Sayon ha scritto: 20 nov 2024, 5:23
NON siamo piu resilienti di altri animali. Forse i trilobiti, gli scorpioni e le formiche che vivono parzialmente sotto la sabbia o la terra lo sono. Noi umani siamo invece fragili e in caso di cataclismi non lasceremmo alcuna traccia perche anche le nostre ossa sono fragili e decomponibili. Anche la Terra non e' affatto unica. Ci sono miliardi di pianeti piu o meno come il nostro.
Siamo solo NOI che siamo unici, ma la vita come sulla Terra, la troveresti in miliardi di pianeti considerando la vastita' dell' Universo. L' uomo e' gia in grado di vivere nello spazio per anni se riuscisse ad avere suffiente cibo ed acqua, e una piccola frazione dell' umanita' potrebbe sopravvivere in una grande capsula se si trovasse acqua sotto la superficie di Marte, ad esempio, e si creasse qualche tipo di vegetazione e carne a riproduzione perenne. In poche parole, meglio guardare a Musk che non ai Bidens di questa terra. La Terra non ha un futuro, ma forse l' uomo si, se invece di costruire missili e bombe, si dedicasse ai viaggi spaziali.
Io parlavo dei mammiferi, egregio Sayon, che abitano la Terra da 200 milioni di anni e che in parte sopravvissero all'immane cataclisma avvenuto 66 milioni di anni fa per il probabile impatto di un asteroide, che causò l'estinzione dei dinosauri e dell'80% delle specie animali e vegetali. Nonché ad altre epoche durissime come il global warming che 55 milioni di anni fa incrementò la temperatura media di circa 6°C in appena 20.000 anni portandola fino a 12°C sopra il valore attuale. Ci fu un rapido ed eccezionale aumento del carbonio nell'atmosfera - quindi dell'effetto serra - e negli oceani con conseguente acidificazione e pesanti ricadute sulla catena alimentare. Molti mammiferi diventarono più piccoli ma sopravvissero. Le probabili cause furono un'eccezionale attività vulcanica e disastrosi effetti di controreazione positiva dell'incremento di temperatura, come lo scioglimento dei clatrati di metano (cristalli idrati che intrappolano sul fondo degli oceani questo potente gas serra emesso nella decomposizione degli organismi marini). Faccio notare che oggi, per effetto del riscaldamento globale antropogenico in corso (e in accelerazione), la temperatura cresce di oltre 0,2°C per decade, cioè a una velocità circa 70 volte quella del periodo citato.
Ora tu insisti sulla prospettiva della colonizzazione umana dello spazio. Come ho già provato a spiegare, è un'ipotesi alquanto remota e altamente improbabile, almeno in questo millennio. E non si può escludere che resti confinata per sempre nella fantascienza. Meno irrealistica la possibilità di colonizzare lo spazio con dei robot, ovvero con macchine autoreplicanti, come le cd. sonde di von Neumann. Si stima che potrebbero colonizzare l'intera galassia in mezzo milione di anni.
https://en.wikipedia.org/wiki/Self-repl ... ann_probes
Tieni conto che il progresso tecnologico è ancora lontano dal raggiungere i limiti intrinseci e invalicabili imposti dalle leggi naturali, ma questi limiti ci sono. Inoltre
a oggi non c'è una sola prova scientifica dell'esistenza di pianeti abitabili e di forme di vita extraterrestri. Per non parlare di vita intelligente (marziani, ufo e panzane simili). Per inciso, il fatto che non sia mai stata trovata una macchina autoreplicante sulla Terra è un forte indizio dell'inesistenza di civiltà evolute extraterrestri. Oggi abbiamo radiotelescopi in grado di catturare dallo spazio, sotto forma di segnali radio, una quantità d'informazione dell'ordine del PB/s (petabyte al secondo) cioè superiore all'intero traffico dati della rete Internet globale (fissa e mobile). Ma è tutta informazione morta, priva di vita, priva di intelligenza, al contrario dei messaggi che noi inviamo nello spazio nel programma Active SETI (Active Search for Extra-Terrestrial Intelligence) e che mettevano in ansia il compianto Stephen Hawking (gli alieni potrebbero captarli, individuarci e venire a colonizzare la Terra, magari usandoci come schiavi o come cibo). La presenza di acqua allo stato liquido in superficie è condizione necessaria per l'abitabilità di un pianeta, ma assolutamente non sufficiente. L'acqua liquida ha una ben definita firma spettrale ma, a oggi, non è mai stata rilevata al di fuori della Terra, né sui pianeti del sistema solare né sugli esopianeti, nonostante i passi da gigante dell'astronomia nell'infarosso e il potentissimo telescopio spaziale JWST posizionato a 1,5 milioni di km dalla Terra. Magari sul finire del secolo potremo formare una piccola colonia su Marte se si troveranno un centinaio di volontari (non di più) disposti a chiudersi in una prigione pressurizzata, a lasciare le loro vite appese alle macchine e a rovinarsi le ossa, la funzione renale e il sistema immunitario per la bassa gravità . Il tutto a un costo astronomico nell'ordine di alcuni PIL dell'Italia per l'intero programma che l'affarista Musk sogna di avviare subito con i soldi della NASA. Questa non sarebbe una vera colonizzazione né una scappatoia ma solo un'assurda distrazione di risorse dallo "sforzo mostruoso" (G. Parisi) necessario per fermare il cambiamento climatico. Impresa difficile e cogente che l'umanità DEVE compiere ben prima della fine del secolo, o meglio: AL PIÙ PRESTO POSSIBILE, perché la CO2 emessa ogni giorno (attualmente oltre 100 milioni di tonnellate) fa salire la temperatura e il ciclo naturale del carbonio impiega secoli per rimuoverla. Ma è un'impresa assolutamente REALISTICA se siamo coesi e accettiamo uno stile di vita più sobrio e qualche piccolo sacrificio, specie nei paesi ricchi. Potrei sbagliarmi, ma
io penso che l'umanità non abbia futuro al di fuori di questo pianeta. Qui nascemmo e qui ci estingueremo. C'è un proverbio indiano, ben noto a Heyoka:
La Terra non appartiene all'uomo, è l'uomo che appartiene alla Terra.
Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo