il disastro inglese dopo la Brexit

Discussioni inerenti la politica internazionale
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RedWine
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il disastro inglese dopo la Brexit

Messaggio da leggere da RedWine »


chissà se qualcuno è capace di fare una revisione delle proprie convinzioni
e ammettere che le tv, i giornali, gli opinionisti, i politici del mainstream hanno detto e sostenuto sempre e solo delle cretinate?
e che avendo dato loro credito, hanno detto, sostenuto, difeso, quelle che alla prova dei fatti si sono rivelate solo stupidaggini?
"Non avrete nulla e sarete felici". e se non fossi felice? "non ti preoccupare, ti cureremo"
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Vento
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Re: il disastro inglese dopo la Brexit

Messaggio da leggere da Vento »

E' così, si vive infantilmente la politica come fede, faziosità, costi quel che costi. E' da quando è comparso il virus comunista nella politica dell'occidente: lotta continua sarà, fino alla cieca distruzione. Non si capisce la grandezza di un paese realmente democratico, che semplicemente si riprende la sua libertà. Qui non siamo in grado di capire queste cose, accecati dalle ideologie.
Mi chiedo ora il senso di quanto avvenuto, dal punto di vista geopolitico. La mia impressione è che gli inglesi abbiano reagito ad una certa oppressione di Bruxell, da una parte, ma anche che poi abbiano seguito il richiamo del sangue, unendosi alla anglosfera. Scelta solida e sicura, rispetto allo stare in una Europa che non si sa dove andrà a finire.
La GB così sembra rinunciare al controllo dell'Europa continentale, che ha sempre tenuto al guinzaglio impedendo egemonie, prima spagnole, poi francesi, poi tedesche, a costo di guerre mondiali. Ora siamo liberi dal suo controllo e possiamo seguire il nostro destino. Nostro per modo di dire, dato che l'Italia non ha voce in capitolo. Sarà inevitabilmente la Germania a doversi muovere, verso una egemonia, sperabilmente condivisa e possibilmente in convivenza pacifica con la Russia. Mi pare l'unica strada per liberarsi dalla asfissiante protezione americana, ma sarà dura e richiederà tempi lunghi e maturità da parte dei tedeschi.
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porterrockwell
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Re: il disastro inglese dopo la Brexit

Messaggio da leggere da porterrockwell »

Il vero disastro sono i continui articoli di stampa dettati dalla frustrazione . Ancora oggi davanti al fallimento vaccinaole della UE i nostri giornalisti del main stream si perdono ad informarci su Johnson:
- delle manovre della sua ultima fidanzata
- della ex amante ora in California che ci informa di Johnson che declamava sonetti di Shakespeare dopo il coito ( manco ruttasse !!)
- delle spese fatte per abbelire il palazzetto di Downing Street
- della Scozia che si vuole staccare per rimanere nella UE ( proprio un bell'affare !)

Non ce la fanno ad ammettere che la Gran Bretagna da sola sta benissimo ed ha reagito alla grande al Covid. E non parliamo poi dell'immondo casino che hanno sollevato sul vaccino Astrazeneca imponendo uno stop nd go imbecille alle vaccinazkoni!!
Scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne. Amos 5,24
Holubice
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Re: il disastro inglese dopo la Brexit

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porterrockwell ha scritto: 2 mag 2021, 19:55 ...
Non ce la fanno ad ammettere che la Gran Bretagna da sola sta benissimo ed ha reagito alla grande al Covid. E non parliamo poi dell'immondo casino che hanno sollevato sul vaccino Astrazeneca imponendo uno stop nd go imbecille alle vaccinazkoni!!
Magari mi sbaglio...

Ma io ho come l'impressione che il successo vaccinale inglese sia il frutto delle mancate consegne Astra Zeneca al resto del continente, e al resto del mondo. Non per altro, è una compagnia anglo svedese e, se non erro, ha gli stabilimenti di produzione quasi tutti in Gran Bretagna. Insomma, è stato un successo dettato dal caso (l'avere gli impianti nei propri confini) e l'averla messa nel di dietro a tutti i suoi vicini. Ma ci può stare che Astra Zeneca paghi cara questa politica, magari con l'estromissione da tutto il ricco mercato sanitario europeo.

Quanto ai benefici del post brexit, io aspetterei a fare bilanci: la zona di Londra è molto, molto preoccupata: se ne è andato il suo mercato di riferimento, la UE. Le sue assicurazioni, i suoi fondi di investimento piazzavano i loro prodotti nel resto del continente. Stanno cercando di riallacciare rapporti con l'India e tutto il resto del loro ex Impero, ma non si capisce per quale motivo questi Paesi debbano accordare un trattamento speciale ad una nazione tutto sommato piccola, e senza accesso al resto del continente.

