Ronde di quartiere per maggiore sicurezza e libertà
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la proposta è del segretario regionale lombardo di Risorgimento Socialista
https://risorgimentosocialistalombardia ... sicurezza/
Ronde di quartiere per maggiore sicurezza e libertà
24 MAGGIO 2024 / RISORGIMENTOSOCIALISTABLOG
Seppur il numero di reati sta calando negli ultimi anni in Italia, i gravi episodi di violenza che si verificano allarmano la popolazione ed emerge il problema della sicurezza personale. Nelle grandi città, i crimini come le violenze a scopo di rapina o sessuale fanno notizia, amplificati da media e social. Milano nel 2024 non è quella di decenni passati, dove era più facile imbattersi in rapine, sparatorie, risse o venire importunati da un tossico. Però i casi di violenza ci sono e mettono paura ai cittadini, specie quelli dei quartieri popolari. I borghesi della Ztl temono i ladri, sia quelli che entrano nei loro lussuosi appartamenti, sia quelli che per strada gli sfilano il prezioso orologio da polso. I proletari delle periferie possono sempre venire derubati, seppur la refurtiva darà meno lucro ai malviventi. Possono però anche subire violenza dai reietti, persone con gravi problemi psichici o dediti ad alcol e droghe, o che comunque vivono ai margini.
Questi violenti difficilmente vanno a finire nei quartieri bene. Vivono in periferia e al limite si spostano verso le stazioni dei treni e della metropolitana, per elemosinare o mettere a segno espedienti. Hasan Hamis era uno di questi. 37enne marocchino con svariati precedenti, Hamis era in Italia dal 2002 e non si era mai messo in regola con lo Stato. Quest’uomo è stato protagonista di una brutale aggressione alla Stazione di Lambrate. Il marocchino ha aggredito una donna di 55 anni, salvata dall’intervento di alcuni agenti della Polfer. Uno di questi ultimi è stato però accoltellato, il viceispettore Christian De Martino, che è stato diversi giorni in ospedale in gravi condizioni. Come era prevedibile, i giornalisti di destra hanno subito puntato il dito contro il sindaco di centrosinistra Beppe Sala, tralasciando il fatto che da un anno e mezzo l’Italia è governata dalla loro area politica di riferimento, come pure la Regione Lombardia, quella dal lontano 1995. Hamis è il mostro perfetto per le prime pagine: ha alle spalle precedenti per rapina aggravata, furto, lesioni personali, stupefacenti, sequestro di persona ed è anche clandestino.
La stampa reazionaria urla “non doveva stare in Italia”. I socialisti dicono che in un sistema capitalista si trova sempre una fetta di sottoproletariato parassita destinato a recare danno alla classe lavoratrice. Un sistema socialista darebbe maggiori tutele al sottoproletario, spesso straniero e non in regola, per regolarizzarsi economicamente e civilmente. Non funzionerebbe sempre, ma i balordi in strada sarebbero di meno.
Nella società capitalista e con complessi spostamenti di popolazione, le periferie delle grandi città come Milano vedono non pochi casi di soggetti critici. L’insicurezza personale impedisce a tante persone, soprattutto donne, di non uscire di casa la sera, di privarsi di sacrosante libertà. La sicurezza non è un tema di destra, come ha invece dichiarato l’esponente milanese di Rifondazione Comunista e candidata alle europee con la Lista Santoro Anna Camposampiero, è un tema di tutti. Soprattutto è un tema sentito da tante donne e uomini delle classi popolari che vivono in periferia.
Per tutelare la sicurezza personale dei cittadini, i socialisti sono favorevoli a ronde popolari di quartiere. Spesso negli ultimi anni questa proposta è stata lasciata in mano alla Lega e alla destra. Le forze popolari anticapitaliste devono battersi per la tutela sociale e individuale del cittadino. Anche con ronde di quartiere. Gli ultimi casi significativi di ronde popolari sono raccontati nel libro L’orda d’oro (1968-1977. La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale) di Primo Moroni e Nanni Ballestrini. Le ronde popolari presenziavano i quartieri operai e servivano da deterrente contro balordi, spacciatori, fascisti. L’Autonomia Operaia era costituita anche da ronde di quartiere. Sostituivano la Stato assente, che con le ronde militari (erano gli anni della leva obbligatoria) non copriva tutto il territorio e spesso lasciava scoperte le zone più povere delle città. Le ronde popolari attuavano anche piani inclusivi per i tossici, a volte con ottimi risultati (anche qui lo Stato era assente, ne sanno qualcosa a San Patrignano).
