e degli speculatori, e del debito pubblico finalizzato all'arricchimento privato (es. alle opere pubbliche inutili e al salvataggio delle banche), il sistema crolla. Nei momenti peggiori, tipo quello che attraversiamo, gli stati nazionali asserviti al sistema sono disposti a tutto, cioè alla overdose, per non farlo crollare. Per es. iniezioni di fiumi di liquidità nel sistema (il famoso quantitative easing di Draghi), impennate della spesa pubblica, impennate della spesa militare, riarmo generalizzato, guerra per procura, guerra vera propria.
Queste considerazioni forse le avete già lette in altri miei post, ma in questo recente articolo trovate una conferma più dettagliata di quella che io chiamo "tossicodipendenza" da crescita economica:
https://infosannio.com/2025/04/04/perch ... la-guerra/
E allora molto meno peggio una guerra di dazi che una guerra di missili! Serve, direi urge una recessione mondiale, con un drastico ridimensionamento del commercio mondiale, della produzione e dei consumi, specie quelli energetici ma non solo. Ovviamente i paesi poveri hanno ancora i loro sacrosanti margini di crescita sostenibile, quelli che l'Occidente non ha più da decenni (dai primi anni 70 per l'esattezza). Ma anche paesi emergenti come la Cina devono una buona volta smetterla di produrre ed esportare sempre di più, di bruciare fossili ed emettere gas serra sempre di più, per i consumi interni ed esterni. Anche l'UE dovrebbe a mio avviso alzare i dazi alla Cina e agli asiatici in genere. È necessario e urgente deglobalizzare, definanziarizzare e soprattutto rinazionalizzare l'economia (e le economie). Non è certo ai privati, che da sempre mirano al profitto e non all'interesse generale, che si possono affidare svolte epocali e cogenti come la transizione ecologica. Lo Stato DEVE proteggere dall'inflazione i ceti deboli, può e in certi casi deve salvare banche e aziende in difficoltà, ovvero i posti di lavoro ma non gli azionisti (i pantofolai), nazionalizzandole o rifondandole senza accollarsi debiti e senza regalare soldi a fondo perduto. Gli USA rappresentano poco più del 10% delle nostre esportazioni e i dazi doganali sono in genere a carico dell'importatore, eppure centinaia di piccole e medie aziende private italiane oggi rischiano letteralmente di chiudere. Non rischia certo una grande e solida azienda privata come la Ferrari, che ha negli USA il suo primo mercato e che anzi ha risposto alzandovi del 10% i prezzi del listino per garantirsi i margini di profitto. E men che meno hanno da temere le nostre grandi aziende pubbliche. La Cina, dove tutte le grandi imprese e banche sono controllate dallo Stato, si fa un baffo dei dazi di Trump. Ha risposto al +34% sulle merci cinesi con un +34% su quelle americane. Peraltro la guerra commerciale USA-Cina è iniziata nel 2018 con la prima presidenza Trump, leggete qui chi ha vinto facile il primo round:
By the end of Trump's first presidency, the trade war was widely characterized as a failure for the United States.
https://en.wikipedia.org/wiki/China%E2% ... _trade_war
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Re: Ancora sulla guerra dei dazi (tra il serio e il faceto)

Messaggio da leggere da Fosforo31 »

Penso che ricordiamo tutti con un sorriso il famoso ultimo verso del XXI canto dell'Inferno, dove il diavolo Barbariccia dà il segnale dell'avanti marsc a un drappello di colleghi con uno squillo di "trombetta" dal di dietro. Quella di Dante è una buffa metafora perché in italiano abbiamo vari altri termini per indicare l'emissione fisiologica ma rumorosa di gas intestinali, mentre in inglese (britannico) la parola trump (trombetta) è usata nel gergo familiare proprio con quel significato: Immagine
Fatta questa premessa, direi non male l'inizio di questa guerra mondiale dei dazi: oltre 10mila miliardi di dollari "bruciati" nelle Borse mondiali in pochissimi giorni (godo). Signori, questa è l'economia di libero mercato, questo è il capitalismo globalizzato: un mattoide si sveglia una mattina, firma un "ordine esecutivo" e zac, va in fumo l'equivalente di un paio di PIL dell'Italia. Nel tragicomico conflitto dobbiamo subito distinguere tra l'aggressore (gli USA, anche se nessuno usa questo termine da 3 anni riservato alla sola Russia), i coraggiosi pronti a replicare colpo su colpo alle scorregge... pardon alle mosse di mister trombetta (es. Canada, Cina), gli appecorati (es. la maggior parte dei paesi UE) e i neutrali (come la Russia: esclusa dai dazi perché secondo Trump le sanzioni per la guerra sono più che abbastanza per l'amico Putin). Il boss della Casa Nera odia i messicani (ha alzato un muro al confine e vuole ribattezzare il Golfo del Messico in Golfo d'America) ma deve essere ghiotto dei loro fagioli perché ogni giorno "le spara" sempre più forti. E i risultati sono tangibili se è vero quel che dice mister trombetta:
"I Paesi chiamano baciandomi il cu... (kissing my ass), muoiono dalla voglia di fare un accordo, implorano di fare un accordo. Per favore, per favore sir, facciamo un accordo, faremo qualsiasi cosa, qualsiasi cosa sir".

