Dedicato ai giovani che ancora pensano

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porterrockwell
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Dedicato ai giovani che ancora pensano

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https://www.ariannaeditrice.it/articoli ... e-asociale

Questo intervento ha un mittente – chi scrive – e molti destinatari, i giovani. Inizia chiedendo scusa: l’autore appartiene alla generazione che ha contribuito a costruire il mondo in cui viviamo. Si dichiara colpevole, complice per non aver lottato abbastanza. Quel che vedete attorno a voi è colpa nostra. L’accelerazione dell’ultimo anno non è casuale: le reti sono state gettate da mezzo secolo, la decostruzione è stata completata. Ora è il tempo del raccolto: cancellazione (il Grande Reset) e reinizio.
Poniamo la domanda decisiva: vi piace, cari ragazzi del 2021, il mondo in cui siete stati scaraventati? Basta alla vostra vita lo sballo pressoché obbligatorio, quello in cui troppi di voi consumano la giovinezza tra cocktail alcolici, pasticche, luci stroboscopiche e musica che neanche voi capite, che vi deve piacere per obbligo, perché altrimenti restate fuori dal giro e non “siete come tutti gli altri “? Vi piace una vita con il trolley in mano, precari del lavoro e dell’esistenza, oggi qui, domani là senza denaro in mano, una card nel portafogli e il cambio per una notte? Vi attrae un futuro nel quale non avrete nulla e, sostituiti da apparati artificiali, dovrete farvi piacere un ozio niente affatto creativo, intervallato da piaceri triviali, in cui voi stessi sarete ridotti a oggetti, cose, usati e gettati via?

Vi attira vivere tra sentimenti precari, da animali evoluti in allevamento intensivo? Vi abbiamo rubato lo spirito, adesso tocca al corpo. Da un anno, il tempo del virus, siete stati espropriati del diritto di crescere, imparare, confrontarvi con i coetanei e gli adulti. Quello è il senso della maledetta DAD – didattica a distanza - ma è anche il precipitato di un tempo feroce in cui vi chiamano colpevoli, perfino untori del virus – voi che per età siete i meno esposti – perché osate riunirvi e muovervi, come è ovvio alla vostra età. Avete bisogno di ridere, gridare, fare esperienza, sbagliare, ma da vivi, non da fantasmi impauriti e mascherati.

Non è strano che aumentino tra voi i suicidi, gli atti di autolesionismo che spostano al corpo il disagio dell’anima, l’uso dei psicofarmaci e delle droghe. Siete colpevoli solo in piccola parte: certo, dovreste avere più rispetto per voi stessi, ma perché, poi, se gli esempi sono quelli che ricevete da noi? La generazione dei genitori non è migliore: esempi e modelli non ne avete davvero. La società esige la “prestazione”, chi non ce la fa è un perdente, un colpevole. Questo vi abbiamo fatto credere e vi abbiamo convinto. Perché non dovreste affidare alla medicina, alla chimica, alla droga, il miglioramento delle vostre performances e la speranza di trovare un senso, anche momentaneo, a vite senza direzione?

Perché non dovreste sballare se la società che vi abbiamo preparato è quella che vedete dalla finestra, dagli schermi del computer e degli altri apparati artificiali con cui convivete dalla nascita, voi “nativi digitali “? Sarebbe strano che aveste della libertà, dell’esistenza, dei rapporti umani, una visione diversa da quella che vi abbiamo imposto con un indottrinamento così potente, pervasivo, totale da non essere più neppure percepito, tanto è connaturato alla realtà quotidiana.

Eppure non siete felici. Non potete esserlo: siete esseri umani, sentite confusamente che così non va, che il “progresso “universale vi sta togliendo qualcosa. Il migliore di mondi possibili è lo stesso che vi trasforma in marionette, oggetti plastici di cui qualcuno tira i fili, un gregge senza direzione e senza meta. Vi abbiamo rubato anche il tempo dell’attesa: tutto è “in tempo reale”, l’istante, l’immediato dell’era digitale. Basta con la memoria, basta con l’esperienza della conquista e della fatica. La società “analgesica” vi ha fatto diventare leggeri, eterei come fiocchi di neve. Vi abbiamo disabituato alla discussione, al pensiero critico, alla riflessione: perdite di tempo, è già tutto online. Vi siete abituati a considerare vostra, soggettiva, l’opinione imposta dall’alto.

