Poverino, era drogato?
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Poverino, era drogato?
Il fatto d' essere drogato viene spesso citato dalla nostra stramba giustizia italiana come una attenuante per un reato, quando occorrerebbe fare esattamente l' opposto e trattarli come le vittime che hanno creato. L'autore dell' assassinio delle 3 donne (2 cinesi e una colombiana) di Roma merita di avere l'ergastolo ed il carcere duro. Io non riesco a trovare nessuna scusante per chi usa droga, "recreazionale" o per spaccio. Neppure per i ragazzi, che saranno "vittime: dell' ambiente che frequentano o spacciatori ma sanno benissimo a cosa vanno incontro, e che da vittime dventeranno loro stessi corruttori e delinquenti. Se non si mettono dei freni ai "vizi", ma si diventa sempre piu' permissivi. la societa' si trasfrmera' in una socoeta' d MERDA, che e' esattamente come gli usanti chiamano la droga. Ed infatti, a uno dei miei tanti ritorni in Italia capii che qualcosa era cambiata in peggio proprio da questo: nelle mie passeggiate lungo l
Adda e piccole soste in casette diroccate (ma pulite), le trovai al mio ritorno dopo qualche anno sporche e piene di merda. Ed e' da li che io associo ogni uso di droga, allo sporcare se stesi, la natura e la societa' con la merda
Adda e piccole soste in casette diroccate (ma pulite), le trovai al mio ritorno dopo qualche anno sporche e piene di merda. Ed e' da li che io associo ogni uso di droga, allo sporcare se stesi, la natura e la societa' con la merda
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Re: Poverino, era drogato?
secondo alcuni, quel 'era drogato' è un fatto transitorio, una sorta di incapacità di intendere e volere al momento del delitto. E qui vi sono varie scuole di pensiero, che sul tema hanno attraversato i millenni. Il filosofo greco Aristotele, ad esempio, sosteneva che chi compie un delitto in stato di ebrezza è colpevole due volte. In epoca più moderna invece si tende ad alleggerire la responsabilità di un azione, quando essa è determinata da uno stato di consapevolezza alterato da problemi di natura 'anomala'.Sayon ha scritto: ↑21 nov 2022, 17:14 Il fatto d' essere drogato viene spesso citato dalla nostra stramba giustizia italiana come una attenuante per un reato, quando occorrerebbe fare esattamente l' opposto e trattarli come le vittime che hanno creato. L'autore dell' assassinio delle 3 donne (2 cinesi e una colombiana) di Roma merita di avere l'ergastolo ed il carcere duro. Io non riesco a trovare nessuna scusante per chi usa droga, "recreazionale" o per spaccio. Neppure per i ragazzi, che saranno "vittime: dell' ambiente che frequentano o spacciatori ma sanno benissimo a cosa vanno incontro, e che da vittime dventeranno loro stessi corruttori e delinquenti. Se non si mettono dei freni ai "vizi", ma si diventa sempre piu' permissivi. la societa' si trasfrmera' in una socoeta' d MERDA, che e' esattamente come gli usanti chiamano la droga. Ed infatti, a uno dei miei tanti ritorni in Italia capii che qualcosa era cambiata in peggio proprio da questo: nelle mie passeggiate lungo l
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Re: Poverino, era drogato?
Ha ragione Aristotele
Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso
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Re: Poverino, era drogato?
Tanto Aristotele come gli amerregani che se a un controllo ti trovano bevuto a guidare vai già in carcere per questo, se poi causi un incidente allora ti sei assicurato qualche anno dietro le sbarre
e se causi uno o più morti allora diventa incondizionatamente omicidio intenzionale .
Dubito che fatte le debite proporzioni li abbiano meno morti che da noi ma almeno un imbecille ci può cascare una volta sola perché dal carcere non esce più .
Fatte salve differenze fra stato e stato .
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La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro
.........ma andare oltre no ?
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Re: Poverino, era drogato?
è un punto di vista. Un altro potrebbe essere che, se uno è scemo, non può farci niente dato che è scemo.
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Re: Poverino, era drogato?
