100 anni del Partito Comunista Italiano

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serge
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Re: 100 anni del Partito Comunista Italiano

Messaggio da leggere da serge »

Ginger ha scritto: 27 apr 2021, 18:40 Comunque l'anniversario era il 21 gennaio...
Giusto,con la scissione di Livorno.
ciao
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Di fronte agli imbecilli non c'è che un solo modo per mostrare il proprio spirito: evitare qualsiasi conversazione con loro. ( Arthur Schopenhauer )
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serge
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Re: 100 anni del Partito Comunista Italiano

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heyoka ha scritto: 27 apr 2021, 17:25 Mi aspetto le ire di Nerorosso.
Perché mai?
Bye
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Re: 100 anni del Partito Comunista Italiano

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Vento ha scritto: 25 apr 2021, 23:10 Complimenti ad una forza politica che con continuità opera in Italia dal 1921, anno di fondazione del PCI, a Livorno (l'empia Livorno, come la chiamava Pio IX, contrapponendola alla pia Bergamo, e pensare che oggi sono diventati 'culo e coscia'). Sono professionisti della politica, anzi oggi dei veri e propri mercenari, dopo l’abbandono degli ideali fondativi: non sono più idealmente comunisti, ma lo sono ontologicamente, storicamente e se tornasse di moda la rivoluzione proletaria, o qualcosa del genere, sarebbero pronti a lasciar perdere gli ideali raccogliticci che ora sventolano per farsi un elettorato, gay, lgbt e via ‘liberaleggiando’, frescacce di cui non gli frega niente. Essendo dei parassiti politici e ideologici, hanno sostituito gli impraticabili ideali marxisti con quelli altrui, di minoranze che a loro volta avevano bisogno di mercenari che li sostenessero nelle loro a volte assurde pretese. Da Marx al politically correct, dio mio quanta strada!

Per questo anche sono i più pericolosi, perché senza ideali, cinici, senza scrupoli. Si riconoscono subito quando parlano anche in un forum: non scambiano idee, ma agiscono secondo un piano ed hanno un fine, che sia convincere o confondere o indagare. Veri professionisti. Stanno seguendo le orme della Chiesa, ormai diventata una spregiudicata ‘multinazionale del sacro’. Che molti li definiscano liberali è insensato e dimostra la loro abilità e l’efficacia della loro truffa. Storicamente il periodo liberale europeo è stato il momento del successo della borghesia, della sua creatività, fino alla follia suicida della distruzione. Proprio contro questa ideologia e stagione è nato il comunismo, provocando l’ovvia reazione degenerata che chiamiamo fascismo, nazionalismo impazzito. Mostruoso che i responsabili impuniti delle sciagure del novecento arrivino a travestirsi nella loro vittima, il liberalismo appunto, come bene esprimeva un tempo Forattini in una vignetta, dove il comunista (mi pare Dalema) indossava con tripudio gli stivali di Craxi.

Non sono passati al nemico, magari. Si sono impossessati del nemico ingoiandolo, come la biscia fa con la rana, e poi hanno cominciato a far finta di essere una rana. Ma la rana non c’è più e c’è invece un mostro che simula e che domani potrà simulare qualunque altra mostruosità. Sono senza scrupoli. Cattocomunisti oggi, islamocomunisti domani, chissà. Tutto per mantenere il potere, unico faro del loro agire.
Esattamente come la Chiesa cattolica, una banda di soggetti fedeli a se stessi per secoli, che si sono impossessati dell’impero romano, grazie alla stoltezza di Costantino, che si illudeva di trasformarli in sostenitori della cosa pubblica, e invece lo hanno distrutto, più dei barbari, e poi hanno rivaleggiato con gli Stati europei nascenti, come fossero loro stessi uno Stato, e impedito la nascita di uno Stato italiano.

Ed eccoci qua, anzi come direbbe il Biden, and here we are.
Purtroppo, di metamorfosi in metamorfosi, come il bruco diventa farfalla, avevamo un partito un tempo glorioso, che però già, come il bruco, si stava richiudendo da tempo nel bozzolo in cui attuare appunto la metamorfosi, da cui però non farfalla nacque ma mostruoso tafano.

