Invito agli atei

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Shamash ha scritto: 5 mar 2021, 14:24
Hai ragione, ma con una precisazione.
Sai, il problema non è nelle specialità in sé, utilissime per approfondire un campo in modo opportuno, bensì nella modalità che esse vengono insegnate. Nel secoli, si è passati da una conoscenza a 360°, per poi arrivare a singole specializzazioni, spesso addirittura specializzazioni nelle specializzazioni. Da un lato va bene, come dicevo, tuttavia dall'altro diviene un grande limite perché fa perdere la visione complessiva e fa dimenticare che la conoscenza non è mai chiusa in un vicolo cieco. Ecco dunque che, specie nel mondo anglosassone, negli ultimi anni si sta sviluppando una concezione migliore, dove le specializzazioni traggono nozioni anche da varie discipline (spesso affini, ma non solo), proprio per fornire una conoscenza più ampia e, soprattutto, allenare gli individui affinché dispongano di un'apertura mentale necessaria per comprendere tutti i fattori in gioco e non chiudersi "a riccio" dentro i propri confini disciplinari.
Tu parli bene...



... ma ti voglio vedere a progettare una cosa del genere, senza aver passato 6 anni (totalmente) concentrato a studiare il funzionamento dei transistor, dei diodi, dei condensatori, e i calcoli millimetrici necessari per non fare andare in malora nessun componente.

Non siamo più nell'epoca di Leonardo, in cui un uomo poteva (umanamente) spaziare, e in modo approfondito, in ogni aspetto dello scibile umano.



Qui è già tanto se uno riesce ad arrivare fino in fondo nella sua specializzazione... Per costruire l'aggeggio qui sopra, si sono dovuti mettere insieme dei (bravissimi) esperti di elettronica, di meccanica e di informatica. Solo con il loro lavoro congiunto sono riusciti a creare un congegno che renderà disoccupati chissà quanti operai di quella linea...

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Re: Invito agli atei

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carletto3 ha scritto: 3 mar 2021, 23:40 Io da pessimo ateo ho tanti dubbi sempre e sempre mi dibatto nell'antica questione.
Da essere umano vorrei credere nella divinita'....ma da persona raziocinante proprio non posso....
Quando ancora non credevo, mi professavo un "ateo praticante".

Se poi qualcuno mi chiedeva delle delucidazioni al riguardo, rispondevo che non credevo in un Aldilà ma, essendo d'accordo in tutto con quanto detto da un predicatore orientale di nome Gesù, cercavo (il più possibile) di mettere in pratica quel 'programma'. E poi aggiungevo: "Quel poco o tanto che faccio, lo faccio tutto in modo disinteressato, senza aspettarmi nulla in cambio. Semmai ci fosse qualcosa oltre la morte, a ben vedere dovrei meritarmi un bonus per il mio agire in modo del tutto spassionato e disinteressato".

Il guaio, e lo ho capito solo dopo, è che da soli non sia arriva proprio da nessuna parte. O meglio, si può cominciare bene ma, dopo poco, tutti i nostri buoni propositi lasciano presto spazio ai nostri comodi e ai nostri tornaconti.



In questo, non poteva usare nessuna metafora più efficace della vite e del tralcio: solo se stiamo completamente avviluppati a Lui, e alle sue Parole, possiamo distinguere, nei piccoli e nei grandi bivi che la vita ci pone davanti, da che parte andare.

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Holubice ha scritto: 6 mar 2021, 21:54
carletto3 ha scritto: 3 mar 2021, 23:40 Io da pessimo ateo ho tanti dubbi sempre e sempre mi dibatto nell'antica questione.
Da essere umano vorrei credere nella divinita'....ma da persona raziocinante proprio non posso....
Quando ancora non credevo, mi professavo un "ateo praticante".

Se poi qualcuno mi chiedeva delle delucidazioni al riguardo, rispondevo che non credevo in un Aldilà ma, essendo d'accordo in tutto con quanto detto da un predicatore orientale di nome Gesù, cercavo (il più possibile) di mettere in pratica quel 'programma'. E poi aggiungevo: "Quel poco o tanto che faccio, lo faccio tutto in modo disinteressato, senza aspettarmi nulla in cambio. Semmai ci fosse qualcosa oltre la morte, a ben vedere dovrei meritarmi un bonus per il mio agire in modo del tutto spassionato e disinteressato".