Ora io spero davvero, come credo tutti gli amici forumisti, che nessuna telefonata del genere sia partita da un palazzo tardorinascimentale tra piazza Colonna e via del Corso a Roma, e spero davvero che la nostra premier, attesa alla Casa Nera il 17 aprile prossimo, ci vada - se proprio vuole andarci ma a mio avviso è un grave errore politico - senza bandiera bianca e con la schiena ben dritta (quindi evitare i tacchi alti e il rischio ruzzoloni). Un commento serio va fatto sul linguaggio triviale del bullo che non presiede una repubblica delle banane ma gli Stati Uniti d'America. Secondo Roberto Saviano è un linguaggio mafioso; anzi secondo lo scrittore, che di mafie se ne intende, mafiose sono sia la cultura di Trump sia le origini del suo patrimonio. In effetti le parole di questo troglodita arricchito mostrano che egli non vuole solo penalizzare con i dazi le nazioni ree di avere un saldo commerciale attivo con gli USA, vuole anche umiliarle. Nel suo cervello da bambinone maleducato "fare l'America grande" significa trattare come nani e come servi tutti gli altri paesi. Eccetto ovviamente la Russia, che ha 6000 testate atomiche, e la Cina che ne ha "solo" 600 (ma sono in aumento) ma anche un miliardo e mezzo di abitanti e, soprattutto, il quasi monopolio mondiale delle batterie al litio e delle terre rare. E allora, dato che la Cina si era permessa di rispondere dente per dente al 34% di dazi trumpiani, il megalomane della Casa Nera ha rilanciato con un plateale 104%. E la Cina, che è un paese serio, si è limitata a rispondere con un 84% che per gli importatori americani sarà molto piu doloroso del 104 per quelli cinesi. Visto che nel 2024 l'import/export era sbilanciato 1 a 3 (e oltre) a favore della Cina ed è impensabile che dopo i dazi ritorni vicino alla parità (cioè a 84/104). Naturalmente esistono anche i mafiosi seri (quelli che amano farsi baciare le mani, come don Vito Corleone) e i mafiosi da opera buffa (quelli che preferiscono farsi baciare il sedere).
E l'Europa? Risponde ai fragorosi "peti" di Trump, che fanno crollare le Borse mondiali (inclusa Wall Street), con quella che a Napoli chiamiamo loffa, ovvero un'emissione timida, pudica, silenziosa. Tale è, cioè una loffa, il cd. bazooka minacciato, solo minacciato dalla von der Leyen e di cui possiamo stare certi che il tycoon mangiatore di fagioli si sta facendo grasse risate. Ma cos'è esattamente questo bazooka? Leggete qui:
https://www.corriere.it/economia/aziend ... 0xlk.shtml
Vorrei sbagliarmi, ma credo proprio che questa arma teorica, molto teorica, resterà silenziosa, anche perché immagino che, essendo uno strumento comunitario, il suo uso richiederebbe il consenso unanime dei 27 paesi, e l'unanimità dell'UE contro l'America secondo me non la vedremo mai. Nemmeno se Trump bombardasse Copenaghen in un conflitto per la Groenlandia. Molto più probabile che gli appecorati paesi del vecchio continente finiscano per spararsi nei piedi con un assurdo aumento della spesa militare.
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Re: Marcia indietro di mister Trombetta

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Come tutti i mattoidi anche mister Trombetta è ondivago e imprevedibile. Scrivendo il mio post precedente ero aggiornato al mattino e ci sono novità importanti. Pare che qualche anima pia abbia convinto l'autocrate che, continuando a fare di testa sua, le banche di Wall Street avrebbero presto rifatto la fine del 2008 (o peggio), con gli impiegati sbattuti in strada con i cartoni contenenti i loro effetti personali. E con il dollaro e i titoli americani sotto attacco, tipo 11 settembre. Naturalmente il richiamo al cartone non è casuale perché parliamo per l'appunto di un guappo di cartone, come diciamo a Napoli. Cioè di un cagnaccio che abbaia molto ma alla fine morde poco, di un discolo iperviziato che doveva fare disastri prima che il papà si togliesse la cintura per trasformargli in peperoni rossi quelle natiche che oggi leader appecorati gli baciano. Sospensione dei dazi un po' per tutti per 90 giorni con applicazione del solo livello base al 10%. Parcere subiectis. Unica eccezione la riottosa Cina le cui merci esportate subiscono un ulteriore rincaro: il 125%! Debellare superbos. Signori, di questo passo una lampadina a LED cinese negli USA potranno permettersela solo Musk, Bezos e pochi altri. E il mercato nero farà affari d'oro. Eppure Trombetta, finalmente costretto, poveraccio, a trattenere i suoi gas mefitici nelle budella (molto spiacevole ma ben gli sta) dice che Xi Jinping è un amicone suo. Roba da matti, per l'appunto. Naturalmente le Borse oggi volano. Molto rumore per nulla? Tutto è bene quel che finisce bene? Non lo so. So solo che se avesse conosciuto un personaggetto così ridicolo, il sommo e attualissimo Bardo ci avrebbe scritto una commedia da farci sbellicare dalle risate.
https://www.corriere.it/esteri/25_april ... 6xlk.shtml
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Re: Trump ha fatto insider trading?