Neppure sospettate l’esistenza di pensieri “strani” come quello di Nicolàs Gòmez Dàvila, per il quale lungi dall’essere un criterio di verità, il consenso universale è in genere un segno di errore. Per colpa nostra avete disimparato a ragionare; per questo non sopportate idee divergenti e diventate i più accesi nemici della libertà di pensiero. Non è colpa vostra, ma di pessimi maestri, se ascoltare la verità vi porta all’indignazione: vi siete abituati a non credere ai vostri occhi, a valutare tutto con il criterio dell’uniformità e dell’indifferenza.

Siete i destinatari di un’operazione di ingegneria sociale- cioè di un imbroglio universale – senza precedenti. Dall’alto – proprio voi che credete di vivere nella bambagia della libertà senza limiti – vi stanno formattando e resettando. Distrutto il disco rigido, ora tocca al software. Attraverso l’assenza di contatti, studio e lavoro a distanza, stanno disattivando il lobo frontale del vostro cervello, sede della decisione e della strategia. Perdete neuroni in modo irreversibile. Lorsignori lo sanno, quindi sono i vostri aguzzini: pensateci, finché siete in tempo. Due millenni e mezzo fa, Aristotele, che non vogliono più farvi studiare perché – dicono- era schiavista, scrisse che l’uomo è un animale sociale, ossia che non siamo nulla fuori dalla comunità umana, lontani dai rapporti con i nostri simili. La nostra natura non è quella dell’orso.

Voi lo sapete meglio di tutti: avete bisogno degli amici, delle risate, di far parte di un gruppo, di confrontarvi, anche se oggi tutto è virtuale: la comunità è diventata la community fittizia dei social media, l’approvazione cui aspirate è quella banale e binaria del pollice alzato o abbassato. Forse non ve lo hanno insegnato, ma era il segno barbaro della plebe del circo a Roma antica per lasciare in vita o uccidere il gladiatore sconfitto nello spettacolo. Adesso simboleggia la vostra aspirazione, unita alla paura, il timore di essere disapprovati, di non far parte del gruppo. Qualcuno– i più fragili, i più sensibili- si è addirittura suicidato per qualche pollice abbassato. “Non mi piace” diventa lo stigma postmoderno, la pena capitale (la morte social…) di un’era disumana.

Non vi vogliamo tediare: gli esempi bastano e avanzano. Resta la domanda: siete contenti di vivere in un mondo così? Avete bisogno di contatto, comunità, dialogo, di sentirvi, toccarvi e allontanare quell’amaro sapore di solitudine e soprattutto di inutilità, di mancanza di senso che vi abbiamo instillato, offrendo in cambio il consumo di tutto, anche di voi stessi, codice a barre e cartellino del prezzo. Adesso qualcuno si sta spingendo oltre e sarà decisivo il vostro atteggiamento. Attraverso il coronavirus che vi ha chiuso in casa, il potere–cominciate a diffidare della “narrazione “ufficiale- ha messo in campo un progetto che a noi sembra terribile. Si chiama “untact “, senza tatto e senza contatto.

Comporterà la sparizione organizzata dei contatti umani. Forse tacciare Aristotele di schiavismo e impedirvi di conoscere il suo pensiero – il più completo e importante della civiltà di cui siete figli – risponde a una logica perversa del potere: gli ignoranti non possono opporsi a nulla, in mancanza degli strumenti – parole, idee, principi- per valutare e giudicare. E’ pronto il progetto che vi chiuderà in gabbia a tempo indeterminato, impedendo il contatto- fisico, umano e spirituale- con il prossimo. Muore l’animale sociale di Aristotele, nasce l’animale umano asociale di allevamento, intoccabile, che vive in cattività e deve esserne felice. Untact, ovvero, nel globish che vi hanno abituato a biascicare come passaporto universale della generazione Erasmus, senza contatti umani, anima e corpo.

