#come pensa un fisico#

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Holubice
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Re: #come pensa un fisico#

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Ovidio ha scritto: 23 feb 2021, 21:34
A me sembra un'idea geniale che mi ha dato da pensare, ma ci arriverò quando parlerò dell'energia.
Sì,
Ma prima facciamo luce sulla luce...

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ciarli
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Re: #come pensa un fisico#

Messaggio da leggere da ciarli »

ci sono due tipi di pensatori: i naturalisti o i fisici e gl'idealisti o i santi!
i primi si rapresentano nel mondo come angeli ma in verita sono diavoli e fanno bucchi neri anche su i piu semplici dei problemi. loro non pensano veramente ma si aiutano dalla luce libera intorno e dalle forme delle cose innutili.
i secondi si rapresentano nel alto mondo con dio e con le societa dei santi e nel mondo umano con delle nature ascetiche perche loro non lo possono accettare la gioia che viene dal sesso e dal cibo ma solo il piacere puro.
i fisici o i guerrafondai, i creatori del chaos o del niente pensano che energia esiste e cioe non e qui gia come qualcosa normale come l'acqua ma no nella sua forma pura. e per questo motivo hanno creati mille strade, mille americhe e mille citta del inganno che finiscono in niente o nel era del sasso e dell polvere da sparo.
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Re: #come pensa un fisico#

Messaggio da leggere da Holubice »

ciarli ha scritto: 1 mar 2021, 12:58 ci sono due tipi di pensatori: i naturalisti o i fisici e gl'idealisti o i santi!
i primi si rapresentano nel mondo come angeli ma in verita sono diavoli e fanno bucchi neri anche su i piu semplici dei problemi. loro non pensano veramente ma si aiutano dalla luce libera intorno e dalle forme delle cose innutili.
i secondi si rapresentano nel alto mondo con dio e con le societa dei santi e nel mondo umano con delle nature ascetiche perche loro non lo possono accettare la gioia che viene dal sesso e dal cibo ma solo il piacere puro.
i fisici o i guerrafondai, i creatori del chaos o del niente pensano che energia esiste e cioe non e qui gia come qualcosa normale come l'acqua ma no nella sua forma pura. e per questo motivo hanno creati mille strade, mille americhe e mille citta del inganno che finiscono in niente o nel era del sasso e dell polvere da sparo.
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Ovidio
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Re: #come pensa un fisico#

Messaggio da leggere da Ovidio »

Riprendo il discorso da dove interrotto.

Con Newton si stabilisce cosa si intenda per legge naturale in fisica.

Una legge naturale è una equazione matematica in cui l'osservabile (l'incognita da determinare) e le azioni (informazioni note) sono espresse come funzioni spazio-temporali correlate tra loro tramite costanti (pure note).

Risolvere l'equazione vuol dire ricavare il comportamento nello spazio e nel tempo dell'osservabile.

Questa soluzione verrà espressa in modo generale, ma soluzioni particolari saranno note solo se si conoscono anche le condizioni iniziali.

Ad esempio, nel caso della gravità tra due corpi, l'azione è la forza espressa come funzione della distanza tra i due corpi. Le costanti sono le masse dei corpi e la costante gravitaziale (costante di Newton). L'osservabile è l'accellerazione nello spazio e nel tempo dei corpi. La legge fisica, che esprime la legge naturale della gravitazione, lega forza, accellerazione e costanti in un'equazione la cui soluzione fornisce l'accellerazione dei corpi nello spazio e nel tempo.

In seguito, con altre equazioni matematiche, note le posizioni e le velocità iniziali dei due corpi (condizioni iniziali), e, grazie alla soluzione dell'equazione, nota anche l'accelerazione nello spazio e nel tempo, si potrà dedurre la posizione e la velocità dei due corpi negli istanti che precedono o seguono gli istanti delle condizioni iniziali.

È così sarà noto tutto (forza, costanti, posizione, velocità), ..., tutto tranne la cosa essenziale, la gravità.

La domanda "perchè esiste la gravità" continua e continuerà a persistere.

Una domanda comune a tutte le nostre conoscenze scientifiche.

Una domanda che certo ha una risposta, ma una risposta che risiede fuori del nostro campo cognitivo. Un campo per noi irraggiungibile, ma che deve esistere se esiste il mondo!

Un campo oltre i nostri confini, un campo complementare a quello a noi accessibile.

Accesibile solo a quella che con heyoka chiamiamo "la grande energia pensante" (GEP).

Un'entità che comunica con noi attraverso il linguaggio della logica, della fisca, dell'osservazione, della coscienza.
Tenere sempre a mente la „regola d‘oro“
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Re: #come pensa un fisico#

Messaggio da leggere da Ginger »

Ovidio ha scritto: 16 gen 2021, 19:52
nerorosso ha scritto: 16 gen 2021, 16:21 Piuttosto interessante, anche se la fisica è al di fuori delle mie conoscenze.
E' però materia sicuramente affascinante, e ne possiamo sicuramente parlare.
Una cosa mi incuriosisce, il fatto che tu dici
come pensa un fisico, o meglio, come penso io in qualità di fisico.
.

Intendi dire che questa è la tua idea in merito al tuo campo di conoscenza, e che altri tuoi colleghi la pensano in maniera magari diametralmente opposta, o altro?

