Draghi "Perché usiamo tutte queste parole inglesi?"

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Shamash
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Draghi "Perché usiamo tutte queste parole inglesi?"

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Nel discorso odierno, il premier Draghi si è lasciato andare con una battuta, dicendo: "perché usiamo tutte queste parole inglesi?"

In realtà non è una mera battuta, ma una triste realtà.
La lingua italiana vanta un patrimonio linguistico assai vasto e variegato, sotto molti aspetti ben più ricco di quello inglese.
Perché dunque inserire ovunque termini stranieri? Per farsi vedere più fighi? Agli occhi di chi?

Un mio professore di letteratura, una volta, disse: "l'utilizzo di termini stranieri è ben accetto solo nell'ipotesi in cui non vi sia un corrispettivo nella lingua italiana. Viceversa, perché usarli? Ciò non dimostra di sapere lingue straniere, bensì di essere ignoranti circa la propria lingua madre".

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Ovidio
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Re: Draghi "Perché usiamo tutte queste parole inglesi?"

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Shamash ha scritto: 12 mar 2021, 21:39 Nel discorso odierno, il premier Draghi si è lasciato andare con una battuta, dicendo: "perché usiamo tutte queste parole inglesi?"

In realtà non è una mera battuta, ma una triste realtà.
La lingua italiana vanta un patrimonio linguistico assai vasto e variegato, sotto molti aspetti ben più ricco di quello inglese.
Perché dunque inserire ovunque termini stranieri? Per farsi vedere più fighi? Agli occhi di chi?

Un mio professore di letteratura, una volta, disse: "l'utilizzo di termini stranieri è ben accetto solo nell'ipotesi in cui non vi sia un corrispettivo nella lingua italiana. Viceversa, perché usarli? Ciò non dimostra di sapere lingue straniere, bensì di essere ignoranti circa la propria lingua madre".

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Re: Draghi "Perché usiamo tutte queste parole inglesi?"

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Ovidio ha scritto: 13 mar 2021, 11:56
Shamash ha scritto: 12 mar 2021, 21:39 Nel discorso odierno, il premier Draghi si è lasciato andare con una battuta, dicendo: "perché usiamo tutte queste parole inglesi?"

In realtà non è una mera battuta, ma una triste realtà.
La lingua italiana vanta un patrimonio linguistico assai vasto e variegato, sotto molti aspetti ben più ricco di quello inglese.
Perché dunque inserire ovunque termini stranieri? Per farsi vedere più fighi? Agli occhi di chi?

Un mio professore di letteratura, una volta, disse: "l'utilizzo di termini stranieri è ben accetto solo nell'ipotesi in cui non vi sia un corrispettivo nella lingua italiana. Viceversa, perché usarli? Ciò non dimostra di sapere lingue straniere, bensì di essere ignoranti circa la propria lingua madre".

Come dargli torto... :roll:
Speriamo in un cambiamento di passo!
Io non spererei. Draghi è l'incaricato del mondialismo per dare il colpo di grazia all'Italia, complice il "covid", qualunque cosa questo sia...
SLAVA ROSSIJA!!! 🇷🇺
Holubice
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Re: Draghi "Perché usiamo tutte queste parole inglesi?"

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Shamash ha scritto: 12 mar 2021, 21:39 Nel discorso odierno, il premier Draghi si è lasciato andare con una battuta, dicendo: "perché usiamo tutte queste parole inglesi?"
In realtà non è una mera battuta, ma una triste realtà.
La lingua italiana vanta un patrimonio linguistico assai vasto e variegato, sotto molti aspetti ben più ricco di quello inglese.
Perché dunque inserire ovunque termini stranieri? Per farsi vedere più fighi? Agli occhi di chi?
Un mio professore di letteratura, una volta, disse: "l'utilizzo di termini stranieri è ben accetto solo nell'ipotesi in cui non vi sia un corrispettivo nella lingua italiana. Viceversa, perché usarli? Ciò non dimostra di sapere lingue straniere, bensì di essere ignoranti circa la propria lingua madre".
Come dargli torto... :roll:
E, soprattutto, quando qualcosa ti/ci viene presentata con un termine inglese, molto spesso c'è sotto una grossa in€u/ata...