Negli anni successivi purtroppo è prevalsa la mentalità borghese progressista per cui la sorveglianza di quartiere e la sicurezza personale stessa erano da etichettare come temi di destra. Alla fine l’unica legge che “regolarizza” le ronde è del governo Berlusconi IV (2009) con il decreto Maroni che, tra le altre cose, prevede la possibilità da parte di privati cittadini di organizzare dei servizi di perlustrazione del territorio, definite genericamente dal decreto associazioni di osservatori volontari. Cittadini non armati, se non con uno spray irritante, che pattugliano i quartieri popolari per garantire ai residenti di uscire di casa e avere quindi maggiore vita sociale. Le ronde dissuadono da certi comportamenti, arrivando nei casi più critici a fare una segnalazione alle forze dell’ordine.
Socialismo è socialità, vedersi in piazza o in spazi pubblici, per discutere delle problematiche, per svolgere attività ludiche, culturali e sportive, ma anche per socializzare. Certi pifferai magici di destra ci vogliono chiusi in casa a guardare la TV, dove ci raccontano che un immigrato irregolare marocchino accoltella la gente a caso. “State a casa, è pericoloso uscire la sera. Ma è colpa della sinistra che li ha fatti entrare”. Non so quanto durerà questo giochino idiota, anche perché i mesi di esecutivo Meloni iniziano ad essere parecchi, e andrebbero sommati tutti quelli in cui i partiti di centrodestra sono stati al governo.
Certi soloni di sinistra vogliono quartieri antifascisti rigorosamente borghesi e altri lasciati al loro destino. Che non si parli di ronde, roba da leghisti e fascisti. Qualcuno spieghi racconti loro delle ronde operaie delle rivoluzioni socialiste o delle ronde antifasciste degli Arditi del Popolo. Ma è comprensibile che siano contrari alle ronde: nei loro quartieri non servono. Hanno il circolo ricreativo, il teatro e il cinema d’essai a pochi passi da casa. Difficile dalle loro parti incrociare un balordo con parecchi precedenti (reati dei colletti bianchi esclusi). Quindi, egoisticamente, pensano al proprio orticello e additano chi pone problematiche sentite, come la domanda sul perché certi reati vengono attuati più della media da stranieri, a ignorante leghista o razzista. Comprensibile che lo faccia un borghese progressista, molto meno che lo faccia un’esponente di Rifondazione Comunista, partito che dovrebbe stare dalla parte della classe operaia. Gli ultimi risultati elettorali di quel partito sono una risposta.
Le ronde popolari danno vita a un quartiere. Non a caso non piacciono alle mafie. Tranne quelle fasciomafiose che CasaPound organizzò a Ostia nel 2018. Le ronde popolari sono inclusive, uniscono persone di diversa nazionalità, religione, sesso, appartenenza, tutte unite dal contribuire a preservare il quartiere da degrado e violenze. Le ronde non devono essere bande come quelle del capolavoro cinematografico I Guerrieri della Notte. Oggi le uniche azioni di ronda le fanno i volontari di alcune associazioni quali Associazione Nazionale Carabinieri, Protezione Civile, Alpini, eccetera e da pensionati. Lavoro nobile, ma che non arriva in zone della città dove le ronde popolari servono come il pane. Ai quartieri periferici di Milano le ronde popolari farebbero bene. Spieghiamolo ai compagni dalla testa dura.
