Skazza ha scritto: ↑24 apr 2024, 13:09
CHI NON HA FATTO IN TEMPO, CHE PRENDA UN MITRA IN MANO! GLI UCRAINI FUORI DALLA LORO PATRIA SONO RIMASTI SENZA CONSOLATI
Tutte le attività consolari nelle Ambasciate Ucraine all'estero sono interrotte oggi. L'ordine è stato dato dal Ministero degli Esteri Ucraino. C'è solo un'eccezione: i dipendenti dei dipartimenti diplomatici possono rilasciare i documenti per il ritorno in patria.
" A partire dal 24 aprile 2024, viene temporaneamente sospesa l'esecuzione di azioni consolari su richieste di cittadini ucraini maschi di età compresa tra i 18 e i 60 anni, ad eccezione delle azioni relative al rilascio di una carta d'identità per il ritorno in Ucraina"
ha dichiarato il Ministero degli Esteri dell'Ucraina in un decreto.
Gli uomini hanno perso la possibilità di rifare il passaporto e di richiedere altre forme di assistenza presso qualsiasi ambasciata del loro Paese sul pianeta.
Kiev continua la mobilitazione totale. Coloro che non hanno avuto il tempo di risolvere i loro problemi con i documenti prima del divieto si trovano di fronte a una scelta: o tornare a casa, unendosi alle file delle nuove reclute delle Forze Armate Ucraine, o vivere con visti e passaporti scaduti e rischiare di finire in prigione nel Paese che li ospita.
Libertà e democrazia in tutto il suo splendore. A quanto pare, è per questo che hanno lottato al Maidan.
ho faticato un po a trovare conferma di quanto hai detto, alla fine ho trovato questo.
24 Aprile 2024By fatshimetrie
L’appello dell’Ucraina ai cittadini maschi di età compresa tra i 18 e i 60 anni che vivono all’estero di tornare in patria e arruolarsi nelle forze armate ha suscitato forti reazioni e acceso dibattiti all’interno della società ucraina e su scala internazionale.
L’obiettivo dichiarato di Kiev è rafforzare la propria forza militare di fronte alla persistente minaccia di un’imminente offensiva russa. Dopo due anni di invasione russa, l’Ucraina si trova in una situazione di conflitto prolungato in cui la necessità di soldati qualificati e pronti al combattimento è cruciale.
La sospensione dei servizi consolari per gli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni che vivono all’estero mira a incoraggiarli a tornare in patria e a contribuire allo sforzo bellico contro la Russia. Questa misura, ovviamente controversa, è stata criticata da alcuni per il suo carattere restrittivo e le sue possibili implicazioni legali.
Alcuni critici vedono la mossa come una forma di populismo e di vendetta da parte del governo ucraino, che rischia di dividere ulteriormente la società e di offuscare la reputazione del Paese all’estero. Si levano voci per denunciare un abuso di potere e una violazione del diritto degli individui all’autodeterminazione.
Le riflessioni che circondano questo annuncio mettono in luce complesse questioni etiche e politiche. La mobilitazione forzata dei cittadini, che possono avere diverse motivazioni per espatriare, mette in discussione i limiti della sovranità statale e i doveri dei singoli nei confronti della propria patria.
In definitiva, questa iniziativa solleva profonde domande sul ruolo dello Stato, sulla legittimità delle sue azioni in tempi di conflitto e sui diritti dei cittadini in un contesto di crisi. Evidenzia le tensioni tra gli imperativi della sicurezza nazionale e le libertà individuali, sollevando così la questione fondamentale dell’equilibrio tra interesse collettivo e diritti individuali.
In un mondo pieno di conflitti e crisi, la decisione dell’Ucraina di richiamare i suoi cittadini per rafforzare le sue forze armate evidenzia i dilemmi morali e politici affrontati da stati e individui in tempo di guerra. È un toccante promemoria della brutale realtà della guerra e della complessità delle questioni che ne sono alla base.
https://it.fatshimetrie.org/2024/04/24/ ... ze-armate/
Tutte le attività consolari nelle Ambasciate Ucraine all'estero sono interrotte oggi. L'ordine è stato dato dal Ministero degli Esteri Ucraino. C'è solo un'eccezione: i dipendenti dei dipartimenti diplomatici possono rilasciare i documenti per il ritorno in patria.