Prendi il famoso Jobs Act, la legge sul lavoro (che poteva benissimo essere chiamata in questo modo...) che gridava vendetta al Cielo (e ai discendenti di Curcio e Moretti): una legge che, da quando è andata in onda, ha relegato nel precariato più assoluto, nel vero e proprio caporalato dei pomodori con contratti mese per mese rinnovabili all'infinito, milioni di dipendenti privati che, già di loro, venivano da una situazione in cui (da sempre) si sono visti rosicchiare via dalle buste paga straordinari, rimborsi per spese sostenute, diarie non date, o date solo per metà di quanto spettante.



Ricordo di essere dovuto andare a lavorare in una azienda (partecipata pubblica) in cui dovevo interfacciarmi con una signora middle-manager (una gran bella donna, con qualche anno, ma un gran pezzo di £i@a) che mi parlava più con termini inglesi, che con quelli italiani (cut-over, skill, mission, proactive, etc...). Man mano che passavano i giorni, alle mie domande specifiche sul come fare questo, sul come fare quello, chi beccare in organico per farmi aiutare, mi rendevo conto che, in realtà, non capisse una beata mazza di cosa si stesse parlando. Ancora qualche giorno e (guarda caso un'altra donna...) mi rivelò che quel middel-manager/capetto niente altro era che la favorita dell'amministratore delegato, che una serie infinita di consulenti esterni, da anni, doveva svolgere il suo lavoro, per cui era del tutto impreparata, vantando un diploma da maestra d'asilo, per una posizione che avrebbe richiesto quanto meno una laurea in ingegneria (e conseguita a pieni voti).

Insomma, l'inglese oggigiorno (spesso) sostituisce il latinorum che l'Azzecca Garbugli scodellava al povero Renzo Tramaglino, al solo fine di non fargli capire niente...


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Salvo
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Re: Draghi "Perché usiamo tutte queste parole inglesi?"

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Peraltro la parola Job(s) è sbagliata, perché nelle parole composte della lingua inglese la prima delle parole componenti -in questo caso job- va sempre al singolare: infatti chi è di madrelingua inglese dice job act e non jobs act (anche se la legge disciplina non un lavoro, ma una pluralità di lavori).
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Salvo
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Re: Draghi "Perché usiamo tutte queste parole inglesi?"

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Una delle costanti delle emigrazioni europee negli Usa è lo stravolgimento 'americanizzante', grafico e fonetico, dei nomi e cognomi. Ad esempio, il cognome del notissimo virologo statunitense Fauci è sicuramente il risultato di una resezione onomastica del cognome originario (La Fauci, tipico della Sicilia nordorientale). Il notissimo vaccino Pfizer (pronunciato all'inglese: Faizer) è sicuramente la storpiatura grafica e fonetica del cognome tedesco Pfitzer (pr. Fizzer).
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nerorosso
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Re: Draghi "Perché usiamo tutte queste parole inglesi?"

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Salvo ha scritto: 16 mar 2021, 16:31 Una delle costanti delle emigrazioni europee negli Usa è lo stravolgimento 'americanizzante', grafico e fonetico, dei nomi e cognomi. Ad esempio, il cognome del notissimo virologo statunitense Fauci è sicuramente il risultato di una resezione onomastica del cognome originario (La Fauci, tipico della Sicilia nordorientale). Il notissimo vaccino Pfizer (pronunciato all'inglese: Faizer) è sicuramente la storpiatura grafica e fonetica del cognome tedesco Pfitzer (pr. Fizzer).
Anche in Australia. In un libro dello scalatore ed esploratore Carlo Mauri, "Quando il rischio è vita", che lessi da ragazzino, nel capitolo dedicato all'Australia parlava di un italiano li emigrato, che cambiò il suo nome da "Claudio Bombonato" a "Klaus Bombojek"…

A distanza di almeno 40 anni mi è rimasta impressa sta cosa…
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