Nonostante una ricerca fatta ...

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Alfa
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Nonostante una ricerca fatta ...

Messaggio da leggere da Alfa »

Non sono riuscito a trovare uno scritto o un qualcosa che ricordasse un metà luglio freschino, nessuno col cappotto sulle spalle.
Nemmeno nel 1957, come dal Corriere sotto, avevano sciarpe o giubbotti, mha!
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Gasiot
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Re: Nonostante una ricerca fatta ...

Messaggio da leggere da Gasiot »

Però c'è stato un giorno di giugno qui da me in monferrato nel quale ho dato una sfiammata alla stufa per il freddo/umido
Abbiamo avuto un'estate partita con parecchio ritardo
Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso
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giaguaro
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Re: Nonostante una ricerca fatta ...

Messaggio da leggere da giaguaro »

Considerando le mie esperienze di vita, anche se riguardano in particolare la Sardegna (dove sono nato, cresciuto e risiedo), credo di poter affermare che il mese più caldo dell'anno sia proprio il mese di luglio. Mi sembra che neppure quest'anno abbia tradito le nostre aspettative!
Non posso insegnare niente a nessuno, posso solo cercare di farli riflettere - SOCRATE
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Fosforo31
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Re: Nonostante una ricerca fatta ...

Messaggio da leggere da Fosforo31 »

Le esperienze personali sono importanti ma soggettive, altra cosa sono le esperienze scientifiche (esperimenti, misurazioni). La scienza è fredda, impersonale, ma oggettiva (al netto della passione emotiva dello scienziato che in questo ambito è un fattore negativo e può condurre a gravi errori, es. la fusione nucleare "fredda" di Fleischman e Pons, o i neutrini "più veloci della luce" dei ricercatori del laboratorio del Gran Sasso). Scopo del metodo scientifico (o sperimentale o galileiano) è per l'appunto conferire oggettività agli esperimenti, attendibilità ai risultati, solidità e predittività alle teorie e ai modelli matematici che vi poggiano sopra.
Il global warming antropogenico non ha alterato in modo radicale la stagionalità del clima, che continua a essere governata essenzialmente da fattori astronomici (irradiazione solare, moto di rivoluzione della Terra, inclinazione dell'asse terrestre sul piano dell'eclittica), sebbene un recente studio mostri che lo scioglimento dei ghiacciai polari con il conseguente spostamento di ingenti masse d'acqua dai poli verso l'equatore abbia rallentato la rotazione della Terra (per il principio di conservazione del momento angolare), ovvero allungato il giorno, e spostato di circa 1 metro l'asse terrestre. L'influenza umana data dalle emissioni di gas serra costituisce una perturbazione piccola ma già significativa e tangibile dell'equilibrio naturale, nonché potenzialmente molto pericolosa sul lungo periodo. In Italia luglio resta il mese più caldo, tallonato da agosto: questo ci dice la nostra esperienza soggettiva e questo confermano le misurazioni. Gli strumenti e le serie storiche ci dicono però una cosa in più: giugno 2024 è stato, a livello globale, il 13simo mese consecutivo più caldo di sempre rispetto ai mesi omologhi del passato, e di questo passo luglio 2024 sarà il 14simo. Difficilmente siamo capaci di apprezzare una variazione di un solo grado della temperatura dell'aria (inoltre la medesima temperatura la percepiamo diversa al variare dell'umidità), mentre riusciamo a farlo al tatto toccando la fronte di un febbricitante. Un incremento di appena 1,3°C sui fisiologici 36,7°C è già una discreta e patologica febbre. Dopo non molte settimane a 38°C costanti il cervello e altri organi subiscono danni irreversibili, se non letali. Ma circa 1,3°C sono proprio il global warming a oggi accumulato rispetto alla linea base fissata dall'IPCC, ovvero la temperatura media nel periodo 1850-1900. Dunque il pianeta ha la "febbre", questa "febbre" è in crescita e dovrà sopportarla, nella migliore delle ipotesi, per molti decenni ancora, probabilmente per secoli. Se l'incremento superasse i 2°C entreremmo in quella che il Nobel Giorgio Parisi chiama "la terra incognita", rispetto alla quale oggi la scienza non è in grado di formulare previsioni attendibili. Certo il pianeta non morirà, ma potrebbero estinguersi i suoi abitanti più intelligenti e nel contempo più irresponsabili e ingordi. In ogni caso io non credo che sopravviverebbero bene.
Allego un tracker in tempo reale dell'incremento di temperatura rispetto alla linea base. È curato da scienziati di Oxford e ci consente di visualizzare o "toccare con mano" il global warming antropogenico: la "febbre" che sale del pianeta.
https://www.globalwarmingindex.org/AWI/ ... large.html
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Fosforo31
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Re: Nonostante una ricerca fatta ...

Messaggio da leggere da Fosforo31 »

Alfa ha scritto: 18 lug 2024, 22:28 Non sono riuscito a trovare uno scritto o un qualcosa che ricordasse un metà luglio freschino, nessuno col cappotto sulle spalle.
Nemmeno nel 1957, come dal Corriere sotto, avevano sciarpe o giubbotti, mha!
Dobbiamo tornare molto più indietro, al 1816 tuttora ricordato come "l'anno senza estate":
https://it.wikipedia.org/wiki/Anno_senza_estate
Fu una sorta di "inverno vulcanico" anche se di entità e durata assai ridotte rispetto a quelli causati da esplosioni vulcaniche della preistoria. In particolare la catastrofe del Toba, supervulcano indonesiano, che circa 70.000 anni fa decimò la specie umana a poche migliaia di individui. Questo "collo di bottiglia" dell'umanità è oggi la spiegazione più accreditata di un dato osservato straordinario: l'eccezionale omogeneità genetica della nostra specie. Dove assolutamente non esistono razze (la variazione genetica che determina il colore della pelle è del tutto marginale e poca cosa, per esempio, rispetto a quella che determina il gruppo sanguigno) e dove, per esempio, la differenza genetica tra due scandinavi e quella tra due aborigeni australiani possono essere molto maggiori della differenza genetica media tra questi due gruppi.
Le eruzioni vulcaniche esplosive immettono in atmosfera ceneri ed anidride solforosa che in aria umida si trasforma in aerosol di acido solforico. Le ceneri e gli aerosol che restano in sospensione nella stratosfera (in qualche caso per anni), possono avere un notevole effetto schermante sui raggi solari e causare un raffreddamento globale. Nel 1815 ci fu l'eruzione di un altro vulcano indonesiano, il Tambora, preceduta da altre minori, e così il 1816 fu un anno senza estate (e di magri raccolti). Anche il 1992 ebbe una estate fresca, specie nell'emisfero boreale, a causa dell'esplosione del Pinatubo nelle Filippine l'anno prima.
Polveri sottili possono essere sollevate nella stratosfera anche dalle esplosioni atomiche. Una guerra nucleare di vaste proporzioni potrebbe fare il numero maggiore di vittime con un lungo inverno nucleare e le conseguenti carestie.