Il guaio, e lo ho capito solo dopo, è che da soli non sia arriva proprio da nessuna parte. O meglio, si può cominciare bene ma, dopo poco, tutti i nostri buoni propositi lasciano presto spazio ai nostri comodi e ai nostri tornaconti.



In questo, non poteva usare nessuna metafora più efficace della vite e del tralcio: solo se stiamo completamente avviluppati a Lui, e alle sue Parole, possiamo distinguere, nei piccoli e nei grandi bivi che la vita ci pone davanti, da che parte andare.

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Sai Holubice, spesso nella mia vita sono arrivate soluzioni assolutamente inaspettate e non previste.

Leggere il tuo commento è stato per certi versi come vivere uno di quei momenti.

Non mi chiedere il perchè o il percome. prima lo debbo interiorizzare, poi razionalizzare, poi forse interpretarlo.

Per ora, per sommi capi, l'idea che nebuleggia nella mente è una vaga impressione, l'impressione che l'umanità non sia altro che un unico oganismo vivente, in cui ognuno di noi vi partecipa come singola cellula.
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Holubice ha scritto: 6 mar 2021, 21:28 Per costruire l'aggeggio qui sopra, si sono dovuti mettere insieme dei (bravissimi) esperti di elettronica, di meccanica e di informatica.
Il mio discorso verte sull'esigenza di non chiudere il proprio mondo unicamente nella disciplina che si desidera studiare. Sarebbe un errore gravissimo.
Nell'esempio che citi, pur essendo un'opera realizzata collegialmente, se i vari esperti di elettronica, meccanica e informatica ignorassero completamente l'operato, le esigenze, le necessità degli altri, non arriverebbero mai da nessuna parte.
Bene, quindi, approfondire il proprio settore e specializzarsi al meglio, senza peraltro mai dimenticare il resto perché appunto la conoscenza non è settoriale. Viene "spezzettata" in tanti micro-settori per praticità, per approfondirli, tuttavia è fondamentale ricordarsi sempre che essi non costituiscono il tutto, ma solo una parte dell'insieme.
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Shamash ha scritto: 6 mar 2021, 23:57 Il mio discorso verte sull'esigenza di non chiudere il proprio mondo unicamente nella disciplina che si desidera studiare. Sarebbe un errore gravissimo.
Nell'esempio che citi, pur essendo un'opera realizzata collegialmente, se i vari esperti di elettronica, meccanica e informatica ignorassero completamente l'operato, le esigenze, le necessità degli altri, non arriverebbero mai da nessuna parte.
Bene, quindi, approfondire il proprio settore e specializzarsi al meglio, senza peraltro mai dimenticare il resto perché appunto la conoscenza non è settoriale. Viene "spezzettata" in tanti micro-settori per praticità, per approfondirli, tuttavia è fondamentale ricordarsi sempre che essi non costituiscono il tutto, ma solo una parte dell'insieme.
Ed infatti, recentemente, è nata una nuova figura tecnica, l'esperto in...

Meccatronica



"... La meccatronica è la disciplina che a sua volta studia il modo di far interagire tre sottodiscipline – la meccanica, l'elettronica e l'informatica – al fine di automatizzare i sistemi di produzione, semplificando e sostituendo il lavoro umano. È una scienza ingegneristica, con corsi di laurea in ingegneria meccatronica offerti in talune università italiane e nel mondo, connubio tra ingegneria meccanica, ingegneria elettronica e ingegneria informatica con specializzazioni nel ramo della robotica, elettronica, computer, telecomunicazioni, sistemi, controlli, e produzione.[1][2] Originariamente il nome stesso nasceva solo dall'unione dei termini meccanica e elettronica, solo successivamente venne aggiunta l'informatica nella definizione, e altre successive. Come la tecnologia avanza nel tempo, nascono nuove discipline tecniche che si adattano a ambiti specifici..." (CONTINUA NEL LINK)