Paolino caro... perche' ogni volta che leggo i tuoi commenti, ho come l'impressione che non dai mai risposte concrete o proposte comprensibili?paolo iovine ha scritto: ↑21 nov 2022, 19:49secondo alcuni, quel 'era drogato' è un fatto transitorio, una sorta di incapacità di intendere e volere al momento del delitto. E qui vi sono varie scuole di pensiero, che sul tema hanno attraversato i millenni. Il filosofo greco Aristotele, ad esempio, sosteneva che chi compie un delitto in stato di ebrezza è colpevole due volte. In epoca più moderna invece si tende ad alleggerire la responsabilità di un azione, quando essa è determinata da uno stato di consapevolezza alterato da problemi di natura 'anomala'.Sayon ha scritto: ↑21 nov 2022, 17:14 Il fatto d' essere drogato viene spesso citato dalla nostra stramba giustizia italiana come una attenuante per un reato, quando occorrerebbe fare esattamente l' opposto e trattarli come le vittime che hanno creato. L'autore dell' assassinio delle 3 donne (2 cinesi e una colombiana) di Roma merita di avere l'ergastolo ed il carcere duro. Io non riesco a trovare nessuna scusante per chi usa droga, "recreazionale" o per spaccio. Neppure per i ragazzi, che saranno "vittime: dell' ambiente che frequentano o spacciatori ma sanno benissimo a cosa vanno incontro, e che da vittime dventeranno loro stessi corruttori e delinquenti. Se non si mettono dei freni ai "vizi", ma si diventa sempre piu' permissivi. la societa' si trasfrmera' in una socoeta' d MERDA, che e' esattamente come gli usanti chiamano la droga. Ed infatti, a uno dei miei tanti ritorni in Italia capii che qualcosa era cambiata in peggio proprio da questo: nelle mie passeggiate lungo l
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Sarai mica piddino!?
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Una malattia (o patologia) è una condizione anormale di un organismo vivente, causata da alterazioni organiche o funzionali.
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Uno che beve troppo diventa scemo per forza, se poi esce di casa e fa' danni non è una scusa ma un'aggravante
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Re: Poverino, era drogato?
C'è scemo e scemopaolo iovine ha scritto: ↑21 nov 2022, 20:50è un punto di vista. Un altro potrebbe essere che, se uno è scemo, non può farci niente dato che è scemo.
Uno che beve troppo diventa scemo per forza, se poi esce di casa e fa' danni non è una scusa ma un'aggravante
Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso
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Re: Poverino, era drogato?
indubbiamente esistono casi così. A quel punto sta nell' investigatore indagare sulla natura violenta del reo.Gasiot ha scritto: ↑21 nov 2022, 21:05C'è scemo e scemopaolo iovine ha scritto: ↑21 nov 2022, 20:50
è un punto di vista. Un altro potrebbe essere che, se uno è scemo, non può farci niente dato che è scemo.
Uno che beve troppo diventa scemo per forza, se poi esce di casa e fa' danni non è una scusa ma un'aggravante
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Re: Poverino, era drogato?
è ovvio che sono piddino. Adoro Venditti e le parodie di Guzzanti.Fede ha scritto: ↑21 nov 2022, 20:59Paolino caro... perche' ogni volta che leggo i tuoi commenti, ho come l'impressione che non dai mai risposte concrete o proposte comprensibili?paolo iovine ha scritto: ↑21 nov 2022, 19:49
secondo alcuni, quel 'era drogato' è un fatto transitorio, una sorta di incapacità di intendere e volere al momento del delitto. E qui vi sono varie scuole di pensiero, che sul tema hanno attraversato i millenni. Il filosofo greco Aristotele, ad esempio, sosteneva che chi compie un delitto in stato di ebrezza è colpevole due volte. In epoca più moderna invece si tende ad alleggerire la responsabilità di un azione, quando essa è determinata da uno stato di consapevolezza alterato da problemi di natura 'anomala'.
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Re: Poverino, era drogato?
Sei ancora recuperabile: non hai citato Guccini. Bene.paolo iovine ha scritto: ↑21 nov 2022, 21:17è ovvio che sono piddino. Adoro Venditti e le parodie di Guzzanti.
Una malattia (o patologia) è una condizione anormale di un organismo vivente, causata da alterazioni organiche o funzionali.