PS
Ho un'altra domanda e visto che sei un fisico te la faccio. In un romanzo di fantascienza trovai anni fa che uno dei personaggi stava cercando un'equazione che rivedesse il "principio di causalità", cosa che gli avrebbe permesso di rivedere completamente certe leggi dell'universo e addirittura oltrepassare la velocità della luce.

Che diavolo è il "principio di causalità"?
Nerorosso, grazie per il tuo interessamento. Provo a proseguire, cercando di rispondere anche a Holubice e sperando che mi prenda sul serio.

No, dico cose che qualunque fisico potrebbe sottoscrivere. Certo, molti fisici sono credenti, molti atei, comunque quello che fin'ora ho detto è che il fisico è sicuro sulle sue osservazioni, ma che queste osservazioni non possono fornirgli un'immagine sicura di quello che è la realtà.

Per quanto riguarda la tua domanda, attualmente la velocità della luce è una velocità limite, in teoria impossibile da raggiungere, perché richiederebbe fornire una energia di intensità infinita. Nel vero senso della parola: tanto più ti avvicini alla velocità della luce tanto maggiore energia devi fornire per aumentarla, e al suo limite la quantità da dare è infinita, in senso puramente matematico, cioè che non esiste un numero che la possa esprimere o una sorgente di energia che la possa fornire.

Una delle più note teorie fisiche, la teoria di relatività di Einstein, ha trovato numerose conferme.

La teoria postula che si misurano tempi, lunghezze e masse diverse a seconda delle velocità dei sistemi di riferimento in cui queste grandezze si misurano.

Per dirla nero su bianco, gli orologi, anche quelli atomici, non meccanici, rallentano o accellerano e gli strumenti per misurare lunghezze si allungano o si accorciano a seconda della velocità del sistema in cui si trovano. Questo oggi è dimostrato a tutti i livelli.

La teoria predice l'esistena dei buchi neri (Einstein l'aveva pensato, ma non ci aveva creduto). Oggi la loro esistenza è dimostrata!

Bene questa teoria si basa su due ipotesi:
1. la velocità della luce è costante in tutti i sistemi di riferimento. In pratica qualunque sia la nostra velocità, la velocità della luce rispetto a noi è sempre la stessa.
2. Le leggi dell'universo sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento. In pratlca, le leggi di natura sono universali.

Sono due cose riconosciute attualmente da tutti i fisici, due ipotesi, anzi una ipotesi (le leggi dell'universo) ed una osservazione (la velocità della luce costante qualunque sia la nostra velocità) in base alle quali Einstein ha potuto dedurre la teoria. Nota bene, solo con elaborazioni matematiche, senza avvalersi di ulteriori osservazioni!

E questo ci porta a domande senza risposte!

La teoria di relatività ristretta o anche generale postula che la velocità della luce sia identica in tutti i sistemi di riferimento. Ora lmmagina di osservare un aereo da un treno. La velocità dell'aereo in fisica classica, e nella nostra percezione di tutti i giorni, è pari alla velocità dell'aereo misurata da terra meno quella del treno misurata da terra. Se la velocità del treno aumenta, la velocità dell'aereo diminuisce rispetto al treno. Alla fine il treno raggiunge l'aereo. Ma se l'aereo viaggiasse alla velocità della luce, non solo non riusciresti mai a raggiungerlo, ma qualunque fosse la velocltà del treno, la velocità dell'aereo misurata dal treno resta costante.

È come se tu accelleri, e l'aereo, di conseguenza, accellera. Ma non può accellerare, perché va già alla velocità massima postulata in fisica.

E allora? Risposta del fisico: non accellera, è che il tuo metro ed il tuo orologio con cui fai le misure cambia.

Ma non li vedo cambiare. Va bene, forse non cambiano, ma è il tuo spazio-tempo in cui ti muovi che allora cambia!

Girala come vuoi, matematicamente lo descrivi senza problema, ma nessuno riesce a spiegarti in realtà come avviene la cosa.

Puoi raggiungere la velocità della luce? Risposta del fisico: no. Eppure le radiazioni elettromagdnetiche, i segnali radio o tv che riceviamo prima della loro emissione non esistevano. Poi sono stati emessi e viaggiano alla velocità della luce. Come, perchè è possibile? La fisica non dà risposte, o meglio, dà pseudorisposte. Non gli chiedere cosa sognifica, chiedigli solo cosa misura e cosa prevede di misurare.

In ultimo. Attualmente la fisica non contempla velocità superiori a quella della luce. Vi sono tentativi per formulare teorie che la prevedono, ma sono ancora pure speculazioni. Non credo vi siano pubblicazioni scientifiche al riguardo, ma non sono in grado di controllarlo.

Poi rispondo a Holubice!
So che questa è una vecchia discussione...ma io sono entrata da poco in questo forum...quindi perdonami se rimetto in ballo argomenti forse già affrontati...ma davvero...questi sono argomenti a cui penso tantissimo...ho fatto un altro tipo di studi (con gioia e interesse e se tornassi indietro li rifarei), però uno dei più grandi rimpianti della mia vita è di non aver approfondito lo studio della fisica al liceo.