Messaggio da leggere da Fosforo31 »

Alle 9:37 del 9 aprile (ora di New York), mentre si profila un'altra giornata nera per Wall Street, Trump twitta:
"Adesso è un momento grandioso per comprare".
Come se durante uno sciame sismico ai Campi Flegrei il presidente dell'INGV incoraggiasse a comprare case a Pozzuoli. Sembra l'ennesima boutade dello "squinternato" (così lo definisce Vincenzo De Luca) o, nella migliore delle ipotesi, un goffo tentativo di risollevare un mercato azionario da lui stesso disastrato. Ma 3 ore e mezza dopo mister Trombetta annuncia con un secondo tweet la sua clamorosa retromarcia: sospensione dei dazi per 90 giorni e quasi per tutti eccetto la Cina. Alla luce del secondo post il primo puzza di manipolazione del mercato (insider trading). In effetti gli indici di Borsa sono schizzati in alto e chi aveva seguito alla lettera il suggerimento di Trump ha realizzato guadagni enormi arrivando a moltiplicare fino a oltre 20 volte nel giro di poche ore il capitale investito negli acquisti. Non chiedetemi come, per me questi eccessi sono solo perversioni del cd. libero mercato, ma leggete qui:
https://www.corriere.it/economia/finanz ... axlk.shtml
Ebbene, pare che tra gli speculatori che hanno seguito il consiglio di Trump ci sia... Trump stesso, il quale avrebbe lucrato bene cantandosi la messa e suonandosela pure (cioè facendo prima crollare e poi schizzare in alto i titoli azionari con i suoi atti politici). Atti che quindi non sarebbero affatto strampalati e incoerenti come sembrano, bensì finalizzati a un interesse privato del tycoon. Accusato di insider trading dall'opposizione e vedremo se ci sarà un'inchiesta, ma intanto si conferma la mia tesi che le persone molto ricche (come Berlusconi, Trump, Musk) non dovrebbero MAI ricoprire cariche pubbliche. Per i paperoni che si buttano in politica il conflitto d'interessi è pressoché certo e l'interesse privato può di fatto prevalere perfino quando agiscono in buona fede.
Intanto la guerra dei dazi USA-Cina è sempre più avvincente. Dopo l'ultimo botta e risposta siamo al 145% sulle merci cinesi e al 125% su quelle americane. Ma i cinesi non mollano e hanno denunciato gli USA alla WTO per violazione delle regole del commercio internazionale. Mentre il partito comunista cinese ha riesumato questo video di 70 anni fa di Mao Tse-tung, dove il Grande Timoniere, con riferimento alla guerra di Corea all'epoca in corso, dice:
"Non importa quanto durerà questa guerra, non cederemo mai, combatteremo fino al trionfo".
https://www.repubblica.it/esteri/2025/0 ... 211/?rpl=2
Bene, non importa nemmeno a me, rompetevi bene le ossa, l'importante è che crollino il commercio mondiale e il PIL mondiale perché, a quanto pare, non c'è altro modo per salvare un pianeta minacciato dall'ingordigia umana.
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Re: Auspico la prima guerra mondiale dei dazi

Messaggio da leggere da heyoka »

Che sia un momento di comprare, quando le borse vanno giù, mi sembra elementare.
Che le borse crollino, quando in tre anni sono cresciute del 60%, mi sembra altrettanto normale.
Che Trump sia un mattoide, che fa impazzire i FARISEI, che ci hanno portato a provocare la Russia, con lo scopo di farci entrare nella terza guerra mondiale, lo trovo salutare.
Se dopo tutte queste mattane, Trump porta a casa la fine della guerra in Ucraina, merita di essere SANTIFICATO, o almeno il Nobel per la Pace.
Mettere i dazi, alla Cina e a tutti i paesi che sfruttano il lavoro minorile, non rispettano i canoni che hanno i lavoratori del mondo civile, mi sembra cosa meritevole, che i Sindacati MONDIALI dei lavoratori, dovrebbero plaudire.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
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Fosforo31
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Re: Auspico la prima guerra mondiale dei dazi

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heyoka ha scritto: 12 apr 2025, 6:58 Che sia un momento di comprare, quando le borse vanno giù, mi sembra elementare.
Che le borse crollino, quando in tre anni sono cresciute del 60%, mi sembra altrettanto normale.
Che Trump sia un mattoide, che fa impazzire i FARISEI, che ci hanno portato a provocare la Russia, con lo scopo di farci entrare nella terza guerra mondiale, lo trovo salutare.
Se dopo tutte queste mattane, Trump porta a casa la fine della guerra in Ucraina, merita di essere SANTIFICATO, o almeno il Nobel per la Pace.
Mettere i dazi, alla Cina e a tutti i paesi che sfruttano il lavoro minorile, non rispettano i canoni che hanno i lavoratori del mondo civile, mi sembra cosa meritevole, che i Sindacati MONDIALI dei lavoratori, dovrebbero plaudire.
Buongiorno caro Heyoka e grazie per l'intervento. Le motivazioni di Trump sembrano (non solo a me) più che altro di natura populistica, nazionalistica ed egoistica. Mi spiego con un esempio. Lui non vuole la pace in Ucraina per mettere fine a una carneficina, bensì per non spendere più miliardi in aiuti a quel paese, per mettere le mani sull'unica importante risorsa di quel paese (le terre rare), per non avere problemi con la Russia (che ha più testate atomiche degli USA) e per essere applaudito dal popolo, e magari vincere il Nobel per la pace. Ed io ho scritto che se, per eterogenesi dei fini, Trump ottenesse davvero la pace in Ucraina e a Gaza, nonché vistosi tagli del commercio mondiale e del PIL mondiale (necessari per arginare il mutamento climatico), io applaudirei questo signore che esige dagli alleati di spendere in armi il 5% del loro PIL e che nega il riscaldamento globale antropogenico. Purtroppo la pace sembra ancora lontana e il riarmo mondiale che questo signore sta innescando (soprattutto con le sue provocazioni alla Cina) potrebbe distrarre preziose risorse dalla transizione ecologica. Ho scritto anch'io che paesi come la Cina producono, inquinano ed esportano troppo e che anche l'UE dovrebbe incrementare i dazi doganali sulle importazioni da questi paesi dove il costo del lavoro è molto basso anche per i motivi che hai giustamente citato. Però applicare dazi del 145% mi sembra francamente eccessivo e alla fine poco serio. La Cina è stata indotta a svalutare la moneta e ciò renderà le sue merci ancora più competitive nei paesi diversi dagli USA. Inoltre la sospensione dei dazi verso l'UE e molti altri paesi non è solo una incoerenza e una marcia indietro da parte di Trump ma prelude a una loro probabile cancellazione. Probabilmente finirà tutto o quasi a tarallucci e vino. Può sembrare paradossale, ma l'economia americana dal dopoguerra a oggi si è sempre basata sulle importazioni, grazie alla forza del dollaro a sua volta basata sulla potenza militare. Questo è vieppiù vero oggi, quando il sistema economico degli USA, come e più di quello di quasi tutto l'Occidente, si sta trasformando in una economia di servizi (in particolare nel settore digitale) dove la produzione di beni materiali è sempre più delocalizzata all'estero. Io sono contrarissimo a questo processo epocale, che tra l'altro incentiva, come hai scritto, lo sfruttamento del lavoro in condizioni umilianti in Cina e simili. Ma è un processo inesorabile imposto dalla globalizzazione, ed è proprio chi cerca di opporsi che alla fine paga dazio. Infatti il dollaro si sta indebolendo e il tasso di interesse sul debito pubblico americano sta crescendo. Vedrai che Trump alla fine cancellerà quasi tutti i dazi, Cina inclusa, i colossi della finanza e i capitalisti come il suo amico Musk lo convinceranno. Purtroppo ci vuole ben altro che un mattoide come Trump per fermare la globalizzazione e la finanziarizzazione dell'economia. Serve una causa cogente e di forza maggiore. Questa causa c'è ed il riscaldamento globale che sta accelerando e che presto o tardi la vincerà sull'ingordigia umana.
Un saluto
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Re: Auspico la prima guerra mondiale dei dazi