Leonardo Marzorati
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Seppur il numero di reati sta calando negli ultimi anni in Italia, i gravi episodi di violenza che si verificano allarmano la popolazione ed emerge il problema della sicurezza personale. Nelle grandi città, i crimini come le violenze a scopo di rapina o sessuale fanno notizia, amplificati da media e social. Milano nel 2024 non è quella di decenni passati, dove era più facile imbattersi in rapine, sparatorie, risse o venire importunati da un tossico. Però i casi di violenza ci sono e mettono paura ai cittadini, specie quelli dei quartieri popolari. I borghesi della Ztl temono i ladri, sia quelli che entrano nei loro lussuosi appartamenti, sia quelli che per strada gli sfilano il prezioso orologio da polso. I proletari delle periferie possono sempre venire derubati, seppur la refurtiva darà meno lucro ai malviventi. Possono però anche subire violenza dai reietti, persone con gravi problemi psichici o dediti ad alcol e droghe, o che comunque vivono ai margini.
Questi violenti difficilmente vanno a finire nei quartieri bene. Vivono in periferia e al limite si spostano verso le stazioni dei treni e della metropolitana, per elemosinare o mettere a segno espedienti. Hasan Hamis era uno di questi. 37enne marocchino con svariati precedenti, Hamis era in Italia dal 2002 e non si era mai messo in regola con lo Stato. Quest’uomo è stato protagonista di una brutale aggressione alla Stazione di Lambrate. Il marocchino ha aggredito una donna di 55 anni, salvata dall’intervento di alcuni agenti della Polfer. Uno di questi ultimi è stato però accoltellato, il viceispettore Christian De Martino, che è stato diversi giorni in ospedale in gravi condizioni. Come era prevedibile, i giornalisti di destra hanno subito puntato il dito contro il sindaco di centrosinistra Beppe Sala, tralasciando il fatto che da un anno e mezzo l’Italia è governata dalla loro area politica di riferimento, come pure la Regione Lombardia, quella dal lontano 1995. Hamis è il mostro perfetto per le prime pagine: ha alle spalle precedenti per rapina aggravata, furto, lesioni personali, stupefacenti, sequestro di persona ed è anche clandestino.
La stampa reazionaria urla “non doveva stare in Italia”. I socialisti dicono che in un sistema capitalista si trova sempre una fetta di sottoproletariato parassita destinato a recare danno alla classe lavoratrice. Un sistema socialista darebbe maggiori tutele al sottoproletario, spesso straniero e non in regola, per regolarizzarsi economicamente e civilmente. Non funzionerebbe sempre, ma i balordi in strada sarebbero di meno.
Nella società capitalista e con complessi spostamenti di popolazione, le periferie delle grandi città come Milano vedono non pochi casi di soggetti critici. L’insicurezza personale impedisce a tante persone, soprattutto donne, di non uscire di casa la sera, di privarsi di sacrosante libertà. La sicurezza non è un tema di destra, come ha invece dichiarato l’esponente milanese di Rifondazione Comunista e candidata alle europee con la Lista Santoro Anna Camposampiero, è un tema di tutti. Soprattutto è un tema sentito da tante donne e uomini delle classi popolari che vivono in periferia.
Per tutelare la sicurezza personale dei cittadini, i socialisti sono favorevoli a ronde popolari di quartiere. Spesso negli ultimi anni questa proposta è stata lasciata in mano alla Lega e alla destra. Le forze popolari anticapitaliste devono battersi per la tutela sociale e individuale del cittadino. Anche con ronde di quartiere. Gli ultimi casi significativi di ronde popolari sono raccontati nel libro L’orda d’oro (1968-1977. La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale) di Primo Moroni e Nanni Ballestrini. Le ronde popolari presenziavano i quartieri operai e servivano da deterrente contro balordi, spacciatori, fascisti. L’Autonomia Operaia era costituita anche da ronde di quartiere. Sostituivano la Stato assente, che con le ronde militari (erano gli anni della leva obbligatoria) non copriva tutto il territorio e spesso lasciava scoperte le zone più povere delle città. Le ronde popolari attuavano anche piani inclusivi per i tossici, a volte con ottimi risultati (anche qui lo Stato era assente, ne sanno qualcosa a San Patrignano).
