Il Consiglio d'Europa, tramite l'Ecri, ravvisa
potenziale razzismo nelle forze di polizia italiana.
Non mancano nel rapporto espressioni ambigue: "background migratorio", "persone lgbti".
Poco fa' su RaiNews24 il parere del
Portavoce Associazione Funzionari Polizia di Stato, del tutto negativo. Secondo costui l'alternativa è tra denuncia di delitto commesso dalle nostre forze dell'ordine e controdenuncia per una illazione di troppo. Quasi indicibile, per mancanza di educazione civica, la logica della obiezione, fondata su una sorta di cieco, fiducioso e del tutto assurdo 'tutti per uno e uno per tutti': tutti gli elementi delle suddette forze farebbero sempre il loro dovere. In verità la Légge italiana non è dello stesso avviso: il Codice Penale non pratica esclusione e vieta richieste immotivate e prepotenti di fiducia. Ci sono stati agenti condannati, non manca processo in corso verso uno o più di essi, magistrati e giudici non devono avere prevenzioni.
Se dall'Europa si sbaglia, certe risposte dall'Italia sono criminaloidi se non criminose.
(Per informazioni:
https://www.ansa.it/europa/notizie/rubr ... ca7fb.html)
MAURO PASTORE