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Fosforo31 ha scritto: 12 apr 2025, 8:45 Buongiorno caro Heyoka e grazie per l'intervento. Le motivazioni di Trump sembrano (non solo a me) più che altro di natura populistica, nazionalistica ed egoistica. Mi spiego con un esempio. Lui non vuole la pace in Ucraina per mettere fine a una carneficina, bensì per non spendere più miliardi in aiuti a quel paese, per mettere le mani sull'unica importante risorsa di quel paese (le terre rare), per non avere problemi con la Russia (che ha più testate atomiche degli USA) e per essere applaudito dal popolo, e magari vincere il Nobel per la pace. Ed io ho scritto che se, per eterogenesi dei fini, Trump ottenesse davvero la pace in Ucraina e a Gaza, nonché vistosi tagli del commercio mondiale e del PIL mondiale (necessari per arginare il mutamento climatico), io applaudirei questo signore che esige dagli alleati di spendere in armi il 5% del loro PIL e che nega il riscaldamento globale antropogenico. Purtroppo la pace sembra ancora lontana e il riarmo mondiale che questo signore sta innescando (soprattutto con le sue provocazioni alla Cina) potrebbe distrarre preziose risorse dalla transizione ecologica. Ho scritto anch'io che paesi come la Cina producono, inquinano ed esportano troppo e che anche l'UE dovrebbe incrementare i dazi doganali sulle importazioni da questi paesi dove il costo del lavoro è molto basso anche per i motivi che hai giustamente citato. Però applicare dazi del 145% mi sembra francamente eccessivo e alla fine poco serio. La Cina è stata indotta a svalutare la moneta e ciò renderà le sue merci ancora più competitive nei paesi diversi dagli USA. Inoltre la sospensione dei dazi verso l'UE e molti altri paesi non è solo una incoerenza e una marcia indietro da parte di Trump ma prelude a una loro probabile cancellazione. Probabilmente finirà tutto o quasi a tarallucci e vino. Può sembrare paradossale, ma l'economia americana dal dopoguerra a oggi si è sempre basata sulle importazioni, grazie alla forza del dollaro a sua volta basata sulla potenza militare. Questo è vieppiù vero oggi, quando il sistema economico degli USA, come e più di quello di quasi tutto l'Occidente, si sta trasformando in una economia di servizi (in particolare nel settore digitale) dove la produzione di beni materiali è sempre più delocalizzata all'estero. Io sono contrarissimo a questo processo epocale, che tra l'altro incentiva, come hai scritto, lo sfruttamento del lavoro in condizioni umilianti in Cina e simili. Ma è un processo inesorabile imposto dalla globalizzazione, ed è proprio chi cerca di opporsi che alla fine paga dazio. Infatti il dollaro si sta indebolendo e il tasso di interesse sul debito pubblico americano sta crescendo. Vedrai che Trump alla fine cancellerà quasi tutti i dazi, Cina inclusa, i colossi della finanza e i capitalisti come il suo amico Musk lo convinceranno. Purtroppo ci vuole ben altro che un mattoide come Trump per fermare la globalizzazione e la finanziarizzazione dell'economia. Serve una causa cogente e di forza maggiore. Questa causa c'è ed il riscaldamento globale che sta accelerando e che presto o tardi la vincerà sull'ingordigia umana.
Un saluto
Trump, ha ingaggiato una partita a poker, a scacchi e a briscola e a RISIKO, con il mondo intero.
E come ben sai, in questi genere di giochi, il BLUFF ha un ruolo significativo.
Se a fine partita, avviene che la Russia chiude la guerra in Ucraina, mettendo dei vincoli alla NATO, sul posizionamento di missili ai suoi confini, mi sembra più che Sacrosanto.
Se in cambio Trump, porta a casa un significativo interesse ECONOMICO, sulle terre rare in Ucraina, mi sembra comprensibile.
Se l' Europa, che ha seguito Biden ( non certo Salvini) nella far scoppiare la guerra in Ucraina e adesso si trova con niente in mano, dobbiamo ringraziare gli Elettori e i NON ELETTORI, che hanno creato questa maggioranza.
La globalizzazione è bella ma DEVE prevedere che ci siano pari DIRITTI anche nel campo dei LAVORATORI.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
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Re: Auspico la prima guerra mondiale dei dazi

