Israele e Iran, legge del taglione e conquista.

[PhyroSphera]

La situazione tra Iran e Israele è precipitata. Una provocazione israeliana, che portava il conflitto fuori dalla striscia di Gaza coinvolgendo anche gli iraniani, la reazione diretta di questi, e il premier israeliano che afferma in pubblico che il suo Stato ripagherà il male con il male.

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Perché si è arrivati a tutto questo?
Perché c'è chi ha fatto del ritorno in Palestina una scusa per tornare alla violenza tribale, dimenticando che frenare la faida con la vendetta non è mai stata la soluzione ma solo un freno alla violenza generalizzata, negando che il vero ebraismo era nato dal distacco da torti primitivi e interessi di parte, durante la diaspora seguita alle guerre coi romani...
Perché c'è chi fa della espansione dell'Islam un tentativo di conquista e dominio, senza riconoscere che essa può consistere anche solo in una crescita spirituale, non necessariamente di numeri e geografia.
In entrambi i casi si constata un tentativo di replicare un passato che non si capisce: Israele è rappresentato dal Decalogo non dalla legge del taglione, il Corano non serve a smentire gli altri libri sacri ma a legittimarli.
Per via di questi errori e di una difficoltà oggettiva per tutte e due le parti coinvolte — a causa del rifiuto di accogliere gli ebrei e del rifiuto di comprendere i musulmani da parte di vasta parte del mondo non solo occidentale — si è arrivati a una condizione estrema.

Il fatto però è che al contrasto al terrorismo di matrice islamica, alla difesa dalle bombe contro gente che potrebbe essere anche del tutto innocente, non si è aggiunto il contrasto alla particolare violenza tribale del governo israeliano, che pratica reazioni più che irresponsabili, che è dedito alla imitazione — talvolta neppure mascherata — degli atti criminali dei nemici, che solo il timore di perdere il sostegno di preziosi alleati convince a non sistemare bombe nelle piazze proprio come gli stessi terroristi che dice di condannare.

È arduo trovare spazio per una vera politica in eventi così aberranti e di vera politica nel mondo ne è rimasta poca, sommersa da azioni di massa che tendono a vanificare ogni intelligenza e che si infiltrano anche nei posti di potere. Si consideri per esempio come il presidente americano Biden sta trattando la questione: una tattica che concorre solamente a reiterare o a peggiorare le violenze.


Mauro Pastore

[Fosforo31]

Questa volta devo elogiare il comportamento di Biden. Prima di tutto ha usato satelliti, postazioni radar e batterie antimissile (immagino in Iraq) e quant'altro per consentire all'alleato di contenere i danni dello sciame di razzi e droni iraniani. Pare che al momento non ci siano vittime. Anche se ho la netta sensazione che Teheran non abbia usato il meglio del suo arsenale missilistico, che è piuttosto temibile. Poi, come leggo su vari siti, Biden sta pressando Netanyhau per indurlo a non reagire e parla di una "risposta diplomatica" da concordare in sede G7. Una scelta molto oculata: l'Iran, come rivelato dagli ispettori della AIEA, sembra molto vicino alla realizzazione dell'atomica. La tentazione folle del criminale di guerra Netanyhau potrebbe essere quella di un attacco a tappeto su tutti i siti nucleari iraniani. Ma è chiaro che se questa eventuale e dissennata operazione non riuscisse pienamente, poi l'Iran l'atomica potrebbe usarla per davvero. E in ogni caso prima o poi arriverà a costruirsi la bomba. E avremo un'altra guerra fredda (fredda si spera) in Medioriente.

[PhyroSphera]

Questa volta devo elogiare il comportamento di Biden. Prima di tutto ha usato satelliti, postazioni radar e batterie antimissile (immagino in Iraq) e quant'altro per consentire all'alleato di contenere i danni dello sciame di razzi e droni iraniani. Pare che al momento non ci siano vittime. Anche se ho la netta sensazione che Teheran non abbia usato il meglio del suo arsenale missilistico, che è piuttosto temibile. Poi, come leggo su vari siti, Biden sta pressando Netanyhau per indurlo a non reagire e parla di una "risposta diplomatica" da concordare in sede G7. Una scelta molto oculata: l'Iran, come rivelato dagli ispettori della AIEA, sembra molto vicino alla realizzazione dell'atomica. La tentazione folle del criminale di guerra Netanyhau potrebbe essere quella di un attacco a tappeto su tutti i siti nucleari iraniani. Ma è chiaro che se questa eventuale e dissennata operazione non riuscisse pienamente, poi l'Iran l'atomica potrebbe usarla per davvero. E in ogni caso prima o poi arriverà a costruirsi la bomba. E avremo un'altra guerra fredda (fredda si spera) in Medioriente.

Nessun vero Stato politico dovrebbe allearsi col governo israeliano, a causa del tipo di reazione di cui esso fa uso — si badi che non nego il diritto alla giusta difesa.
Se Israele è una democrazia, allora c'è da dire che non ha una vera rappresentanza. Dall'Occidente vengono tante azioni contro vari governi autoritari o dittatoriali nel mondo, ma si indulge alle aberrazioni dei governi dello Stato di Israele. È un errore, ma anche un torto.

Mauro Pastore