... sono professionisti fortemente richiesti, perché per addivenire ad un 'androide'/'robot', devi per forza sporcarti le mani in tutte e tre le branche ingegneristiche. In nessuna delle tre potrai diventare un massimo esperto, ovvero non sarai mai un ingegnere elettronico capace di costruire da zero un impianto hi-fi con un output sublime, ma ti limiterai solo a saper usare bene i componenti già pronti all'uso in commercio (transistor, condensatori, resistenze, motorini passo passo, etc), nella meccanica non potrai costruire una centrale atomica, ma soltanto addentrarti bene nel funzionamento degli impianti ad aria compressa, o oleodinamici. Idem nell'informatica: potrai solo conoscere bene come programmare il piccolo microcontrollore che, ieri sera, ha fatto fare a modino il 'Ciclo Colorati' alla tua sgargiante lavatrice Hotpoint Ariston. Ma, credimi, sarà già un bel prendere...

___________________________

Detto questo, da perfetto Dottor Divago quale sono, io ti confesso che le persone con cui sono sempre andato più d'accordo, quelli con cui ho sempre avuto più affinità, sono sempre stati quei tecnici iperspecializzati, bravissimi nel loro settore, ma con una grandissima passione per la letteratura. Gente che, come me, se fosse nata un po' meglio, se avesse potuto sedere su una rassicurante rendita di, che so..., una quindicina tra case e appartamenti di famiglia e/o un centinaio di ettari di terreno, sia fabbricabile, sia no, beh, forse avrebbe dedicato il suo tempo a studi più stimolanti e più elevati.



Purtroppo, caro Shamarah, a me sarebbe piaciuto tanto prendere una Laura in Filosofie Orientali (nota come ti scodello sempre al momento giusto il buon Confucio...), ma sin da piccino era bene presente in me il monito del buon Ovidio:

Primum manducare, deinde philosophari


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Ovidio ha scritto: 6 mar 2021, 22:32 Sai Holubice, spesso nella mia vita sono arrivate soluzioni assolutamente inaspettate e non previste.
Leggere il tuo commento è stato per certi versi come vivere uno di quei momenti.
Non mi chiedere il perchè o il percome. prima lo debbo interiorizzare, poi razionalizzare, poi forse interpretarlo.
Per ora, per sommi capi, l'idea che nebuleggia nella mente è una vaga impressione, l'impressione che l'umanità non sia altro che un unico organismo vivente, in cui ognuno di noi vi partecipa come singola cellula.
E questo mi fa enormemente piacere...

Tu mi/ci hai confessato di soffrire, di tanto in tanto, di depressione. E' una cosa che capita molto spesso a chi, come dire, è dotato di un grosso comprendonio. Molti dicono che sia il prezzo da pagare per raggiungere certe vette.



Io, invece, penso che la tua sia una vera e propria benedizione, perché c'è sempre un lavacro, c'è una catarsi, c'è sempre una prova da superare se si vuole essere ammessi dentro quel "novero" (1). Beati i poveri in spirito... ricordatele sempre quelle parole. Il tuo andare (spesso) allo sprofondo, a ben vedere, potrebbe essere la fortuna più grande che hai avuto nella vita... Quella che, come ti accennavo giorni fa, non ha fatto di te uno dei tantissimi scienziati che non credono in niente, ovvero il gruppo che, nel tuo settore, sono la stragrande maggioranza.
__________________

Quanto al fatto che l'umanità sia un uno che faccia parte del tutto, quello che dici mi far ricordare quello che, già gli Antichi Romani, avevano notato:

"Dentro ogni uomo c'è un intero universo"



... e questo, anche ad un occhio scettico e distaccato, è un fatto che ha davvero dello straordinario. E' un po' una 'Teoria delle Stringhe' che trova una sua immediata realizzazione pratica. A ben vedere, tutte le nostre testoline sono già ora miliardi di universi che si intersecano l'uno dentro l'altro...

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1) Dal mio Testo Sacro di Riferimento
Spoiler:
Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. [2]Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:

[3]«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
[4]Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
[5]Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
[6]Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
[7]Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
[8]Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
[9]Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
[10]Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.