Il coronavirus è un potente acceleratore; iniziate a pensare che vi stanno fregando. Non sappiamo se il contagio è opera diretta del potere, certo è diventato un potentissimo strumento e pretesto di dominio, disumanizzazione e riduzione dell’uomo a bestia asociale. Poiché l’essere umano è presentato come un potenziale pericoloso vettore di virus, la soluzione è pronta: da ora in poi – per voi sarà l’intera vita - bisogna entrare il meno possibile in relazione e contatto con altri esseri umani. Ecco il futuro ansiogeno che vi prescrivono. Homo homini virus, quindi scansiamoci, allontaniamoci definitivamente, e che il distanziamento sia programma e modello dell’Antropocene.

Tra le cose di cui vi abbiamo privato c’è l’amore per la conoscenza. Abituati al riassunto, alle news: non si legge più un libro per intero, né un articolo. Quasi nessuno – e non è questione di età- ha letto il manifesto del Grande Reset del Forum Economico Mondiale. Nero su bianco, è una sorta di romanzo di fantascienza ambientato nel futuro prossimo, un mondo totalitario in cui gli apparati artificiali e il robot assumono sempre più importanza mentre la società si disumanizza. Vi interessa rifletterci o va bene così?

Nel caso di Untact, capofila è la Corea del Sud, impegnata a organizzare la vita quotidiana di domani “senza contatto”. La parola “untact” appare ben quarantasette volte nel progetto di rilancio dell’economia sudcoreana colpita dalle conseguenze della pandemia. Prima anomalia: il piano è di luglio 2020; velocissimi, non pare anche a voi? Ammirevole rapidità di teorie antiumane già pronte dall’inizio della crisi. Per puro caso – ci credete? – i protagonisti e i beneficiari saranno le grandi multinazionali tecnologiche – Big Tech e Big Data – e le nuove tecnologie, robotica e intelligenza artificiale.

La Corea del Sud investirà più di 40 miliardi di dollari per stimolare le imprese a creare robot, automobili senza conducente, droni, e ospedali in cui le cure saranno somministrate dall’intelligenza artificiale. Verrà implementata ogni tecnologia in grado di ridurre i contatti umani. Sarà un tic generazionale, ma chi scrive è infastidito dalle risposte delle voci elettroniche e dai relativi comandi: pigiare tasto uno, tasto due eccetera. L’idea di un mondo in cui la persona umana è sostituita dall’apparato artificiale ci inquieta indipendentemente dai virus. Evidentemente, non siamo che residui, relitti di un passato da cancellare, anzi resettare.

La patria di Samsung è uno dei paesi più connessi al mondo: milioni di coreani trascorrono ore e ore ogni giorno dietro uno schermo e la pandemia ha consentito di trasformare la tendenza in vero e proprio progetto esistenziale. Lo sviluppo della fibra 5G, la robotizzazione e l’intelligenza artificiale modificheranno tutti gli ambiti della vita. I ristoranti saranno sostituiti da catene di ristorazione senza personale “umano” in cui saranno i robot a ricevere le ordinazioni e servire i cibi (artificiali?). La scuola a distanza diventerà la norma, la sanità privilegerà le terapie e le visite a distanza. Chi manterrà un lavoro, lo svolgerà lontano dai colleghi. Gran parte delle attività commerciali spariranno a favore del commercio elettronico. Le consegne avverranno per mezzo di droni, i piccoli aerei senza pilota. Il dialogo e la discussione professionale a distanza diventeranno la norma.

