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Le tue perplessità sono molto interessanti, ma data la complessità e la vastità dell'argomento (perché toccano tematiche sociologiche, psicologiche, antropologiche e giuridiche) vi sarebbe moltissimo di cui parlare.
Per quanto concerne la vicinanza, la condivisione o l'interiorizzazione delle ideologie, si può affermare che l'essere umano abbia dimostrato nel corso della storia che senta tale esigenza, in quanto "animale sociale". L'appartenenza a gruppi che condividono determinate ideologie, quindi, fornisce un ulteriore elemento rafforzativo in termini di coesione sociale nel gruppo stesso, creando quasi una sorta d'identità collettiva.
In questo caso, tocca citare il mio amato Jung, che ha trattato queste accezioni coniando "l'inconscio collettivo", parlando di archetipi e di ciò che l'essere umano dispone come elementi universali. Psicologicamente, infatti, vi è un senso di forza che pervade gli individui, sentendosi parte comune di qualcosa.
Orbene, sarebbe tuttavia il caso di differenziare i vari elementi che hai elencato, perché pur essendo tutti condannabili e disponendo di elementi in comune - come abbiamo appena visto - hanno anche profonde differenze concettuali ed epistemologiche.
L'anarchia, ad esempio, ha una connotazione squisitamente politica, di rifiuto delle istituzioni e dell'impossibilità nel riconoscere un'entità statale. Da tali elementi, quindi, scaturisce un'azione anche violenta atta a "combattere" tale potere.
Il comunismo, invece, ha maggiormente un fondamento di natura socio-economica. Qui vi è una forte identità sociale frutto dell'idea di appartenenza ad una "classe".
Il nazismo (che andrebbe sempre analizzato sottolineando le differenze con il fascismo, spesso impropriamente visti come sinonimi) trae fondamento da altri elementi, frutto delle teorie razziste dell'800. Qui entrano in gioco la violenza, la propaganda, l'intolleranza verso altre etnie ritenute inferiori o dannose.
Infine, bisogna tuttavia ricordare che spesso queste ideologie sono frutto di cattive, sbagliate o estreme interpretazioni di concetti tratti dai rispettivi autori.
Per quanto riguarda la coerenza con la Costituzione e i dettami dell'Europa, molte di queste realtà sono condannate, seppure non tutte.
Diciamo che tali testi vengono scritti - come nel caso italiano - in circostanze assai particolari che hanno influito in modo determinante circa la linea di pensiero adottata.
Se, per assurdo, la nostra Costituzione fosse stata scritta negli anni '70 anziché subito dopo la guerra (in vigore dal '48), probabilmente sarebbe stata molto differente.
Ho sintetizzato in modo estremo, me ne rendo conto e mi scuso, perché la tematica richiederebbe un'analisi assai più approfondita. Ma poi qui si annoierebbero tutti...
Come giustamente affermi, è solo con l'istruzione, con la cultura e con la conoscenza che si può superare tutto questo e liberarsi da questi condizionamenti. La capacità delle persone risiede anche nel saper/poter usare il cervello e quindi sviluppare idee proprie, lontane dall'appartenenza a ideologie ormai vetuste e pericolose che hanno dimostrato tutti i loro limiti ed errori.