A mio avviso vi sono 5 gradi di reazione ad un'offesa che si ritenga ingiustamente subita: la vendetta, la rivincita, il passarci sopra, il perdono, il perdono cristiano. Al riguardo posso fare solo osservazioni
Ovidio ha scritto: ↑18 nov 2020, 15:52A mio avviso vi sono 5 gradi di reazione ad un'offesa che si ritenga ingiustamente subita: la vendetta, la rivincita, il passarci sopra, il perdono, il perdono cristiano. Al riguardo posso fare solo osservazioni
* La vendetta. La vendetta è una reazione superpropozionata al danno subito. La vendetta come punizione tale, da impedire ulteriori ingiustizie. Penso che non potrei mai prenderla in considerazione.
* La rivincita. La rivincita è una reazione propozionata al danno subito. È così per lo stato italiano: la rivincita (leggi prigione) come giusta punizione, come correttivo, non come punizione. Anche per questo in Italia non c'è pena di morte. Penso che potrei prenderla in considerazione.
* Il passarci sopra. Uno si deve difendere in corso disputa, ma una volta che la disputa ha un epilogo ... "chi ha avuto ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato ha dato ... ". Fare come niente fosse successo. Ma passarci sopra non vuol dire perdonare. Penso che potrei prenderla in considerazione.
* Il perdono. Questo implica che chi ha fatto il torto lo riconosca e se ne scusi. E che l'offeso, accettando le scuse, ripristini le stesse relazioni precedenti l'offesa. È un perdono, ma non il perdono cristiano, un perdono condizionato. Penso che potrei prenderla in considerazione.
* Il perdono cristiano. È quello che ci ha insegnato Gesù sulla croce. Il perdono incondizionato che recita "Slgnore, perdona loro perché non sanno quello che fanno". Gesù perdona, perchè chi agisce male non è colpevole, non sa. Se sapesse, non lo farebbe. Quindi ... lo capisce e lo perdona. Lo farei senz'altro con chi è incapace di intendere e volere, come non ucciderei mai un animale che ha aggredito, ferito, o addirittura ucciso. Ma ... lo farei con un assassino che non si pente? Probabilmente lo manderei in prigione e, come Gesù pregherei per lui. Lo fanno hanno fatto già molti genitori privati dei loro figli.
Ma c'è un punto che Rosanna ha messo in evidenza ... "da far tremar le vene e i polsi". Gesù ha perdonato incodizionamente, ma poi ... le difficoltà per chi ha offeso, difficoltà per dirla con eufemismo: la diaspora che dura da più di duemila anni.
A volte ti fai certe domande!
Eccone alcune delle mie.A volte ti fai certe domande!
Scusami Studente, ma questa CHICCA è frutto delle tue ricerche universitarie?
Ti do un consiglio basta fare copia della frase e chiedere a San Google di dirti di chi è ;)
Superquotone.Rosanna ha scritto: ↑20 nov 2020, 18:49 Ma secondo voi...chi soffre: colui che perdona o colui che che coltiva il rancore e si astiene dal compiere il primo passo?
L'amor proprio è cieco e suicida: preferisce la soddisfazione della vendetta al sollievo del perdono.
Ma è follia non perdonare...è come immagazzinare veleno nelle viscere...
Hai ragione al 100%. È un passo molto difficile, ma liberatorio. Il fatto è che il passo è molto, molto difficile. Quasi contro natura. Direi contro natura ... umana!Rosanna ha scritto: ↑20 nov 2020, 18:49 Ma secondo voi...chi soffre: colui che perdona o colui che che coltiva il rancore e si astiene dal compiere il primo passo?
L'amor proprio è cieco e suicida: preferisce la soddisfazione della vendetta al sollievo del perdono.
Ma è follia non perdonare...è come immagazzinare veleno nelle viscere...
Perdonare é un atto difficile, fortemente difficile per l'essere umano. Noi siamo abituati a reagire ad un azione, a contrastare un torto con la forza. Istintivamente siamo portati a rispondere alle aggressioni, e più forte é l'aggressione più forte é la reazione.Ovidio ha scritto: ↑20 nov 2020, 19:00Hai ragione al 100%. È un passo molto difficile, ma liberatorio. Il fatto è che il passo è molto, molto difficile. Quasi contro natura. Direi contro natura ... umana!Rosanna ha scritto: ↑20 nov 2020, 18:49 Ma secondo voi...chi soffre: colui che perdona o colui che che coltiva il rancore e si astiene dal compiere il primo passo?
L'amor proprio è cieco e suicida: preferisce la soddisfazione della vendetta al sollievo del perdono.
Ma è follia non perdonare...è come immagazzinare veleno nelle viscere...
Tutto giusto ci mancherebbe, Specie su quel brutto veleno che è la rabbia e peggio ancora il risentimento.Crossfire ha scritto: ↑20 nov 2020, 19:28Perdonare é un atto difficile, fortemente difficile per l'essere umano. Noi siamo abituati a reagire ad un azione, a contrastare un torto con la forza. Istintivamente siamo portati a rispondere alle aggressioni, e più forte é l'aggressione più forte é la reazione.Ovidio ha scritto: ↑20 nov 2020, 19:00Hai ragione al 100%. È un passo molto difficile, ma liberatorio. Il fatto è che il passo è molto, molto difficile. Quasi contro natura. Direi contro natura ... umana!Rosanna ha scritto: ↑20 nov 2020, 18:49 Ma secondo voi...chi soffre: colui che perdona o colui che che coltiva il rancore e si astiene dal compiere il primo passo?
L'amor proprio è cieco e suicida: preferisce la soddisfazione della vendetta al sollievo del perdono.
Ma è follia non perdonare...è come immagazzinare veleno nelle viscere...
Il perdono invece é un'azione non naturale, non istintiva. Il perdono va risvegliato, rinnovato ogni giorno, se non lo si fa la rabbia che ci portiamo dentro si evolve, da emozione potrebbe diventare un sentimento di odio recondito che logora da dentro. Il perdono serve a noi, al nostro intimo per raggiungere uno stato interiore migliore, a non far crescere la rabbia che porta a distruggere.
Perdonare porta ad avere uno stato intimo migliore, ad andare avanti senza logorii eccessivi.
Perdonare non é facile, e chiaramente dipende da cosa devi perdonare.heyoka ha scritto: ↑20 nov 2020, 20:28Tutto giusto ci mancherebbe, Specie su quel brutto veleno che è la rabbia e peggio ancora il risentimento.Crossfire ha scritto: ↑20 nov 2020, 19:28Perdonare é un atto difficile, fortemente difficile per l'essere umano. Noi siamo abituati a reagire ad un azione, a contrastare un torto con la forza. Istintivamente siamo portati a rispondere alle aggressioni, e più forte é l'aggressione più forte é la reazione.
Il perdono invece é un'azione non naturale, non istintiva. Il perdono va risvegliato, rinnovato ogni giorno, se non lo si fa la rabbia che ci portiamo dentro si evolve, da emozione potrebbe diventare un sentimento di odio recondito che logora da dentro. Il perdono serve a noi, al nostro intimo per raggiungere uno stato interiore migliore, a non far crescere la rabbia che porta a distruggere.
Perdonare porta ad avere uno stato intimo migliore, ad andare avanti senza logorii eccessivi.
Ma tutto questa attenzione a non farsi sopraffare dal risentimento non deve nemmeno portarci al suo estremo contrario.
Diciamo che nei rapporti e scontri che facciamo nel forum siamo avvantaggiati.