I primi anni ero appassionatissima...ricordo che quando la prof. spiegava mi guardavo intorno e la realtà che percepivo in modo così stabile e scontato mi si sgretolava, mi mandava proprio in tilt la questione della materia...delle onde...cioè noi non sappiamo niente di certo...a parte le nostre percezioni e gli schemi matematici che cerchiamo per esprimere le relazioni entro cui ci si presentano...e più chiedevo più la prof. sfatava le mie certezze...e pensavo "Oh porca vacca!"
Facevo mille domande e ero curiosissima e la cosa era meravigliosa...purtroppo poi cambiammo prof. un'insegnante imbecille che non amava le domande che facevo perché erano da stupidi ed erano "inutili" e fuori luogo e perché a scuola si deve svolgere il programma e che non si deve confondere la fisica con la filosofia e la metafisica che erano questioni superflue e inutil. .Alla fine litigai col prof. E mollai la fisica...avevo voti alti nelle altre materie è potevo permettermelo...Alla fine ho studiato filosofia.
Però ora mi pento amaramente di non aver più studiato la fisica per uno stupido conflitto col prof....perché è veramente una disciplina meravigliosa e veramente , a mio avviso, per se "metafisica"...perché è la sola che davvero mostra come la "realta" non sia una cosa semplice da definire anzi sia un concetto problematico...ogni definizione di una legge, la stessa sussistenza della materia di cui sono fatte le cose...di cui siamo fatti noi.. è, in ultima analisi un'ipotesi che si può accettare come vera fino a che l'esperienza non fa emergere nuove situazioni che...a colpo d'occhio...non è facile ricondurre a quell'unità delle "leggi" di cui parli.
Un'impressione che ho è che le stesse idee di tempo, spazio, materia esprimono i nostri (umani) modi di percepire le cose e che non sono cose reali (cioè oggettive indipendentemrntevda noi) essi stessi. A volte ho l'impressione che l'unità del reale...la stabilità delle relazioni fondamentali che reggono il reale...siano piuttosto una caratteristica del nostro spirito, intelletto, mente...chiamalo come vuoi perché è una X...un'ipotesi...ma, da fisico tu ritieni che sia più sensato ipotizzare che la realtà esista in quanto tale...o che sia una sorta di funzione tipo f(x)?
Scusa se scrivo in modo confuso...spero però che si evinca il senso della domanda...è chiaro che non puoi darmi una risposta assoluta...ma fondendo il tuo lato di fisico e quello di persona per quale delle due ipotesi propenderesti?
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Re: #come pensa un fisico#

Messaggio da leggere da carletto3 »

Ginger ha scritto: 2 apr 2021, 10:49
Ovidio ha scritto: 16 gen 2021, 19:52
nerorosso ha scritto: 16 gen 2021, 16:21 Piuttosto interessante, anche se la fisica è al di fuori delle mie conoscenze.
E' però materia sicuramente affascinante, e ne possiamo sicuramente parlare.
Una cosa mi incuriosisce, il fatto che tu dici

.

Intendi dire che questa è la tua idea in merito al tuo campo di conoscenza, e che altri tuoi colleghi la pensano in maniera magari diametralmente opposta, o altro?

PS
Ho un'altra domanda e visto che sei un fisico te la faccio. In un romanzo di fantascienza trovai anni fa che uno dei personaggi stava cercando un'equazione che rivedesse il "principio di causalità", cosa che gli avrebbe permesso di rivedere completamente certe leggi dell'universo e addirittura oltrepassare la velocità della luce.

Che diavolo è il "principio di causalità"?
Nerorosso, grazie per il tuo interessamento. Provo a proseguire, cercando di rispondere anche a Holubice e sperando che mi prenda sul serio.

No, dico cose che qualunque fisico potrebbe sottoscrivere. Certo, molti fisici sono credenti, molti atei, comunque quello che fin'ora ho detto è che il fisico è sicuro sulle sue osservazioni, ma che queste osservazioni non possono fornirgli un'immagine sicura di quello che è la realtà.

Per quanto riguarda la tua domanda, attualmente la velocità della luce è una velocità limite, in teoria impossibile da raggiungere, perché richiederebbe fornire una energia di intensità infinita. Nel vero senso della parola: tanto più ti avvicini alla velocità della luce tanto maggiore energia devi fornire per aumentarla, e al suo limite la quantità da dare è infinita, in senso puramente matematico, cioè che non esiste un numero che la possa esprimere o una sorgente di energia che la possa fornire.

Una delle più note teorie fisiche, la teoria di relatività di Einstein, ha trovato numerose conferme.

La teoria postula che si misurano tempi, lunghezze e masse diverse a seconda delle velocità dei sistemi di riferimento in cui queste grandezze si misurano.

Per dirla nero su bianco, gli orologi, anche quelli atomici, non meccanici, rallentano o accellerano e gli strumenti per misurare lunghezze si allungano o si accorciano a seconda della velocità del sistema in cui si trovano. Questo oggi è dimostrato a tutti i livelli.

La teoria predice l'esistena dei buchi neri (Einstein l'aveva pensato, ma non ci aveva creduto). Oggi la loro esistenza è dimostrata!

Bene questa teoria si basa su due ipotesi:
1. la velocità della luce è costante in tutti i sistemi di riferimento. In pratica qualunque sia la nostra velocità, la velocità della luce rispetto a noi è sempre la stessa.
2. Le leggi dell'universo sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento. In pratlca, le leggi di natura sono universali.