Negli anni successivi purtroppo è prevalsa la mentalità borghese progressista per cui la sorveglianza di quartiere e la sicurezza personale stessa erano da etichettare come temi di destra. Alla fine l’unica legge che “regolarizza” le ronde è del governo Berlusconi IV (2009) con il decreto Maroni che, tra le altre cose, prevede la possibilità da parte di privati cittadini di organizzare dei servizi di perlustrazione del territorio, definite genericamente dal decreto associazioni di osservatori volontari. Cittadini non armati, se non con uno spray irritante, che pattugliano i quartieri popolari per garantire ai residenti di uscire di casa e avere quindi maggiore vita sociale. Le ronde dissuadono da certi comportamenti, arrivando nei casi più critici a fare una segnalazione alle forze dell’ordine.
Socialismo è socialità, vedersi in piazza o in spazi pubblici, per discutere delle problematiche, per svolgere attività ludiche, culturali e sportive, ma anche per socializzare. Certi pifferai magici di destra ci vogliono chiusi in casa a guardare la TV, dove ci raccontano che un immigrato irregolare marocchino accoltella la gente a caso. “State a casa, è pericoloso uscire la sera. Ma è colpa della sinistra che li ha fatti entrare”. Non so quanto durerà questo giochino idiota, anche perché i mesi di esecutivo Meloni iniziano ad essere parecchi, e andrebbero sommati tutti quelli in cui i partiti di centrodestra sono stati al governo.
Certi soloni di sinistra vogliono quartieri antifascisti rigorosamente borghesi e altri lasciati al loro destino. Che non si parli di ronde, roba da leghisti e fascisti. Qualcuno spieghi racconti loro delle ronde operaie delle rivoluzioni socialiste o delle ronde antifasciste degli Arditi del Popolo. Ma è comprensibile che siano contrari alle ronde: nei loro quartieri non servono. Hanno il circolo ricreativo, il teatro e il cinema d’essai a pochi passi da casa. Difficile dalle loro parti incrociare un balordo con parecchi precedenti (reati dei colletti bianchi esclusi). Quindi, egoisticamente, pensano al proprio orticello e additano chi pone problematiche sentite, come la domanda sul perché certi reati vengono attuati più della media da stranieri, a ignorante leghista o razzista. Comprensibile che lo faccia un borghese progressista, molto meno che lo faccia un’esponente di Rifondazione Comunista, partito che dovrebbe stare dalla parte della classe operaia. Gli ultimi risultati elettorali di quel partito sono una risposta.
Le ronde popolari danno vita a un quartiere. Non a caso non piacciono alle mafie. Tranne quelle fasciomafiose che CasaPound organizzò a Ostia nel 2018. Le ronde popolari sono inclusive, uniscono persone di diversa nazionalità, religione, sesso, appartenenza, tutte unite dal contribuire a preservare il quartiere da degrado e violenze. Le ronde non devono essere bande come quelle del capolavoro cinematografico I Guerrieri della Notte. Oggi le uniche azioni di ronda le fanno i volontari di alcune associazioni quali Associazione Nazionale Carabinieri, Protezione Civile, Alpini, eccetera e da pensionati. Lavoro nobile, ma che non arriva in zone della città dove le ronde popolari servono come il pane. Ai quartieri periferici di Milano le ronde popolari farebbero bene. Spieghiamolo ai compagni dalla testa dura.
Leonardo Marzorati
Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi ci governa. (Ennio Flaiano)
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Re: Ronde di quartiere per maggiore sicurezza e libertà
Io sono fortemente contrario a demandare queste questioni di sicurezza al popolo. Bisogna piuttosto battersi affinchè vengano potenziati i corpi di pubblica sicurezza ed eventualmente integrare le forze armate se necessario.
Primo perchè si farebbe un enorme favore al "sistema", si andrebbe a legittimare i tagli al comparto della sicurezza tanto "ci pensano i cittadini".
Secondo c'è il rischio concreto di formare squadraccie, regolamenti di conti e persecuzioni.
Primo perchè si farebbe un enorme favore al "sistema", si andrebbe a legittimare i tagli al comparto della sicurezza tanto "ci pensano i cittadini".
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Re: Ronde di quartiere per maggiore sicurezza e libertà
“Spesso negli ultimi anni questa proposta è stata lasciata in mano alla Lega e alla destra. Le forze popolari anticapitaliste devono battersi per la tutela sociale e individuale del cittadino. Anche con ronde di quartiere.