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heyoka ha scritto: 12 apr 2025, 14:40 Trump, ha ingaggiato una partita a poker, a scacchi e a briscola e a RISIKO, con il mondo intero.
E come ben sai, in questi genere di giochi, il BLUFF ha un ruolo significativo.
Se a fine partita, avviene che la Russia chiude la guerra in Ucraina, mettendo dei vincoli alla NATO, sul posizionamento di missili ai suoi confini, mi sembra più che Sacrosanto.
Se in cambio Trump, porta a casa un significativo interesse ECONOMICO, sulle terre rare in Ucraina, mi sembra comprensibile.
Se l' Europa, che ha seguito Biden ( non certo Salvini) nella far scoppiare la guerra in Ucraina e adesso si trova con niente in mano, dobbiamo ringraziare gli Elettori e i NON ELETTORI, che hanno creato questa maggioranza.
La globalizzazione è bella ma DEVE prevedere che ci siano pari DIRITTI anche nel campo dei LAVORATORI.
Buongiorno Heyoka. Ti ripeto, tutti speriamo che per la famosa eterogenesi dei fini il primo anno della presidenza Trump coincida con la fine delle guerre a Gaza e in Ucraina. Ma, quand'anche fosse, più tempo passa più io mi convinco che il nesso sarebbe di mera natura temporale più che causale. Infatti, al momento, ambedue i conflitti sono in fase di recrudescenza e non si vede la luce alla fine del tunnel. Eppure il presidente americano avrebbe un modo semplice per fare cessare ambedue le guerre: bloccare con effetto immediato tutte le forniture di armi, sistemi d'arma, pezzi di ricambio e assistenza satellitare e di intelligence a Israele e Ucraina. Non lo ha ancora fatto: finora Trump ha fatto solo chiacchiere, inclusa la ramanzina, del tutto priva di seguito pratico, che fece a Zelensky ricevendolo alla Casa Nera. E ho la netta sensazione che sia Putin che Netanyahu si sentano con Trump con le mani più libere di quelle che avevano con Biden. Quest'ultimo, per esempio, avrebbe duramente condannato la strage di civili a Sumy la Domenica delle Palme, mentre il suo successore l'ha giustificata come un errore dei russi. A sua volta il macellaio sionista, poco dopo il massacro gratuito di altri 15 soccorritori a Gaza, ha dichiarato che Trump è il miglior presidente per Israele. E certo, perché francamente il mattoide della Casa Nera mi sembra a volte perfino più rincoglionito di Biden, e dunque più manipolabile dai suoi collaboratori e dai poteri forti della lobby sionista, di quella finanziaria e di quella guerrafondaia delle armi. Trump non ha una visione, non ha idee, non ha un programma serio. Vive di vuoti slogan (MAGA) e di impulsi e compulsioni quotidiane dettate dalla sua egolatria. Crede di essere re Mida, uno che trasforma in oro tutto ciò che tocca. Ma quando poi gli evidenziano che l'ha trasformato invece in spazzatura, si affretta a fare marcia indietro. E così sospende i dazi a tutti fuorché alla Cina, salvo poi cedere anche sulla Cina esentando dai dazi telefoni, computer e dispositivi elettronici, cioè la fetta più grossa delle esportazioni cinesi negli USA. Leggo che l'80% degli iPhone venduti in America è assemblato in Cina. Se Trump volesse per davvero tutelare il lavoro degli americani, userebbe l'arma (potente) dei dazi per convincere la Apple a riportare in patria questa produzione, e invece si piega agli interessi degli azionisti di Apple e degli altri colossi di Big Tech che incrementano i dividendi sfruttando il lavoro sottopagato dei cinesi. Da un personaggio estremamente volubile e contraddittorio come Trump io mi aspetto anche una clamorosa retromarcia sul fronte ambientale. Qualche anima pia alla fine convincerà questo presuntuoso ignorante che il pianeta si sta effettivamente e pericolosamente riscaldando, e non mancheranno ulteriori disastrose siccità in California, incendi e ondate di calore a corroborare l'opera di persuasione. Ma soprattutto gli ficcheranno nella zucca vuota il concetto che gli ingenti investimenti della precedente amministrazione nel settore green (2000 miliardi di dollari) non vanno vanificati se non si vuole lasciare interamente nelle mani di Cina, paesi emergenti e UE, la transizione ecologica, cioè il più grosso affare economico di questo secolo.
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Re: Meloni "in pellegrinaggio" alla Casa Nera

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In questa discussione e in questo forum di Economia oggi dobbiamo chiederci quali benefici (o quali danni) per la nostra economia la presidente Meloni potrà ottenere con il suo imminente viaggio alla Casa Nera. Sicuramente sarà accolta con tutti gli onori dal suo amico Trump e gli chiederà di ammorbidire la posizione sui dazi reciproci tra USA e UE. Al riguardo non credo si possa ottenere molto, al massimo una conferma dell'impegno a trattare con l'UE nel suo insieme. Ovviamente tutti pensano, anche se non tutti lo dicono, che la premier chiederà qualche favore e qualche sconto sui prodotti italiani. In barba agli alleati e partner europei. La faccia tosta non le manca quindi l'ipotesi non è irrealistica. Cioè è plausibile che vada da Trump a "baciargli il culo", nel senso ovviamente della volgare metafora usata da questo attempato bullo, nipote di un disertore tedesco che andò ad aprire bordelli negli USA. Ma la faccenda - dignità della persona e della nazione a parte - è molto delicata. Quali contropartite chiederebbe Trump? Probabilmente in primis il veto dell'Italia sui controdazi UE. Ma, come ho spiegato in precedenza e con buona pace di Meloni e Salvini, controdazi simmetrici o perfino più forti sono assolutamente logici e necessari sotto il profilo macroeconomico. Inoltre schierarsi con gli USA contro la maggior parte dei paesi UE sarebbe atto gravissimo e non privo di conseguenze. È già inopportuno, a dir poco, che su 27 paesi siamo l'unico che va dal bullo a trattare singolarmente. È vero che gli USA sono il secondo paese importatore di merci italiane dopo la Germania, ma tutta l'America del Nord vale per noi appena 1/6 del mercato europeo (UE e non). Poi è scontato che Trump chiederà a Meloni di importare più armi americane e più GNL americano (costosissimo e ad alto impatto ambientale). Al contrario l'Italia, a mio avviso, PUÒ E DEVE RIDURRE la sua spesa militare (sotto l'1% del PIL, come le confinanti Svizzera e Austria) e la sua dipendenza energetica dai fossili (ci siamo impegnati ad azzerarla entro il 2050). Infine è chiaro che Trump ci chiederà di allontanarci vieppiù dalla Cina, in tutti i sensi. La cd. Via della Seta, aperta dallo statista Giuseppe Conte e rinnegata dal governaccio Meloni, era un'idea ottima e lungimirante. La Cina è un mercato in grande espansione, irrinunciabile per le nostre aziende. In 7 anni, tra febbraio 2018 e febbraio 2025, le importazioni totali americane sono cresciute del 54%, quelle cinesi del 167% (cioè quasi triplicate, fonte Trading Economics). Mettersi contro la Cina per obbedire a un bullo fuori di testa significherebbe andare contro l'interesse dell'Italia.
Presidente Meloni, tenga la schiena dritta!
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heyoka
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Re: Auspico la prima guerra mondiale dei dazi