La convivialità è destinata a diventare un retaggio del passato, i legami con gli amici e la famiglia si scioglieranno, incoraggiati a sparire o svolgersi per interposto schermo. Le attività ricreative, di svago, gli spettacoli, la cultura, assistere a concerti, visitare una mostra, tutto si svolgerà in forma virtuale, a distanza, davanti allo schermo. Non sappiamo che fine farà lo sport, che è contatto, competizione, gioioso rito comunitario. Si svilupperanno le smart cities, “città intelligenti”, la cui regola base sarà quella di evitare i contatti umani. Strana intelligenza. Il ministro della Cultura, dello Sport e del Turismo coreano – i settori più colpiti dal mondo untact – si dichiara entusiasta. “E’ necessario creare una cultura senza contatto. Dobbiamo creare una nuova vita che includa sempre meno contatti faccia a faccia. L’abbiamo battezzata cultura “untact”, e sarà sostenuta dalla quarta rivoluzione industriale, basata sull’intelligenza artificiale e la fibra 5G.” Dichiarazioni che sono la fotocopia perfetta della descrizione del mondo di domani del Forum di Davos e dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Non dite che non avete capito o che non vi hanno informato: sono stati chiarissimi. Benvenuti nel migliore di mondi, in cui si mostreranno “dell’umana gente le magnifiche sorti e progressive”, il mediocre verso di Terenzio Mamiani che il Leopardi inserì a mo’ di scherno nella Ginestra o il fiore del deserto. Un deserto avanza con il nome di progresso. Sappiate, ragazzi, che non è una lotta tra passato e futuro, ma di umanità contro zootecnia. Dovete decidere se preferite rimanere uomini, gli animali sociali di Aristotele, liberi pur con tutti i difetti, capaci di odio, sì, ma anche di amore ed empatia, o diventare disinfettati, algidi animali asociali untact.

Preferite vivere nel reale o nel virtuale, l’immenso film pornografico in cui si guarda senza vivere e partecipare? Per la vecchia generazione la scelta non dovrebbe essere difficile. Per voi, ragazzi del 2021, è più dura: vi hanno lavato il cervello e noi, i padri, non abbiamo reagito. Uno di quelli che hanno costruito il mondo nuovo- Bill Gates- lo stesso che vi vuole vaccinare contro tutto, applicare chip sotto pelle e far mangiare cibo artificiale, ha proposto l’istituzione di un ministero mondiale della Verità, per combattere, afferma, la “disinformazione”, ovvero tutto ciò che non proviene da lui e dall’iperclasse dei padroni universali. Avrete sentito parlare del romanzo 1984 di George Orwell: in quel libro sul totalitarismo, uno degli incubi era il Ministero della Verità: i lupi a guardia degli agnelli. Da che parte volete stare?

Roberto Pecchioli
Scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne. Amos 5,24
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Ginger
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Re: Dedicato ai giovani che ancora pensano

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Hai scritto una bellissima lettera che sottoscrivo e per cui ti faccio i miei complimenti...come possiamo far passare il messaggio ai giovani?
Questo tema per me è vitale, ho figlio e insegno e nel vedere i ragazzi,, nel vedere quello che gli stiamo facendo noi c9me generazione adulta, mi fa male.
Hanno bisogno di un cambio di rotta da parte nostra.
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Ovidio
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Re: Dedicato ai giovani che ancora pensano

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Ginger ha scritto: 12 mar 2021, 15:01 Hai scritto una bellissima lettera che sottoscrivo e per cui ti faccio i miei complimenti...come possiamo far passare il messaggio ai giovani?
Questo tema per me è vitale, ho figlio e insegno e nel vedere i ragazzi,, nel vedere quello che gli stiamo facendo noi c9me generazione adulta, mi fa male.
Hanno bisogno di un cambio di rotta da parte nostra.
In oraggialo a leggere. Innanzitutto Piatone. Ma anche Konrad Lorenz. Shakespeare. Darwin. Canto di Natale di Dickens.

È sui classici che si forma il pensiero!
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Ginger
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Re: Dedicato ai giovani che ancora pensano