Le ronde popolari danno vita a un quartiere. Non a caso non piacciono alle mafie. Tranne quelle fasciomafiose che CasaPound organizzò a Ostia nel 2018. Le ronde popolari sono inclusive, uniscono persone di diversa nazionalità, religione, sesso, appartenenza, tutte unite dal contribuire a preservare il quartiere da degrado e violenze. Le ronde non devono essere bande come quelle del capolavoro cinematografico I Guerrieri della Notte. “
Ha, ha, ha ...
Sei un fenomeno!
Quindi le politiche della Lega diventano giuste e buone se praticate dai comunisti!
Vorrei vedere una ronda interrazziale che si scontra con una banda ad es di marocchini, se ci sono marocchini anche nella ronda.
Le ronde popolari danno vita a un quartiere. Non a caso non piacciono alle mafie. Tranne quelle fasciomafiose che CasaPound organizzò a Ostia nel 2018. Le ronde popolari sono inclusive, uniscono persone di diversa nazionalità, religione, sesso, appartenenza, tutte unite dal contribuire a preservare il quartiere da degrado e violenze. Le ronde non devono essere bande come quelle del capolavoro cinematografico I Guerrieri della Notte. “
Ha, ha, ha ...
Sei un fenomeno!
Quindi le politiche della Lega diventano giuste e buone se praticate dai comunisti!
Vorrei vedere una ronda interrazziale che si scontra con una banda ad es di marocchini, se ci sono marocchini anche nella ronda.
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Re: Ronde di quartiere per maggiore sicurezza e libertà
Beh ti sei risposto da solo.
La differenza è che qualcuno vorrebbe farne guerre etniche mentre altri no.
Chiaro che se parti ad organizzare in maniera diversa avrai accoglienze diverse.
Personalmente non sono ostile alla proposta di Marzorati e andrei a fare una sperimentazione anche se preferisco nettamente che sia lo Stato ad avere il monopolio della violenza e quindi vorrei avere più uomini in difesa.
Tu come gran parte della sinistra ha dimenticato che la micro criminalità è un problema del ceto medio e di quello popolare quindi legittimo da affrontare a sinistra. I ricchi stanno nei loro sicuri quartieri senza degrado.
Questa è una battaglia di RS Lombardia da anni ormai.
La differenza è che qualcuno vorrebbe farne guerre etniche mentre altri no.
Chiaro che se parti ad organizzare in maniera diversa avrai accoglienze diverse.
Personalmente non sono ostile alla proposta di Marzorati e andrei a fare una sperimentazione anche se preferisco nettamente che sia lo Stato ad avere il monopolio della violenza e quindi vorrei avere più uomini in difesa.
Tu come gran parte della sinistra ha dimenticato che la micro criminalità è un problema del ceto medio e di quello popolare quindi legittimo da affrontare a sinistra. I ricchi stanno nei loro sicuri quartieri senza degrado.
Questa è una battaglia di RS Lombardia da anni ormai.
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le ronde le ha fatte a suo tempo la Lega ed è stato un grosso fallimento, lo è stato perchè non poteva essere altrimenti, anche se per puro caso, queste ronde, si imbattessero in un fatto di violenza, i cittadini non sono addestrati ne hanno gli strumenti per fronteggiarlo, (spero che nessuno pensi di dotarli di armi) credo che la cosa migliore che potrebbero fare è chiamare le forze dell'ordine e allontanarsi il piu velocemente possibile.
ma questo lo fa gia un qualunque cittadino presente e dotato di cellulare.
diverso il discorso se si tratta di punti "caldi" gia conosciuti, come alcuni quartieri di grandi città, in quel caso aumentare anche di poco le forze dell'ordine sarebbe utile, ad esempio una pattuglia fissa in zona scoraggerebbe gia molti reati.
