Buongiorno caro Heyoka e grazie per l'intervento. Le motivazioni di Trump sembrano (non solo a me) più che altro di natura populistica, nazionalistica ed egoistica. Mi spiego con un esempio. Lui non vuole la pace in Ucraina per mettere fine a una carneficina, bensì per non spendere più miliardi in aiuti a quel paese, per mettere le mani sull'unica importante risorsa di quel paese (le terre rare), per non avere problemi con la Russia (che ha più testate atomiche degli USA) e per essere applaudito dal popolo, e magari vincere il Nobel per la pace. Ed io ho scritto che se, per eterogenesi dei fini, Trump ottenesse davvero la pace in Ucraina e a Gaza, nonché vistosi tagli del commercio mondiale e del PIL mondiale (necessari per arginare il mutamento climatico), io applaudirei questo signore che esige dagli alleati di spendere in armi il 5% del loro PIL e che nega il riscaldamento globale antropogenico. Purtroppo la pace sembra ancora lontana e il riarmo mondiale che questo signore sta innescando (soprattutto con le sue provocazioni alla Cina) potrebbe distrarre preziose risorse dalla transizione ecologica. Ho scritto anch'io che paesi come la Cina producono, inquinano ed esportano troppo e che anche l'UE dovrebbe incrementare i dazi doganali sulle importazioni da questi paesi dove il costo del lavoro è molto basso anche per i motivi che hai giustamente citato. Però applicare dazi del 145% mi sembra francamente eccessivo e alla fine poco serio. La Cina è stata indotta a svalutare la moneta e ciò renderà le sue merci ancora più competitive nei paesi diversi dagli USA. Inoltre la sospensione dei dazi verso l'UE e molti altri paesi non è solo una incoerenza e una marcia indietro da parte di Trump ma prelude a una loro probabile cancellazione. Probabilmente finirà tutto o quasi a tarallucci e vino. Può sembrare paradossale, ma l'economia americana dal dopoguerra a oggi si è sempre basata sulle importazioni, grazie alla forza del dollaro a sua volta basata sulla potenza militare. Questo è vieppiù vero oggi, quando il sistema economico degli USA, come e più di quello di quasi tutto l'Occidente, si sta trasformando in una economia di servizi (in particolare nel settore digitale) dove la produzione di beni materiali è sempre più delocalizzata all'estero. Io sono contrarissimo a questo processo epocale, che tra l'altro incentiva, come hai scritto, lo sfruttamento del lavoro in condizioni umilianti in Cina e simili. Ma è un processo inesorabile imposto dalla globalizzazione, ed è proprio chi cerca di opporsi che alla fine paga dazio. Infatti il dollaro si sta indebolendo e il tasso di interesse sul debito pubblico americano sta crescendo. Vedrai che Trump alla fine cancellerà quasi tutti i dazi, Cina inclusa, i colossi della finanza e i capitalisti come il suo amico Musk lo convinceranno. Purtroppo ci vuole ben altro che un mattoide come Trump per fermare la globalizzazione e la finanziarizzazione dell'economia. Serve una causa cogente e di forza maggiore. Questa causa c'è ed il riscaldamento globale che sta accelerando e che presto o tardi la vincerà sull'ingordigia umana.heyoka ha scritto: 12 apr 2025, 6:58 Che sia un momento di comprare, quando le borse vanno giù, mi sembra elementare.
Che le borse crollino, quando in tre anni sono cresciute del 60%, mi sembra altrettanto normale.
Che Trump sia un mattoide, che fa impazzire i FARISEI, che ci hanno portato a provocare la Russia, con lo scopo di farci entrare nella terza guerra mondiale, lo trovo salutare.
Se dopo tutte queste mattane, Trump porta a casa la fine della guerra in Ucraina, merita di essere SANTIFICATO, o almeno il Nobel per la Pace.
Mettere i dazi, alla Cina e a tutti i paesi che sfruttano il lavoro minorile, non rispettano i canoni che hanno i lavoratori del mondo civile, mi sembra cosa meritevole, che i Sindacati MONDIALI dei lavoratori, dovrebbero plaudire.
Trump, ha ingaggiato una partita a poker, a scacchi e a briscola e a RISIKO, con il mondo intero.Fosforo31 ha scritto: 12 apr 2025, 8:45 Buongiorno caro Heyoka e grazie per l'intervento. Le motivazioni di Trump sembrano (non solo a me) più che altro di natura populistica, nazionalistica ed egoistica. Mi spiego con un esempio. Lui non vuole la pace in Ucraina per mettere fine a una carneficina, bensì per non spendere più miliardi in aiuti a quel paese, per mettere le mani sull'unica importante risorsa di quel paese (le terre rare), per non avere problemi con la Russia (che ha più testate atomiche degli USA) e per essere applaudito dal popolo, e magari vincere il Nobel per la pace. Ed io ho scritto che se, per eterogenesi dei fini, Trump ottenesse davvero la pace in Ucraina e a Gaza, nonché vistosi tagli del commercio mondiale e del PIL mondiale (necessari per arginare il mutamento climatico), io applaudirei questo signore che esige dagli alleati di spendere in armi il 5% del loro PIL e che nega il riscaldamento globale antropogenico. Purtroppo la pace sembra ancora lontana e il riarmo mondiale che questo signore sta innescando (soprattutto con le sue provocazioni alla Cina) potrebbe distrarre preziose risorse dalla transizione ecologica. Ho scritto anch'io che paesi come la Cina producono, inquinano ed esportano troppo e che anche l'UE dovrebbe incrementare i dazi doganali sulle importazioni da questi paesi dove il costo del lavoro è molto basso anche per i motivi che hai giustamente citato. Però applicare dazi del 145% mi sembra francamente eccessivo e alla fine poco serio. La Cina è stata indotta a svalutare la moneta e ciò renderà le sue merci ancora più competitive nei paesi diversi dagli USA. Inoltre la sospensione dei dazi verso l'UE e molti altri paesi non è solo una incoerenza e una marcia indietro da parte di Trump ma prelude a una loro probabile cancellazione. Probabilmente finirà tutto o quasi a tarallucci e vino. Può sembrare paradossale, ma l'economia americana dal dopoguerra a oggi si è sempre basata sulle importazioni, grazie alla forza del dollaro a sua volta basata sulla potenza militare. Questo è vieppiù vero oggi, quando il sistema economico degli USA, come e più di quello di quasi tutto l'Occidente, si sta trasformando in una economia di servizi (in particolare nel settore digitale) dove la produzione di beni materiali è sempre più delocalizzata all'estero. Io sono contrarissimo a questo processo epocale, che tra l'altro incentiva, come hai scritto, lo sfruttamento del lavoro in condizioni umilianti in Cina e simili. Ma è un processo inesorabile imposto dalla globalizzazione, ed è proprio chi cerca di opporsi che alla fine paga dazio. Infatti il dollaro si sta indebolendo e il tasso di interesse sul debito pubblico americano sta crescendo. Vedrai che Trump alla fine cancellerà quasi tutti i dazi, Cina inclusa, i colossi della finanza e i capitalisti come il suo amico Musk lo convinceranno. Purtroppo ci vuole ben altro che un mattoide come Trump per fermare la globalizzazione e la finanziarizzazione dell'economia. Serve una causa cogente e di forza maggiore. Questa causa c'è ed il riscaldamento globale che sta accelerando e che presto o tardi la vincerà sull'ingordigia umana.
Un saluto
Buongiorno Heyoka. Ti ripeto, tutti speriamo che per la famosa eterogenesi dei fini il primo anno della presidenza Trump coincida con la fine delle guerre a Gaza e in Ucraina. Ma, quand'anche fosse, più tempo passa più io mi convinco che il nesso sarebbe di mera natura temporale più che causale. Infatti, al momento, ambedue i conflitti sono in fase di recrudescenza e non si vede la luce alla fine del tunnel. Eppure il presidente americano avrebbe un modo semplice per fare cessare ambedue le guerre: bloccare con effetto immediato tutte le forniture di armi, sistemi d'arma, pezzi di ricambio e assistenza satellitare e di intelligence a Israele e Ucraina. Non lo ha ancora fatto: finora Trump ha fatto solo chiacchiere, inclusa la ramanzina, del tutto priva di seguito pratico, che fece a Zelensky ricevendolo alla Casa Nera. E ho la netta sensazione che sia Putin che Netanyahu si sentano con Trump con le mani più libere di quelle che avevano con Biden. Quest'ultimo, per esempio, avrebbe duramente condannato la strage di civili a Sumy la Domenica delle Palme, mentre il suo successore l'ha giustificata come un errore dei russi. A sua volta il macellaio sionista, poco dopo il massacro gratuito di altri 15 soccorritori a Gaza, ha dichiarato che Trump è il miglior presidente per Israele. E certo, perché francamente il mattoide della Casa Nera mi sembra a volte perfino più rincoglionito di Biden, e dunque più manipolabile dai suoi collaboratori e dai poteri forti della lobby sionista, di quella finanziaria e di quella guerrafondaia delle armi. Trump non ha una visione, non ha idee, non ha un programma serio. Vive di vuoti slogan (MAGA) e di impulsi e compulsioni quotidiane dettate dalla sua egolatria. Crede di essere re Mida, uno che trasforma in oro tutto ciò che tocca. Ma quando poi gli evidenziano che l'ha trasformato invece in spazzatura, si affretta a fare marcia indietro. E così sospende i dazi a tutti fuorché alla Cina, salvo poi cedere anche sulla Cina esentando dai dazi telefoni, computer e dispositivi elettronici, cioè la fetta più grossa delle esportazioni cinesi negli USA. Leggo che l'80% degli iPhone venduti in America è assemblato in Cina. Se Trump volesse per davvero tutelare il lavoro degli americani, userebbe l'arma (potente) dei dazi per convincere la Apple a riportare in patria questa produzione, e invece si piega agli interessi degli azionisti di Apple e degli altri colossi di Big Tech che incrementano i dividendi sfruttando il lavoro sottopagato dei cinesi. Da un personaggio estremamente volubile e contraddittorio come Trump io mi aspetto anche una clamorosa retromarcia sul fronte ambientale. Qualche anima pia alla fine convincerà questo presuntuoso ignorante che il pianeta si sta effettivamente e pericolosamente riscaldando, e non mancheranno ulteriori disastrose siccità in California, incendi e ondate di calore a corroborare l'opera di persuasione. Ma soprattutto gli ficcheranno nella zucca vuota il concetto che gli ingenti investimenti della precedente amministrazione nel settore green (2000 miliardi di dollari) non vanno vanificati se non si vuole lasciare interamente nelle mani di Cina, paesi emergenti e UE, la transizione ecologica, cioè il più grosso affare economico di questo secolo.heyoka ha scritto: 12 apr 2025, 14:40 Trump, ha ingaggiato una partita a poker, a scacchi e a briscola e a RISIKO, con il mondo intero.
E come ben sai, in questi genere di giochi, il BLUFF ha un ruolo significativo.
Se a fine partita, avviene che la Russia chiude la guerra in Ucraina, mettendo dei vincoli alla NATO, sul posizionamento di missili ai suoi confini, mi sembra più che Sacrosanto.
Se in cambio Trump, porta a casa un significativo interesse ECONOMICO, sulle terre rare in Ucraina, mi sembra comprensibile.
Se l' Europa, che ha seguito Biden ( non certo Salvini) nella far scoppiare la guerra in Ucraina e adesso si trova con niente in mano, dobbiamo ringraziare gli Elettori e i NON ELETTORI, che hanno creato questa maggioranza.
La globalizzazione è bella ma DEVE prevedere che ci siano pari DIRITTI anche nel campo dei LAVORATORI.
