Dobbiamocapire che siamo come ogni altro essere animale. Il nostro tempo di vita e' limitato nel tempo a qualche decina di migliaia di anni. Dopo di che qualche cambio climatico o i nostri vulvani o qualche meteorite ci faranno morire TUTTI e sostityuiti da altre forme animali. Dobbiamo quindi concentrarci sul nostro relativamente corto periodo di vita e fare il possibile per sopravvivere ancora per qualche millennio. Dopo di che forse dovremo emigrare in qualce altro pianeta. Meglio ascoltare Musk e dedicarsi al miglioramento dei razzi e stazioni spaziali, chiudendo le maledette fabbriche delle armi e dedicarle alla ricerca spaziale.vito ha scritto: 18 nov 2024, 22:25 Dalla deriva dei continenti alle ere glaciali i fenomeni naturali non sono mai mancati .
Oggi più che di cambiamento climatico parlerei di frequenza di fenomeni naturali che in alcuni casi sono diventati catastrofici , di quanto quella tendenza possa continuare nel tempo e cosa potremmo fare per mitigarne le conseguenze .
Stai parlando di due fenomeni naturali, la deriva dei continenti (o meglio la tettonica a placche) e le ere glaciali, che si sviluppano su archi temporali dell'ordine delle centinaia o delle decine di milioni di anni. Ambedue influenzano il clima della Terra ma non hanno nulla, ma proprio NULLA A CHE VEDERE CON IL RISCALDAMENTO GLOBALE ANTROPOGENICO IN CORSO. Un incremento di un grado e mezzo della temperatura media superficiale globale sull'arco di appena un secolo o poco più è assolutamente ANOMALO anche rispetto ai periodi glaciali e ai periodi interglaciali dell'attuale era glaciale, per i quali la scala temporale è tre ordini di grandezza più piccola rispetto alle precedenti (centinaia o decine di migliaia di anni). Ti dirò di più, oggi attraversiamo un periodo interglaciale (Olocene), cioè un periodo relativamente caldo all'interno della era glaciale in corso (Glaciazione del Quaternario), e ci dirigiamo verso un periodo glaciale. Quindi, se non ci fossimo noi e le 50 miliardi e passa di tonnellate di gas serra che riversiamo ogni anno in atmosfera, MADRE NATURA TENDEREBBE A RAFFREDDARE IL PIANETA. E invece, secondo diversi scienziati, il global warming antropogenico, cioè il riscaldamento causato dall'uomo e non dalla Natura, potrebbe ritardare se non addirittura cancellare l'atteso periodo glaciale.vito ha scritto: 18 nov 2024, 22:25 Dalla deriva dei continenti alle ere glaciali i fenomeni naturali non sono mai mancati .
Oggi più che di cambiamento climatico parlerei di frequenza di fenomeni naturali che in alcuni casi sono diventati catastrofici , di quanto quella tendenza possa continuare nel tempo e cosa potremmo fare per mitigarne le conseguenze .
La nostra specie è più resiliente dei dinosauri e di molti altri animali. È altamente improbabile nell'arco di millenni un cataclisma che porti all'estinzione dell'uomo e degli altri mammiferi. In 200 milioni di anni non si è mai verificato. È invece possibile, secondo alcuni probabile, perfino entro il secolo in corso, un evento catastrofico (eruzione di un supervulcano, guerra nucleare, pandemia, impatto con un asteroide, riscaldamento globale) che porti a una brusca o graduale decimazione della specie umana, lasciando i sopravvissuti in condizioni a dir poco difficili per una o più generazioni. C'è anche chi ipotizza che condizioni di estrema sofferenza, specie se sopravvenute in modo brusco, potrebbero indurre i sopravvissuti a un deliberato suicidio di massa. L'eutanasia della specie. Io ci credo poco, credo di più nell'intelligenza collettiva e nell'istinto di autoconservazione. Se oggi si ripetesse l'impatto del meteorite nello Yucatan che causò l'estinzione dei dinosauri 66 milioni di anni fa, equivalente all'esplosione di 72 milioni di bombe atomiche da 1 megaton o a un terremoto di magnitudo 11, ci sarebbero centinaia di milioni di morti tra Messico e USA , molti anni di inverno globale per l'effetto schermante delle polveri sollevate, la fame falcerebbe miliardi di vite, ma io credo che nel giro di un secolo o due l'umanità rifiorirebbe.Sayon ha scritto: 19 nov 2024, 0:20 Dobbiamo capire che siamo come ogni altro essere animale. Il nostro tempo di vita e' limitato nel tempo a qualche decina di migliaia di anni. Dopo di che qualche cambio climatico o i nostri vulvani o qualche meteorite ci faranno morire TUTTI e sostituiti da altre forme animali. Dobbiamo quindi concentrarci sul nostro relativamente corto periodo di vita e fare il possibile per sopravvivere ancora per qualche millennio. Dopo di che forse dovremo emigrare in qualce altro pianeta. Meglio ascoltare Musk e dedicarsi al miglioramento dei razzi e stazioni spaziali, chiudendo le maledette fabbriche delle armi e dedicarle alla ricerca spaziale.