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Re: Ronde di quartiere per maggiore sicurezza e libertà
in sintesi se lo fa la destra è razzismo e fascismo ma se lo fa la sinistra è ordine e protezione della genteereticamente ha scritto: ↑24 mag 2024, 15:16 la proposta è del segretario regionale lombardo di Risorgimento Socialista
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Seppur il numero di reati sta calando negli ultimi anni in Italia, i gravi episodi di violenza che si verificano allarmano la popolazione ed emerge il problema della sicurezza personale. Nelle grandi città, i crimini come le violenze a scopo di rapina o sessuale fanno notizia, amplificati da media e social. Milano nel 2024 non è quella di decenni passati, dove era più facile imbattersi in rapine, sparatorie, risse o venire importunati da un tossico. Però i casi di violenza ci sono e mettono paura ai cittadini, specie quelli dei quartieri popolari. I borghesi della Ztl temono i ladri, sia quelli che entrano nei loro lussuosi appartamenti, sia quelli che per strada gli sfilano il prezioso orologio da polso. I proletari delle periferie possono sempre venire derubati, seppur la refurtiva darà meno lucro ai malviventi. Possono però anche subire violenza dai reietti, persone con gravi problemi psichici o dediti ad alcol e droghe, o che comunque vivono ai margini.
Questi violenti difficilmente vanno a finire nei quartieri bene. Vivono in periferia e al limite si spostano verso le stazioni dei treni e della metropolitana, per elemosinare o mettere a segno espedienti. Hasan Hamis era uno di questi. 37enne marocchino con svariati precedenti, Hamis era in Italia dal 2002 e non si era mai messo in regola con lo Stato. Quest’uomo è stato protagonista di una brutale aggressione alla Stazione di Lambrate. Il marocchino ha aggredito una donna di 55 anni, salvata dall’intervento di alcuni agenti della Polfer. Uno di questi ultimi è stato però accoltellato, il viceispettore Christian De Martino, che è stato diversi giorni in ospedale in gravi condizioni. Come era prevedibile, i giornalisti di destra hanno subito puntato il dito contro il sindaco di centrosinistra Beppe Sala, tralasciando il fatto che da un anno e mezzo l’Italia è governata dalla loro area politica di riferimento, come pure la Regione Lombardia, quella dal lontano 1995. Hamis è il mostro perfetto per le prime pagine: ha alle spalle precedenti per rapina aggravata, furto, lesioni personali, stupefacenti, sequestro di persona ed è anche clandestino.
La stampa reazionaria urla “non doveva stare in Italia”. I socialisti dicono che in un sistema capitalista si trova sempre una fetta di sottoproletariato parassita destinato a recare danno alla classe lavoratrice. Un sistema socialista darebbe maggiori tutele al sottoproletario, spesso straniero e non in regola, per regolarizzarsi economicamente e civilmente. Non funzionerebbe sempre, ma i balordi in strada sarebbero di meno.
Nella società capitalista e con complessi spostamenti di popolazione, le periferie delle grandi città come Milano vedono non pochi casi di soggetti critici. L’insicurezza personale impedisce a tante persone, soprattutto donne, di non uscire di casa la sera, di privarsi di sacrosante libertà. La sicurezza non è un tema di destra, come ha invece dichiarato l’esponente milanese di Rifondazione Comunista e candidata alle europee con la Lista Santoro Anna Camposampiero, è un tema di tutti. Soprattutto è un tema sentito da tante donne e uomini delle classi popolari che vivono in periferia.
Per tutelare la sicurezza personale dei cittadini, i socialisti sono favorevoli a ronde popolari di quartiere. Spesso negli ultimi anni questa proposta è stata lasciata in mano alla Lega e alla destra. Le forze popolari anticapitaliste devono battersi per la tutela sociale e individuale del cittadino. Anche con ronde di quartiere. Gli ultimi casi significativi di ronde popolari sono raccontati nel libro L’orda d’oro (1968-1977. La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale) di Primo Moroni e Nanni Ballestrini. Le ronde popolari presenziavano i quartieri operai e servivano da deterrente contro balordi, spacciatori, fascisti. L’Autonomia Operaia era costituita anche da ronde di quartiere. Sostituivano la Stato assente, che con le ronde militari (erano gli anni della leva obbligatoria) non copriva tutto il territorio e spesso lasciava scoperte le zone più povere delle città. Le ronde popolari attuavano anche piani inclusivi per i tossici, a volte con ottimi risultati (anche qui lo Stato era assente, ne sanno qualcosa a San Patrignano).