Colgo l'occasione per prevenire una ovvia obiezione al mio post precedente. Nessun termometro oggi è in grado di apprezzare il miliardesimo di grado, ma al massimo il decimillesimo (e in questo caso immagino costerebbe un occhio). Quindi il numero fornito dal tracker e aggiornato ogni secondo non è il valore esatto del riscaldamento globale ma la media di innumerevoli misure di temperatura che indica solo un trend in crescita.
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Alfa
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Re: Nonostante una ricerca fatta ...

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L'era glaciale iniziò 40 milioni di anni fa, con la crescita della calotta glaciale sull'Antartico, ma si intensificò nel Pleistocene, circa 3 milioni di anni fa, con l'espansione della calotta glaciale nell'emisfero settentrionale.
Come mai gran parte del ghiaccio si è disciolto? Perchè cominciarono ad affollare la terra i dinosauri a gasolio o mammut a benzina? No, forse Budda con le centrali a carbone.
E' stato un continuo di mutamenti atmosferici estremi e oggi ci si deve rompere le balle stando dietro a due idioti? Perchè di idioti si tratta! Due idioti che ci speculano dietro, davanti, di sopra e di sotto, forse pagati sottobanco da qualche multinazionale, riuscendo anche a lavare il cervello a molti coglioncelli che li vanno dietro convinti, gente prima di tutto ignorante, insulza e ambigua che vuole imporre CON LA FORZA agli altri la propria inetta stupidità, vedi nuovagenerazione.
Sai che penso io? Se non togliamo dalla terra al più presto tutti questi farabutti fondicervello, ci ritroveremo nei casini, subito e non tra qualche migliaio d'anni, questi si, che creano inquinamento globale. Che falò che ci farei. Abbiamo dei casini dove rischiamo l'atomica e questi ... suvvia la pianto, tanto non c'è speranza, ne possibilità di convivenza con con l'attuale razza green dis-umana.
Certo, ci può essere un cambiamento climatico, ma fa parte della storia di questo maledetto pianeta e esiste da milioni e milioni di anni. Inutile far arricchire i furbi speculatori delle multinazionali che vogliono addossare il cambiamento climatico solo all'uomo, è la natura, è sempre stata la natura. Che scrivino tutte le scemenze che vogliono, la storia del nostro pianete è, e sarà sempre quella che la natura vuole e ha voluto in questi milioni d'anni. Questi adescatori di mezze tacche, andrebbero processati per truffa a scopo di lucro, con l'aggravamento di circonvenzione d'incapaci, altro che correrli dietro come vuole fare l'unione europea, tra l'altro unica rincitrullita al mondo e un motivo pur ci sarà per essere l'unica. Certo, è che Ursula per stare al potere ha bisogno dei verdi e qualcosa li deve pur regalare seppur consapevole di quelle stronzate a totale scapito della collettività europea per restare su quel gradino. Il potere, la fame di potere è l'unico marcio esistente sulla terra e lo si è visto chiaramente con quello che è venuto fuori con i vaccini multinazionali del covid.
Basta via, tanto è inutile continuare, solo che vorrei avere quella ricetta che stanno usando per annacquare i cervelli e farli diventare integralisti green , potrebbe far comodo in un futuro prossimo a scopi rivoluzionari.
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Fosforo31
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Alfa ha scritto: 21 lug 2024, 0:27 L'era glaciale iniziò 40 milioni di anni fa, con la crescita della calotta glaciale sull'Antartico, ma si intensificò nel Pleistocene, circa 3 milioni di anni fa, con l'espansione della calotta glaciale nell'emisfero settentrionale.
Come mai gran parte del ghiaccio si è disciolto? Perchè cominciarono ad affollare la terra i dinosauri a gasolio o mammut a benzina? No, forse Budda con le centrali a carbone...
Implicitamente ti sei quasi risposto da solo, egregio Alfa, anche se in modo opposto alla tua conclusione esplicita (i cambiamenti climatici sono causati sempre e solo dalla natura). Infatti hai scritto correttamente che le ere glaciali durano milioni o decine di milioni di anni. Per la verità qualcuna è durata perfino centinaia di milioni di anni. A queste ere glaciali fredde si alternano ere interglaciali calde con durate simili. Nelle prime il pianeta è parzialmente coperto di ghiacci, assenti nelle seconde. Ma quanto può scendere la temperatura media del pianeta durante un'era glaciale? Per rispondere, dobbiamo capire che in una singola era glaciale si alternano periodi glaciali freddi che durano circa 100.000 anni e periodi interglaciali meno freddi e più brevi (10-15.000 anni). In ambedue sono presenti ghiacciai, ma sono più estesi nei periodi glaciali. L'epoca geologica in cui viviamo si chiama Olocene, è iniziata circa 11.700 anni fa ed è un periodo interglaciale della corrente era glaciale. Come leggiamo su Wiki, l'ultimo periodo glaciale toccò il suo picco di freddo circa 21.000 anni fa.
https://en.wikipedia.org/wiki/Last_Glacial_Maximum
Leggiamo anche che all'epoca la temperatura media del pianeta era circa 6°C più fredda di oggi, mentre il livello dei mari era ben 125 metri più basso! Questo consentì ai siberiani dell'epoca o di qualche millennio dopo di andare a popolare le Americhe attraversando agevolmente a piedi (!) quello che oggi è lo Stretto di Bering, un braccio di mare largo oltre 80 km. E ora possiamo fare due conti. Negli ultimi 100 anni la temperatura media è cresciuta di circa 1°C, il che vuol dire che nei 20.900 anni precedenti è cresciuta di 5°C, al ritmo cioè di 4180 anni per grado. Un riscaldamento quest'ultimo quasi tutto sicuramente di origine naturale, ma come si spiega la brusca accelerazione nell'ultimo secolo? La velocità di riscaldamento si è moltiplicata per un fattore 41,8. Immagina un'auto che fa un lunghissimo percorso a filo di gas a 25 km/h e nell'ultimo tratto si trasforma in un missile o in un proiettile che supera i 1000 km/h ! Peraltro il global warming oggi continua ad accelerare, cosicché se considerassimo gli ultimi 10 anni anziché gli ultimi 100 il fattore di cui sopra sarebbe circa doppio. Natura non facit saltus, dicevano gli antichi saggi, e in effetti i fattori naturali conosciuti che determinano le glaciazioni e le interglaciazioni non sono cambiati granché, almeno negli ultimi 800.000 anni. Per es. nel suo ultimo rapporto (AR6) l'IPCC evidenzia che l'incremento della concentrazione atmosferica della CO2 registrato dall'inizio dell'era industriale a oggi "supera di gran lunga" (far exceed) qualsiasi altro incremento di questo parametro tra ciascun picco di freddo glaciale e il successivo picco di caldo interglaciale negli ultimi 800.000 anni almeno. E allora come si spiega la paurosa accelerazione di cui sopra del riscaldamento globale? Si spiega con l'affiancamento alle solite cause naturali di una nuova causa, di origine antropica e molto più "potente" (cioè molto più climalterante): le emissioni antropiche di gas serra che hanno alterato di oltre il 50% un importantissimo parametro naturale, la concentrazione atmosferica della CO2, che era rimasto pressoché costante per millenni a circa 280 ppm, portandolo alle oltre 420 ppm attuali. In parole povere, l'effetto serra è detto anche "effetto coperta" ed è essenziale per la nostra esistenza, ma noi lo abbiamo reso eccessivo incrementando lo spessore naturale di questa coperta di oltre il 50%. Come puoi pensare che una simile e artificiale alterazione di un delicato equilibrio di madre natura potesse restare senza conseguenze? Sono purtroppo sotto gli occhi di tutti. Per es. da 13 mesi consecutivi viene battuto il record mondiale del mese più caldo di sempre (ovvero da quando esistono misurazioni sistematiche della temperatura, circa il 1880) e questo luglio torrido sarà il 14simo consecutivo record. Mentre la Sicilia soffre un'emergenza siccità senza precedenti.
Saluti
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Messaggio da leggere da Vento »

