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Suvvia, egregio Contericci, la tua ingenuità e il tuo candore sono virtù apprezzabili di questi tempi, ma non esageriamo! Travaglio ha scritto che la GRAVITÀ del caso Sangiuliano-Boccia è inferiore solo alla sua comicità. E ha ragione. L'ex governatore Piero Marrazzo pagava i trans ma non certo con i soldi della Regione (fai attenzione a quello che scrivi: ti suggerirei una rettifica per non esporre il Forum al rischio di denunce) e non mi pare che se li portasse dietro in giro per l'Italia in viaggi e impegni istituzionali facendone di fatto i propri assistenti e consulenti personali. Forse anche perché i trans avrebbero dato nell'occhio. Ma non mi dire che una biondona dal sorriso perenne e smagliante come la pompeiana, che tallona un ministro lungo tutta la penisola sovrastandolo di 30 cm e che si fa pagare tutte le spese dal ministro stesso (ammesso che fosse così, la Corte dei conti dovrebbe aprire un fascicolo) non desse abbondantemente nell'occhio. Oggi sul FQ si legge che partì da palazzo Chigi l'ordine di stracciare il contratto di consulenza della biondona, che era ben conosciuta avendoci provato in passato con altri politici come Maurizio Lupi e Andrea Costa:contericci ha scritto: ↑5 set 2024, 23:59 Marrazzo pagava i trans con gli assegni della regione. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Detto questo considero l'autoumiliazione del ministro una vicenda da mondo distopico orwelliano, dove si è tutti controllati e, se scoperti in comportamenti che confliggono con l'ordine costituito, bisogna farsi "rieducare". Pena l'oblio, la marginalizzazione, la morte mediatica. La scena vista ieri sera è da società distopica, da Cina maoista, una scena che non deve appartenere al mondo libero occidentale. Sangiuliano è comunque un piccolo uomo, sarebbe stato un VERO uomo se avesse risposto alle critiche che provengono da quegli stessi adoratori dei gay pride, dove sfilano personaggi con le piume di struzzo infilate in quel posto, e che pretendono per questo il patrocinio di sindaci, presidenti e ministri, se avesse risposto, dicevo, con una semplice frase: questa è la mia amante: e allora? Così avrebbe evitato la falsa indignazione dei quaqquaraqquà. Mi spiace, perché da ministro della Cultura era impegnato in un'opera immane: scalfire quel soffocante dominio della sinistra sull'establishment culturale in Italia.