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porterrockwell
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Re: il disastro inglese dopo la Brexit

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Holubice ha scritto: 7 mag 2021, 23:40
porterrockwell ha scritto: 2 mag 2021, 19:55 ...
Non ce la fanno ad ammettere che la Gran Bretagna da sola sta benissimo ed ha reagito alla grande al Covid. E non parliamo poi dell'immondo casino che hanno sollevato sul vaccino Astrazeneca imponendo uno stop nd go imbecille alle vaccinazkoni!!
Magari mi sbaglio...

Ma io ho come l'impressione che il successo vaccinale inglese sia il frutto delle mancate consegne Astra Zeneca al resto del continente, e al resto del mondo. Non per altro, è una compagnia anglo svedese e, se non erro, ha gli stabilimenti di produzione quasi tutti in Gran Bretagna. Insomma, è stato un successo dettato dal caso (l'avere gli impianti nei propri confini) e l'averla messa nel di dietro a tutti i suoi vicini. Ma ci può stare che Astra Zeneca paghi cara questa politica, magari con l'estromissione da tutto il ricco mercato sanitario europeo.

Quanto ai benefici del post brexit, io aspetterei a fare bilanci: la zona di Londra è molto, molto preoccupata: se ne è andato il suo mercato di riferimento, la UE. Le sue assicurazioni, i suoi fondi di investimento piazzavano i loro prodotti nel resto del continente. Stanno cercando di riallacciare rapporti con l'India e tutto il resto del loro ex Impero, ma non si capisce per quale motivo questi Paesi debbano accordare un trattamento speciale ad una nazione tutto sommato piccola, e senza accesso al resto del continente.

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Ecco io mi chiedo perchè nazioni come Germania e Francia che si danno tanta botta non siano riuscite a produrre un vaccino con le stesse tempistiche della Gran Bretagna finanziandone la ricerca come ha fatto Johnson ( e Trump anche se nessuno adesso lo ricorda). Ah l'India!! Intanto la UE non rinnova il contratto con astrazeneca che avrà modo di riversare la sua produzione in India. Poi ti ricordo che tre ministri del governo britannico sono indiani di origine. Qualcosa porterà senz'altro. Poi ti ricordo che il governo inglese ha una partnership con l'indiana Barthi per la realizzazione di una costellazione di satelliti web una parte dei quali già in orbita. Siamo noi italiano che dobbiamo preoccuparci, altro che i britannici !!!
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Holubice
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Re: il disastro inglese dopo la Brexit

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porterrockwell ha scritto: 10 mag 2021, 13:29
Ecco io mi chiedo perchè nazioni come Germania e Francia che si danno tanta botta non siano riuscite a produrre un vaccino con le stesse tempistiche della Gran Bretagna finanziandone la ricerca come ha fatto Johnson ( e Trump anche se nessuno adesso lo ricorda). Ah l'India!! Intanto la UE non rinnova il contratto con astrazeneca che avrà modo di riversare la sua produzione in India. Poi ti ricordo che tre ministri del governo britannico sono indiani di origine. Qualcosa porterà senz'altro. Poi ti ricordo che il governo inglese ha una partnership con l'indiana Barthi per la realizzazione di una costellazione di satelliti web una parte dei quali già in orbita. Siamo noi italiano che dobbiamo preoccuparci, altro che i britannici !!!
Io sono dell'avviso che queste partecipazioni economiche tra economie dell'ex primo mondo, con altre dell'ex terzo mondo, nel caso le ultime hanno costi del lavoro 10 o 15 volte più basse, si tramutano in una veloce osmosi di ricchezza ed occupazione in una sola direzione. Ormai hanno il nostro stesso livello tecnologico, per una questione di 'fisica', tutto è in discesa (per loro). Rinciccio questi scritti di un facile profeta (ancora) non ascoltato.
_______________________________________