Negli anni successivi purtroppo è prevalsa la mentalità borghese progressista per cui la sorveglianza di quartiere e la sicurezza personale stessa erano da etichettare come temi di destra. Alla fine l’unica legge che “regolarizza” le ronde è del governo Berlusconi IV (2009) con il decreto Maroni che, tra le altre cose, prevede la possibilità da parte di privati cittadini di organizzare dei servizi di perlustrazione del territorio, definite genericamente dal decreto associazioni di osservatori volontari. Cittadini non armati, se non con uno spray irritante, che pattugliano i quartieri popolari per garantire ai residenti di uscire di casa e avere quindi maggiore vita sociale. Le ronde dissuadono da certi comportamenti, arrivando nei casi più critici a fare una segnalazione alle forze dell’ordine.
Socialismo è socialità, vedersi in piazza o in spazi pubblici, per discutere delle problematiche, per svolgere attività ludiche, culturali e sportive, ma anche per socializzare. Certi pifferai magici di destra ci vogliono chiusi in casa a guardare la TV, dove ci raccontano che un immigrato irregolare marocchino accoltella la gente a caso. “State a casa, è pericoloso uscire la sera. Ma è colpa della sinistra che li ha fatti entrare”. Non so quanto durerà questo giochino idiota, anche perché i mesi di esecutivo Meloni iniziano ad essere parecchi, e andrebbero sommati tutti quelli in cui i partiti di centrodestra sono stati al governo.
Certi soloni di sinistra vogliono quartieri antifascisti rigorosamente borghesi e altri lasciati al loro destino. Che non si parli di ronde, roba da leghisti e fascisti. Qualcuno spieghi racconti loro delle ronde operaie delle rivoluzioni socialiste o delle ronde antifasciste degli Arditi del Popolo. Ma è comprensibile che siano contrari alle ronde: nei loro quartieri non servono. Hanno il circolo ricreativo, il teatro e il cinema d’essai a pochi passi da casa. Difficile dalle loro parti incrociare un balordo con parecchi precedenti (reati dei colletti bianchi esclusi). Quindi, egoisticamente, pensano al proprio orticello e additano chi pone problematiche sentite, come la domanda sul perché certi reati vengono attuati più della media da stranieri, a ignorante leghista o razzista. Comprensibile che lo faccia un borghese progressista, molto meno che lo faccia un’esponente di Rifondazione Comunista, partito che dovrebbe stare dalla parte della classe operaia. Gli ultimi risultati elettorali di quel partito sono una risposta.
Le ronde popolari danno vita a un quartiere. Non a caso non piacciono alle mafie. Tranne quelle fasciomafiose che CasaPound organizzò a Ostia nel 2018. Le ronde popolari sono inclusive, uniscono persone di diversa nazionalità, religione, sesso, appartenenza, tutte unite dal contribuire a preservare il quartiere da degrado e violenze. Le ronde non devono essere bande come quelle del capolavoro cinematografico I Guerrieri della Notte. Oggi le uniche azioni di ronda le fanno i volontari di alcune associazioni quali Associazione Nazionale Carabinieri, Protezione Civile, Alpini, eccetera e da pensionati. Lavoro nobile, ma che non arriva in zone della città dove le ronde popolari servono come il pane. Ai quartieri periferici di Milano le ronde popolari farebbero bene. Spieghiamolo ai compagni dalla testa dura.
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ma questo lo fa gia un qualunque cittadino presente e dotato di cellulare.
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"Non avrete nulla e sarete felici". e se non fossi felice? "non ti preoccupare, ti cureremo"
Davos agenda 2030.
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Re: Ronde di quartiere per maggiore sicurezza e libertà
E anche su questo, e per glistessi motivi da te menzionatiSkazza ha scritto: ↑24 mag 2024, 15:46 Io sono fortemente contrario a demandare queste questioni di sicurezza al popolo. Bisogna piuttosto battersi affinchè vengano potenziati i corpi di pubblica sicurezza ed eventualmente integrare le forze armate se necessario.
Primo perchè si farebbe un enorme favore al "sistema", si andrebbe a legittimare i tagli al comparto della sicurezza tanto "ci pensano i cittadini".
Secondo c'è il rischio concreto di formare squadraccie, regolamenti di conti e persecuzioni.
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La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro
.........ma andare oltre no ?