Sono due cose riconosciute attualmente da tutti i fisici, due ipotesi, anzi una ipotesi (le leggi dell'universo) ed una osservazione (la velocità della luce costante qualunque sia la nostra velocità) in base alle quali Einstein ha potuto dedurre la teoria. Nota bene, solo con elaborazioni matematiche, senza avvalersi di ulteriori osservazioni!

E questo ci porta a domande senza risposte!

La teoria di relatività ristretta o anche generale postula che la velocità della luce sia identica in tutti i sistemi di riferimento. Ora lmmagina di osservare un aereo da un treno. La velocità dell'aereo in fisica classica, e nella nostra percezione di tutti i giorni, è pari alla velocità dell'aereo misurata da terra meno quella del treno misurata da terra. Se la velocità del treno aumenta, la velocità dell'aereo diminuisce rispetto al treno. Alla fine il treno raggiunge l'aereo. Ma se l'aereo viaggiasse alla velocità della luce, non solo non riusciresti mai a raggiungerlo, ma qualunque fosse la velocltà del treno, la velocità dell'aereo misurata dal treno resta costante.

È come se tu accelleri, e l'aereo, di conseguenza, accellera. Ma non può accellerare, perché va già alla velocità massima postulata in fisica.

E allora? Risposta del fisico: non accellera, è che il tuo metro ed il tuo orologio con cui fai le misure cambia.

Ma non li vedo cambiare. Va bene, forse non cambiano, ma è il tuo spazio-tempo in cui ti muovi che allora cambia!

Girala come vuoi, matematicamente lo descrivi senza problema, ma nessuno riesce a spiegarti in realtà come avviene la cosa.

Puoi raggiungere la velocità della luce? Risposta del fisico: no. Eppure le radiazioni elettromagdnetiche, i segnali radio o tv che riceviamo prima della loro emissione non esistevano. Poi sono stati emessi e viaggiano alla velocità della luce. Come, perchè è possibile? La fisica non dà risposte, o meglio, dà pseudorisposte. Non gli chiedere cosa sognifica, chiedigli solo cosa misura e cosa prevede di misurare.

In ultimo. Attualmente la fisica non contempla velocità superiori a quella della luce. Vi sono tentativi per formulare teorie che la prevedono, ma sono ancora pure speculazioni. Non credo vi siano pubblicazioni scientifiche al riguardo, ma non sono in grado di controllarlo.

Poi rispondo a Holubice!
So che questa è una vecchia discussione...ma io sono entrata da poco in questo forum...quindi perdonami se rimetto in ballo argomenti forse già affrontati...ma davvero...questi sono argomenti a cui penso tantissimo...ho fatto un altro tipo di studi (con gioia e interesse e se tornassi indietro li rifarei), però uno dei più grandi rimpianti della mia vita è di non aver approfondito lo studio della fisica al liceo.

I primi anni ero appassionatissima...ricordo che quando la prof. spiegava mi guardavo intorno e la realtà che percepivo in modo così stabile e scontato mi si sgretolava, mi mandava proprio in tilt la questione della materia...delle onde...cioè noi non sappiamo niente di certo...a parte le nostre percezioni e gli schemi matematici che cerchiamo per esprimere le relazioni entro cui ci si presentano...e più chiedevo più la prof. sfatava le mie certezze...e pensavo "Oh porca vacca!"
Facevo mille domande e ero curiosissima e la cosa era meravigliosa...purtroppo poi cambiammo prof. un'insegnante imbecille che non amava le domande che facevo perché erano da stupidi ed erano "inutili" e fuori luogo e perché a scuola si deve svolgere il programma e che non si deve confondere la fisica con la filosofia e la metafisica che erano questioni superflue e inutil. .Alla fine litigai col prof. E mollai la fisica...avevo voti alti nelle altre materie è potevo permettermelo...Alla fine ho studiato filosofia.
Però ora mi pento amaramente di non aver più studiato la fisica per uno stupido conflitto col prof....perché è veramente una disciplina meravigliosa e veramente , a mio avviso, per se "metafisica"...perché è la sola che davvero mostra come la "realta" non sia una cosa semplice da definire anzi sia un concetto problematico...ogni definizione di una legge, la stessa sussistenza della materia di cui sono fatte le cose...di cui siamo fatti noi.. è, in ultima analisi un'ipotesi che si può accettare come vera fino a che l'esperienza non fa emergere nuove situazioni che...a colpo d'occhio...non è facile ricondurre a quell'unità delle "leggi" di cui parli.
Un'impressione che ho è che le stesse idee di tempo, spazio, materia esprimono i nostri (umani) modi di percepire le cose e che non sono cose reali (cioè oggettive indipendentemrntevda noi) essi stessi. A volte ho l'impressione che l'unità del reale...la stabilità delle relazioni fondamentali che reggono il reale...siano piuttosto una caratteristica del nostro spirito, intelletto, mente...chiamalo come vuoi perché è una X...un'ipotesi...ma, da fisico tu ritieni che sia più sensato ipotizzare che la realtà esista in quanto tale...o che sia una sorta di funzione tipo f(x)?
Scusa se scrivo in modo confuso...spero però che si evinca il senso della domanda...è chiaro che non puoi darmi una risposta assoluta...ma fondendo il tuo lato di fisico e quello di persona per quale delle due ipotesi propenderesti?
Non vorrei intromettermi ma con una domanda del genere e con un'argomentazione simile me lo scateni l'Ovidio...e non ne uscirete piu'....
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Re: #come pensa un fisico#

Messaggio da leggere da Ginger »

carletto3 ha scritto: 2 apr 2021, 11:05
Ginger ha scritto: 2 apr 2021, 10:49
Ovidio ha scritto: 16 gen 2021, 19:52
Nerorosso, grazie per il tuo interessamento. Provo a proseguire, cercando di rispondere anche a Holubice e sperando che mi prenda sul serio.