Il clima è il nuovo pretesto per un nuovo accanimento ideologico. Prima era l ossessione per l uguaglianza che ha prodotto il delirio del comunismo, ora il cambiamento del clima è il nuovo pretesto per la divisione e lo scontro sociale. E sempre questi fenomeni producono elites affamate di potere e scelte politiche demenziali. Del clima in realtà frega niente alle élite in questione, vista la foga con cui scatenano guerre, quanto mai inquinanti, mentre problemi evidenti e concreti, come la diffusione delle plastiche, non producono alcuna frenesia attivista.
Agenda 2030: non possiederai nulla e sarai felice.
Dal comunismo bolscevico al comunismo capitalista.

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Re: Nonostante una ricerca fatta ...

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Fosforo31 wrote:
Leggiamo anche che all'epoca la temperatura media del pianeta era circa 6°C più fredda di oggi, mentre il livello dei mari era ben 125 metri più basso!
Ma chi lo dice? Sono delle deduzioni fatte dalla paleoclimatologia che producono dati incertissimi già studiando il clima di qualche centinaio di anni fa, figuriamoci ventunomila anni addietro!! La temperatura media del pianeta ventunomila anni fa era di "circa" sei gradi in meno? Urka! che scoperta, certamente a chi ha fatto questo calcolo basandosi sul CIRCA avranno dato il Nobel! Ma per cortesia, la verità è che nessuno lo sa con precisione; capito? Nessuno. E, si sa che anche assegnando un solo grado in più o in meno alla media dei periodi storici, crolla tutto il castello di carte costruito sul climate change. Se è per questo mi spieghi perché, sempre dalla paleoclimatologia, sono stati rilevate temperature più basse delle attuali con maggiori concentrazioni di CO2 nell'atmosfera. Addirittura il SEC (Sistema Europeo dei Conti nazionali e regionali) stima che in questo periodo attuale la quantità di CO2 presente nell'atmosafera non sono molto al di sopra del livello minimo in cui le piante muoiono per fame di CO2 stimato in 150 parti per milione contro le attuali 415. Se proprio vuol dar retta alla paleoclimatologia, 180 milioni di anni fa la concentrazione di tale sostanza era di 2800 ppm. La presenza di tale sostanza nell'aria è perciò più vicina al suo minimo che al suo massimo. Perché la volete ridurra ancora? Che aumenti è una fortuna dal momento che studi paleoclimatici ci informano come non vi sia nessuna relazione tra CO2 e temperature nella storia del pianeta. Eh, è proprio vero che a leggere i dati ognuno è capace di tirare acqua al suo mulino.
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contericci ha scritto: 21 lug 2024, 17:35 Fosforo31 wrote:
Leggiamo anche che all'epoca la temperatura media del pianeta era circa 6°C più fredda di oggi, mentre il livello dei mari era ben 125 metri più basso!
Ma chi lo dice? Sono delle deduzioni fatte dalla paleoclimatologia che producono dati incertissimi già studiando il clima di qualche centinaio di anni fa, figuriamoci 21mila anni addietro!! La temperatura media del pianeta 21mila anni fa era di "circa" sei gradi in meno? Urka! che scoperta, certamente a chi ha fatto questo calcolo basandosi sul CIRCA avranno dato il Nobel! Ma per cortesia, la verità è che nessuno lo sa con precisione; capito? Nessuno. E, si sa che anche assegnando un solo grado in più o in meno alla media dei periodi storici, crolla tutto il castello di carte costruito sul climate change. Se è per questo mi spieghi perché, sempre dalla paleoclimatologia, sono stati rilevate temperature più basse delle attuali con maggiori concentrazioni di CO2 nell'atmosfera. Addirittura il SEC (Sistema Europeo dei Conti nazionali e regionali) stima che in questo periodo attuale la quantità di CO2 presente nell'atmosafera non sono molto al di sopra del livello minimo in cui le piante muoiono per fame di CO2 stimato in 150 parti per milione contro le attuali 415. Se proprio vuol dar retta alla paleoclimatologia, 180 milioni di anni fa la concentrazione di tale sostanza era di 2800 ppm. La presenza di tale sostanza nell'aria è perciò più vicina al suo minimo che al suo massimo. Perché la volete ridurra ancora? Che aumenti è una fortuna dal momento che studi paleoclimatici ci informano come non vi sia nessuna relazione tra CO2 e temperature nella storia del pianeta. Eh, è proprio vero che a leggere i dati ognuno è capace di tirare acqua al suo mulino.
I risultati della paleoclimatologia non sono "deduzioni" e men che meno arbitrarie, come sottintendevi, bensì MISURE INDIRETTE. Analoghe cioè a molte misure ordinarie eseguite con strumenti o sensori. Poche grandezze fisiche sono misurabili direttamente. Es. per misurare una resistenza elettrica R, misuriamo la tensione V ai capi del resistore e la corrente I che lo attraversa. Dalla legge di Ohm ricaviamo: R=V/I.
In questo post accennavo a un metodo di misura della temperatura basato sul prelievo di carote di ghiaccio dai ghiacciai perenni:
viewtopic.php?t=16832&start=15#p150967
È ovvio che l'incertezza di queste misure cresce se ci allontaniamo nel tempo, ma nel post accennavo anche alla possibilità di affinare le misure semplicemente ripetendo le misurazioni (es. prelevando più campioni, anche in luoghi diversi) e confrontando i risultati, cioè facendone una media. Si dimostra infatti che l'incertezza sulla media di N misure statisticamente indipendenti ed equidistribuite (cioè effettuate con lo stesso metodo che genera la medesima distribuzione di probabilità) decresce come il reciproco della radice quadrata di N. Quindi al crescere di N è possibile in teoria rendere piccola a piacere la componente aleatoria dell'errore di misura. Si può fare qualcosa anche per la componente sistematica. Affinando il metodo o applicando metodi diversi in modo da trattare come casuali anche gli errori sistematici. Forse ora farai meno fatica a capire che una temperatura (globale non locale) di 21.000 anni fa (non molti per i paleoclimatologi) può essere misurata con metodo scientifico e approssimazione accettabile per i nostri scopi. D'altra parte, se i 6 gradi fossero 5 oppure 7 non cambierebbe NULLA sotto l'aspetto concettuale. Tra il picco freddo di un periodo glaciale e il picco caldo del successivo periodo interglaciale la differenza di temperatura (media globale) non è enorme, diciamo una decina di gradi per l'era glaciale in corso, mentre il tempo impiegato dalla natura per completare queste fasi di riscaldamento è dell'ordine delle decine di migliaia di anni. Tutto ciò puoi vederlo nel primo diagramma qui:
https://www.climalteranti.it/2013/02/03 ... o-attuale/
Quindi la velocità del riscaldamento globale NATURALE è relativamente piccola, dell'ordine di qualche decimillesimo di grado per anno; mentre il riscaldamento globale ANTROPOGENICO ha incrementato di circa un grado la temperatura negli ultimi 100 anni, ovvero a una velocità molto maggiore, pari a un centesimo di grado per anno. Che sono diventati due centesimi nell'ultima decade perché il fenomeno purtroppo sta accelerando (e qui l'incertezza di misura è bassa). Come puoi leggere nella pagina di Climalteranti, questa velocità non ha paragoni né nel passato prossimo (es. il cd. periodo caldo medievale e quello che avrebbe consentito agli elefanti di Annibale di attraversare le Alpi) né nel passato remoto.
Quanto alle altre questioni, le piante non avevano problemi con le 280 ppm di CO2 rimaste costanti per millenni. All'epoca e fino all'inizio della rivoluzione industriale le foreste ricoprivano la Terra ben più di oggi (e sottraevano più carbonio all'atmosfera). È possibilissimo che in epoche remote, cioè oltre 2 milioni di anni fa secondo l'IPCC, la concentrazione della CO2 fosse maggiore dell'attuale, ovvero oltre le 420 ppm. Poteva essere per es. un effetto della maggiore attività vulcanica. Ma i vulcani oltre alla CO2 emettono ceneri e anidride solforosa. Questa reagisce con l'acqua e si trasforma in acido solforico. Le ceneri e gli aerosol di acido solforico in sospensione nell'atmosfera schermano dai raggi solari, cioè raffreddano la superficie del pianeta. Tieni anche conto che il Sole aumenta la sua luminosità dell'1% ogni 110 milioni di anni [la fusione nucleare trasforma l'idrogeno in elio, più denso, il volume del nucleo solare si riduce, cresce la pressione degli strati sovrastanti e va bilanciata da una maggiore velocità delle reazioni nucleari]. Quindi in epoche remote il Sole riscaldava meno la Terra meno di oggi. Era dunque possibilissimo avere più CO2 in atmosfera ma un pianeta più freddo di oggi. Senza contraddire il dato scientifico incontestabile che la CO2 è un gas trasparente nel visibile e assorbente nell'infrarosso, ovvero è un gas serra che trattiene nella bassa atmosfera il calore reirradiato dal suolo, che si concentra nella banda dell'infrarosso.
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contericci
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Re: Nonostante una ricerca fatta ...

