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[media][media][/media][/media]Il recente voto al Parlamento Europeo sul piano "ReArm Europe" ha sollevato tensioni all'interno del Partito Democratico (PD), evidenziando una spaccatura tra le sue diverse anime. Il provvedimento, promosso dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, mira a rafforzare la capacità industriale della difesa europea, ma ha trovato il PD diviso nelle preferenze di voto.La segretaria del partito, Elly Schlein, aveva scelto la linea dell'astensione, seguita da undici eurodeputati PD. Tuttavia, dieci esponenti dell'area riformista del partito hanno deciso di votare a favore, accendendo un dibattito interno sulla coesione della linea politica in merito alla difesa europea."Serve un chiarimento politico, le forme e i modi li valuteremo", ha dichiarato Schlein dopo il voto a Strasburgo. Il suo appello riflette la necessità di allineare le posizioni del partito su un tema così strategico e complesso come quello del riarmo dell'Unione Europea.Il voto ha portato alla luce la frattura tra le diverse sensibilità interne al PD: da un lato, chi ritiene che il rafforzamento della difesa comune sia una necessità in un contesto geopolitico sempre più instabile; dall’altro, chi teme che tale misura possa allontanare l’Unione Europea dalla sua vocazione pacifista.L'episodio ha generato un acceso dibattito anche tra gli alleati del partito e nell'opinione pubblica, mettendo in discussione la capacità di Schlein di mantenere l’unità del PD su questioni cruciali di politica europea. Nei prossimi giorni si attendono incontri e confronti interni per definire una posizione più chiara e condivisa.L'esito di questo chiarimento potrebbe avere ripercussioni anche sulla leadership di Schlein e sulle future strategie del PD, in vista delle prossime elezioni europee e della definizione del ruolo dell'Italia nelle politiche di difesa dell’Unione.Dopo il voto, diversi esponenti del PD hanno espresso le proprie posizioni, sottolineando la complessità della questione. L’area riformista, rappresentata da figure come Brando Benifei e Irene Tinagli, ha difeso la scelta di sostenere il piano di riarmo, evidenziando come una maggiore capacità difensiva dell’UE sia indispensabile per garantire sicurezza e autonomia strategica.Dall’altro lato, l’ala più progressista del partito ha ribadito le proprie perplessità, temendo che un'eccessiva militarizzazione possa distorcere le priorità europee, distogliendo risorse da investimenti sociali e ambientali. Alcuni parlamentari vicini a Schlein hanno sottolineato la necessità di una strategia equilibrata che non tradisca i valori storici del centrosinistra italiano.Il voto sul riarmo europeo rappresenta una delle prime vere prove per la leadership di Elly Schlein. L’incapacità di mantenere una linea unitaria all'interno del PD potrebbe essere letta come un segnale di debolezza, alimentando critiche sia interne che esterne. Alcuni analisti politici ritengono che la segretaria debba rafforzare la sua capacità di mediazione per evitare future spaccature su temi cruciali.Nei prossimi giorni, il PD dovrà confrontarsi su come affrontare la questione della difesa europea e su come ricomporre le fratture emerse. Schlein avrà il compito delicato di guidare il dibattito interno e trovare una sintesi che possa unire le diverse anime del partito senza rinunciare a una visione chiara della politica estera italiana ed europea.Il futuro della segretaria e la tenuta del PD passeranno anche da questo chiarimento politico, che potrebbe delineare il ruolo del partito nelle sfide globali dei prossimi anni.
Meglio un partito diviso, di cui una parte abbia un'anima e si opponga alle guerre (la Difesa) , che non un partito compatto che segua come una pecora il gregge degli Idioti NATO/EU
Del resto questo sta avvenendo anche al centro destra. Se la Meloni segue gli Idioti della NATO/EU, rischia di perdere la sua leadership
Quando un “comandante” perde il controllo delle proprie truppe, deve essere sollevato dal proprio incarico.