No, dico cose che qualunque fisico potrebbe sottoscrivere. Certo, molti fisici sono credenti, molti atei, comunque quello che fin'ora ho detto è che il fisico è sicuro sulle sue osservazioni, ma che queste osservazioni non possono fornirgli un'immagine sicura di quello che è la realtà.

Per quanto riguarda la tua domanda, attualmente la velocità della luce è una velocità limite, in teoria impossibile da raggiungere, perché richiederebbe fornire una energia di intensità infinita. Nel vero senso della parola: tanto più ti avvicini alla velocità della luce tanto maggiore energia devi fornire per aumentarla, e al suo limite la quantità da dare è infinita, in senso puramente matematico, cioè che non esiste un numero che la possa esprimere o una sorgente di energia che la possa fornire.

Una delle più note teorie fisiche, la teoria di relatività di Einstein, ha trovato numerose conferme.

La teoria postula che si misurano tempi, lunghezze e masse diverse a seconda delle velocità dei sistemi di riferimento in cui queste grandezze si misurano.

Per dirla nero su bianco, gli orologi, anche quelli atomici, non meccanici, rallentano o accellerano e gli strumenti per misurare lunghezze si allungano o si accorciano a seconda della velocità del sistema in cui si trovano. Questo oggi è dimostrato a tutti i livelli.

La teoria predice l'esistena dei buchi neri (Einstein l'aveva pensato, ma non ci aveva creduto). Oggi la loro esistenza è dimostrata!

Bene questa teoria si basa su due ipotesi:
1. la velocità della luce è costante in tutti i sistemi di riferimento. In pratica qualunque sia la nostra velocità, la velocità della luce rispetto a noi è sempre la stessa.
2. Le leggi dell'universo sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento. In pratlca, le leggi di natura sono universali.

Sono due cose riconosciute attualmente da tutti i fisici, due ipotesi, anzi una ipotesi (le leggi dell'universo) ed una osservazione (la velocità della luce costante qualunque sia la nostra velocità) in base alle quali Einstein ha potuto dedurre la teoria. Nota bene, solo con elaborazioni matematiche, senza avvalersi di ulteriori osservazioni!

E questo ci porta a domande senza risposte!

La teoria di relatività ristretta o anche generale postula che la velocità della luce sia identica in tutti i sistemi di riferimento. Ora lmmagina di osservare un aereo da un treno. La velocità dell'aereo in fisica classica, e nella nostra percezione di tutti i giorni, è pari alla velocità dell'aereo misurata da terra meno quella del treno misurata da terra. Se la velocità del treno aumenta, la velocità dell'aereo diminuisce rispetto al treno. Alla fine il treno raggiunge l'aereo. Ma se l'aereo viaggiasse alla velocità della luce, non solo non riusciresti mai a raggiungerlo, ma qualunque fosse la velocltà del treno, la velocità dell'aereo misurata dal treno resta costante.

È come se tu accelleri, e l'aereo, di conseguenza, accellera. Ma non può accellerare, perché va già alla velocità massima postulata in fisica.

E allora? Risposta del fisico: non accellera, è che il tuo metro ed il tuo orologio con cui fai le misure cambia.

Ma non li vedo cambiare. Va bene, forse non cambiano, ma è il tuo spazio-tempo in cui ti muovi che allora cambia!

Girala come vuoi, matematicamente lo descrivi senza problema, ma nessuno riesce a spiegarti in realtà come avviene la cosa.

Puoi raggiungere la velocità della luce? Risposta del fisico: no. Eppure le radiazioni elettromagdnetiche, i segnali radio o tv che riceviamo prima della loro emissione non esistevano. Poi sono stati emessi e viaggiano alla velocità della luce. Come, perchè è possibile? La fisica non dà risposte, o meglio, dà pseudorisposte. Non gli chiedere cosa sognifica, chiedigli solo cosa misura e cosa prevede di misurare.

In ultimo. Attualmente la fisica non contempla velocità superiori a quella della luce. Vi sono tentativi per formulare teorie che la prevedono, ma sono ancora pure speculazioni. Non credo vi siano pubblicazioni scientifiche al riguardo, ma non sono in grado di controllarlo.

Poi rispondo a Holubice!
So che questa è una vecchia discussione...ma io sono entrata da poco in questo forum...quindi perdonami se rimetto in ballo argomenti forse già affrontati...ma davvero...questi sono argomenti a cui penso tantissimo...ho fatto un altro tipo di studi (con gioia e interesse e se tornassi indietro li rifarei), però uno dei più grandi rimpianti della mia vita è di non aver approfondito lo studio della fisica al liceo.