[11]Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. [12]Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.
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Re: Invito agli atei

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carletto3 ha scritto: 5 mar 2021, 10:25 Ebbene Heyoka....sì! Basterebbe!
Hai mai sentito parlare di un certo ingegnere di nome Nikola Tesla che dimostro' come usando un flusso di elettroni come unico polo ,e la crosta terrestre come altro polo poteva far funzionare un motore o accendere una lampadina?La sua idea ,validissima,era di poter usare la crosta terrestre come enorme polo ,sfruttando l'elettromagnetismo della Terra,per illuminare intere citta'...Purtroppo scompave e con lui tutte le sue documentazioni scritte e conservate in 80 grossi bauli che sparirono....Uno dei grandi misteri della meta' del secolo...
IL guaio per noii è che la sua teoria si è dimostrata (veramente dimostrata praticamente) realizzabile e fatta funzionare praticamente...pensa ....energia gratis a volonta'.
---:)
MODALITA' DOTTOR DIVAGO 'ON':

Carletto,
Quando ne hai il destro, potresti aprire un thread nella sezione Scienza e Tecnologia e spigarci quanto c'è di vero in notizie come questa?

Tra grafene e sodio, il futuro delle super batterie



"... Avere energia elettrica da fonti non inquinanti e senza utilizzare combustibili fossili è oggi alla portata di tutti. Ma il problema resta l’immagazzinamento di questa energia per l’utilizzo quotidiano. Le ultime soluzioni per la sostenibilità
L'ultima, in ordine di tempo, è una batteria che si ricarica in cinque minuti, il tempo di un pieno di benzina. Potrebbe essere la svolta tanto attesa per le auto elettriche, ad esempio, la cui autonomia non ha ancora raggiunto i livelli ottimali per viaggi medio-lunghi. La tecnologia è israeliana, prodotta dalla StoreDot, ma la realizzazione finale è cinese. Non utilizza, se non in parte, il litio, ma strati sovrapposti di nanomateriali e composti organici e, come corollario, ha che i componenti usati non sono infiammabili. Il problema è che questa batteria, su cui si sta lavorando con un finanziamento di oltre 130 milioni di dollari, non ha ancora un "caricatore" in grado di fornire la potenza necessaria ad effettuare la carica entro, appunto, i 5 minuti. Il limite finora raggiunto è di fornire un'autonomia di cento miglia con una normale ricarica effettuata dalle colonnine attualmente esistenti. Altro problema è il calore prodotto durante la ricarica e l'indice di degrado che la batteria può subire facendo appunto cicli continui di carica e scarica..." (CONTINUA NEL LINK)



Te lo chiedo perché questo argomento mi interessa tantissimo. Ed ho capito che di queste cose ti intendi...


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Re: Invito agli atei

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Cazzo ragazzi, ma durante la notte non dormite?
Guardate che il sonno e i sogni sono più impirtanti del sapere come funzionano i protoni e il litio.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
(Proverbio dei Sioux)
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Re: Invito agli atei

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E comunque, vale sempre il solito discorso...

"Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; [8]perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto"

Scettici o credenti, ora che è finalmente tornata la Primavera, meravigliosa come sempre e che (giustamente) se ne infischia delle nostre quisquilie e pinzillacchere, prendete una sedia di plastica ed andatevi a rileggere, soli, soletti, qualche passo di quel libretto che (fino a poco tempo fa) era il libro più stampato al mondo...





_____________________

P.S.
Ora non lo è più. Da tempo è stato soppiantato dal Depliant annuale Ikea. Ed infatti è li che vanno un po' tutte le famiglie la domenica mattina, piuttosto che 'sprecare' 30 minuti in chiesa. E' un segno dei tempi. Toro Seduto, invece, non va nemmeno lì perché, da quel perfetto eretico e |ara@u/o che è, si è fatta una religione tutta sua, amante dell'aria aperta, e delle camere d'aria antiforatura...


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Re: Invito agli atei

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heyoka ha scritto: 7 mar 2021, 7:16 Cazzo ragazzi, ma durante la notte non dormite?
Guardate che il sonno e i sogni sono più impirtanti del sapere come funzionano i protoni e il litio.
Io sono un signore di mezza età e, ad una certa ora, mi alzo per pisciare. E poi non riesco più a dormire. E se non riesco più a dormire, ne approfitto per rompervi i cabazizi...