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La CO2 presente nell'atmosfera 180 milioni di anni fa era 2800 ppm e non 280. Da allora i numeri si sono continuamente abbassati fino a raggiungere oggi i 415 ppm un limite particolarmente vicino a quello di 150 giudicato il minimo indispensabile per il bisogno delle piante che altrimenti morirebbero assieme al resto delle altre forme di vita esistenti sulla terra. Se in questo ultimo secolo e mezzo, grazie alla rivoluzione industriale le concentrazioni si sono alzate di qualche decina di parti questa è una FORTUNA e non una sciagura come molti credono. Ma al di là dei numeri e dei pistolotti lei crede che con qualche auto elettrica in più e chiudendo gli allevamenti delle vacche potrà riportare la situazione alla normalità ammesso che ci sia un drammatico mutamento in atto? Suvvia, ragioni con la sua testa e non con quella dell'IPCC organismo ONU creato per giustificare solo se stesso. Di questi scienziati dell'IPCC che sono mille ce ne sono almeno altri 1500 che dicono l'opposto e cioè che non esiste alcuna emergenza climatica in atto.
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contericci ha scritto: 22 lug 2024, 18:32 La CO2 presente nell'atmosfera 180 milioni di anni fa era 2800 ppm e non 280. Da allora i numeri si sono continuamente abbassati fino a raggiungere oggi i 415 ppm un limite particolarmente vicino a quello di 150 giudicato il minimo indispensabile per il bisogno delle piante che altrimenti morirebbero assieme al resto delle altre forme di vita esistenti sulla terra. Se in questo ultimo secolo e mezzo, grazie alla rivoluzione industriale le concentrazioni si sono alzate di qualche decina di parti questa è una FORTUNA e non una sciagura come molti credono. Ma al di là dei numeri e dei pistolotti lei crede che con qualche auto elettrica in più e chiudendo gli allevamenti delle vacche potrà riportare la situazione alla normalità ammesso che ci sia un drammatico mutamento in atto? Suvvia, ragioni con la sua testa e non con quella dell'IPCC organismo ONU creato per giustificare solo se stesso. Di questi scienziati dell'IPCC che sono mille ce ne sono almeno altri 1500 che dicono l'opposto e cioè che non esiste alcuna emergenza climatica in atto.
Forse mi leggi con poca attenzione. In almeno due post di questa discussione ho scritto che 280 ppm era la concentrazione, pressoché costante, della CO2 per molti millenni e fino all'inizio della rivoluzione industriale. Madre natura si era stabilizzata su quel valore. Oggi non siamo a 415 ma oltre le 420 ppm:
https://www.co2.earth/daily-co2
Questo significa che l'ingordigia e l'irresponsabilità umane hanno alterato un importantissimo parametro naturale di oltre il 50%. Un fatto senza precedenti. Se un dittatore pazzo decidesse di dirottare verso il mare il corso del fiume Nilo, affamerebbe e asseterebbe mezza Africa orientale ma farebbe meno danni di lungo periodo al pianeta dell'eccesso di carbonio nell'atmosfera. Un disastro paragonabile come entità sarebbe l'incendio dell'intera foresta amazzonica, che è il "polmone" del pianeta e gioca un ruolo essenziale nel ciclo naturale del carbonio. Ma sarebbe più reversibile. Una foresta può rinascere in meno di un secolo, mentre anche azzerando di colpo tutte le emissioni antropiche di gas serra la natura impiegherà molti secoli o addirittura millenni per rimuovere l'attuale eccesso di carbonio dall'atmosfera.
Le 2800 ppm di 180 milioni di anni fa si possono spiegare, come ho scritto, con le emissioni vulcaniche e altri fenomeni. Ma all'epoca per fortuna la specie umana non esisteva. E molto probabilmente non sarebbe mai nata persistendo quelle condizioni.
Mai scritto né pensato che l'auto elettrica risolverà il problema del global warming. Anche se elettrificassimo l'intero parco automobilistico mondiale (1,5 miliardi di auto) e tutti gli altri mezzi su gomma (motoveicoli, veicoli commerciali, industriali etc.), e se alimentassimo tutte le batterie solo con elettricità verde, avremmo risolto un 20% circa del problema (ovvero azzerato la quota dei trasporti su gomma sulle emissioni totali di gas serra). E se uccidessimo tutti i bovini del mondo, rinunciando per sempre alla loro carne e al loro latte, avremmo risolto appena un 5% del problema (ma qui la quota è molto controversa). Da questo però non si deduce che sia sbagliato convertirsi all'auto elettrica o limitare il consumo di carne, si deduce che il global warming è un problema più grave e più difficile da risolvere di quanto molti pensano, ammesso che sia possibile risolverlo con le attuali tecnologie (io penso di sì ma i nodi sono la volontà politica e la coesione mondiale).
Nella discussione citata nel precedente post ti avevo già fatto notare che tra gli scienziati seri e competenti nella materia i negazionisti e i seminegazionisti climatici sono oramai una percentuale da prefisso telefonico. Riporto qui quella risposta:
E in effetti, egregio Contericci, sulla questione dell'origine antropica del riscaldamento globale le cose stanno esattamente al contrario di quanto scrivi all'inizio del tuo post. Il consenso scientifico intorno all'origine antropica è andato rapidamente crescendo negli anni ed è ormai pressoché UNANIME E TOTALE. Naturalmente parliamo di scienziati seri e competenti nella materia. In particolare di pubblicazioni scientifiche peer reviewed, ovvero sottoposte a revisione paritaria, cioè ad analisi critica da parte di specialisti di pari livello degli autori. Ebbene, come leggiamo alla fine di questa pagina Wiki, uno studio statistico a campione del 2021 su oltre 80.000 lavori scientifici sul clima pubblicati tra il 2012 e il 2020 ha valutato il consenso suddetto pari al 99,53%. È presumibile che uno studio sui lavori più recenti rileverebbe un consenso ancora più vicino al 100%.
https://en.wikipedia.org/wiki/Scientifi ... ate_change
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contericci