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Si è una delle cose che cerco di fare...e sai i ragazzi sono ancora in buona parte recuperabili. Purtroppo sulla lettura pare che il 50/ ormai la reputi un'attività soppiantabile con l'uso degli strumenti multimediali, ma comunque i nostri ragazzi sono intelligenti e meriterebbero di più.
Io insegno a ragazzi di età fra i 16 e i 19 e davvero c'è sempre più difficoltà nella capacità di sopportare il peso della scrittura e della riflessione. Però con la rete...fanno paura fanno cose che io non riuscirei mai neanche solo a pensare.
Solo che poi fanno solo quello e soprattutto vivono nei social...tutta finzione e non distinguono più le cose concrete. La scuola non è ben organizzata...e le famiglie sempre più distanti.
Spesso mi fanno sentire pezzi di musica trap dai testi che non ti vado neanche a descrivere sostenendo che siano poesie ed effettivamente per loro li sono...ma se quelli espressi da clementino o gue pechegno sono i loro sentimenti allora mi sa che stanno a pezzi
Mio figlio di 11 anni mi ha dato della boomer, ho scoperto che il termine designa la generazione del boom economico... in realtà sono dell'ottanta...ma mi rendo conto di avere difficoltà a capire come ottenere una comunicazione davvero efficace.
Sta a noi andare incontro a loro...ma io non so come orientarmi in questa nuova frontiera della comunicazione. La cosa spesso mi spaventa...ci chiedono aiuto perché hanno bisogno di dare un senso alla realtà...e io non capisco cosa sia davvero reale per loro.
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carletto3
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Re: Dedicato ai giovani che ancora pensano

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Ginger ha scritto: 12 mar 2021, 18:28 Si è una delle cose che cerco di fare...e sai i ragazzi sono ancora in buona parte recuperabili. Purtroppo sulla lettura pare che il 50/ ormai la reputi un'attività soppiantabile con l'uso degli strumenti multimediali, ma comunque i nostri ragazzi sono intelligenti e meriterebbero di più.
Io insegno a ragazzi di età fra i 16 e i 19 e davvero c'è sempre più difficoltà nella capacità di sopportare il peso della scrittura e della riflessione. Però con la rete...fanno paura fanno cose che io non riuscirei mai neanche solo a pensare.
Solo che poi fanno solo quello e soprattutto vivono nei social...tutta finzione e non distinguono più le cose concrete. La scuola non è ben organizzata...e le famiglie sempre più distanti.
Spesso mi fanno sentire pezzi di musica trap dai testi che non ti vado neanche a descrivere sostenendo che siano poesie ed effettivamente per loro li sono...ma se quelli espressi da clementino o gue pechegno sono i loro sentimenti allora mi sa che stanno a pezzi
Mio figlio di 11 anni mi ha dato della boomer, ho scoperto che il termine designa la generazione del boom economico... in realtà sono dell'ottanta...ma mi rendo conto di avere difficoltà a capire come ottenere una comunicazione davvero efficace.
Sta a noi andare incontro a loro...ma io non so come orientarmi in questa nuova frontiera della comunicazione. La cosa spesso mi spaventa...ci chiedono aiuto perché hanno bisogno di dare un senso alla realtà...e io non capisco cosa sia davvero reale per loro.
Non lo capirai mai...sono troppi oggi gli stimoli esterni che arrivano ai ragazzi dai media La scuola e la famiglia ormai per loro non sono piu' modelli da i quali imparare...oggi sono i media ,i telefonini in particolare e quelle schifezze dei social...la cosa piu' oscena che sia mai stata inventata,sono i personaggi influencers le nuove divinita' da imitare ascoltare e seguire.Le pagine dei libri al massimo se sottili possono essere usate per rollare le canne....
La maggior parte dei questi poveri ragazzi sono perduti e per sempre....i pochi che si salvano scappano impauriti di questa nostra societa' sperando che in altri luoghi le cose siano migliori.
Da un po' di tempo vedo il bicchiere sempre mezzo vuoto e la situazione sempre peggio da quando ho letto della ragazzina che seguendo suggerimenti da un altro ragazzino sul telefonino ha provato a vedere quanto poteva resistere cun un laccio elastico stretto al collo nella speranza stupida di battere un altro stupido record di resistenza...lasciandoci la pelle.E non è neppure la prima...
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Re: Dedicato ai giovani che ancora pensano