I primi anni ero appassionatissima...ricordo che quando la prof. spiegava mi guardavo intorno e la realtà che percepivo in modo così stabile e scontato mi si sgretolava, mi mandava proprio in tilt la questione della materia...delle onde...cioè noi non sappiamo niente di certo...a parte le nostre percezioni e gli schemi matematici che cerchiamo per esprimere le relazioni entro cui ci si presentano...e più chiedevo più la prof. sfatava le mie certezze...e pensavo "Oh porca vacca!"
Facevo mille domande e ero curiosissima e la cosa era meravigliosa...purtroppo poi cambiammo prof. un'insegnante imbecille che non amava le domande che facevo perché erano da stupidi ed erano "inutili" e fuori luogo e perché a scuola si deve svolgere il programma e che non si deve confondere la fisica con la filosofia e la metafisica che erano questioni superflue e inutil. .Alla fine litigai col prof. E mollai la fisica...avevo voti alti nelle altre materie è potevo permettermelo...Alla fine ho studiato filosofia.
Però ora mi pento amaramente di non aver più studiato la fisica per uno stupido conflitto col prof....perché è veramente una disciplina meravigliosa e veramente , a mio avviso, per se "metafisica"...perché è la sola che davvero mostra come la "realta" non sia una cosa semplice da definire anzi sia un concetto problematico...ogni definizione di una legge, la stessa sussistenza della materia di cui sono fatte le cose...di cui siamo fatti noi.. è, in ultima analisi un'ipotesi che si può accettare come vera fino a che l'esperienza non fa emergere nuove situazioni che...a colpo d'occhio...non è facile ricondurre a quell'unità delle "leggi" di cui parli.
Un'impressione che ho è che le stesse idee di tempo, spazio, materia esprimono i nostri (umani) modi di percepire le cose e che non sono cose reali (cioè oggettive indipendentemrntevda noi) essi stessi. A volte ho l'impressione che l'unità del reale...la stabilità delle relazioni fondamentali che reggono il reale...siano piuttosto una caratteristica del nostro spirito, intelletto, mente...chiamalo come vuoi perché è una X...un'ipotesi...ma, da fisico tu ritieni che sia più sensato ipotizzare che la realtà esista in quanto tale...o che sia una sorta di funzione tipo f(x)?
Scusa se scrivo in modo confuso...spero però che si evinca il senso della domanda...è chiaro che non puoi darmi una risposta assoluta...ma fondendo il tuo lato di fisico e quello di persona per quale delle due ipotesi propenderesti?
Non vorrei intromettermi ma con una domanda del genere e con un'argomentazione simile me lo scateni l'Ovidio...e non ne uscirete piu'....
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Grazie della dritta...ma per me va benissimo...cosa c'è di più bello del meravigliarsi dell'"esisteza della realtà" e discutere di questa cosa straordinaria? E la fisica è una delle discipline che più trascina verso questo profondo stupore...Io sono ignorante in materia...purtroppo...e quando tocco simili argomenti le persone che conosco, nel migliore dei casi mi sollecitano ad occuparmi di cose serie...ma nonostante la mia età la natura della realtà resta per me un meraviglioso mistero che non riesco a mettere da parte...non penso mica di poterlo svelare...ma già il fatto di poter condividere la meraviglia di fronte alla semplice esistenza delle cose...senza essere considerata una mezza matta...mi basta.
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Re: #come pensa un fisico#

Messaggio da leggere da heyoka »

Ginger sei la Benvenuta, in questo Forum autonomo aperto da Ovidio il Fisico con il contributo di un povero ed ignorante heyoka.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
(Proverbio dei Sioux)
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Re: #come pensa un fisico#

Messaggio da leggere da carletto3 »

heyoka ha scritto: 2 apr 2021, 14:28 Ginger sei la Benvenuta, in questo Forum autonomo aperto da Ovidio il Fisico con il contributo di un povero ed ignorante heyoka.
Se non la pianti vengo lì e ti vaccino...rigorosamente con Astra Zeneca.Certo che gongolare con questo "povero e ignorante" Heyoka ti piace vero?
Ti darei la bici che è sotto la paglia nel fienile del mi' nonno...una Bianchi con i freni a bacchetta del peso di trenta chili'...e poi 50 kilometri .
Mannaggia a te!
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Re: #come pensa un fisico#

Messaggio da leggere da heyoka »

50 km, solo?
Certo che dovrei avere qualcuno in appoggio x il trasporto dei bagagli.
E andrei pure a pernottare nei fienili, occasionalmente.
Anche in quello del nonnino e magari assaggiare il suo famoso vinello, per capire se è veramente eccezionale come si dice.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
(Proverbio dei Sioux)
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Ovidio
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Re: #come pensa un fisico#

Messaggio da leggere da Ovidio »

Ginger ha scritto: 2 apr 2021, 10:49 A volte ho l'impressione che l'unità del reale...la stabilità delle relazioni fondamentali che reggono il reale...siano piuttosto una caratteristica del nostro spirito, intelletto, mente...chiamalo come vuoi perché è una X...un'ipotesi...ma, da fisico tu ritieni che sia più sensato ipotizzare che la realtà esista in quanto tale...o che sia una sorta di funzione tipo f(x)?
Scusa se scrivo in modo confuso...spero però che si evinca il senso della domanda...è chiaro che non puoi darmi una risposta assoluta...ma fondendo il tuo lato di fisico e quello di persona per quale delle due ipotesi propenderesti?
Ciao Ginger.