Io parlavo dei mammiferi, egregio Sayon, che abitano la Terra da 200 milioni di anni e che in parte sopravvissero all'immane cataclisma avvenuto 66 milioni di anni fa per il probabile impatto di un asteroide, che causò l'estinzione dei dinosauri e dell'80% delle specie animali e vegetali. Nonché ad altre epoche durissime come il global warming che 55 milioni di anni fa incrementò la temperatura media di circa 6°C in appena 20.000 anni portandola fino a 12°C sopra il valore attuale. Ci fu un rapido ed eccezionale aumento del carbonio nell'atmosfera - quindi dell'effetto serra - e negli oceani con conseguente acidificazione e pesanti ricadute sulla catena alimentare. Molti mammiferi diventarono più piccoli ma sopravvissero. Le probabili cause furono un'eccezionale attività vulcanica e disastrosi effetti di controreazione positiva dell'incremento di temperatura, come lo scioglimento dei clatrati di metano (cristalli idrati che intrappolano sul fondo degli oceani questo potente gas serra emesso nella decomposizione degli organismi marini). Faccio notare che oggi, per effetto del riscaldamento globale antropogenico in corso (e in accelerazione), la temperatura cresce di oltre 0,2°C per decade, cioè a una velocità circa 70 volte quella del periodo citato.Sayon ha scritto: 20 nov 2024, 5:23 NON siamo piu resilienti di altri animali. Forse i trilobiti, gli scorpioni e le formiche che vivono parzialmente sotto la sabbia o la terra lo sono. Noi umani siamo invece fragili e in caso di cataclismi non lasceremmo alcuna traccia perche anche le nostre ossa sono fragili e decomponibili. Anche la Terra non e' affatto unica. Ci sono miliardi di pianeti piu o meno come il nostro. Siamo solo NOI che siamo unici, ma la vita come sulla Terra, la troveresti in miliardi di pianeti considerando la vastita' dell' Universo. L' uomo e' gia in grado di vivere nello spazio per anni se riuscisse ad avere suffiente cibo ed acqua, e una piccola frazione dell' umanita' potrebbe sopravvivere in una grande capsula se si trovasse acqua sotto la superficie di Marte, ad esempio, e si creasse qualche tipo di vegetazione e carne a riproduzione perenne. In poche parole, meglio guardare a Musk che non ai Bidens di questa terra. La Terra non ha un futuro, ma forse l' uomo si, se invece di costruire missili e bombe, si dedicasse ai viaggi spaziali.
Mi faccia capire: la co2 aumentò in seguito all'aumento della temperatura o fu la co2 a cagionare l'aumento della temperatura? Perché io ho altri dati paleoclimatici: 55 milioni di anni fa ci fu effettivamente un aumento della temperatura, ma di fronte ad un trend di forte discesa della CO2. I grafici che tracciano temperatura e concentrazioni di co2 fino a 570 milioni di anni fa non mostrano assolutamente correlazione tra loro. E quando la CO2 arrivò al suo massimo più alto, la temperatura era al minimo storico. Per quanto riguarda il resto sono d'accordo nel considerare come irrealistica la prospettiva della possibilità di vita su altri pianeti, almeno fin dove riusciamo a scrutare55 milioni di anni fa incrementò la temperatura media di circa 6°C in appena 20.000 anni portandola fino a 12°C sopra il valore attuale. Ci fu un rapido ed eccezionale aumento del carbonio nell'atmosfera - quindi dell'effetto serra - e negli oceani con conseguente acidificazione e pesanti ricadute sulla catena alimentare
La tua affermazione non è corretta, egregio Contericci. Non può non esservi correlazione tra la temperatura media superficiale del pianeta e la concentrazione atmosferica di un gas serra come la CO2. Guarda per es. il grafico relativo agli ultimi 800.000 anni:contericci ha scritto: 3 dic 2024, 23:36 Mi faccia capire: la co2 aumentò in seguito all'aumento della temperatura o fu la co2 a cagionare l'aumento della temperatura? Perché io ho altri dati paleoclimatici: 55 milioni di anni fa ci fu effettivamente un aumento della temperatura, ma di fronte ad un trend di forte discesa della CO2. I grafici che tracciano temperatura e concentrazioni di co2 fino a 570 milioni di anni fa non mostrano assolutamente correlazione tra loro. E quando la CO2 arrivò al suo massimo più alto, la temperatura era al minimo storico. Per quanto riguarda il resto sono d'accordo nel considerare come irrealistica la prospettiva della possibilità di vita su altri pianeti, almeno fin dove riusciamo a scrutare
