porterrockwell ha scritto: ↑10 giu 2021, 13:21
Crossfire ha scritto: ↑10 giu 2021, 10:59
porterrockwell ha scritto: ↑10 giu 2021, 9:27
Mi pare che la lettura della risposta data da Cristo prescinda dalla traduzione possibile. Narra una parabola esplicativa ed il prossimo che indica è il solo samaritano
Pretendere di dare una risposta a prescindere dalla traduzione della lingua originale è un atto errato. Sarebbe come pretendere di tradurre un numero romano in uno arabo senza regole.
Il samaritano si fa prossimo dell'uomo in difficoltà (cosa che non fecero il sacerdote ed il levita nella medesima situazione), dando una mano, e di conseguenza si rende prossimo nel senso traducibile: avvicinarsi, trattare con chi è in difficoltà. Anche perché la risposta la da direttamente alla fine.
G: Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?
D: Chi ha avuto compassione di lui. (Compassione: atteggiamento comprensivo e soccorrevole verso uno stato penoso)
La scelta della figura del samaritano è molto semplice: erano osteggiati. Quindi far passare che è il samaritano a dare una mano e non un sacerdote o un levita è una provocazione ad una classe divenuta altezzosa e priva dei valori della carità. Forse è il caso di chiedersi cosa era il samaritano al tempo, e contestualizzare la parabola nel suo elemento storico. Oggi per noi il samaritano è il "buon samaritano", quindi buono per definizione. Ma è una lettura errata, data da una traduzione imprecisa e da una ignoranza storica di ciò che rappresentavano nel loro tempo.
Insomma, non fare il gesuita che ce n'è abbastanza. Che senso ha la domanda "Chi dei tre".. "? Sono "prossimo " da amare in egual misura tutti quei tre?
Non è questione di gesuita o meno, e nemmeno di teologia. Siamo alla comprensione del testo. Del testo della parabola da te citata.
G: Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo
(vicino, avvicinarsi) di colui che è incappato nei briganti?
(lo sfortunato a terra, quello che è nello stato penoso)
D: Chi ha avuto compassione di lui.
(Compassione: atteggiamento comprensivo e soccorrevole verso uno stato penoso)
Tu puoi amare ed essere prossimo a chi vuoi da uomo, ma se sei (sottolineo sei, non se vuoi apparire) cristiano tu dovresti farti prossimo di chi ha bisogno. Il tutto senza pubblicità aggiungo.
Seriamente, non capisco cosa si sia di difficile da capire. Magari difficile da accettare, ma questo è un problema che si pone solo il vero cristiano, e non colui che lo mette sugli scudi, perdonatemi il francesismo, ad cazzu du canem.