Il problema è che la fisica descrive quello che sperimentiamo con equazioni matematiche che da fine novecento in poi nessuno è in grado di spiegarle in modo comprensibile.

Feynmann ha interpretato l'evoluzione quantistica di un sistema come l'evolversi contemporaneo del sistema in tutti i modi possibili in cui potrebbe evolversi.

Ammettiamo che sei a Roma e stai iniziando un viaggio.

Puoi andare a Miano, a Bari, o in qualunque altro posto.

Bene, secondo Feynmann tu vai contemporaneamente in tutti i posti possobili dove puoi andare, e se poi uno ti incontra a Bari, questo incontro fa collassare tutti i tuoi viaggi in un unico, e rende "reale" il mondo in cui tu sei andata a Bari.

Ma gli altri mondi persistono, in parallelo!

È quello che risulta dalla toria quantistica come interpretata da Fyenman per spiegare il fatto che un elettrone passa per una fessura in modo diverso a seonda se vicino alla fessura ve ne siano altre o no.

L'elettrone sa se vi sono fessure, e quante, perché fa contemporanemente tutti i percorsi possibili nello spazio. E il ragionamento matematico di Feynmann è ineccepibile dal punto di vista matematico, ed anche per il momento l'unico per spiegare perchè l'elettrone sa quanta fessure vi sono. Ma è una interpretazione puramente matematica, esprimibile in parole, al di fuori della nostra attuale logica.

Vite parallele del sistema che si coagulano in quell'unica che viene osservata da un singolo esterno osservatore, tenendo presente che l'osservatore è pure parte di molteplici vite parallele.

Nessun fisico è stato in grado di confutare questo modo di interpretare la realtà.

Non credo che si possa dimostrare che quello che percepiamo sia veramente reale e non frutto del nostro pensiero.

Forse il modo migliore per sapere la verità è quello del suicidio, ma solo pochi fano questo passo, e non per brama di conoscenza.

Ma perchè suicidarsi? Basta aspettare, o la risposta verrà da sola, o la domanda perderà di senso.

Per cui per il momento, giochiamo!

P. S. Un'altra possibilità è che stiamo osservando la realtà dal punto di vista sbagliato. Un pò come quando Tolomeo osservava il sole da un punto di vista errato, corretto poi da Copernico.
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carletto3
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Re: #come pensa un fisico#

Messaggio da leggere da carletto3 »

Ovidio ha scritto: 2 apr 2021, 23:27
Ginger ha scritto: 2 apr 2021, 10:49 A volte ho l'impressione che l'unità del reale...la stabilità delle relazioni fondamentali che reggono il reale...siano piuttosto una caratteristica del nostro spirito, intelletto, mente...chiamalo come vuoi perché è una X...un'ipotesi...ma, da fisico tu ritieni che sia più sensato ipotizzare che la realtà esista in quanto tale...o che sia una sorta di funzione tipo f(x)?
Scusa se scrivo in modo confuso...spero però che si evinca il senso della domanda...è chiaro che non puoi darmi una risposta assoluta...ma fondendo il tuo lato di fisico e quello di persona per quale delle due ipotesi propenderesti?
Ciao Ginger.

Il problema è che la fisica descrive quello che sperimentiamo con equazioni matematiche che da fine novecento in poi nessuno è in grado di spiegarle in modo comprensibile.

Feynmann ha interpretato l'evoluzione quantistica di un sistema come l'evolversi contemporaneo del sistema in tutti i modi possibili in cui potrebbe evolversi.

Ammettiamo che sei a Roma e stai iniziando un viaggio.

Puoi andare a Miano, a Bari, o in qualunque altro posto.

Bene, secondo Feynmann tu vai contemporaneamente in tutti i posti possobili dove puoi andare, e se poi uno ti incontra a Bari, questo incontro fa collassare tutti i tuoi viaggi in un unico, e rende "reale" il mondo in cui tu sei andata a Bari.

Ma gli altri mondi persistono, in parallelo!

È quello che risulta dalla toria quantistica come interpretata da Fyenman per spiegare il fatto che un elettrone passa per una fessura in modo diverso a seonda se vicino alla fessura ve ne siano altre o no.

L'elettrone sa se vi sono fessure, e quante, perché fa contemporanemente tutti i percorsi possibili nello spazio. E il ragionamento matematico di Feynmann è ineccepibile dal punto di vista matematico, ed anche per il momento l'unico per spiegare perchè l'elettrone sa quanta fessure vi sono. Ma è una interpretazione puramente matematica, esprimibile in parole, al di fuori della nostra attuale logica.

Vite parallele del sistema che si coagulano in quell'unica che viene osservata da un singolo esterno osservatore, tenendo presente che l'osservatore è pure parte di molteplici vite parallele.

Nessun fisico è stato in grado di confutare questo modo di interpretare la realtà.

Non credo che si possa dimostrare che quello che percepiamo sia veramente reale e non frutto del nostro pensiero.

Forse il modo migliore per sapere la verità è quello del suicidio, ma solo pochi fano questo passo, e non per brama di conoscenza.

Ma perchè suicidarsi? Basta aspettare, o la risposta verrà da sola, o la domanda perderà di senso.

Per cui per il momento, giochiamo!