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A parte il fatto che lei confonde la politica con la scienza la quale non va avanti col consenso, se no all'epoca di Galilei saremmo rimasti con la teoria geocentrica per qualche altro secolo, vediamo un po' da dove vengono desunti questi numeri che sfiorano la certezza assoluta. Scommetto che lei si riferisce allo studio di Mark Lynas ripetuto come un mantra dagli ecogretini sui talk-show (anche se mi rifiuto di credere che una persona stimata come lei presti orecchio a simili baggianate). Lo studio parte appunto dall'analisi di circa 90.000 lavori pubblicati tra il 2012 al 2021. Da questi ne sono stati "casualmente" estrapolati 3.000 su cui si è basata l'analisi, una analisi fatta da "esperti" che consisteva appunto nel condividere le tesi esposte in ogni singolo studio oppure no. Da questi tremila ne sono stati esclusi altri 282 che sono risultati "non pertinenti" cioè parlavano principalmente di altro. Quindi gli studi effettivamente analizzati di quei novantamila sono stati 2718. Questi studi sono stati suddivisi in sette categorie che vanno dalla conferma dell'Acc (acronimo che sta per cambiamento climatico antropico) al suo esplicito rigetto. In mezzo ci sono gli studi "no position" praticamente quelli per così dire "neutrali. I risultati sono stai questi: a favore dell'Acc 845 cioè per una percentuale del 30,9% I neutrali hanno ottenuto 1869 preferenze (mi scusi se mi esprimo in termini politici ma questa è diventata ormai la scienza) per il 68,8. Contrari solo 4 con una percentuale dello zero virgola qualcosa. E come hanno ottenuto il famoso 99,85%? Sommando i no-position considerandoli come favorevoli al consenso dell'Acc. Un po' come se Giorgia Meloni dicesse che l'hanno votata 29 milioni di elettori anzichè dodici. Ovvero quei diciassette milioni di elettoririmasti a casa e che non hanno comunque votato a sinistra. Ma non si preoccupi: con questi metodi non si dovrebbe faticare a raggiungere presto l'unanimità Bye
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Fosforo31
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contericci ha scritto: 23 lug 2024, 15:00 A parte il fatto che lei confonde la politica con la scienza la quale non va avanti col consenso, se no all'epoca di Galilei saremmo rimasti con la teoria geocentrica per qualche altro secolo, vediamo un po' da dove vengono desunti questi numeri che sfiorano la certezza assoluta. Scommetto che lei si riferisce allo studio di Mark Lynas ripetuto come un mantra dagli ecogretini sui talk-show (anche se mi rifiuto di credere che una persona stimata come lei presti orecchio a simili baggianate). Lo studio parte appunto dall'analisi di circa 90.000 lavori pubblicati tra il 2012 al 2021. Da questi ne sono stati "casualmente" estrapolati 3.000 su cui si è basata l'analisi, una analisi fatta da "esperti" che consisteva appunto nel condividere le tesi esposte in ogni singolo studio oppure no. Da questi tremila ne sono stati esclusi altri 282 che sono risultati "non pertinenti" cioè parlavano principalmente di altro. Quindi gli studi effettivamente analizzati di quei novantamila sono stati 2718. Questi studi sono stati suddivisi in sette categorie che vanno dalla conferma dell'Acc (acronimo che sta per cambiamento climatico antropico) al suo esplicito rigetto. In mezzo ci sono gli studi "no position" praticamente quelli per così dire "neutrali. I risultati sono stai questi: a favore dell'Acc 845 cioè per una percentuale del 30,9% I neutrali hanno ottenuto 1869 preferenze (mi scusi se mi esprimo in termini politici ma questa è diventata ormai la scienza) per il 68,8. Contrari solo 4 con una percentuale dello zero virgola qualcosa. E come hanno ottenuto il famoso 99,85%? Sommando i no-position considerandoli come favorevoli al consenso dell'Acc. Un po' come se Giorgia Meloni dicesse che l'hanno votata 29 milioni di elettori anzichè dodici. Ovvero quei diciassette milioni di elettoririmasti a casa e che non hanno comunque votato a sinistra. Ma non si preoccupi: con questi metodi non si dovrebbe faticare a raggiungere presto l'unanimità Bye
Guarda che un mese fa fosti tu a tirare in ballo il consenso scientifico sull'ACC, secondo te sempre più scarso, ovvero a trattare la scienza con i criteri dei sondaggisti elettorali. Io mi limitai a risponderti allegando un ampio articolo di Wiki dove si mostra che questo consenso è invece sempre più largo, almeno tra gli addetti ai lavori e negli studi sottoposti a revisione paritaria:
viewtopic.php?t=16832&start=15#p150962
Il metodo dell'inferenza statistica, basato sull'estrazione di un campione casuale e limitato da una popolazione troppo vasta per essere analizzata in modo esaustivo (nel nostro caso 3000 studi su circa 90.000), è largamente usato non solo dai sondaggisti ma soprattutto da scienziati e studiosi di molteplici discipline. Estrapolare caratteristiche di una popolazione dall'esame di una sua parte comporta errori o incertezze (per es. la famosa "forchetta" degli exit poll) ma esistono metodi matematici per quantificarli. Tieni anche conto che in un sondaggio elettorale tipicamente si intervistano poche migliaia di persone mentre gli elettori sono decine di milioni. L'ultimo lavoro citato da Wiki è questo:
https://iopscience.iop.org/article/10.1 ... 326/ac2966
La tua critica è legittima, ma gli autori rispondono nel paragrafo 4. D'altra parte quando una teoria è ben consolidata è chiaro che è superfluo indicare in modo esplicito la propria adesione. Se consideri 3000 lavori recenti di fisica o di cosmologia che toccano la Teoria della Relatività Generale, pressoché nessuno degli autori espliciterà il suo consenso alla TRG, mentre quei pochissimi che hanno qualche dubbio lo espliciteranno di sicuro. Gli autori del lavoro citato affermano che la maggior parte degli articoli sul clima nei quali non viene presa nessuna posizione sull'ACC non differiscono né esplicitamente né implicitamente dalla visione consensuale delle emissioni di gas serra come principale motore del cambiamento climatico. Ma in ultima analisi questo significa che accettano l'ACC perché, come provai a spiegare nella discussione di giugno (vedi link sopra), è scientificamente provato che l'eccesso di carbonio oggi presente in atmosfera è dovuto alle emissioni antropiche di gas serra. In ogni caso, se ti restano dubbi sul consenso, c'è il lavoro del 2013, anch'esso citato da Wiki, che considerava solo il consenso e il dissenso espliciti, e il primo dominava con il 97%.
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contericci
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Re: Nonostante una ricerca fatta ...