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Ginger ha scritto: 12 mar 2021, 18:28 Si è una delle cose che cerco di fare...e sai i ragazzi sono ancora in buona parte recuperabili. Purtroppo sulla lettura pare che il 50/ ormai la reputi un'attività soppiantabile con l'uso degli strumenti multimediali, ma comunque i nostri ragazzi sono intelligenti e meriterebbero di più.
Io insegno a ragazzi di età fra i 16 e i 19 e davvero c'è sempre più difficoltà nella capacità di sopportare il peso della scrittura e della riflessione. Però con la rete...fanno paura fanno cose che io non riuscirei mai neanche solo a pensare.
Solo che poi fanno solo quello e soprattutto vivono nei social...tutta finzione e non distinguono più le cose concrete. La scuola non è ben organizzata...e le famiglie sempre più distanti.
Spesso mi fanno sentire pezzi di musica trap dai testi che non ti vado neanche a descrivere sostenendo che siano poesie ed effettivamente per loro li sono...ma se quelli espressi da clementino o gue pechegno sono i loro sentimenti allora mi sa che stanno a pezzi
Mio figlio di 11 anni mi ha dato della boomer, ho scoperto che il termine designa la generazione del boom economico... in realtà sono dell'ottanta...ma mi rendo conto di avere difficoltà a capire come ottenere una comunicazione davvero efficace.
Sta a noi andare incontro a loro...ma io non so come orientarmi in questa nuova frontiera della comunicazione. La cosa spesso mi spaventa...ci chiedono aiuto perché hanno bisogno di dare un senso alla realtà...e io non capisco cosa sia davvero reale per loro.
E oltre alla decadenza del senso critico, causata dalla mancanza di lettura, le cose diventeranno sempre peggio. I danni psichici causati dalle clausure della cosiddetta "pandemia" saranno, soprattutto per i più giovani, irreversibili.

Un'interessante intervista a un medico.

https://comedonchisciotte.org/la-pandem ... ere-umano/
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Re: Dedicato ai giovani che ancora pensano

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Ma i governi non potrebbero intervenire? Questo è anche un problema politico no?
Cioè non si potrebbe iniziare a pensare a regolamentazioni serie da imporre attraverso la legge?
C'è qualche forza politica che ha proposte concrete in merito? Mi piacerebbe leggere proposte concrete per arginare questa deriva.
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Re: Dedicato ai giovani che ancora pensano

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Ginger ha scritto: 12 mar 2021, 20:18 Ma i governi non potrebbero intervenire? Questo è anche un problema politico no?
Cioè non si potrebbe iniziare a pensare a regolamentazioni serie da imporre attraverso la legge?
C'è qualche forza politica che ha proposte concrete in merito? Mi piacerebbe leggere proposte concrete per arginare questa deriva.
Ma se i governi di sinistra hanno distrutto la scuola! Non c'è più meritocrazia, ma solo un appiattimento della cultura scolastica!
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Re: Dedicato ai giovani che ancora pensano

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D'accordissimo credo che di riforma in riforma ognuna delle forze politiche che ha governato nell'ultimo secolo abbia contribuito con una picconata.
Ci vorrebbe un rinnovamento totale della società che desse una lezione a questa band di farabutti che siedono in parlamento e di volta in volta ai governi
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Re: Dedicato ai giovani che ancora pensano

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Il miglior ministro della istruzione che ha avuto l' italia è stato il fascista Gentile.
Lo hanno ammazzato i Comunisti.
La sua riforma della scuola rimane ancora oggi la migliore in assoluto.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
(Proverbio dei Sioux)
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Re: Dedicato ai giovani che ancora pensano

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Ginger ha scritto: 12 mar 2021, 21:05 D'accordissimo credo che di riforma in riforma ognuna delle forze politiche che ha governato nell'ultimo secolo abbia contribuito con una picconata.
Ci vorrebbe un rinnovamento totale della società che desse una lezione a questa band di farabutti che siedono in parlamento e di volta in volta ai governi
Io l'ho scritto qui

viewtopic.php?f=4&t=6141&p=54168#p54168

quel che servirebbe.