P. S. Un'altra possibilità è che stiamo osservando la realtà dal punto di vista sbagliato. Un pò come quando Tolomeo osservava il sole da un punto di vista errato, corretto poi da Copernico.
Ovidio...sappi che ti odio.....
Pensavo di avere le idee ,poche ma chiare,...sei riuscito a distruggere anche le mie poche certezze...
Ma come dice sempre mio nonno :senza la filosofia e la scienza il Mondo va avanti lo stesso...ma perche' verro' in Metafisica?Penso che in me scorra una vena di masochismo latente.
Gia' c'è Heyoka che mi manda ai matti ora anche te....vi odio ferocemente tutti e due...ma lui lo reggo gli smitizzo tutto e passo oltre....un calumet di buon tabacco nella tenda e si va avanti.
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La realta' è solo un'allucinazione dovuta a carenza di alcol (...un saggio)
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Re: #come pensa un fisico#

Messaggio da leggere da Holubice »

Ovidio ha scritto: 19 mar 2021, 12:35 ...
In seguito, con altre equazioni matematiche, note le posizioni e le velocità iniziali dei due corpi (condizioni iniziali), e, grazie alla soluzione dell'equazione, nota anche l'accelerazione nello spazio e nel tempo, si potrà dedurre la posizione e la velocità dei due corpi negli istanti che precedono o seguono gli istanti delle condizioni iniziali.
È così sarà noto tutto (forza, costanti, posizione, velocità), ..., tutto tranne la cosa essenziale, la gravità.
La domanda "perchè esiste la gravità" continua e continuerà a persistere.
Una domanda comune a tutte le nostre conoscenze scientifiche.
Una domanda che certo ha una risposta, ma una risposta che risiede fuori del nostro campo cognitivo. Un campo per noi irraggiungibile, ma che deve esistere se esiste il mondo!...
Non so se avete fatto mai questi esperimenti...



... sulla conservazione della quantità di moto. Al di là della curiosità che suscita in tutti il vedere questi 'buffi' effetti della fisica, la cosa da rimarcare è, per l'appunto, il fatto che la fisica riesce a descrivere (e a predire) perfettamente il comportamento di un certo fenomeno con delle formule matematiche....



... ma quello che spesso nessuno nota è il fatto che nessuno sappia spiegare il perché accadano queste cose...

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Re: #come pensa un fisico#

Messaggio da leggere da carletto3 »

Holubice ha scritto: 3 apr 2021, 19:00
Ovidio ha scritto: 19 mar 2021, 12:35 ...
In seguito, con altre equazioni matematiche, note le posizioni e le velocità iniziali dei due corpi (condizioni iniziali), e, grazie alla soluzione dell'equazione, nota anche l'accelerazione nello spazio e nel tempo, si potrà dedurre la posizione e la velocità dei due corpi negli istanti che precedono o seguono gli istanti delle condizioni iniziali.
È così sarà noto tutto (forza, costanti, posizione, velocità), ..., tutto tranne la cosa essenziale, la gravità.
La domanda "perchè esiste la gravità" continua e continuerà a persistere.
Una domanda comune a tutte le nostre conoscenze scientifiche.
Una domanda che certo ha una risposta, ma una risposta che risiede fuori del nostro campo cognitivo. Un campo per noi irraggiungibile, ma che deve esistere se esiste il mondo!...
Non so se avete fatto mai questi esperimenti...



... sulla conservazione della quantità di moto. Al di là della curiosità che suscita in tutti il vedere questi 'buffi' effetti della fisica, la cosa da rimarcare è, per l'appunto, il fatto che la fisica riesce a descrivere (e a predire) perfettamente il comportamento di un certo fenomeno con delle formule matematiche....



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Ecco....mancavi te.....
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Re: #come pensa un fisico#

Messaggio da leggere da Ovidio »

carletto3 ha scritto: 3 apr 2021, 21:23
Holubice ha scritto: 3 apr 2021, 19:00
Ovidio ha scritto: 19 mar 2021, 12:35 ...
In seguito, con altre equazioni matematiche, note le posizioni e le velocità iniziali dei due corpi (condizioni iniziali), e, grazie alla soluzione dell'equazione, nota anche l'accelerazione nello spazio e nel tempo, si potrà dedurre la posizione e la velocità dei due corpi negli istanti che precedono o seguono gli istanti delle condizioni iniziali.
È così sarà noto tutto (forza, costanti, posizione, velocità), ..., tutto tranne la cosa essenziale, la gravità.
La domanda "perchè esiste la gravità" continua e continuerà a persistere.
Una domanda comune a tutte le nostre conoscenze scientifiche.
Una domanda che certo ha una risposta, ma una risposta che risiede fuori del nostro campo cognitivo. Un campo per noi irraggiungibile, ma che deve esistere se esiste il mondo!...
Non so se avete fatto mai questi esperimenti...



... sulla conservazione della quantità di moto. Al di là della curiosità che suscita in tutti il vedere questi 'buffi' effetti della fisica, la cosa da rimarcare è, per l'appunto, il fatto che la fisica riesce a descrivere (e a predire) perfettamente il comportamento di un certo fenomeno con delle formule matematiche....



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Ecco....mancavi te.....
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Ma Ë sostanzialmente vero. La scienza dà risposte limitate, fattene una ragione!
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