Dopo di che, sin dalla sua nascita ho ritenuto il PD un partito sbagliato. Sbagliato perché in quella formazione politica discordano li idee, i valori in cui credere, gli ideali a cui richiamarsi, gli scopi dell’azione politica. in pratica, a mio modo di vedere, il PD è un agglomerato di persone con esperienze e storie personali diverse e, a mio avviso, inconciliabili.
Dopo quanto accaduto in Europa, la Signora Schlein dovrebbe trarre le logiche conclusioni, puntualizzando che quando si milita in una formazione politica ci si deve attenere alle decisioni prese a maggioranza. Ovviamente, qualora sorgano gravi dissensi sulla conduzione politica, si saluta tutti e si toglie il disturbo.
“Bisogna che gli uomini, per meritare la tolleranza, comincino col non essere fanatici.”
(Voltaire)
Però sono già tanti anni che nel PD anni si scontrano le due anime portanti di quel partito, quella che una volta era la sinistra e quella degli ex democristiani
Tutto nella norma , li tengono insieme chi interessi finanziari e quelli che lavorano al dipartimento giustizia
Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso
Desmond Bagley
serge ha scritto: 15 mar 2025, 10:50
Quando un “comandante” perde il controllo delle proprie truppe, deve essere sollevato dal proprio incarico.
Dopo di che, sin dalla sua nascita ho ritenuto il PD un partito sbagliato. Sbagliato perché in quella formazione politica discordano li idee, i valori in cui credere, gli ideali a cui richiamarsi, gli scopi dell’azione politica. in pratica, a mio modo di vedere, il PD è un agglomerato di persone con esperienze e storie personali diverse e, a mio avviso, inconciliabili.
Dopo quanto accaduto in Europa, la Signora Schlein dovrebbe trarre le logiche conclusioni, puntualizzando che quando si milita in una formazione politica ci si deve attenere alle decisioni prese a maggioranza. Ovviamente, qualora sorgano gravi dissensi sulla conduzione politica, si saluta tutti e si toglie il disturbo.
Tutto vero e tutto logico, pr te, per me e milioni d'altri .
Il problema dei problemi è farlo c apire a loro .
Dove stava andando il PD l'avevo capito allorquando, dopo la sparizione
del PSI un bel giorno tal D'Alema ebbe l'ardire di dichiarare senza vergogna
alcuna ..."siamo noi il socialismo"...
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro
Gasiot ha scritto: 15 mar 2025, 11:46
Però sono già tanti anni che nel PD anni si scontrano le due anime portanti di quel partito, quella che una volta era la sinistra e quella degli ex democristiani
Tutto nella norma , li tengono insieme chi interessi finanziari e quelli che lavorano al dipartimento giustizia
Sono come il cerbero, troppe teste ognuna che va avanti
per conto suo .
I sinistri del PD e gli ex democristiani dovrebbero scendere
entrambe a patti ma arrivare a un accordo sulla linea del
partito é più facile a dirsi che a farsi .
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro
Sayon ha scritto: 14 mar 2025, 0:18
Meglio un partito diviso, di cui una parte abbia un'anima e si opponga alle guerre (la Difesa) , che non un partito compatto che segua come una pecora il gregge degli Idioti NATO/EU
Del resto questo sta avvenendo anche al centro destra. Se la Meloni segue gli Idioti della NATO/EU, rischia di perdere la sua leadership
Ieri pomeriggio si una TV LIBERA del Veneto, ascoltavo l' eurodeputato di Fdl, Berlato.
Ti dirò Sayon, che il suo intervento non mi è dispiaciuto.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
(Proverbio dei Sioux)
heyoka ha scritto: 15 mar 2025, 13:13
Ieri pomeriggio si una TV LIBERA del Veneto, ascoltavo l' eurodeputato di Fdl, Berlato.
Ti dirò Sayon, che il suo intervento non mi è dispiaciuto.
Non so se ti meriti il pollicione, m'è scappato, ma di, anche
per sommi capi, cosa diceva sto Berlato ?
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro