Il suo nome è Nomadelfia (dal greco, dove la fraternità e legge), fondata per opera di un prete, partendo da poche famiglie di braccianti, il progetto pian piano aumentò.
Rimasti all'interno della CCAR (benedetti da GP II in visita), sono molto particolari: i ragazzi non vanno nelle scuole pubbliche (elementari e medie insegnano gli stessi adulti, per i licei si appoggiano ai mancanti insegnanti esterni; i ragazzi poi sostengono gli esami da privatisti a fine ciclo scolastico), non esiste denaro, tutti devono fare qualunque tipo di lavoro richieda la comunità, le donne sono rigidamente divise dagli uomini.
Fa strano vero?
Mi viene in mente la sentenza di una corte americana tenuta a legiferare se gli Amish avessero il diritto di non inviare i propri figli alla scuola pubblica.
Questo diritto fu loro concesso, se pur con molti attriti interni; un giudice (in minoranza) affermò (vado a memoria): "questi ragazzi, se pur i genitori sono sicuri di essere nel giusto, non avranno le opportunità culturali e lavorative dei loro coetanei, dovrebbero essere loro chiamati a scegliere, ma come possono farlo se pensano che tutto il mondo è in mano ai demoni?".
In effetti diventa quasi una questione etica, a livello giuridico sono un'associazione di persone; a livello canonico sono incoraggiati a continuare su questa via dal vaticano e hanno una loro costituzione interna.
http://www.nomadelfia.it/