Purtroppo mi rendo conto che è null'altro che un sogno…

PS
non si fosse ancora capito quel che ci vuole è

il Comunismo…
SLAVA ROSSIJA!!! 🇷🇺
Holubice
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Re: Dedicato ai giovani che ancora pensano

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porterrockwell ha scritto: 12 mar 2021, 14:16 ...
La patria di Samsung è uno dei paesi più connessi al mondo: milioni di coreani trascorrono ore e ore ogni giorno dietro uno schermo e la pandemia ha consentito di trasformare la tendenza in vero e proprio progetto esistenziale. Lo sviluppo della fibra 5G, la robotizzazione e l’intelligenza artificiale modificheranno tutti gli ambiti della vita. I ristoranti saranno sostituiti da catene di ristorazione senza personale “umano” in cui saranno i robot a ricevere le ordinazioni e servire i cibi (artificiali?). La scuola a distanza diventerà la norma, la sanità privilegerà le terapie e le visite a distanza. Chi manterrà un lavoro, lo svolgerà lontano dai colleghi. Gran parte delle attività commerciali spariranno a favore del commercio elettronico. Le consegne avverranno per mezzo di droni, i piccoli aerei senza pilota. Il dialogo e la discussione professionale a distanza diventeranno la norma.
...
Questo punto, almeno questo punto, potrebbe non essere un male...

Io, dietro uno schermo, ci ho passato praticamente quasi tutta la mia vita lavorativa: ci dovevo stare incollato dalla mattina presto, fino alla sera tardi, alla ricerca di dipanare matasse e grane, sempre diverse, sempre più inaspettate. E, penso, questa è stata la sorte di tutti quelli di noi, nel settore del terziario, hanno avuto in sorte di lavorare sotto qualche forma di 'padrone' che non ti rimuoveva il programma 'solitario' dal p.c., per il solo fatto che sapeva benissimo che la montagna di lavoro che ti assegnava ogni giorno non ti dava minimamente il tempo di cazzeggiare. Penso di aver perso 3 diottrie a causa dello schermo dei computer.



Per decenni ho dovuto fare 60 km, tutti i giorni, per incollarmi ad uno schermo che stava a 30 km dalla mia casa. Il recuperare quei 45 minuti persi all'andata, e gli altri 45 minuti persi al ritorno, dal mio personalissimo punto di vista, non sarebbe che un grosso vantaggio. Il rimpianto della pausa caffè con i colleghi? Beh, può essere benissimo sostituita con una pausa caffè fatta qui nel bar davanti a casa. Abbiamo parlato (a vanvera) per decenni di riduzione dell'inquinamento: ora che, giocoforza, milioni di colletti bianchi sono passati, uso razzo, dal lavoro in presenza a quello da remoto, il traffico sulle nostre strade s'è dimezzato. Pensata quanti miliardi di litri di benzina non sono stati bruciati inutilmente. Pensate al cherosene che è stato bruciato per scaldare miliardi di metri cubi di uffici che ora, in maggioranza, stanno per essere dismessi e mai più rioccupati? Tenete conto che, quasi sempre, contemporaneamente erano in funzione sia la caldaia della vostra ditta, che quella del vostro appartamento (quest'ultimo a vuoto)...

Quanto la scuola a distanza, beh, sì, questo è succedaneo che deve essere utilizzato per il più brave tempo possibile. Per tornare alle vecchie aule, con i professori e i compagni. Ma, anche qui, dipende: da che punto guardi il mondo, tutto dipende...

Massive open online courses - threat or opportunity?

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"... Can online courses with large-scale interactive participation and open access via the web replace face-to-face teaching in a traditional university setting? Newsnight's David Grossman examines the rise of massive open online courses (Moocs).
When the internet hits an industry the result is usually pretty dramatic.
Newcomers with revolutionary business models blow away the old established players. Think what happened to Kodak when photography went digital, what happened to high street book shops when Amazon got going.
Now it is the turn of higher education, and not even the cleverest professors can say for sure how this is going to play out.
Right now this change is focused on the Mooc - shorthand for massive open online courses.
Essentially these are packaged up pieces of learning that last a few weeks, are often put together by a top professor at a top university, and are available to anyone with a computer. Enrolment is unlimited, there are no entry requirements, and they are completely free.
Mooc providers will tell you proudly that their product is not an alternative to going to university, it is an alternative to not going to university..." (CONTINUA NEL LINK)

Oxford University to launch first online 'Mooc' course

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__________________________

Insomma, ai miei tempi, c'era gente che una laurea non poteva permettersela, perché non aveva in casa un genitore che guadagnava abbastanza da far scappare fuori, grosso mosso, una mensilità in più, con cui coprire le spese del pargolo che studiava a Milano, piuttosto che a Roma, piuttosto che a Bologna o a Pisa. Tutto questo è stato oggettivamente uno scoglio (spesso) insormontabile per tutti quei figli di dei molto minori, magari co' na' capa tanto, ma pochi sghei...
Nel bene o nel male, questo Covid, semmai durasse per i prossimi 100 anni, costringendoci ad una vita come l'attuale, finirebbe per mettere tutti davvero nello stesso punto dei banchi di partenza...



