Meglio negro che nero. Lo argomenta brillantemente Veneziani
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Meglio negro che nero. Lo argomenta brillantemente Veneziani
Detesto la retorica di dire nero anziché negro, sapendo che l’insulto è nell’aggettivo che può accompagnarlo o nel tono, non certo nella parola negro. E mi piace che sia stato lui a dirlo. Alla negritudine si dedicò con passione un grande negro, presidente della repubblica del Senegal e umanista, Leopold Senghor.
Ma si rendono conto, i retori dell’integrazione, che nero è sempre stata – salvo per i fascisti, i preti e la nobiltà nera – una connotazione negativa? Nera è la morte, il lutto e la sfortuna. Nero anzi noir è l’horror, nera è la cronaca dei delitti, nero è il lavoro sfruttato e l’evasione (ma il rosso in bilancio è peggio). Nero è il buio, nero è l’uomo cattivo dell’infanzia, nera è la giornata disastrosa. Nero è il tempo brutto, il gatto che porta male, il corvo funesto e l’abito dello iettatore. Nero è il futuro negativo, nera è la maglia della vergogna, nero è il volto dell’incazzatura, nera è la minaccia: ti faccio nero. Nera è l’anima del malvagio. Possibile che con questi precedenti si celebri come un progresso la promozione del negro a nero? Peggio di nero, è vero, c’è solo la definizione di uomo di colore, come se lui fosse un pagliaccio variopinto e noi degli esseri incolori. Più rispetto per i negri, i chiari e i chiaroscuri.
Ma si rendono conto, i retori dell’integrazione, che nero è sempre stata – salvo per i fascisti, i preti e la nobiltà nera – una connotazione negativa? Nera è la morte, il lutto e la sfortuna. Nero anzi noir è l’horror, nera è la cronaca dei delitti, nero è il lavoro sfruttato e l’evasione (ma il rosso in bilancio è peggio). Nero è il buio, nero è l’uomo cattivo dell’infanzia, nera è la giornata disastrosa. Nero è il tempo brutto, il gatto che porta male, il corvo funesto e l’abito dello iettatore. Nero è il futuro negativo, nera è la maglia della vergogna, nero è il volto dell’incazzatura, nera è la minaccia: ti faccio nero. Nera è l’anima del malvagio. Possibile che con questi precedenti si celebri come un progresso la promozione del negro a nero? Peggio di nero, è vero, c’è solo la definizione di uomo di colore, come se lui fosse un pagliaccio variopinto e noi degli esseri incolori. Più rispetto per i negri, i chiari e i chiaroscuri.
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Re: Meglio negro che nero. Lo argomenta brillantemente Veneziani
Puntigliosa e puntuale e arguta argomentazione quella di Veneziani .porterrockwell ha scritto: ↑12 mag 2021, 11:46 Detesto la retorica di dire nero anziché negro, sapendo che l’insulto è nell’aggettivo che può accompagnarlo o nel tono, non certo nella parola negro. E mi piace che sia stato lui a dirlo. Alla negritudine si dedicò con passione un grande negro, presidente della repubblica del Senegal e umanista, Leopold Senghor.
Ma si rendono conto, i retori dell’integrazione, che nero è sempre stata – salvo per i fascisti, i preti e la nobiltà nera – una connotazione negativa? Nera è la morte, il lutto e la sfortuna. Nero anzi noir è l’horror, nera è la cronaca dei delitti, nero è il lavoro sfruttato e l’evasione (ma il rosso in bilancio è peggio). Nero è il buio, nero è l’uomo cattivo dell’infanzia, nera è la giornata disastrosa. Nero è il tempo brutto, il gatto che porta male, il corvo funesto e l’abito dello iettatore. Nero è il futuro negativo, nera è la maglia della vergogna, nero è il volto dell’incazzatura, nera è la minaccia: ti faccio nero. Nera è l’anima del malvagio. Possibile che con questi precedenti si celebri come un progresso la promozione del negro a nero? Peggio di nero, è vero, c’è solo la definizione di uomo di colore, come se lui fosse un pagliaccio variopinto e noi degli esseri incolori. Più rispetto per i negri, i chiari e i chiaroscuri.
