Alcuni minuti fa' commentavo un post di un intellettuale cristiano ed esponente di chiesa cristiana che aveva pubblicato (qualche ora prima, ch'io sappia) alcune riflessioni ecclesiastiche e politiche. Non è il caso di mostrarle, anche perché esse sono l'ennesimo tentativo - di cui non nego le buone intenzioni - di costruire un'azione cristiana modellata sugli schemi o propositi delle sinistre politiche marxiane, marxiste, postmarxiste, i cui presupposti sono già assai noti. Accludo qui solo il mio commento, tacendone i destinatari occasionali, ma non quelli generici - già a sufficienza or ora descritti.
| La parificazione economica può convincere idealmente ma rivelarsi un disastro nella pratica, a causa di una società postcristiana ed anche percorsa da spinte e tendenze anticristiane. La cura può diventare e spesso già è un abuso di tutela o proprio una presenza sbagliata. La premessa manifesta è così messa in chiaro: l'intellettuale di riferimento, Pulcini, basa la propria riflessione su uno schema di parte che esclude un confronto diretto con l'idea di libertà , che non è solo traducibile in termini neoliberisti e di capitalismo selvaggio. Ella dice di uguaglianza degli individui e di necessità di cura, non di libertà individuale e di bisogno di autorealizzazione; e ciò ripropone il dissidio novecentesco tra individualismo americano e collettivismo sovietico anziché apprestare un rimedio per contrastare l'odierno assurdo gioco neoliberista. La catastrofe della dittatura di Stalin e dello stalinismo ha già mostrato quanto un'idea astratta di uguaglianza può diventare violenta, dando l'unica alternativa tra omologarsi ed essere condannati dalla società politica. Milioni di morti, peraltro sotto la spinta del rifiuto della disposizione di fede in una Trascendenza. Ripetere l'errore con l'idea di un livellamento economico privo di attenzione alle differenze sarebbe un disastro. Una chiesa cristiana ingenua obietterebbe: 'no, se i valori sono quelli di Gesù'... Non contraddico questo, ma si deve capire che distribuire ricchezza per partito preso a tutti significa dare mezzi a masse planetarie insensibili alle esigenze ecologiche. Le moltitudini più ingenti non vogliono lottare per l'ecologia né farne. Nell'India del progresso egualitario la gente ha scelto un destino di sovrappopolazione: le tigri poche migliaia, oltre un miliardo di persone, con la conseguenza di un ambiente virale perennemente svantaggioso. I politici indiani proclamano potere acquisito con i volti dal colorito alterato (so bene qual è il loro colore tipico della pelle, che rispetto; non sono razzista). In questo come in altri casi, la maggioranza dei casi nel Terzo Mondo, non si trova l'Occidente nel ruolo di colpevole del duro destino delle nuove generazioni. Bisogna capire come i programmi di vita non occidentali e terzomondisti hanno ridotto gli sforzi soprattutto occidentali di creare migliori condizioni e opportunità di vita. Il trasferimento massiccio di persone verso i nostri luoghi non è quasi mai di indigenti o diseredati, ma di persone che hanno saputo mettere insieme tanti soldi e risorse in più per il viaggio e che cercano la società degli agi, fraintendendo le vere motivazioni della politica del Settentrione del mondo. Bisogna prendere coscienza della unilateralità della visione tradizionale della sinistra politica. Si possono ammettere i torti del colonialismo senza negare i meriti delle Colonie; e si possono riconoscere le difficoltà del Terzo Mondo senza distrarsi dalle ambizioni aggressive che pure in esso ci sono e che arrivano al piano già in atto di sostituire la nostra civiltà e cultura... Non invento né vaneggio se faccio presente cosa sta succedendo e con quali conseguenze tramite la "Cancel Culture". Perché mai si deve evitare di fare i conti con i propositi delle masse? La chiesa *** ha i suoi valori di riferimento, perché allora disdegnare l'idea di un servizio autonomo alla collettività , basato non sul neoliberismo ma sul programma liberale di dare a religioni, confessioni, chiese, la disponibilità ad operare per proprio conto, anziché affidarsi a una tassazione che 'diluisce', quasi annulla i valori della fede cristiana e anche di altre? E perché non accorgersi che non esiste solo il disastroso gioco neoliberista ma pure un controllo omologatore, statalista, la cui sola esistenza è un torto e che è contro le vere léggi ancora rimaste? In che senso gli stranieri liberi dalla burocrazia e i non stranieri sottoposti finanche alla schedatura dei gruppi sanguigni? Non pensate che nei Vangeli ci sono tante priorità , non una sola? Non solo per i poveri, anche per le vittime degli assassini, ed anche tanto altro. Non sentite il pericolo di una cancellazione violenta? Davvero in Occidente prevale la verità dell'Occidente? Davvero si deve partire dalla equazione ricchezza=sfruttamento fatta valere dal marxismo, senza verificare cosa accadde quando e dove la politica la aveva fatta propria? Infatti c'è questo grave problema, che non può essere disatteso da nessuna comunità di fede: quella equazione era calcolata in base a un'altra: fede nella trascendenza = ozio colpevole. Per mezzo a questa fallace dittatura, tante cose buone; ma ci vuole grande spirito di distinzione se si vuol fare una politica di sinistra, specialmente se estrema.|
Nel mio testo c'è il riferimento a Elena Pulcini (1950-2021), autrice di: Tra cura e giustizia. Le passioni come risorsa sociale (Bollati Boringhieri, 2020). Ne citavo in base alle informazioni offerte dallo stesso esponente di chiesa cui offrivo il mio pensiero, senza sapere della sua morte già avvenuta.
MAURO PASTORE