Non è poi così difficile Indiano....heyoka ha scritto: 1 nov 2021, 0:40 Il mio amico Carletto, in altro treadh, cita, A SPROPOSITO, il saggio Qoelet e nello specifico con una delle sue più famose frasi:
Vanitas vanitatum, et omnia vanitas è scritto nell'Ecclesiaste....un qualcosa che se ti colpisce non riesci piu' a farne a meno...una vera droga la Vanita'....vero Heyoka?
Questo il testo:
Tutto è come un soffio di vento:
vanità , vanità , tutto è vanità ', dice Qoelet.
Niente di nuovo sotto il sole
3L'uomo si affatica e tribola
per tutta una vita.
Ma che cosa ci guadagna?
4Passa una generazione e ne viene un'altra;
ma il mondo resta sempre lo stesso.
5Il sole sorge, il sole tramonta;
si alza e corre verso il luogo
da dove rispunterà di nuovo.
6Il vento soffia ora dal nord ora dal sud,
gira e rigira, va e ritorna di nuovo.
7Tutti i fiumi vanno nel mare,
ma il mare non è mai pieno.
Come vedi Carletto. se leggi BENE il testo, la VANITA' di cui ci parla Qoelet, non è il vizio Superbo degli EROI virologhi che ci hanno scassato i marroni in questi due anni, ma bensì si riferisce [alla ]inutilità del nostro FARE, per cambiare il mondo in quello che il giocatore Adam, pensa possa migliorare la vita, [/u] in quanto, il GIOCO della GEP è immutabile nelle sue regole principale e se qualcosa la mep, riesce a cambiare, rimane il fatto che ogni generazione nel risolvere qualche problema, ne creerà SEMPRE, senza saperli e volerlo, uno di nuovo per la generazione futura.
E tu, con i tuoi trotoni ateisti, vorresti convincermi che questo è dovuto al Caos?????
Un gioco così che dura da millenni e chissà in quanti gironi dispersi nelle galassie, solo una GRANDE ENERGIA PENSANTE poteva partorirlo.
Sai Indianone che a volte mi viene da pensare che Dio, nel creare l'uomo, abbia leggermente sopravvalutato le proprie capacità .carletto3 ha scritto: 3 nov 2021, 20:24Non è poi così difficile Indiano....heyoka ha scritto: 1 nov 2021, 0:40 Il mio amico Carletto, in altro treadh, cita, A SPROPOSITO, il saggio Qoelet e nello specifico con una delle sue più famose frasi:
Vanitas vanitatum, et omnia vanitas è scritto nell'Ecclesiaste....un qualcosa che se ti colpisce non riesci piu' a farne a meno...una vera droga la Vanita'....vero Heyoka?
Questo il testo:
Tutto è come un soffio di vento:
vanità , vanità , tutto è vanità ', dice Qoelet.
Niente di nuovo sotto il sole
3L'uomo si affatica e tribola
per tutta una vita.
Ma che cosa ci guadagna?
4Passa una generazione e ne viene un'altra;
ma il mondo resta sempre lo stesso.
5Il sole sorge, il sole tramonta;
si alza e corre verso il luogo
da dove rispunterà di nuovo.
6Il vento soffia ora dal nord ora dal sud,
gira e rigira, va e ritorna di nuovo.
7Tutti i fiumi vanno nel mare,
ma il mare non è mai pieno.
Come vedi Carletto. se leggi BENE il testo, la VANITA' di cui ci parla Qoelet, non è il vizio Superbo degli EROI virologhi che ci hanno scassato i marroni in questi due anni, ma bensì si riferisce [alla ]inutilità del nostro FARE, per cambiare il mondo in quello che il giocatore Adam, pensa possa migliorare la vita, [/u] in quanto, il GIOCO della GEP è immutabile nelle sue regole principale e se qualcosa la mep, riesce a cambiare, rimane il fatto che ogni generazione nel risolvere qualche problema, ne creerà SEMPRE, senza saperli e volerlo, uno di nuovo per la generazione futura.
E tu, con i tuoi trotoni ateisti, vorresti convincermi che questo è dovuto al Caos?????
Un gioco così che dura da millenni e chissà in quanti gironi dispersi nelle galassie, solo una GRANDE ENERGIA PENSANTE poteva partorirlo.
la Vanita' e quella cosaccia che ti spinge e ti permette di ottenere fama,gloria e denaro.Il tuo Quolet la legge così...io come scritto prima...chissa' forse tutte e due le interpretazioni vanno bene!!!
Chissà da dove viene questo ( tuo? ) pensiero.Sai Indianone che a volte mi viene da pensare che Dio, nel creare l'uomo, abbia leggermente sopravvalutato le proprie capacità .
Non hai afferrato bene il concetto Heyoka....heyoka ha scritto: 15 nov 2021, 7:32Chissà da dove viene questo ( tuo? ) pensiero.Sai Indianone che a volte mi viene da pensare che Dio, nel creare l'uomo, abbia leggermente sopravvalutato le proprie capacità .
Caro Carletto, la mia religione Geppiana, si basa sul credere che tutto quello che regola il mondo del Macro è simile a quello che regola il mondo che vediamo ad occhio nudo e a quello che vediamo solo con potentissimi microscopi.
Sarà dovuto al Caso o ad un MACRO pensiero?
Per tornare al tuo specifico pensiero io PENSO che la GEP , nei confronti del SUO figlio ADAM, non si comporti diversamente da come ci comportiamo Noi umani quando diventiamo padri.
Io penso che l' Adam, stia vivendo questi ultimi secoli di vita , definiti dell' illuminismo, che possiamo parificarli al periodo della nostra Gioventù.
Il periodo della nostra vita personale, dove contestiamo tutto ,in primis la stessa autorità e capacità del Padre e Madre, credendo di esserLi, di gran lunga più intelligenti, più buoni e SAPIENTI.
E Dio solo sa quanto siamo STUPIDI a 20 anni.
Ma come Padri, stiamo in vigile e trepidante attesa che quel periodo passi senza fare troppi danni,in primis a se stessi.
Penso perciò che tu abbia ragione nel pensare che DIO abbia commesso un errore di sopravalutazione nei confronti della sua creatura Adam.
Ma è un peccato che fanno ANCHE, tutti i padri terreni nei confronti dei loro figli, come al pari tutti i figli a 20 anni, fanno l' errore di credersi DEI MATURI e mettono in pensiero ed in ansia i loro padri.
Mica male come gioco,Carletto.
Per affermare quello che dici, bisognerebbe che noi Adam, avessimo una capacità di comprensione superiore a quella della Gep.Non hai afferrato bene il concetto Heyoka....
Non è che Dio o La tua Gep abbiano commesso un errore di sopravvalutazione dell'Adam ...proprio l'errore è loro ,hanno sopravvalutato le propie capacita' nel crearlo.
Ps. MEDITANDO bene, Carletto, possiamo dire che il saggio Qoeleth già 5000 anni fa, aveva intuito che la GEP. probabilmente si è inventato questo bel gioco, per NOI trotoni.Ti faccio rispondere dal mio saggio Qohelet:
(Qo 3,1–11)
Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato.
Un tempo per uccidere e un tempo per curare,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per fare lutto e un tempo per danzare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per conservare e un tempo per buttar via.
Un tempo per strappare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
Che guadagno ha chi si dà da fare con fatica?
Ho considerato l’occupazione che Dio ha dato agli uomini perché vi si affatichino. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo; inoltre ha posto nel loro cuore la durata dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine.
Anche a me, chissà che fine ha fatto.