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Re: Invito agli atei

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Io invece ne ho approfittato x fare un sogno ambientato in un paesino sul confine Sloveno. Naturalmente sempre a cavallo della mia bici.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
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Re: Invito agli atei

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Holubice ha scritto: 7 mar 2021, 6:13 Detto questo, da perfetto Dottor Divago quale sono, io ti confesso che le persone con cui sono sempre andato più d'accordo, quelli con cui ho sempre avuto più affinità, sono sempre stati quei tecnici iperspecializzati, bravissimi nel loro settore, ma con una grandissima passione per la letteratura. Gente che, come me, se fosse nata un po' meglio, se avesse potuto sedere su una rassicurante rendita di, che so..., una quindicina tra case e appartamenti di famiglia e/o un centinaio di ettari di terreno, sia fabbricabile, sia no, beh, forse avrebbe dedicato il suo tempo a studi più stimolanti e più elevati.

Purtroppo, caro Shamarah, a me sarebbe piaciuto tanto prendere una Laura in Filosofie Orientali (nota come ti scodello sempre al momento giusto il buon Confucio...), ma sin da piccino era bene presente in me il monito del buon Ovidio:

Primum manducare, deinde philosophari
Certo, concordo, anche perché appunto ampliare i propri orizzonti è qualcosa di straordinario e utilissimo.
La vita porta a fare delle scelte, troppo spesso per necessità, tuttavia nulla ti impedisce, per tutta la tua esistenza, di approfondire, studiare, indagare, leggere e addentrarti nei meandri della conoscenza. Solo chi crede di sapere tutto, in realtà non sa nulla. Socrate è sempre attuale... Smiling
Hai citato studi tecnico-scientifici, dove questa frammentazione dello studio si osserva maggiormente, mentre sarebbe opportuno spezzare ancora una volta (sono di parte, lo so, ma son soddisfazioni :grin: ) una lancia a favore delle discipline umanistiche che pur essendo parimenti settoriali, da sempre addestrano gli adepti ad un approccio multidisciplinare. Come già espresso altrove in passato, è stata particolarmente deleteria la spaccatura all'epoca di Cartesio che poi, successivamente, ha portato all'eccessiva frammentazione del sapere.
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Shamash ha scritto: 7 mar 2021, 8:51 ....
Hai citato studi tecnico-scientifici, dove questa frammentazione dello studio si osserva maggiormente, mentre sarebbe opportuno spezzare ancora una volta (sono di parte, lo so, ma son soddisfazioni :grin: ) una lancia a favore delle discipline umanistiche che pur essendo parimenti settoriali, da sempre addestrano gli adepti ad un approccio multidisciplinare. Come già espresso altrove in passato, è stata particolarmente deleteria la spaccatura all'epoca di Cartesio che poi, successivamente, ha portato all'eccessiva frammentazione del sapere.
Figlio caro....



... riconosci la cartina di questo Paese...? In Israele la metà della popolazione ha in tasca una laurea in ingegneria. Forse più della metà. Il loro territorio insiste in una landa desolata, desertica, circondata da nemici, senza un ca$$o di niente nel suo sottosuolo. Ciononostante è il Paese che sforna il più alto numero di brevetti, start-up, apparecchiature militari d'avanguardia venduti a peso d'oro in tutto il mondo, e tanto altro ancora. Da ultimo, sono riusciti in un anno a fare 5/6 raccolti di pompelmi e aranci da un deserto.

Il tutto, senza approcci multidisciplinari... Primum missilis, deinde philosofari....

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Re: Invito agli atei

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Holubice ha scritto: 7 mar 2021, 9:30 Figlio caro....

Il tutto, senza approcci multidisciplinari...
Nipotino caro... :grin:
Sei andato a verificare il curriculum di ognuno?
Ciò a cui mi riferisco non è, in primis, al percorso accademico di ognuno, bensì all'approccio mentale. Questo fa la differenza!
Uno può essere un ingegnere meccanico, bravissimo nel suo campo, che però non guarda un millimetro fuori da esso. Un altro, invece, con lo stesso titolo di studio, si interessa anche di varie altre discipline per comprendere meglio il mondo che lo circonda, ampliare le sue vedute e quindi essere una persona migliore, con una cultura più ampia. Chi dei due lavorerà meglio, sarà più utile per sé e per i progetti che seguirà? ;)