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Va bene fosforo, lasci stare. Se lei ci crede nessuno glielo vieta. Sono costretto a registrare il fatto che lei rimane nelle sue convinzioni ed io nelle mie. Con la differenza che io me ne resterò qui, ignaro, nella mia bella valle del centro Italia dove ieri mattina nel pieno di quel Luglio che sarà (ci scommettiamo) il più caldo del secolo, si è verificata una pioggerellina leggera durante tutta la mattinata, rinfrescandci un bel po'. Sarà che sono in calo i fenomeni ordinari. Mentre lei dovrà emigrare in posti più freddi, intendo più semplicemente cambiare di altitudine per sfuggire all'avanzata del mare il cui livello starà salendo a ritmi vertiginosi. Sia coerente, scappi via, si metta in salvo.
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Fosforo31
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contericci ha scritto: 23 lug 2024, 17:48 Va bene fosforo, lasci stare. Se lei ci crede nessuno glielo vieta. Sono costretto a registrare il fatto che lei rimane nelle sue convinzioni ed io nelle mie. Con la differenza che io me ne resterò qui, ignaro, nella mia bella valle del centro Italia dove ieri mattina nel pieno di quel Luglio che sarà (ci scommettiamo) il più caldo del secolo, si è verificata una pioggerellina leggera durante tutta la mattinata, rinfrescandci un bel po'. Sarà che sono in calo i fenomeni ordinari. Mentre lei dovrà emigrare in posti più freddi, intendo più semplicemente cambiare di altitudine per sfuggire all'avanzata del mare il cui livello starà salendo a ritmi vertiginosi. Sia coerente, scappi via, si metta in salvo.
Io non "credo" in nulla, egregio Contericci, fideisticamente intendo. I miei amici mi danno dell'illuminista e del razionalista, facendomi un po' arrabbiare perché in fondo io sono, al contrario, un idealista romantico. Ma la mia formazione culturale mi porta spesso a cercare, laddove possibile, le cause oggettive e i nessi causali. Nella fattispecie di cui stiamo discutendo ci sono molti dati oggettivi e incontrovertibili. Ecco i principali:

- La CO2 è un "gas serra" che assorbe e trattiene nella bassa atmosfera una buona parte (circa il 65% secondo Wiki) del calore reirradiato dal suolo sotto forma di onde elettromagnetiche nella banda dell'infrarosso, impedendogli di disperdersi nello spazio esterno. Questo è l'effetto serra, detto anche "effetto coperta", senza il quale la vita umana sulla Terra sarebbe impossibile. Il pianeta sarebbe mediamente più freddo di circa 15°C, ovvero ben più che nei picchi dei periodi glaciali, e per giunta ci sarebbe un tremendo sbalzo termico tra il giorno e la notte.
- La concentrazione volumetrica della CO2 nell'atmosfera è cresciuta dall'inizio della rivoluzione industriale (1750 circa) dal valore iniziale e pressoché stabile nei millenni precedenti di 280 ppm alle attuali 420 ppm e oltre, che sono il valore più alto negli ultimi 2 milioni di anni almeno. Ovvero un incremento di oltre il 50%, concentrato per circa i 3/4 negli ultimi 60 anni. Ed è tuttora in crescita.
- Questo incremento è dovuto essenzialmente alle attività umane, ovvero alle emissioni di CO2 legate all'uso dei combustibili fossili e di altri gas serra (es.dispersioni di metano), nonché alla deforestazione che riduce un meccanismo naturale di assorbimento del carbonio (fotosintesi clorofilliana). Questo nesso causale tra le attività umane e l'incremento della concentrazione dei gas serra in atmosfera è scientificamente provato.
- Un incremento di oltre il 50% dello "spessore" della "coperta" che avvolge il pianeta comporta, sia intuitivamente sia in base ai calcoli, un aumento della temperatura media superficiale del pianeta. Questo riscaldamento globale viene misurato e registrato da una fitta rete mondiale di strumenti ed è attualmente pari a circa 1,2°C sopra la linea base data dalla temperatura media nel periodo 1850-1900. Questo incremento di temperatura media non ha precedenti negli ultimi 2000 anni, e con tutta probabilità nemmeno negli ultimi 100.000 anni. Ed è tuttora in crescita, per giunta in modo accelerato. Esso ha causato, per il duplice meccanismo dello scioglimento dei ghiacciai e della dilatazione termica dell'acqua, un innalzamento del livello medio globale dei mari di circa 22 cm rispetto al 1900. Che è tuttora in crescita e a ritmo accelerato (secondo le ultime stime siamo a quasi 4mm/anno).

Egregio Contericci, anch'io non voglio forzarti a cambiare idea e ti lascio nella tua fresca valle, augurandoti che resti tale a lungo. Magari la frescura ti aiuterà a riflettere sulle mie modeste ma razionali considerazioni. Per quanto mi riguarda, fino a pochi anni fa consideravo l'estate la stagione di gran lunga più bella e più attesa. Oggi non più: da circa un mese sto soffrendo, giorno e notte, anche perché abito all'ultimo piano, sopra di me c'è una guaina di asfalto, e mi ostino a non installare il condizionatore. Nulla di drammatico, per ora. Vivo pur sempre in uno dei posti dal clima più mite del mondo (il Golfo di Napoli) e penso a chi, nel Sud del mondo, soffre di più e non può permettersi neppure un ventilatore.
Intanto stamane gli attivisti climatici hanno bloccato uno degli aeroporti più importanti d'Europa, Francoforte, causando la cancellazione di decine di voli. Bravi! Continuate così, ragazzi! È proprio questo il salto di qualità nella lotta di cui c'era bisogno, il mezzo giustificato dal fine. Il turismo e il commercio mondiali danneggiano il clima, le emissioni degli aerei e delle navi sono hard to abate. I danni causati dal blocco alle compagnie e ai passeggeri? Sono danni a ricchi e benestanti, probabilmente inferiori a quelli di un solo giorno di siccità nella sola Sicilia (finora 2,7 miliardi di danni all'agricoltura).
https://www.repubblica.it/esteri/2024/0 ... 423412755/
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"Una valutazione del 2020 di Evans e Arden Burrell, un ricercatore di telerilevamento presso il Woodwell Climate Research Center di Falmouth, Massachusetts, ha rilevato che circa il 6% delle zone aride ha subito la desertificazione dal 1982, solo un quarto delle stime precedenti basate sulle condizioni meteorologiche. Queste aree includevano gran parte degli Stati Uniti sudoccidentali, il Brasile nord-orientale soggetto a siccità e parti dell’Asia centrale.

Ma Evans e Burrell hanno scoperto che il greening è molto più importante di quanto si pensasse in precedenza, e più di tre volte più importante della desertificazione. Ha interessato il 41% delle zone aride del pianeta, dall’India al Sahel africano e dalla Cina settentrionale all’Australia sudorientale.

L’anno scorso, Guolong Zhang e colleghi dell’Università di Lanzhou in Cina hanno segnalato una divergenza globale tra aridità e superficie fogliare nelle zone aride negli ultimi tre decenni. Zhang spiega che la ragione di questo “disaccoppiamento” risiede nell’”effetto fertilizzante della CO2”.

Prendiamo l’esempio della regione del Sahel, all’estremità meridionale del deserto del Sahara. La crescita della vegetazione ha beneficiato dell’aumento della CO2 presente nell’atmosfera. Ma la regione ha visto anche il ritorno delle piogge dopo la devastante siccità degli anni ’70 e ’80"


Ecco, mi metto anche io a sparacchiare dati, numeri e teorie, tanto per aumentare la caciara. Che il clima stia lentamente cambiando lo vedo anche io, stando a casa mia, colline Appennino, dove da qualche anno sono arrivate le cicale. Ma i segnali sono tanti, come il verde in aumento, probabilmente per l'intervento umano ed è difficile dare una spiegazione che li comprenda tutti.
Quello che trovo pericoloso è la sparata sulla CO2, causa di tutti i mali, mentre altri osservano che la CO2 è un concime prezioso per le piante, che a loro volta hanno un effetto benefico sul clima. Insomma dovremmo affrontare i tanti piccoli problemi non controversi (la dispersione delle plastiche!) ed evitare le spiegazioni totalitarie che non spiegano nulla e sanno di truffa.
Basta poi il buon senso per capire che occorre moderare il viaggiare frenetico, provocato dalla pubblicità forsennata del settore turistico. Ma ogni consumismo, come tutti gli ismi, va condannato, senza dover ricorrere a teorie pseudoscientifiche truffaldine, perché inutile al benessere delle anime e utile solo a far guadagnare i soliti noti.
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Fosforo31
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Vento ha scritto: 25 lug 2024, 11:33 "Una valutazione del 2020 di Evans e Arden Burrell, un ricercatore di telerilevamento presso il Woodwell Climate Research Center di Falmouth, Massachusetts, ha rilevato che circa il 6% delle zone aride ha subito la desertificazione dal 1982, solo un quarto delle stime precedenti basate sulle condizioni meteorologiche...
Prendiamo l’esempio della regione del Sahel, all’estremità meridionale del deserto del Sahara. La crescita della vegetazione ha beneficiato dell’aumento della CO2 presente nell’atmosfera. Ma la regione ha visto anche il ritorno delle piogge dopo la devastante siccità degli anni ’70 e ’80"

