https://www.lantidiplomatico.it/dettnew ... 244_53733/
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L’alto commissario, così come il governo italiano, forse si è reso conto del punto di non ritorno, in cui lui e i suoi colleghi ci hanno trascinato, e tenta di fissare dei paletti. Il risultato è patetico, anche alla luce delle persecuzioni subite da chi, in Spagna, Italia e altri Paesi, ha messo da sempre in guardia sul rischio che l’Europa stava correndo, trasformando un conflitto locale in uno scontro tra blocchi geopolitici. Nessuna speranza di pace, nessuna soluzione politica credibile può giungere da chi per dieci anni ha armato la guerra e continua a soffiare odio e morte tra i popoli post-sovietici (per gli interessi degli USA e di Londra).
Davanti alla sempre più avvilente incapacità della sinistra di parlare alle masse e indicare una linea politica, Papa Francesco si impone un riferimento per chiunque sostenga la pace, persino tra i settori più ortodossi della frammentata micro-galassia comunista.
Il suo appello ai leader politici ad usare la prudenza, il suo richiamo continuo alla pace, ai negoziati, al coraggio della bandiera bianca per far prevalere l’interesse dei Popoli sugli interessi delle fabbriche di armi, sono uno sprazzo di razionalità nel crepuscolo di questa follia belligerante. La forza delle sue parole decostruisce la propaganda di guerra e ci chiede di metterci nei panni degli ucraini. Quegli ucraini che scappano dal loro Paese affrontando le montagne, che preferiscono rischiare la vita nel Tibisco che morire al fronte, che vengono sequestrati per strada dai commissari militari e percossi nei centri di reclutamento. Quegli ucraini di cui la stampa libera non parla, che subiscono la condanna al silenzio esattamente come i loro fratelli del Donbass.
Considerazione sui favorevoli alla guerra alla Russia
- porterrockwell
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Considerazione sui favorevoli alla guerra alla Russia
Scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne. Amos 5,24
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E se finanziate rubando i soldi e le proprieta' di chi si era fidato di loro come modelli di "democrazia".
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Re: Considerazione sui favorevoli alla guerra alla Russia
Essere favorevoli a una guerra, e' semplicemente demenziale, sorattutto se spacciate come "necessarie".porterrockwell ha scritto: ↑22 mar 2024, 17:56 https://www.lantidiplomatico.it/dettnew ... 244_53733/
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L’alto commissario, così come il governo italiano, forse si è reso conto del punto di non ritorno, in cui lui e i suoi colleghi ci hanno trascinato, e tenta di fissare dei paletti. Il risultato è patetico, anche alla luce delle persecuzioni subite da chi, in Spagna, Italia e altri Paesi, ha messo da sempre in guardia sul rischio che l’Europa stava correndo, trasformando un conflitto locale in uno scontro tra blocchi geopolitici. Nessuna speranza di pace, nessuna soluzione politica credibile può giungere da chi per dieci anni ha armato la guerra e continua a soffiare odio e morte tra i popoli post-sovietici (per gli interessi degli USA e di Londra).
Davanti alla sempre più avvilente incapacità della sinistra di parlare alle masse e indicare una linea politica, Papa Francesco si impone un riferimento per chiunque sostenga la pace, persino tra i settori più ortodossi della frammentata micro-galassia comunista.
Il suo appello ai leader politici ad usare la prudenza, il suo richiamo continuo alla pace, ai negoziati, al coraggio della bandiera bianca per far prevalere l’interesse dei Popoli sugli interessi delle fabbriche di armi, sono uno sprazzo di razionalità nel crepuscolo di questa follia belligerante. La forza delle sue parole decostruisce la propaganda di guerra e ci chiede di metterci nei panni degli ucraini. Quegli ucraini che scappano dal loro Paese affrontando le montagne, che preferiscono rischiare la vita nel Tibisco che morire al fronte, che vengono sequestrati per strada dai commissari militari e percossi nei centri di reclutamento. Quegli ucraini di cui la stampa libera non parla, che subiscono la condanna al silenzio esattamente come i loro fratelli del Donbass.
E se finanziate rubando i soldi e le proprieta' di chi si era fidato di loro come modelli di "democrazia".