Abbiamo dati fino a centinaia di milioni di anni fa, lei si concentra sugli ultimi ottocentomila, non si capisce perché, o meglio, lo si capisce benissimo. Dai quali dati, quelli di centinaia di milioni di anni, si evince che c'è una scarsa relazione tra anidride carbonica e temperatura anzi, se si vuole trovare una correlazione questa è prevalentemente inversa. Non so inserire i grafici sul forum, mi farò aiutare dai miei figli se non debbono pensare ad altro. Ma rispecchiano quello che ho detto. Questi sono i dati (riassumendo fino a considerare solo il succo di tutta la storia) a mia disposizione che ho ricavato da quello che sostengono due illustri fisici (sa, il mondo scientifico NON è assolutamente concorde con l'AGW di origine antropica) William Happer, dell'università di Princeton, e Richard Lindzen del MIT. Inutile che lei ci stia a postare le opioni degli scienziati dell'IPCC messi in quel ruolo dalla politica. Le dirò di più. Le concentrazioni di CO2 a 415 ppm, sono pericolosamente vicino al minimo di 150 che garantisce l'esistenza del mondo vegetale, superato il quale si avrebbe la fine del mondo. Certo che l'Uomo ha un impatto sul pianeta, come ce lo hanno le piante, gli animali, i vulcani, i terremoti, perfino il Sole a cui lei si riferisce nel suo chilometrico intervento, ma solo in passato perché ora il piccolo uomo influisce di più del sole che costituisce il 99,9% del la massa di tutto il sistema solare. E se questa incidenza c'è bisognerebbe dire di quanto (il 5, il 50, o il 100%?). In base a quale equazione matematica si evince ciò? Me la scriva e io la farò sperimentare in laboratorio. Lei può tirare fuori tutti i numeri che vuole, ma una affermazione scientifica per essere considerata "vera", deve essere sperimentalmente riproducibile di modo che si possa verificare. Lo diceva Galileo.La tua affermazione non è corretta, egregio Contericci. Non può non esservi correlazione tra la temperatura media superficiale del pianeta e la concentrazione atmosferica di un gas serra come la CO2. Guarda per es. il grafico relativo agli ultimi 800.000 anni:
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una affermazione scientifica per essere considerata "vera", deve essere sperimentalmente riproducibile di modo che si possa verificare. Lo diceva Galileo.contericci ha scritto: 7 dic 2024, 18:40 Fosforo wrote:
Abbiamo dati fino a centinaia di milioni di anni fa, lei si concentra sugli ultimi ottocentomila, non si capisce perché, o meglio, lo si capisce benissimo. Dai quali dati, quelli di centinaia di milioni di anni, si evince che c'è una scarsa relazione tra anidride carbonica e temperatura anzi, se si vuole trovare una correlazione questa è prevalentemente inversa. Non so inserire i grafici sul forum, mi farò aiutare dai miei figli se non debbono pensare ad altro. Ma rispecchiano quello che ho detto. Questi sono i dati (riassumendo fino a considerare solo il succo di tutta la storia) a mia disposizione che ho ricavato da quello che sostengono due illustri fisici (sa, il mondo scientifico NON è assolutamente concorde con l'AGW di origine antropica) William Happer, dell'università di Princeton, e Richard Lindzen del MIT. Inutile che lei ci stia a postare le opioni degli scienziati dell'IPCC messi in quel ruolo dalla politica. Le dirò di più. Le concentrazioni di CO2 a 415 ppm, sono pericolosamente vicino al minimo di 150 che garantisce l'esistenza del mondo vegetale, superato il quale si avrebbe la fine del mondo. Certo che l'Uomo ha un impatto sul pianeta, come ce lo hanno le piante, gli animali, i vulcani, i terremoti, perfino il Sole a cui lei si riferisce nel suo chilometrico intervento, ma solo in passato perché ora il piccolo uomo influisce di più del sole che costituisce il 99,9% del la massa di tutto il sistema solare. E se questa incidenza c'è bisognerebbe dire di quanto (il 5, il 50, o il 100%?). In base a quale equazione matematica si evince ciò? Me la scriva e io la farò sperimentare in laboratorio. Lei può tirare fuori tutti i numeri che vuole, ma una affermazione scientifica per essere considerata "vera", deve essere sperimentalmente riproducibile di modo che si possa verificare. Lo diceva Galileo.