Ecco, mi metto anche io a sparacchiare dati, numeri e teorie, tanto per aumentare la caciara. Che il clima stia lentamente cambiando lo vedo anche io, stando a casa mia, colline Appennino, dove da qualche anno sono arrivate le cicale. Ma i segnali sono tanti, come il verde in aumento, probabilmente per l'intervento umano ed è difficile dare una spiegazione che li comprenda tutti.
Quello che trovo pericoloso è la sparata sulla CO2, causa di tutti i mali, mentre altri osservano che la CO2 è un concime prezioso per le piante, che a loro volta hanno un effetto benefico sul clima. Insomma dovremmo affrontare i tanti piccoli problemi non controversi (la dispersione delle plastiche!) ed evitare le spiegazioni totalitarie che non spiegano nulla e sanno di truffa.
Basta poi il buon senso per capire che occorre moderare il viaggiare frenetico, provocato dalla pubblicità forsennata del settore turistico. Ma ogni consumismo, come tutti gli ismi, va condannato, senza dover ricorrere a teorie pseudoscientifiche truffaldine, perché inutile al benessere delle anime e utile solo a far guadagnare i soliti noti.
Perché dici di "sparacchiare" dati? Molte delle cose che hai scritto sono sostanzialmente vere, il problema del tuo post sta nelle omissioni, nelle cose che non hai scritto. La Natura possiede potenti e meravigliosi meccanismi di autoregolazione e di risposta alle perturbazioni dei suoi delicati equilibri. Guai se non fosse così: le emissioni antropiche avrebbero reso invivibile il pianeta già da decenni. È verissimo che la CO2 è un fertilizzante delle piante e che le piante a foglie sottraggono ingenti quantità di carbonio dall'atmosfera. Questo è un meccanismo naturale di stabilizzazione del carbonio atmosferico, ovvero dell'effetto serra. Sta di fatto, purtroppo, che nonostante questo ed altri meccanismi di stabilizzazione del ciclo naturale del carbonio, esso risulta oggi PESANTEMENTE ALTERATO dall'opera irresponsabile dell'uomo, tanto è vero che la concentrazione atmosferica della CO2 supera di oltre il 50% il valore sul quale Madre Natura si era stabilizzata prima della rivoluzione industriale, ovvero prima che dei parassiti cominciassero a scavare carbonio dalle viscere della Terra (leggasi combustibili fossili) e a riversarlo in atmosfera per ossidazione (combustione). È anche vero che una maggiore temperatura media provoca maggiore evaporazione delle acque, quindi maggiore piovosità media. Ciò non solo favorisce le piante innescando il benefico meccanismo precedente, ma ne innesca un secondo: la maggiore formazione di nuvole che schermano dai raggi solari ha un effetto refrigerante sulla superficie del pianeta, ovvero l'effetto si oppone alla causa che lo ha generato (l'aumento di temperatura). Meccanismi del genere sono chiamati dai climatologi feedback negativi, anche se la loro funzione è assolutamente positiva per l'ambiente e per noi. Il termine è mutuato dell'elettronica dove la controreazione (feedback) negativa è usata per stabilizzare gli amplificatori. In effetti il cambiamento climatico renderà sempre più piovoso, in media, il pianeta. Questo vale anche per l'Italia: le precipitazioni totali sono in aumento negli ultimi anni. Un problema sono i nubifragi e le alluvioni. Un altro problema è la disuniformità di questo aumento medio. L'area mediterranea è un hot-spot climatico, ovvero la temperatura media cresce più della media globale ed è esposta a fenomeni locali di siccità. Quest'anno tocca alla Sicilia e un po' a tutto il Centrosud, mentre il Nord (al contrario del 2022) ha gli invasi pieni. Ora se in un dato territorio fa caldo e piove poco, la poca acqua caduta non ha il tempo di penetrare nel terreno e di fertilizzarlo ma evapora rapidamente. Come evapora più rapidamente, al crescere della temperatura, l'acqua degli invasi artificiali. Ieri abbiamo appreso che non solo alla Sicilia ma anche alla Puglia restano 3 settimane di riserve idriche per l'irrigazione dei campi. Però ieri i tg meloniani si aggrappavano alla notizia della scoperta di una riserva profonda di acqua fossile sotto i Monti Iblei nel ragusano. Cercavano il petrolio e hanno trovato 17 km³ di acqua. La cui utilizzabilità pratica è tutta da dimostrare (ma i tg non ce l'hanno detto). Intanto la temperatura media del pianeta continua ad aumentare, per la CO2 e anche perché accanto ai feedback negativi ci sono quelli positivi: meccanismi il cui effetto va a rafforzare la causa. Per es. lo scioglimento dei ghiacciai riduce l'albedo della superficie della Terra ovvero il suo coefficiente di riflessione della radiazione solare. Il maggiore assorbimento fa crescere la temperatura che a sua volta fa sciogliere i ghiacci riducendo ulteriormente l'albedo e incrementando ulteriormente la temperatura. Per farsi un'idea dell'effetto destabilizzante del feedback positivo basta pensare che in elettronica esso è usato nei laser e che un fascio laser può tagliare una lastra d'acciaio come se fosse burro. Maggiori precipitazioni medie dovrebbero far crescere più foreste sulla Terra, perfino in regioni un tempo semidesertiche. Vero, ma purtroppo ci sono i soliti parassiti (noi) che le tagliano o le bruciano. La deforestazione è in calo negli ultimi anni ma purtroppo continuiamo a perdere milioni di ettari di foreste l'anno, soprattutto per fare spazio all'agricoltura:
https://en.wikipedia.org/wiki/Deforestation
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contericci
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Re: Nonostante una ricerca fatta ...

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A proposito di sparacchiate, il grafico di Nature sul caldo record del 2023 è stato sbugiardato https://www.pressreader.com/italy/la-ve ... 9605597648
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