La differenza a cui alludevo fra discipline umanistiche e tecnico-scientifiche è che chi segue un percorso accademico delle prime sarà generalmente addestrato a tale approccio multidisciplinare, gli altri (sempre generalmente) meno.
Negli ultimi anni, però, le cose stanno (fortunatamente) cambiando. Bye
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Shamash ha scritto: 7 mar 2021, 10:09 ...
Sei andato a verificare il curriculum di ognuno?
Ciò a cui mi riferisco non è, in primis, al percorso accademico di ognuno, bensì all'approccio mentale. Questo fa la differenza!
Uno può essere un ingegnere meccanico, bravissimo nel suo campo, che però non guarda un millimetro fuori da esso. Un altro, invece, con lo stesso titolo di studio, si interessa anche di varie altre discipline per comprendere meglio il mondo che lo circonda, ampliare le sue vedute e quindi essere una persona migliore, con una cultura più ampia. Chi dei due lavorerà meglio, sarà più utile per sé e per i progetti che seguirà? ...
MODALITA' DOTTOR DIVAGO (ANCORA) ON:


Daie e daie, te lo ho ritrovato...

Il piccolo Israele è un gigante nella ricerca scientifica

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"... Negli ultimi 45 anni, Israele ha conseguito un totale di 10 premi Nobel: un grande risultato per un paese di soli 7.8 milioni di abitanti. Quattro sono stati assegnati nel campo della chimica, due per l’economia, uno per la letteratura e tre per la pace, tra cui quello di Peres.
Ma non è solo questione di premi Nobel. Israele è il paese che conta il maggior numero di ingegneri pro capite, ed è secondo solo agli Stati Uniti per il numero di società quotate al Nasdaq (l’indice dei titoli tecnologici della borsa americana). Tutti i grandi nomi della tecnologia – da Intel, a Google, a Microsoft – hanno importanti centri di ricerca e sviluppo in Israele, dove si contano 500 nuove start-up ogni anno.
Tre dei quattro Nobel per la chimica israeliani, compreso Shechtman, si sono laureati al Technion, la prestigiosa università tecnologica di Haifa (città portuale del nord di Israele) che ha sfornato il 70% degli ingegneri del paese e l’80% dei dirigenti delle compagnie quotate nel Nasdaq. Il quarto Nobel israeliano per la chimica, assegnato nel 2009, proviene dal Weizmann Institute of Science di rechovot, presso Tel Aviv: uno dei principali istituti di ricerca del paese, vincitore per due volte del Turing Award, altrimenti noto come il Premio Nobel per il calcolo informatico. Altri ricercatori del Weizmann si sono guadagnati i prestigiosi premi Wolf per la medicina.
Parte del successo di Israele nell’accademia come nell’high-tech sta negli scienziati e ricercatori locali che “fanno di più con meno”, come dice Saul Singer, autore nel 2009 del bestseller “Start-up Nation: The Story of Israel’s Economic Miracle” (Una nazione start-up: storia del miracolo economico israeliano). “Se guardate i 25 principali farmaci sviluppati nell’ultima decina d’anni, sette di essi sono stati in parte sviluppati al Weizmann: non c’è un’altra istituzione al mondo che possa dire lo stesso” dice Singer, sottolineando che la stessa Harvard ne ha sviluppati soltanto due, e con un budget molto maggiore..." (CONTINUA NEL LINK)

_____________________________

Per concludere, dalla mie esperienze posso dire che una persona che ha una grande competenza tecnico scientifica ha spesso anche una grande formazione umanistica e una grande cultura in senso lato. Mentre non è vero mai il contrario: una persona che ha solo una grande cultura umanistica non ha mai una grande competenza tecnico scientifica.

Le ricadute si vedono un po' dappertutto. In Israele gli ultra ottantenni a rischio Covid non dovevano prenotare un bel niente: gli arrivava direttamente un codice sul cellulare con su scritto anche il giorno e l'ora in cui andare a vaccinarsi. Non ti faccio il paragone con come (non) ha funzionato l'app Immuni solo per carità di Patria... Né voglio fare insinuazioni su che competenze vantassero gli (alti) funzionari della nostra Repubblica Bananifera che hanno gestito la cosa.

Come (e perchè) funziona la campagna vaccinale in Israele





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