.........ma andare oltre no ?
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Re: Ronde di quartiere per maggiore sicurezza e libertà
Vabbè RedWine ma che sia fallita l esperienza leghista non fa testo. Qualsiasi cosa abbiano privato a fare dalla TV alle banche passando per i giornali hanno fallito. Hanno 2 neuroni ogni tre dirigenti in quel partito.
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Re: Ronde di quartiere per maggiore sicurezza e libertà
ereticamente ha scritto: ↑24 mag 2024, 19:36 Vabbè RedWine ma che sia fallita l esperienza leghista non fa testo. Qualsiasi cosa abbiano privato a fare dalla TV alle banche passando per i giornali hanno fallito. Hanno 2 neuroni ogni tre dirigenti in quel partito.
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro
.........ma andare oltre no ?
.........ma andare oltre no ?
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Re: Ronde di quartiere per maggiore sicurezza e libertà
piccoli inconvenienti.ereticamente ha scritto: ↑24 mag 2024, 19:36 Vabbè RedWine ma che sia fallita l esperienza leghista non fa testo. Qualsiasi cosa abbiano privato a fare dalla TV alle banche passando per i giornali hanno fallito. Hanno 2 neuroni ogni tre dirigenti in quel partito.
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Re: Ronde di quartiere per maggiore sicurezza e libertà
Che il PD sia deus ex machina del malaffare NON SOLTANTO bancarioRedWine ha scritto: ↑24 mag 2024, 20:15piccoli inconvenienti.ereticamente ha scritto: ↑24 mag 2024, 19:36 Vabbè RedWine ma che sia fallita l esperienza leghista non fa testo. Qualsiasi cosa abbiano privato a fare dalla TV alle banche passando per i giornali hanno fallito. Hanno 2 neuroni ogni tre dirigenti in quel partito.
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Re: Ronde di quartiere per maggiore sicurezza e libertà
ma forse l'eretico non è un simpatizzante del pd , almeno non negli ultimi anniRedWine ha scritto: ↑24 mag 2024, 20:15piccoli inconvenienti.ereticamente ha scritto: ↑24 mag 2024, 19:36 Vabbè RedWine ma che sia fallita l esperienza leghista non fa testo. Qualsiasi cosa abbiano privato a fare dalla TV alle banche passando per i giornali hanno fallito. Hanno 2 neuroni ogni tre dirigenti in quel partito.
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Re: Ronde di quartiere per maggiore sicurezza e libertà
RedWine ha scritto: ↑24 mag 2024, 20:15piccoli inconvenienti.ereticamente ha scritto: ↑24 mag 2024, 19:36 Vabbè RedWine ma che sia fallita l esperienza leghista non fa testo. Qualsiasi cosa abbiano privato a fare dalla TV alle banche passando per i giornali hanno fallito. Hanno 2 neuroni ogni tre dirigenti in quel partito.
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Re: Ronde di quartiere per maggiore sicurezza e libertà
Mai .Gasiot ha scritto: ↑24 mag 2024, 20:41ma forse l'eretico non è un simpatizzante del pd , almeno non negli ultimi anniRedWine ha scritto: ↑24 mag 2024, 20:15
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Re: Ronde di quartiere per maggiore sicurezza e libertà
Decisamente no !Gasiot ha scritto: ↑24 mag 2024, 20:41ma forse l'eretico non è un simpatizzante del pd , almeno non negli ultimi anniRedWine ha scritto: ↑24 mag 2024, 20:15
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attribuisce ogni colpa alla destra comprendendo a destra anche il PD, mentre lui se ne sta comodo in non so quale gruppuscolo di duri e puri dello zero,00001 che tra tutti non hanno mai amministrato nemmeno un condominio, ma criticano tutto e tutti.
è risaputo che chi non fa non sbaglia,
ma un po troppo comodo.
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Re: Ronde di quartiere per maggiore sicurezza e libertà
certo, ma fa il furbo.Leno Lazzari ha scritto: ↑24 mag 2024, 20:35Che il PD sia deus ex machina del malaffare NON SOLTANTO bancarioRedWine ha scritto: ↑24 mag 2024, 20:15
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è risaputo che chi non fa non sbaglia,
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