Governa con proprio governatore Veneto, FVG, Umbria, Lombardia, Trento e nella maggioranza delle regioni è nella coalizione vincente.
Nel 2019, alle europee ottenne oltre il 30% dei voti.
Una forza poltica quindi impiantata benissimo nelle istituzioni e ormai da decenni.
Eppure sembra proprio che sia già arrivata al canto del cigno.
E a ridimensionarla non tanto le forze del csx (che forse le daranno il colpo di grazie nel 2027) quanto il suo alleato di governo: FDI.
Giorgia Meloni, a parte oscurare con la sua forza comunicativa, il Salvini ormai orfano di Morisi (e qui Salvini, in perfetto stile ambiente di merda Lega, si è contraddistito per aver abbandonato un compagno di partito e collaboratore personale che tanto gli era stato utile nella comunicazione.
Ora i fiddini, non stupendo chi conosce gli aennini, hanno cominciato a chiedere poltrone. Per chi non li conoscesse: dovete immaginare gli aennini come dei democristiani che giocano a spararsi le pose da idealisti fascisti ma che nella realtà sono attaccatti a tutti i privilegi stile feudatario quando si tratta di poltrone pubbliche.
Chiedono quindi una redistribuzione dei governatori. Salvini sembra dovrà cedere il governatore della sardegna. Questo avrà ripercussioni ovviamente anche sulla forza elettorale leghista nell'isola per le elezioni europee dello stesso anno.
Il boccone grosso tuttavia è il Veneto di Zaia, la sterza regione di Italia per PIL complessivo.
Zaia vuole il suo quarto mandato.
Salvini che si vuole liberare di un concorrente alla segreteria è ben disposto a lottar per farglielo avere.
In ballo nelle regioni, anche se non si dice spesso, ci sono molte poltrone, quanto ricche quanto modeste, negli apparati regionali (ricordiamo l'ex compagna di Salvini assunta con un signor stipendio alla regione lombardia ad esempio) e soprattutto le nomine nella Sanità regionale che sono decise dalla politica regionale. Un direttore di ASL è una posizione di responsabilità e potere.
Intanto la vecchia guardia di bossiani è in parte fuoriuscita.
Castelli, ex maggiorente del partito, vuole fondare addirittura una velleitaria lista alternativa.
Salvini del resto ha flirtato con i fasci e aperto, seppure in secondo fila, ai meridionali.
Tra l'altro, al peggior meridione. Solo un meridionale con tanta voglia di arraffare e poca dignità poteva scegliere di candidarsi con la Lega infatti. E come tale, oggi che è in fase calante, questi topi abbandoneranno la nave ben prima del loro capitano.
La Lega dalla legislatura del 2018 a quella del 2022, pur rimanendo al governo, ha perso una ottantina di parlamentari.
Perdere parlametnari significa perdere incassi da investire nel partito, avere il problema del ricollocamento di personale (non tanto i parlamentari che cadono su cuscini di denaro guadagnati ma segretari e assistenti),
Anche a livello locale, sono centinaia gli amministratori leghisti che sono stati mandati a casa.
Per le europee si parla di oltre di un dimezzamento del gruppo leghista, dagli attuali 28, agli 8 (più o meno).
Il partito ha un'alta percentuale di votanti anziani.
Tra i giovani dai 18-24 nelle elezioni del 2022 soltanto il 6% ha votato Lega, una percentuale pari a quella del piccolo AVS(alleanza verdi sinistra).
E considerato che i giovani sono antigovernativi, nei prossimi anni quella percentuale continuerà a diminuire.
Di questo passo quindi la Lega arriverà alle elezioni del 2027 con appena la forza di entrare in parlamento.
Del tutto ininfluente sui destini italici.
Nel frattempo i loro maggiorenti si saranno ingrassati con le prebende pubbliche (non dimentichiamo che oltre ai parlamentari, vi sono i membri delle partecipate statali e locali, a nomina politica e in particolare delle varie maggioranze nazionali o locali) ma vabbe.... tutto non si può avere.
Mi accontenterò di vedere i loro politici falcidiati e il partito ininfluente.
In quanto agli elettori: vale lo stesso principio risorgimentale con gli austriaci, se finiscono di fare gli oppressori tornano fratelli.