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Re: Meglio negro che nero. Lo argomenta brillantemente Veneziani
Il pensiero sinistro, il main stream o come si voglia chiamare la cappa che soffoca l'Occidente, è essenzialmente un pensiero infantile. La cultura che lo ha prodotto, figlia del '68, si basa sul giovanilismo e, come fanno i bambini viziati e prepotenti, pretende l'impossibile, l'assurdo, per dare prova della propria forza su quel che resta degli adulti benpensanti. Quindi non ha senso cercare di farli ragionare, perché è una prova di forza. Le parole non servono a niente ci vogliono le mani, se si ha il coraggio.
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Re: Meglio negro che nero. Lo argomenta brillantemente Veneziani
Forti menti, forti cuori, forti maniVento ha scritto: ↑12 mag 2021, 13:14 Il pensiero sinistro, il main stream o come si voglia chiamare la cappa che soffoca l'Occidente, è essenzialmente un pensiero infantile. La cultura che lo ha prodotto, figlia del '68, si basa sul giovanilismo e, come fanno i bambini viziati e prepotenti, pretende l'impossibile, l'assurdo, per dare prova della propria forza su quel che resta degli adulti benpensanti. Quindi non ha senso cercare di farli ragionare, perché è una prova di forza. Le parole non servono a niente ci vogliono le mani, se si ha il coraggio.
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Re: Meglio negro che nero. Lo argomenta brillantemente Veneziani
Quoto! Anche se, con la frase che ho evidenziato e che condivido in toto, ho paura di inimicarmi con la mia nemica Ginger, con la quale mi piacerebbe anche a fare pace.Vento ha scritto: ↑12 mag 2021, 13:14 Il pensiero sinistro, il main stream o come si voglia chiamare la cappa che soffoca l'Occidente, è essenzialmente un pensiero infantile. La cultura che lo ha prodotto, figlia del '68, si basa sul giovanilismo e, come fanno i bambini viziati e prepotenti, pretende l'impossibile, l'assurdo, per dare prova della propria forza su quel che resta degli adulti benpensanti. Quindi non ha senso cercare di farli ragionare, perché è una prova di forza. Le parole non servono a niente ci vogliono le mani, se si ha il coraggio.
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Re: Meglio negro che nero. Lo argomenta brillantemente Veneziani
Una precisazione. Non sto dicendo che i politici dem siano infantili e sciocchi. Al contrario, sono navigati e astuti, sanno benissimo a che gioco stanno giocando. Sono cinici, assecondano l'infantilismo polcor perché giova al loro potere, anche se non giova alla salute mentale delle nostre società. Ma a loro non gliene frega niente.
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Re: Meglio negro che nero. Lo argomenta brillantemente Veneziani
Loro non sanno cosa sia la pace: lotta continua sarà!heyoka ha scritto: ↑12 mag 2021, 13:29Quoto! Anche se, con la frase che ho evidenziato e che condivido in toto, ho paura di inimicarmi con la mia nemica Ginger, con la quale mi piacerebbe anche a fare pace.Vento ha scritto: ↑12 mag 2021, 13:14 Il pensiero sinistro, il main stream o come si voglia chiamare la cappa che soffoca l'Occidente, è essenzialmente un pensiero infantile. La cultura che lo ha prodotto, figlia del '68, si basa sul giovanilismo e, come fanno i bambini viziati e prepotenti, pretende l'impossibile, l'assurdo, per dare prova della propria forza su quel che resta degli adulti benpensanti. Quindi non ha senso cercare di farli ragionare, perché è una prova di forza. Le parole non servono a niente ci vogliono le mani, se si ha il coraggio.
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in italiano, io ho gli occhi i capelli e le scarpe nere.
in origine non è un insulto ma semplice nome in dialetto di un colore, in italiano non c'è o meglio non c'era una definizione dispregiativa delle persone di colore, ma c'era o c'è in inglese il termine "nigger" che invece è un dispregiativo, cosi i "politicamente corretti" alla disperata ricerca di un termine che indicasse che anche noi italiani siamo razzisti lo adottarono per semplice assonanza.
che il termine negro in italiano non avesse in passato connotati negativi lo dimostra la piu antica rivista dedicata all'africa, Nigrizia fondata nel 1883.
https://www.nigrizia.it/ o il termine negritudine https://it.wikipedia.org/wiki/Negritudine
purtroppo l'allacre opera antirazzista dei diversamente intelligenti, ha fatto diventare il termine un insulto, e per quanto ci siano ragioni di non considerarlo tale, è meglio, dato che i neri, non sono tenuti a sapere l'origine del termine ricorrere alle solite ridicole parafrasi tipo "persona di colore", e poi va a finire con "diversamente bianchi" che si ritorna all'insulto.
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Re: Meglio negro che nero. Lo argomenta brillantemente Veneziani
in lombardo (piu o meno) mi go i och i cavei e i scarp negher.porterrockwell ha scritto: ↑12 mag 2021, 11:46 Detesto la retorica di dire nero anziché negro, sapendo che l’insulto è nell’aggettivo che può accompagnarlo o nel tono, non certo nella parola negro. E mi piace che sia stato lui a dirlo. Alla negritudine si dedicò con passione un grande negro, presidente della repubblica del Senegal e umanista, Leopold Senghor.
Ma si rendono conto, i retori dell’integrazione, che nero è sempre stata – salvo per i fascisti, i preti e la nobiltà nera – una connotazione negativa? Nera è la morte, il lutto e la sfortuna. Nero anzi noir è l’horror, nera è la cronaca dei delitti, nero è il lavoro sfruttato e l’evasione (ma il rosso in bilancio è peggio). Nero è il buio, nero è l’uomo cattivo dell’infanzia, nera è la giornata disastrosa. Nero è il tempo brutto, il gatto che porta male, il corvo funesto e l’abito dello iettatore. Nero è il futuro negativo, nera è la maglia della vergogna, nero è il volto dell’incazzatura, nera è la minaccia: ti faccio nero. Nera è l’anima del malvagio. Possibile che con questi precedenti si celebri come un progresso la promozione del negro a nero? Peggio di nero, è vero, c’è solo la definizione di uomo di colore, come se lui fosse un pagliaccio variopinto e noi degli esseri incolori. Più rispetto per i negri, i chiari e i chiaroscuri.
in italiano, io ho gli occhi i capelli e le scarpe nere.
in origine non è un insulto ma semplice nome in dialetto di un colore, in italiano non c'è o meglio non c'era una definizione dispregiativa delle persone di colore, ma c'era o c'è in inglese il termine "nigger" che invece è un dispregiativo, cosi i "politicamente corretti" alla disperata ricerca di un termine che indicasse che anche noi italiani siamo razzisti lo adottarono per semplice assonanza.
che il termine negro in italiano non avesse in passato connotati negativi lo dimostra la piu antica rivista dedicata all'africa, Nigrizia fondata nel 1883.
https://www.nigrizia.it/ o il termine negritudine https://it.wikipedia.org/wiki/Negritudine
purtroppo l'allacre opera antirazzista dei diversamente intelligenti, ha fatto diventare il termine un insulto, e per quanto ci siano ragioni di non considerarlo tale, è meglio, dato che i neri, non sono tenuti a sapere l'origine del termine ricorrere alle solite ridicole parafrasi tipo "persona di colore", e poi va a finire con "diversamente bianchi" che si ritorna all'insulto.
"Non avrete nulla e sarete felici". e se non fossi felice? "non ti preoccupare, ti cureremo"
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Re: Meglio negro che nero. Lo argomenta brillantemente Veneziani
Ottimo il riferimento alla rivista Nigrizia che fra l'altro è edita dai missionari comboniani. Se sono "scorretti" i comboniani siamo a posto !!!RedWine ha scritto: ↑12 mag 2021, 15:47in lombardo (piu o meno) mi go i och i cavei e i scarp negher.porterrockwell ha scritto: ↑12 mag 2021, 11:46 Detesto la retorica di dire nero anziché negro, sapendo che l’insulto è nell’aggettivo che può accompagnarlo o nel tono, non certo nella parola negro. E mi piace che sia stato lui a dirlo. Alla negritudine si dedicò con passione un grande negro, presidente della repubblica del Senegal e umanista, Leopold Senghor.