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Sei un PO' di parte, nelle tue esternazioni, amico Fosforo.
La Meloni, farà certamente del suo meglio, con Trump. Lo farà SPERO, di più per l' Italia ( che di suo è già un aborto di stato), che per quell' ABORTO di Europa, che è stata fatta, con gli stessi canoni, con cui HITLER voleva fare con il terzo Reich.
Citare i trascorsi del nonno di Trump, mi sembra tipico di coloro che hanno la mente obnubilata da Paturnie e Paranoie.
Simili, anche se meno " PEGGIORI", di quelle fatte nei confronti della Meloni, per le vicende di suo padre.
Per quanto riguarda la Cina, vorrei ricordare che lo statista Conte ( del quale apprezzo il suo No, a questa Europa guerrafondaia), vorrei sapere se, andando a trattare con i Cinesi, ha avuto modo di TENERE LA SCHIENA DRITTA, per rimproverare quel governo, per lo SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI, che poco a che fare, con il Comunismo.
Amico Fosforo, la POLITICA si fa con Realismo e PRAGMATISMO.
Il che vuol dire che si DEVE fare anche quello che, eticamente, riteniamo disdicevole alla nostra coscienza.
Che conta è il risultato finale, del compromesso.
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Fosforo31
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Re: Meloni "in pellegrinaggio" alla Casa Nera

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Fosforo31 ha scritto: 16 apr 2025, 13:07 In questa discussione e in questo forum di Economia oggi dobbiamo chiederci quali benefici (o quali danni) per la nostra economia la presidente Meloni potrà ottenere con il suo imminente viaggio alla Casa Nera. Sicuramente sarà accolta con tutti gli onori dal suo amico Trump e gli chiederà di ammorbidire la posizione sui dazi reciproci tra USA e UE. Al riguardo non credo si possa ottenere molto, al massimo una conferma dell'impegno a trattare con l'UE nel suo insieme. Ovviamente tutti pensano, anche se non tutti lo dicono, che la premier chiederà qualche favore e qualche sconto sui prodotti italiani. In barba agli alleati e partner europei. La faccia tosta non le manca quindi l'ipotesi non è irrealistica. Cioè è plausibile che vada da Trump a "baciargli il culo", nel senso ovviamente della volgare metafora usata da questo attempato bullo, nipote di un disertore tedesco che andò in America ad aprire bordelli. Ma la faccenda - dignità della persona e della nazione a parte - è molto delicata. Quali contropartite chiederebbe Trump? Probabilmente in primis il veto dell'Italia sui controdazi UE. Ma, come ho spiegato in precedenza e con buona pace di Meloni e Salvini, controdazi simmetrici o perfino più forti sono assolutamente logici e necessari sotto il profilo macroeconomico. Inoltre schierarsi con gli USA contro la maggior parte dei paesi UE sarebbe atto gravissimo e non privo di conseguenze. È già inopportuno, a dir poco, che su 27 paesi siamo l'unico che va dal bullo a trattare singolarmente. È vero che gli USA sono il secondo paese importatore di merci italiane dopo la Germania, ma tutta l'America del Nord vale per noi appena 1/6 del mercato europeo (UE e non). Poi è scontato che Trump chiederà a Meloni di importare più armi americane e più GNL americano (costosissimo e ad alto impatto ambientale). Al contrario l'Italia, a mio avviso, PUÒ E DEVE RIDURRE la sua spesa militare (sotto l'1% del PIL, come le confinanti Svizzera e Austria) e la sua dipendenza energetica dai fossili (ci siamo impegnati ad azzerarla entro il 2050). Infine è chiaro che Trump ci chiederà di allontanarci vieppiù dalla Cina, in tutti i sensi. La cd. Via della Seta, aperta dallo statista Giuseppe Conte e rinnegata dal governaccio Meloni, era un'idea ottima e lungimirante. La Cina è un mercato in grande espansione, irrinunciabile per le nostre aziende. In 7 anni, tra febbraio 2018 e febbraio 2025, le importazioni totali americane sono cresciute del 54%, quelle cinesi del 167% (cioè quasi triplicate, fonte Trading Economics). Mettersi contro la Cina per obbedire a un bullo fuori di testa significherebbe andare contro l'interesse dell'Italia.
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Re: Auspico la prima guerra mondiale dei dazi