Non pretendo che tu legga con attenzione i miei post, egregio Contericci, magari sono io che mi esprimo male, ma credo che dovresti ponderare meglio certe affermazioni. I dati (ovvero i proxies climatici) degli ultimi 800mila anni sono assai più precisi e attendibili di quelli di centinaia di milioni di anni fa, ma soprattutto descrivono un pianeta in condizioni assai più simili a quelle in cui viviamo. Non a caso Homo sapiens si è evoluto solo negli ultimi 200mila anni, mentre 100 milioni di anni fa non esisteva nessuna specie di ominidi e nemmeno di primati. Dici che c'è scarsa correlazione tra CO2 e temperatura e che è una correlazione "prevalentemente inversa"(?!). Mi fai pensare al mio rapporto con il latte fresco. Mi piace e prevalentemente lo tollero bene per la mia età, ma sporadicamente mi causa diarree inenarrabili. Dipende da cos'altro ho mangiato, dalla quantità, dalla temperatura e dalla velocità a cui lo bevo: in estate mi piace berlo dal frigo, a digiuno, anche mezzo litro tutto d'un fiato, ma così è pericoloso. Non puoi pensare che una cosa molto più complessa come il clima del pianeta dipenda da un'unica variabile! Come scrivevo nel post precedente, ci sono altre grandezza di influenza che possono mascherare la correlazione statistica tra CO2 e temperatura. Che la CO2 sia un gas serra e che di conseguenza un suo incremento ceteris paribus tenda a riscaldare il pianeta per "effetto coperta" è ben noto da fine '800. Anche se solo quest'anno si è trovata la spiegazione teorica precisa del fenomeno: una risonanza di Fermi tra i moti rotovibrazionali della molecola. La Meccanica Quantistica è alla base della chimica e dell'elettronica (e quindi delle telecomunicazioni e dell'informatica) ma anche del riscaldamento globale:contericci ha scritto: 7 dic 2024, 18:40 Fosforo wrote:
Abbiamo dati fino a centinaia di milioni di anni fa, lei si concentra sugli ultimi ottocentomila, non si capisce perché, o meglio, lo si capisce benissimo. Dai quali dati, quelli di centinaia di milioni di anni, si evince che c'è una scarsa relazione tra anidride carbonica e temperatura anzi, se si vuole trovare una correlazione questa è prevalentemente inversa. Non so inserire i grafici sul forum, mi farò aiutare dai miei figli se non debbono pensare ad altro. Ma rispecchiano quello che ho detto. Questi sono i dati (riassumendo fino a considerare solo il succo di tutta la storia) a mia disposizione che ho ricavato da quello che sostengono due illustri fisici (sa, il mondo scientifico NON è assolutamente concorde con l'AGW di origine antropica) William Happer, dell'università di Princeton, e Richard Lindzen del MIT. Inutile che lei ci stia a postare le opioni degli scienziati dell'IPCC messi in quel ruolo dalla politica. Le dirò di più. Le concentrazioni di CO2 a 415 ppm, sono pericolosamente vicino al minimo di 150 che garantisce l'esistenza del mondo vegetale, superato il quale si avrebbe la fine del mondo. Certo che l'Uomo ha un impatto sul pianeta, come ce lo hanno le piante, gli animali, i vulcani, i terremoti, perfino il Sole a cui lei si riferisce nel suo chilometrico intervento, ma solo in passato perché ora il piccolo uomo influisce di più del sole che costituisce il 99,9% del la massa di tutto il sistema solare. E se questa incidenza c'è bisognerebbe dire di quanto (il 5, il 50, o il 100%?). In base a quale equazione matematica si evince ciò? Me la scriva e io la farò sperimentare in laboratorio. Lei può tirare fuori tutti i numeri che vuole, ma una affermazione scientifica per essere considerata "vera", deve essere sperimentalmente riproducibile di modo che si possa verificare. Lo diceva Galileo.