Fosforo31 ha scritto: 16 apr 2025, 13:07 In questa discussione e in questo forum di Economia oggi dobbiamo chiederci quali benefici (o quali danni) per la nostra economia la presidente Meloni potrà ottenere con il suo imminente viaggio alla Casa Nera. Sicuramente sarà accolta con tutti gli onori dal suo amico Trump e gli chiederà di ammorbidire la posizione sui dazi reciproci tra USA e UE. Al riguardo non credo si possa ottenere molto, al massimo una conferma dell'impegno a trattare con l'UE nel suo insieme. Ovviamente tutti pensano, anche se non tutti lo dicono, che la premier chiederà qualche favore e qualche sconto sui prodotti italiani. In barba agli alleati e partner europei. La faccia tosta non le manca quindi l'ipotesi non è irrealistica. Cioè è plausibile che vada da Trump a "baciargli il culo", nel senso ovviamente della volgare metafora usata da questo attempato bullo, nipote di un disertore tedesco che andò in America ad aprire bordelli. Ma la faccenda - dignità della persona e della nazione a parte - è molto delicata. Quali contropartite chiederebbe Trump? Probabilmente in primis il veto dell'Italia sui controdazi UE. Ma, come ho spiegato in precedenza e con buona pace di Meloni e Salvini, controdazi simmetrici o perfino più forti sono assolutamente logici e necessari sotto il profilo macroeconomico. Inoltre schierarsi con gli USA contro la maggior parte dei paesi UE sarebbe atto gravissimo e non privo di conseguenze. È già inopportuno, a dir poco, che su 27 paesi siamo l'unico che va dal bullo a trattare singolarmente. È vero che gli USA sono il secondo paese importatore di merci italiane dopo la Germania, ma tutta l'America del Nord vale per noi appena 1/6 del mercato europeo (UE e non). Poi è scontato che Trump chiederà a Meloni di importare più armi americane e più GNL americano (costosissimo e ad alto impatto ambientale). Al contrario l'Italia, a mio avviso, PUÒ E DEVE RIDURRE la sua spesa militare (sotto l'1% del PIL, come le confinanti Svizzera e Austria) e la sua dipendenza energetica dai fossili (ci siamo impegnati ad azzerarla entro il 2050). Infine è chiaro che Trump ci chiederà di allontanarci vieppiù dalla Cina, in tutti i sensi. La cd. Via della Seta, aperta dallo statista Giuseppe Conte e rinnegata dal governaccio Meloni, era un'idea ottima e lungimirante. La Cina è un mercato in grande espansione, irrinunciabile per le nostre aziende. In 7 anni, tra febbraio 2018 e febbraio 2025, le importazioni totali americane sono cresciute del 54%, quelle cinesi del 167% (cioè quasi triplicate, fonte Trading Economics). Mettersi contro la Cina per obbedire a un bullo fuori di testa significherebbe andare contro l'interesse dell'Italia.
Presidente Meloni, tenga la schiena dritta!
Buonasera amico Heyoka e scusami se ti rispondo solo ora. Stamane sono andato a Salerno e ho scambiato due chiacchiere in treno con una gentile e colta signora, moglie di un avvocato (un avvocato onesto, ha tenuto a precisare, dettaglio non irrilevante: di avvocati a dir poco disonesti io ne avrò conosciuti una mezza dozzina). Questa signora si recava al lavoro e mi diceva che a 53 anni e con una laurea magistrale lavora ancora con un contratto a termine, 6 giorni la settimana, ma gliene vengono pagati solo 4. Mi diceva che il solo reddito del marito non sarebbe sufficiente per mantenere 3 figli, tutti iscritti all'università. Questo per dirti cosa: non solo in Cina, anche in Italia esiste la piaga dello sfruttamento del lavoro. E negli USA va anche peggio. Sono molto diffusi i contratti di lavoro stipulati oralmente con la clausola non scritta che sei licenziabile in ogni momento e per qualsiasi ragione. Per quanto strano, mi risulta che il contratto di lavoro non scritto è previsto anche in Italia.heyoka ha scritto: 16 apr 2025, 13:31 Sei un PO' di parte, nelle tue esternazioni, amico Fosforo.
La Meloni, farà certamente del suo meglio, con Trump. Lo farà SPERO, di più per l' Italia ( che di suo è già un aborto di stato), che per quell' ABORTO di Europa, che è stata fatta, con gli stessi canoni, con cui HITLER voleva fare con il terzo Reich.
Citare i trascorsi del nonno di Trump, mi sembra tipico di coloro che hanno la mente obnubilata da Paturnie e Paranoie.
Simili, anche se meno " PEGGIORI", di quelle fatte nei confronti della Meloni, per le vicende di suo padre.
Per quanto riguarda la Cina, vorrei ricordare che lo statista Conte ( del quale apprezzo il suo No, a questa Europa guerrafondaia), vorrei sapere se, andando a trattare con i Cinesi, ha avuto modo di TENERE LA SCHIENA DRITTA, per rimproverare quel governo, per lo SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI, che poco ha a che fare, con il Comunismo.
Amico Fosforo, la POLITICA si fa con Realismo e PRAGMATISMO.
Il che vuol dire che si DEVE fare anche quello che, eticamente, riteniamo disdicevole alla nostra coscienza.
Che conta è il risultato finale, del compromesso.