Ma si rendono conto, i retori dell’integrazione, che nero è sempre stata – salvo per i fascisti, i preti e la nobiltà nera – una connotazione negativa? Nera è la morte, il lutto e la sfortuna. Nero anzi noir è l’horror, nera è la cronaca dei delitti, nero è il lavoro sfruttato e l’evasione (ma il rosso in bilancio è peggio). Nero è il buio, nero è l’uomo cattivo dell’infanzia, nera è la giornata disastrosa. Nero è il tempo brutto, il gatto che porta male, il corvo funesto e l’abito dello iettatore. Nero è il futuro negativo, nera è la maglia della vergogna, nero è il volto dell’incazzatura, nera è la minaccia: ti faccio nero. Nera è l’anima del malvagio. Possibile che con questi precedenti si celebri come un progresso la promozione del negro a nero? Peggio di nero, è vero, c’è solo la definizione di uomo di colore, come se lui fosse un pagliaccio variopinto e noi degli esseri incolori. Più rispetto per i negri, i chiari e i chiaroscuri.
in italiano, io ho gli occhi i capelli e le scarpe nere.
in origine non è un insulto ma semplice nome in dialetto di un colore, in italiano non c'è o meglio non c'era una definizione dispregiativa delle persone di colore, ma c'era o c'è in inglese il termine "nigger" che invece è un dispregiativo, cosi i "politicamente corretti" alla disperata ricerca di un termine che indicasse che anche noi italiani siamo razzisti lo adottarono per semplice assonanza.
che il termine negro in italiano non avesse in passato connotati negativi lo dimostra la piu antica rivista dedicata all'africa, Nigrizia fondata nel 1883.
https://www.nigrizia.it/ o il termine negritudine https://it.wikipedia.org/wiki/Negritudine
purtroppo l'allacre opera antirazzista dei diversamente intelligenti, ha fatto diventare il termine un insulto, e per quanto ci siano ragioni di non considerarlo tale, è meglio, dato che i neri, non sono tenuti a sapere l'origine del termine ricorrere alle solite ridicole parafrasi tipo "persona di colore", e poi va a finire con "diversamente bianchi" che si ritorna all'insulto.
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Re: Meglio negro che nero. Lo argomenta brillantemente Veneziani
Vi consiglio la visione di questo film...
... è una commedia divertente ed intelligente che racconta le avventure di un ragazzotto americano che, per riuscire ad entrare nelle borse di studio dell'università riservate alle minoranze, si colora per passare per nero.
O negro, come dite voi.
E' un po' come in quella barzelletta di MIchel Jackson, che si era appena operato per diventare bianco e, appena risvegliatosi, viene accudito da una infermiera nera che non lo tratta bene. Al che il nostro, rivolgendosi al suo compagno di stanza, dice: << Ohi, è solo un quarto d'ora che so' diventato bianco, e già sti negri me stanno sul ca$$o...!>>
Qui funziona alla stessa maniera. Ma nell'altra direzione. Guardatelo, ne vale la pena...
... è una commedia divertente ed intelligente che racconta le avventure di un ragazzotto americano che, per riuscire ad entrare nelle borse di studio dell'università riservate alle minoranze, si colora per passare per nero.
O negro, come dite voi.
E' un po' come in quella barzelletta di MIchel Jackson, che si era appena operato per diventare bianco e, appena risvegliatosi, viene accudito da una infermiera nera che non lo tratta bene. Al che il nostro, rivolgendosi al suo compagno di stanza, dice: << Ohi, è solo un quarto d'ora che so' diventato bianco, e già sti negri me stanno sul ca$$o...!>>
Qui funziona alla stessa maniera. Ma nell'altra direzione. Guardatelo, ne vale la pena...
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Re: Meglio negro che nero. Lo argomenta brillantemente Veneziani
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