Allora, visto che Heyoka insiste a pormi sempre le stesse domande, a cui, ingenuamente, credevo di aver già risposto più o meno implicitamente, provo a riassumere il mio pensiero su tutto questo argomento, più che esplicitamente, sperando poi di passare oltre:
1) Esistono medici disonesti? Assolutamente si, così come, l'ho già scritto, esistono ingegneri disonesti, avvocati disonesti, politici, magistrati, giornalisti disonesti eccetera eccetera: nessuna categoria professionale ha l'esclusiva né dell'onestà né della disonestà.
2) Le Case farmaceutiche hanno/possono avere comportamenti scorretti/disonesti? Assolutamente sì, come ce li hanno/ce li possono avere, le Banche, le grandi Industrie, le Società di telecomunicazioni, i provider di Internet eccetera eccetera eccetera: non c'è nessun ambito di una società capitalista che sia esente dalla possibilità di comportamenti scorretti/disonesti, pure le ONG o le Società di beneficienza, potenzialmente possono averne.
3) Questo è un buon motivo per screditare, delegittimare, rifiutare in toto la Medicina "ufficiale" in cui, inevitabilmente, le grandi Case Farmaceutiche hanno un ruolo fondamentale, ineliminabile?
Assolutamente no, così come non perché ci sono comportamenti scorretti/disonesti delle Banche io mi tengo i soldi sotto il materasso o siccome le Società di telecomunicazioni hanno comportamenti delinquenziali io mi taglio fuori da Internet e butto nel cesso Computer, smartphone, tablet eccetera.
Il punto è che si vorrebbe che la salute fosse ancora, come nei bei tempi andati, gestita dal medico condotto di campagna che veniva a visitare alle due di notte un malato con 38 di febbre, gli faceva dire trentatrè, lo auscultava con lo stetoscopio e magicamente faceva la sua diagnosi (quasi sempre la stessa, "sindrome influenzale" o giù di lì), prescriveva la sua "terapia" a base di suffumigi e decotti, per poi prendersi come compenso una dozzina di uova fresche...
Ammesso (e non concesso) che questi "bei tempi andati" ci siano mai stati, adesso non esistono più (almeno, non nei Paesi Occidentali): la Medicina è diventata un affare maledettamente complesso e costoso, che non può più evitare di confrontarsi con logiche di mercato di tipo industriale/finanziario, con tutto ciò che ne consegue.
L'altra faccia della medaglia è che ha assicurato uno spettacolare aumento della vita media ed un altrettanto spettacolare tasso di guarigione (o comunque miglioramento della prognosi) per malattie che fino a pochi decenni prima sarebbero state una sicura condanna a morte.
Ma come ho già più volte scritto, non è obbligatorio aderirvi (io, di mio, sono contrario a qualunque obbligo terapeutico): solo, chi non è d'accordo, dovrebbe essere coerente e restarsene a casa a curarsi coi decotti anche in caso di malattie gravi.
I medici che lavorano negli ospedali oberati di malati, gliene sarebbero grati.
E con questo ho esaurito il mio pensiero su questo argomento, spero di aver accontentato Heyoka