Questi sono gli indegni eredi, deformi e malaticci, come originati da plurimi accoppiamenti consanguinei, di un partito che ebbe appunto momenti gloriosi.
Liberali? Definirli tali è un insulto ai liberali veri, questi sono assai peggio…
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Re: 100 anni del Partito Comunista Italiano

Messaggio da leggere da heyoka »

serge ha scritto: 28 apr 2021, 17:40
heyoka ha scritto: 27 apr 2021, 17:25 Mi aspetto le ire di Nerorosso.
Perché mai?
Bye
Vedi Serge, che le ire sono arrivate.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
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Re: 100 anni del Partito Comunista Italiano

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heyoka ha scritto: 28 apr 2021, 19:20
serge ha scritto: 28 apr 2021, 17:40
heyoka ha scritto: 27 apr 2021, 17:25 Mi aspetto le ire di Nerorosso.
Perché mai?
Bye
Vedi Serge, che le ire sono arrivate.
Ire? Ma no, io le definirei piuttosto sconsolate considerazioni…
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Re: 100 anni del Partito Comunista Italiano

Messaggio da leggere da Vento »

nerorosso ha scritto: 28 apr 2021, 19:06
Vento ha scritto: 25 apr 2021, 23:10 Complimenti ad una forza politica che con continuità opera in Italia dal 1921, anno di fondazione del PCI, a Livorno (l'empia Livorno, come la chiamava Pio IX, contrapponendola alla pia Bergamo, e pensare che oggi sono diventati 'culo e coscia'). Sono professionisti della politica, anzi oggi dei veri e propri mercenari, dopo l’abbandono degli ideali fondativi: non sono più idealmente comunisti, ma lo sono ontologicamente, storicamente e se tornasse di moda la rivoluzione proletaria, o qualcosa del genere, sarebbero pronti a lasciar perdere gli ideali raccogliticci che ora sventolano per farsi un elettorato, gay, lgbt e via ‘liberaleggiando’, frescacce di cui non gli frega niente. Essendo dei parassiti politici e ideologici, hanno sostituito gli impraticabili ideali marxisti con quelli altrui, di minoranze che a loro volta avevano bisogno di mercenari che li sostenessero nelle loro a volte assurde pretese. Da Marx al politically correct, dio mio quanta strada!

Per questo anche sono i più pericolosi, perché senza ideali, cinici, senza scrupoli. Si riconoscono subito quando parlano anche in un forum: non scambiano idee, ma agiscono secondo un piano ed hanno un fine, che sia convincere o confondere o indagare. Veri professionisti. Stanno seguendo le orme della Chiesa, ormai diventata una spregiudicata ‘multinazionale del sacro’. Che molti li definiscano liberali è insensato e dimostra la loro abilità e l’efficacia della loro truffa. Storicamente il periodo liberale europeo è stato il momento del successo della borghesia, della sua creatività, fino alla follia suicida della distruzione. Proprio contro questa ideologia e stagione è nato il comunismo, provocando l’ovvia reazione degenerata che chiamiamo fascismo, nazionalismo impazzito. Mostruoso che i responsabili impuniti delle sciagure del novecento arrivino a travestirsi nella loro vittima, il liberalismo appunto, come bene esprimeva un tempo Forattini in una vignetta, dove il comunista (mi pare Dalema) indossava con tripudio gli stivali di Craxi.

Non sono passati al nemico, magari. Si sono impossessati del nemico ingoiandolo, come la biscia fa con la rana, e poi hanno cominciato a far finta di essere una rana. Ma la rana non c’è più e c’è invece un mostro che simula e che domani potrà simulare qualunque altra mostruosità. Sono senza scrupoli. Cattocomunisti oggi, islamocomunisti domani, chissà. Tutto per mantenere il potere, unico faro del loro agire.
Esattamente come la Chiesa cattolica, una banda di soggetti fedeli a se stessi per secoli, che si sono impossessati dell’impero romano, grazie alla stoltezza di Costantino, che si illudeva di trasformarli in sostenitori della cosa pubblica, e invece lo hanno distrutto, più dei barbari, e poi hanno rivaleggiato con gli Stati europei nascenti, come fossero loro stessi uno Stato, e impedito la nascita di uno Stato italiano.