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Re: Poverino, era drogato?
ti dirò, Guccini non è che mi abbia mai esaltato particolarmente. Lo ritengo uno saltato sul carro dei vincitori della IIW alla stressa stregua della DC.Fede ha scritto: ↑21 nov 2022, 21:46Sei ancora recuperabile: non hai citato Guccini. Bene.paolo iovine ha scritto: ↑21 nov 2022, 21:17
è ovvio che sono piddino. Adoro Venditti e le parodie di Guzzanti.
PS un tuffo dove l' acqua è più blu.
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Re: Poverino, era drogato?
Sono d' accordo con Aristotele, ed infatti ho messo questo post propeio perche' l' uso della droga, ma anche l' eccesso di alccol, dovrebbe sempre essere considerato un'aggravante e MAI una scusante.Questo perche' l' abuso di droghe o alcool e' sempre una scelta, e non una forzatura. Si sa perfettamente che abusando queste sostanze si perdera' il controllo della propria mente e che quindi questo portera' a qualche incidente, ovvero a nuocere a qualche altro essere umano del tuttto innocente. Il drogato o alcoolizzato non e' in condizione di decidere se l' incidente sara piccolo o grave, ma va avanti lo stesso con l' uso delle sostanze anche quando sa che perdera' controllo.Quindi se uccide qualcno, la legge dovrebbe imporre l' aggravante della premeditazione."L' ho fatto, sapendo che ero pericoloso, ma me ne sono fregato". Non solo. La legge dovra' anche considerare che un individuo incapace di controllarsi, continuera' a fare danni alla societa'. Se l' assassino delle 3 donne, avesse continuato ad essere libero, ne avrebbe probabilmente uccise altre se -come certo- avrebbe continuato a drogarsi.paolo iovine ha scritto: ↑21 nov 2022, 21:13indubbiamente esistono casi così. A quel punto sta nell' investigatore indagare sulla natura violenta del reo.
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Re: Poverino, era drogato?
La disciplina giuridica affronta la questione (nello stesso modo se stupefacenti o alcolici) specificando il sottile confine che separa l'attenuante, la non imputabilità e l'aggravante.
Nella fattispecie, entrano in gioco gli articoli 91, 92 e 93 del Codice Penale che recitano:
Queste disposizioni accolgono certamente la valutazione del fatto in base alla volontarietà del soggetto e non squisitamente alla mera incapacità d'intendere e volere in senso assoluto.
Bene quindi punire con maggior forza chi si macchia di reati ben sapendo quello che faceva.
Nella fattispecie, entrano in gioco gli articoli 91, 92 e 93 del Codice Penale che recitano:
Non è imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, non aveva la capacità d'intendere o di volere, a cagione di piena ubriachezza derivata da caso fortuito o da forza maggiore [613, 690].
Se l'ubriachezza non era piena, ma era tuttavia tale da scemare grandemente, senza escluderla, la capacità d'intendere o di volere, la pena è diminuita [688](1).
L'ubriachezza non derivata da caso fortuito o da forza maggiore non esclude né diminuisce la imputabilità [688](1).
Se l'ubriachezza era preordinata al fine di commettere il reato, o di prepararsi una scusa, la pena è aumentata(2).
Da tutto ciò si evince che la capacità d'intendere e volere è requisito sine qua non di imputabilità, tuttavia non è imputabile chi non è cosciente di ciò che ha commesso solo se tale stato di incapacità è dovuto a caso fortuito o forza maggiore. Quindi, l'ubriachezza o l'alterazione a causa di sostanze stupefacenti volontaria o per avere una scusa, o ancora proprio per commettere il reato, configura come aggravante.Le disposizioni dei due articoli precedenti si applicano anche quando il fatto è stato commesso sotto l'azione di sostanze stupefacenti [729](1).
Queste disposizioni accolgono certamente la valutazione del fatto in base alla volontarietà del soggetto e non squisitamente alla mera incapacità d'intendere e volere in senso assoluto.
Bene quindi punire con maggior forza chi si macchia di reati ben sapendo quello che faceva.
«Siate il meglio di qualunque cosa siate» [Martin Luther King]
«Dove regna la saggezza, non vi è alcun conflitto tra pensiero e sentimento» [Carl Gustav Jung]
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