Globalisti sì ma non troppo



"... Non ieri ma diciannove anni fa (nel 1993) scrivevo che la globalizzazione economica - non quella finanziaria, che è cosa diversa - mi pareva un errore per questa semplice ragione (in condensatissima sintesi): che a parità di tecnologia i Paesi a basso costo di lavoro avrebbero messo in disoccupazione i Paesi benestanti, perché la manifattura si sarebbe dovuta trasferire nei Paesi poveri e così, ripeto, i lavoratori dei Paesi benestanti sarebbero restati senza lavoro.
Ho fatto questo rilievo in parecchie altre occasioni, ma sempre parlando a dei sordi. Eppure l'argomento era semplice e ovvio. Oggi la abnorme disoccupazione dell'Occidente e il trasferimento della manodopera nei Paesi nei quali costa anche dieci volte meno è sotto gli occhi di tutti. Ma gli economisti non l'avevano previsto e ora fanno finta di nulla. La loro ricetta per l'Occidente è di diventare sempre più inventivo e all'avanguardia. Ma è un alibi che non tiene. Anche loro, come tutti, sanno che da gran tempo il Giappone e successivamente anche Cina e India sono tecnologicamente bravi quanto noi. Resta il fatto che ormai la frittata è fatta.
In questa frittata gli italiani sono tra i peggio messi. Noi siamo chiaramente in recessione. Per uscirne e risalire la china la parola d'ordine è: investire-crescere, investire-crescere. Tante grazie; ma i soldi dove sono?..." (CONTINUA NEL LINK)


Mi manca molto Giovanni Sartori. Una persona di una lucidità e di una ironia unica.


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porterrockwell
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Re: il disastro inglese dopo la Brexit

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Holubice ha scritto: 7 mag 2021, 23:40
porterrockwell ha scritto: 2 mag 2021, 19:55 ...
Non ce la fanno ad ammettere che la Gran Bretagna da sola sta benissimo ed ha reagito alla grande al Covid. E non parliamo poi dell'immondo casino che hanno sollevato sul vaccino Astrazeneca imponendo uno stop nd go imbecille alle vaccinazkoni!!
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Ma io ho come l'impressione che il successo vaccinale inglese sia il frutto delle mancate consegne Astra Zeneca al resto del continente, e al resto del mondo. Non per altro, è una compagnia anglo svedese e, se non erro, ha gli stabilimenti di produzione quasi tutti in Gran Bretagna. Insomma, è stato un successo dettato dal caso (l'avere gli impianti nei propri confini) e l'averla messa nel di dietro a tutti i suoi vicini. Ma ci può stare che Astra Zeneca paghi cara questa politica, magari con l'estromissione da tutto il ricco mercato sanitario europeo.

Quanto ai benefici del post brexit, io aspetterei a fare bilanci: la zona di Londra è molto, molto preoccupata: se ne è andato il suo mercato di riferimento, la UE. Le sue assicurazioni, i suoi fondi di investimento piazzavano i loro prodotti nel resto del continente. Stanno cercando di riallacciare rapporti con l'India e tutto il resto del loro ex Impero, ma non si capisce per quale motivo questi Paesi debbano accordare un trattamento speciale ad una nazione tutto sommato piccola, e senza accesso al resto del continente.

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Mi permetto di dissentire su una cosa. Non è "per caso" che la Gran Bretagna avesse gli stabilimenti farmaceutici sul proprio suolo, come non è per caso che il laboratorio che ha creato Astrazeneca fosse dell'università di Oxford immediatamente finanziato dal governo inglese all'inizio della pandemia quando questa non aveva ancora colpito la Gran Bretagna con lo stesso vigore del resto dell'Europa. L'estromissione di Astrazeneca dai mercati europei, se questi saranno così coglioni da rinunciare ad un vaccino che costa cinque volte meno di Pfizer, sarà compensata dal mercato mondiale, quello indiano compreso, che non vorrà/potrà svenarsi a comprare il Pfizer.
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Re: il disastro inglese dopo la Brexit

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Holubice ha scritto: 15 mag 2021, 13:30 Mi manca molto Giovanni Sartori. Una persona di una lucidità e di una ironia unica.
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Manca molto anche a me. Ho avuto la fortuna di averlo come insegnante, fino alla sua fuga negli USA nel 68. Da lui ho capito cosa è la democrazia, al di là della retorica.
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Holubice
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Re: il disastro inglese dopo la Brexit

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Ad ogni modo io sono convinto che che la Unione Europea debba fare una downgrade: ovvero dalla versione 2.0 deve tornare a quella 1.0...

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... la buona vecchia C.E.E. Ovvero una organizzazione che regolava i traffici economici e il libero mercato tra i suoi membri, ma lasciava all'iniziativa dei singoli Stati tutto il resto.

Non sono dell'idea che i nostri guai siano dovuti all'influenza maligna dell'Unione. Essi fondano le loro radice nei nostri atavici vizi: evadere impunemente quanti più tributi possibili, infarcire all'inverosimile la Pubblica Amministrazione di personale impreparato e clientelare: nell'ordine di milioni di soggetti.
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