Ed eccoci qua, anzi come direbbe il Biden, and here we are.
Purtroppo, di metamorfosi in metamorfosi, come il bruco diventa farfalla, avevamo un partito un tempo glorioso, che però già, come il bruco, si stava richiudendo da tempo nel bozzolo in cui attuare appunto la metamorfosi, da cui però non farfalla nacque ma mostruoso tafano.

Questi sono gli indegni eredi, deformi e malaticci, come originati da plurimi accoppiamenti consanguinei, di un partito che ebbe appunto momenti gloriosi.
Liberali? Definirli tali è un insulto ai liberali veri, questi sono assai peggio…
"da cui però non farfalla nacque ma mostruoso tafano"

Ha, ha, hai ragione. Però ora sono loro gli eredi, anche se vergognosamente lo rinnegano, ma non lo mollano, non lo cedono perché sanno che svanirebbero nel nulla, che è il loro elemento.
Sono i figli e il '68 li ha forgiati, arroganti, viziati e sciocchi. E' come una dinastia, che non finirà presto, degenererà, ma manterrà la radice lì, nella sua storia, perché altre risorse non ha.
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Re: 100 anni del Partito Comunista Italiano

Messaggio da leggere da nerorosso »

Vento ha scritto: 29 apr 2021, 0:07
nerorosso ha scritto: 28 apr 2021, 19:06
Vento ha scritto: 25 apr 2021, 23:10 Complimenti ad una forza politica che con continuità opera in Italia dal 1921, anno di fondazione del PCI, a Livorno (l'empia Livorno, come la chiamava Pio IX, contrapponendola alla pia Bergamo, e pensare che oggi sono diventati 'culo e coscia'). Sono professionisti della politica, anzi oggi dei veri e propri mercenari, dopo l’abbandono degli ideali fondativi: non sono più idealmente comunisti, ma lo sono ontologicamente, storicamente e se tornasse di moda la rivoluzione proletaria, o qualcosa del genere, sarebbero pronti a lasciar perdere gli ideali raccogliticci che ora sventolano per farsi un elettorato, gay, lgbt e via ‘liberaleggiando’, frescacce di cui non gli frega niente. Essendo dei parassiti politici e ideologici, hanno sostituito gli impraticabili ideali marxisti con quelli altrui, di minoranze che a loro volta avevano bisogno di mercenari che li sostenessero nelle loro a volte assurde pretese. Da Marx al politically correct, dio mio quanta strada!

Per questo anche sono i più pericolosi, perché senza ideali, cinici, senza scrupoli. Si riconoscono subito quando parlano anche in un forum: non scambiano idee, ma agiscono secondo un piano ed hanno un fine, che sia convincere o confondere o indagare. Veri professionisti. Stanno seguendo le orme della Chiesa, ormai diventata una spregiudicata ‘multinazionale del sacro’. Che molti li definiscano liberali è insensato e dimostra la loro abilità e l’efficacia della loro truffa. Storicamente il periodo liberale europeo è stato il momento del successo della borghesia, della sua creatività, fino alla follia suicida della distruzione. Proprio contro questa ideologia e stagione è nato il comunismo, provocando l’ovvia reazione degenerata che chiamiamo fascismo, nazionalismo impazzito. Mostruoso che i responsabili impuniti delle sciagure del novecento arrivino a travestirsi nella loro vittima, il liberalismo appunto, come bene esprimeva un tempo Forattini in una vignetta, dove il comunista (mi pare Dalema) indossava con tripudio gli stivali di Craxi.

Non sono passati al nemico, magari. Si sono impossessati del nemico ingoiandolo, come la biscia fa con la rana, e poi hanno cominciato a far finta di essere una rana. Ma la rana non c’è più e c’è invece un mostro che simula e che domani potrà simulare qualunque altra mostruosità. Sono senza scrupoli. Cattocomunisti oggi, islamocomunisti domani, chissà. Tutto per mantenere il potere, unico faro del loro agire.
Esattamente come la Chiesa cattolica, una banda di soggetti fedeli a se stessi per secoli, che si sono impossessati dell’impero romano, grazie alla stoltezza di Costantino, che si illudeva di trasformarli in sostenitori della cosa pubblica, e invece lo hanno distrutto, più dei barbari, e poi hanno rivaleggiato con gli Stati europei nascenti, come fossero loro stessi uno Stato, e impedito la nascita di uno Stato italiano.

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Questi sono gli indegni eredi, deformi e malaticci, come originati da plurimi accoppiamenti consanguinei, di un partito che ebbe appunto momenti gloriosi.
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Ha, ha, hai ragione. Però ora sono loro gli eredi, anche se vergognosamente lo rinnegano, ma non lo mollano, non lo cedono perché sanno che svanirebbero nel nulla, che è il loro elemento.
Sono i figli e il '68 li ha forgiati, arroganti, viziati e sciocchi. E' come una dinastia, che non finirà presto, degenererà, ma manterrà la radice lì, nella sua storia, perché altre risorse non ha.
Sono già degenerati, oltre ogni limite. E se è per questo hanno anche già fatto abiura e rinnegato le loro radici.
Esempio degli esempi Veltroni: "mai stato comunista"…
Tutto il disprezzo possibile per tale genia…
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Re: 100 anni del Partito Comunista Italiano

Messaggio da leggere da Vento »

"mai stato comunista"

Quindi cos'è stato? Nulla, il vuoto pneumatico.
Penosi, ma dannosi.
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Re: 100 anni del Partito Comunista Italiano

Messaggio da leggere da nerorosso »

In morte del PCI, e della successiva "sinistra arcobaleno", aggiungerei una analisi, proveniente questa da "sinistra", in cui si analizzano gli accadimenti degli ultimi 40-50 anni.

http://www.linterferenza.info/in-eviden ... -sinistre/

Combacia in parte con quanto dice Vento sulle conseguenze nefaste del '68.
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Re: 100 anni del Partito Comunista Italiano

Messaggio da leggere da Gasiot »

nerorosso ha scritto: 1 mag 2021, 10:05 In morte del PCI, e della successiva "sinistra arcobaleno", aggiungerei una analisi, proveniente questa da "sinistra", in cui si analizzano gli accadimenti degli ultimi 40-50 anni.

http://www.linterferenza.info/in-eviden ... -sinistre/

Combacia in parte con quanto dice Vento sulle conseguenze nefaste del '68.
Questo tipo ha fatto da buon conoscitore interno un lungo e dettagliato percorso del fu partito comunista ,io nel mio piccolo mi limito ad osservare che tante cose che temevamo del fu partito fascista come il coprifuoco ,il divieto di assembramento ,le mancate elezioni ,l'uso della giustizia deviata per fini politici ,le poche proteste popolari rovinate da estremisti infiltrati ....beh queste cose ci arrivano oggi soprattutto dagli antifascisti
Mi direte che è colpa di un virus , che però guarda caso ci arriva da un popolo, lontano si.....ma comunista
Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso
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Re: 100 anni del Partito Comunista Italiano

Messaggio da leggere da Vento »

Quando fu ucciso, Falcone stava per inchiodare il PCI
Maurizio Blondet 9 Maggio 2021


Giovanni Falcone, con la moglie e la scorta, fu ucciso dalla colossale esplosione il 23 maggio 1992. Così non poté salire sul volo per Mosca, dove si preparava ad andare il 6 giugno seguente, 13 giorni dopo, per coordinarsi con il procuratore di Mosca Valentin Stepankov. Il quale stava indagando sull’estrema ruberia che dissanguò il popolo russo, commessa dalla dirigenza del PCUS e del KGB (il loro deep state) prima che Gorbaciov, il 6 novembre 1991, proibendo le attività del PCUS in Russia, gli sbarrasse l’accesso ai vasi di miele del Tesoro sovietico. Leggo: “..fondi segreti del KGB, molti patrimoni di occulti della nomenklatura sovietica” […] il procuratore di Mosca Stepankov aveva appurato che “il tesoro d Mosca era stato fatto affluire nella disponibilità del PCI attraverso canali finanziari già usati per il trasferimento di ‘aiuti ai partiti fratelli”.

Come giornalista io stesso parlai di questo saccheggio: una quantità incalcolabile di miliardi svaniti, centinaia di miliardi di dollari in valute pregiate e metalli preziosi, forse migliaia di miliardi – non si sa quanti – finiti all’estero, nel libero occidente: ma dove? Dove chi poteva riciclare e “lavare” un simile inaudito e mostruoso tesoro, in modo totalmente clandestino?

“Secondo gli atti giudiziari di Valentin Stepankov e di Giovanni Falconi era la mafia, sia quella italiana che quella siculo-americana insieme alla terribile mafia russa, usando il canale delle svariate società organiche al PCI, da sempre abituate a riciclare i fondi illeciti con cui lo finanziava il PCUS. Falcone e Borsellino cercavano che fine avevano fatto i ‘fondi segreti’ che il PCUS aveva esportato illegalmente in Italia ‘dopo la caduta del Muro”. Il PCI si rifiutò di collaborare. Magistratura democratica non mosse un dito” … Falcone, Borsellino e il ROS del generale Mario Mori avevano avviato un’inchiesta giudiziaria (Mafia e Appalti, dossier dei ROS) che avrebbe devastato le collusioni tra la mafia e il mondo delle cooperative rosse del PCI ”.

Così scrive Gaetano Immé nel suo “Attacco al potere comunista – gli intrighi, le collusioni, gli omicidi di mafia utili alla sinistra (Bonfirraro, 319 pagine, euro 18.90). Lasciamo a lui queste affermazioni, che sembra in grado di documentare in giudizio.

Fatto sta che Falcone “cessa di essere il fiore al’occhiello delle sinistre” per le sue inchieste sul “terzo livello” democristiano, e viene criticato dai media di riferimento –Repubblica, Espresso – e dai tele-giornalisti dell’area (Santoro, Augias) in una operazione di discredito e linciaggio morale . “Da qualche tempo”, scrisse Sandro Viola su Repubblica quattro mesi prima dell’assassinio del giudice “sta diventando difficile guardare al giudice Falcone con il rispetto che sì era guadagnato” .

Peggio: “dopo la morte di Falcone e Borsellino, tutti i fascicoli dell’inchiesta di Mosca e di Stepankov furono trasmessi alla procura di Roma da procuratore generale (di Palermo) dr Ugo Giudiceandrea […] Nessuno ne parla più […] l’inchiesta Mafia e Appalti di Falcone e Borsellino viene ‘archiviata’ dopo l’eliminazione dei due magistrati. In compenso, tutti quei magistrati di Palermo hanno fatto una straordinaria e brillante carriera”.

E aggiunge un passo terribile: il procuratore capo di Palermo Pietro “Giammanco [deceduto nel 2018] non è stato condannato per i 400 milioni [di lire] ricevuti dalla mafia, la famosa ‘nticchia i grassu’di cui parla il mafioso Angelo Siino, “episodio confermato da sentenza del tribunale di Caltanissetta (GIP Gilda Lofforti) ove, a pagina 21, 25 e 135 si parla di una cifra complessiva di 800 milioni di lire che Siino afferma di aver consegnato a Salvo Lima ; somma destinata, secondo quanto dichiarato dallo stesso Siino al dr. Giammanco per 400 o 600 milioni di lire”.

Calunnia sanguinosa! Come si fa a credere a un “pentito” come Siino? Attenzione, scrive Immé: la sentenza di Caltanissetta con la dichiarazione di Siino , “ che seppure non condanna penalmente Giammanco lo svergogna totalmente , si badi bene, non è stata nemmeno appellata da quei magistrati palermitani …. Parliamo del dottor Pignatone? Stessa sentenza di Caltainssetta, ma diventa procuratore generale a Rom” e dal 2019, pensionato dalla giustizia italiana, fatto da El Papa presidente del tribunale vaticano.