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Sei un PO' di parte, nelle tue esternazioni, amico Fosforo.
La Meloni, farà certamente del suo meglio, con Trump. Lo farà SPERO, di più per l' Italia ( che di suo è già un aborto di stato), che per quell' ABORTO di Europa, che è stata fatta, con gli stessi canoni, con cui HITLER voleva fare con il terzo Reich.
Citare i trascorsi del nonno di Trump, mi sembra tipico di coloro che hanno la mente obnubilata da Paturnie e Paranoie.
Simili, anche se meno " PEGGIORI", di quelle fatte nei confronti della Meloni, per le vicende di suo padre.
Per quanto riguarda la Cina, vorrei ricordare che lo statista Conte ( del quale apprezzo il suo No, a questa Europa guerrafondaia), vorrei sapere se, andando a trattare con i Cinesi, ha avuto modo di TENERE LA SCHIENA DRITTA, per rimproverare quel governo, per lo SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI, che poco ha a che fare, con il Comunismo.
Amico Fosforo, la POLITICA si fa con Realismo e PRAGMATISMO.
Il che vuol dire che si DEVE fare anche quello che, eticamente, riteniamo disdicevole alla nostra coscienza.
Che conta è il risultato finale, del compromesso.
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Re: Auspico la prima guerra mondiale dei dazi

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heyoka ha scritto: 16 apr 2025, 13:31 Sei un PO' di parte, nelle tue esternazioni, amico Fosforo.
La Meloni, farà certamente del suo meglio, con Trump. Lo farà SPERO, di più per l' Italia ( che di suo è già un aborto di stato), che per quell' ABORTO di Europa, che è stata fatta, con gli stessi canoni, con cui HITLER voleva fare con il terzo Reich.
Citare i trascorsi del nonno di Trump, mi sembra tipico di coloro che hanno la mente obnubilata da Paturnie e Paranoie.
Simili, anche se meno " PEGGIORI", di quelle fatte nei confronti della Meloni, per le vicende di suo padre.
Per quanto riguarda la Cina, vorrei ricordare che lo statista Conte ( del quale apprezzo il suo No, a questa Europa guerrafondaia), vorrei sapere se, andando a trattare con i Cinesi, ha avuto modo di TENERE LA SCHIENA DRITTA, per rimproverare quel governo, per lo SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI, che poco ha a che fare, con il Comunismo.
Amico Fosforo, la POLITICA si fa con Realismo e PRAGMATISMO.
Il che vuol dire che si DEVE fare anche quello che, eticamente, riteniamo disdicevole alla nostra coscienza.
Che conta è il risultato finale, del compromesso.
Buonasera amico Heyoka e scusami se ti rispondo solo ora. Stamane sono andato a Salerno e ho scambiato due chiacchiere in treno con una gentile e colta signora, moglie di un avvocato (un avvocato onesto, ha tenuto a precisare, dettaglio non irrilevante: di avvocati a dir poco disonesti io ne avrò conosciuti una mezza dozzina). Questa signora si recava al lavoro e mi diceva che a 53 anni e con una laurea magistrale lavora ancora con un contratto a termine, 6 giorni la settimana, ma gliene vengono pagati solo 4. Mi diceva che il solo reddito del marito non sarebbe sufficiente per mantenere 3 figli, tutti iscritti all'università. Questo per dirti cosa: non solo in Cina, anche in Italia esiste la piaga dello sfruttamento del lavoro. E negli USA va anche peggio. Sono molto diffusi i contratti di lavoro stipulati oralmente con la clausola non scritta che sei licenziabile in ogni momento e per qualsiasi ragione. Per quanto strano, mi risulta che il contratto di lavoro non scritto è previsto anche in Italia.
Io non ho mai scritto una sillaba sul padre della Meloni, una faccenda privata di cui so pochissimo e che mi interessa zero. Ho scritto del nonno di Trump perché il tycoon non perde occasione per vantarsi della sua famiglia e delle sue origini tedesche. E perché uno che usa un linguaggio volgare come il suo difficilmente proviene da una "buona famiglia". Anche se è vero quello che riferisce Sayon: negli USA la volgarità e le parolacce sono più diffuse che in Europa. Restano un popolo di cow-boy, cioè di bovari. Con rispetto parlando dei bovari perché, per esempio, il mio amico Ahaha.ha, che fa il contadino e l'allevatore ed è stato ingiustamente espulso dal Forum, io non l'ho mai visto scrivere una parolaccia. Mi sono limitato a fare qualche ipotesi sull'esito di un viaggio della nostra premier, che ritengo inopportuno e ho spiegato perché. Ovviamente hai ragione: i risultati effettivi potremo valutarli solo a posteriori, come solo a posteriori potremo dire se la premier avrà tenuto o meno la schiena dritta. Lo spero, me lo auguro, ma per ora, alla luce del passato, consentimi di avere qualche dubbio. Saluti
Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo
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