“Parliamo del dr Pignatone?”, no, il vostro modesto cronista no. Non ha i mezzi per difendersi dalla giustizia italiana. Né dalla mafia che, se considerava “una unghietta di grasso” 800 milioni di lire, vuol dire che ha grasso in abbondanza dal saccheggio dell’URSS, da sprecare anche in magistrati “amici”. Si deve infatti sapere che quando il ROS di Mori consegna “ai procuratori di Palermo la prima informativa del “Mafia e Appalti” e soldi occulti di Mosca al PCI, nel febbraio 1991, già nelle mani di Cosa Nostra. E risultanze giudiziarie affermano addirittura che tutto il dossier “Mafia e Appalti” fosse finito nelle mani della mafia anche “prima del suo deposito in procura”, e Immé fa il nome dell’ipotetico procuratore che ha violato il segreto. Nome che ci guardiamo bene dal ripetere.

Ma in questi giorni in cui si rivela la marcescenza, la corruzione l’impunità onnipotente dei procuratori, consiglia la lettura di quel precedente scandalo soffocato e sepolto.

Se solo un decimo di quel che Immé racconta è vero, la “Loggia Ungheria” non è che l’ultimo atto di una complicità attiva di certe procure con la sinistra, saldata nel sangue. Di magistrati dietro il cui martirio si coprono.
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Re: 100 anni del Partito Comunista Italiano

Messaggio da leggere da heyoka »

Se solo un decimo di quel che Immé racconta è vero, la “Loggia Ungheria” non è che l’ultimo atto di una complicità attiva di certe procure con la sinistra, saldata nel sangue. Di magistrati dietro il cui martirio si coprono.
Tu puoi raccontarla come vuoi, Vento, ma io credo che i 49 milioni della Lega, siano di gran lunga molto ma molto più scandalosi.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
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Re: 100 anni del Partito Comunista Italiano

Messaggio da leggere da Vento »

heyoka ha scritto: 9 mag 2021, 13:48
Se solo un decimo di quel che Immé racconta è vero, la “Loggia Ungheria” non è che l’ultimo atto di una complicità attiva di certe procure con la sinistra, saldata nel sangue. Di magistrati dietro il cui martirio si coprono.
Tu puoi raccontarla come vuoi, Vento, ma io credo che i 49 milioni della Lega, siano di gran lunga molto ma molto più scandalosi.
Ha, ha, ha ...
Non ti preoccupare, in fondo la differenza che conta è un'altra: la Lega è un movimento di popolo e si occupa di una società concreta, mentre gli altri sono iniziative di élites o di avventurieri e si occupano solo di se stessi e di deliri globali.
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Re: 100 anni del Partito Comunista Italiano

Messaggio da leggere da Leno Lazzari »

Credo che il termine migliore per chi ha permesso questa cosa sia cesso umano .

Immagine

SULLE VITTIME DELLE BR CI CAGOL SOPRA - UN LIBRO PUBBLICATO DALLA PROVINCIA DI TRENTO HA INSERITO TRA LE DONNE DA ONORARE MARA CAGOL, TERRORISTA ROSSA CADUTA SPARANDO AI CARABINIERI - MA PUÒ UNA PERSONA INSORTA IN ARMI CONTRO LO STATO DIVENTARE UN ESEMPIO FEMMINILE E PERSINO FEMMINISTA, PARAGONATA A CHI COMBATTEVA CONTRO I NAZISTI? - FRATELLI D’ITALIA GIUSTAMENTE S'INCAZZA: “RITIRATE SUBITO QUEL VOLUME”

https://www.dagospia.com/rubrica-3/poli ... 269578.htm
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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Re: 100 anni del Partito Comunista Italiano

Messaggio da leggere da heyoka »

Se giudichiamo le intenzioni, penso che Mara Cagol potrebbe meritare più rispetto di quei carabinieri che servivano lo stato che ordinava loro di sparare ai nostri nonni ventenni, che non volevano uscire dalle trincee per farsi mitragliare dagli austriaci.
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