... cosa che, oggettivamente, in tutti i secoli che ci hanno preceduto, non è mai accaduto...


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Holubice
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Re: Dedicato ai giovani che ancora pensano

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carletto3 ha scritto: 12 mar 2021, 19:57 ...
Da un po' di tempo vedo il bicchiere sempre mezzo vuoto e la situazione sempre peggio da quando ho letto della ragazzina che seguendo suggerimenti da un altro ragazzino sul telefonino ha provato a vedere quanto poteva resistere cun un laccio elastico stretto al collo nella speranza stupida di battere un altro stupido record di resistenza...lasciandoci la pelle.E non è neppure la prima...
Nihil sub sole novum

Vorrei spezzare una lancia a favore di tutti i ragazzi di oggi. E lo voglio fare con un aneddoto di storia vissuta.

Quando ero ragazzino, avevo due amici che si divertivano a €a€are dentro gli ascensori, e a pulirsi il €u/o con le mille lire...



... Mille Lire che, una volta nettatosi il tondello di poppa, attaccavano in cima alla pulsantiera dei piani. Questo episodio, non so se più buffo, e se più raccapricciante, è solo per rimarcare che davvero la mamma del deficiente è sempre stata incinta, lo è ora, e sempre lo sarà...


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Holubice
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Re: Dedicato ai giovani che ancora pensano

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nerorosso ha scritto: 12 mar 2021, 20:15 E oltre alla decadenza del senso critico, causata dalla mancanza di lettura, le cose diventeranno sempre peggio. I danni psichici causati dalle clausure della cosiddetta "pandemia" saranno, soprattutto per i più giovani, irreversibili.
Un'interessante intervista a un medico.
https://comedonchisciotte.org/la-pandem ... ere-umano/
Io non mi butterei dalla finestra... Sono cose che si possono facilmente rimettere a posto, al solo volerlo...

Da bambino, ci capitò in sorte una maestra che era una inetta completa: non ci faceva mai fare niente, era uscita da un esaurimento (o sa il ca%%o cosa), e sta di fatto che al termine dei primi due anni delle elementari io, e tutti i miei compagni di classe, non sapevamo fare un tubo.

I genitori bene, il mio amichetto che aveva il babbo primario, l'altro direttore di banca, un altro ancora figlio di un imprenditore, sobillarono tutti gli altri, pretendendo che il preside allontanasse la maestra. La risposta fu evasiva, che ci sono varie metodologie, e la rava, e la fava, e che quella maestra ve la dovete tenere così com'è. Si arrivò al punto che tutti i genitori si erano accordati di non mandare più a scuola nessun alunno, non uno che fosse uno e, al contempo, avrebbero allertato la stampa locale per dare risalto quanto più possibile alla cosa. Per magia la maestra deficiente sparì, e al suo posto ci arrivò in classe quello che penso sia stato il più bravo insegnante che la nostra provincia potesse offrire: un uomo con in tasca solo un diploma di magistrali, ma di una sconfinata cultura, di una dedizione e di una passione per il proprio lavoro che, di buzzo buono, e giorno dopo giorno, si adoperò per colmare tutte le lacune lasciate dal suo predecessore. Per modi, ed anche per aspetto, assomigliava molto al grande Gianni Rodari...



Detto questo, lo sapete del casino piantato su dai sindacati della scuola per il fatto che Man-Draghi ha già avvisato che debbono organizzarsi per fare (a tappeto) corsi di recupero estivi per colmare le lacune inevitabilmente lasciate da tutti questi mesi di DAD? E voi, tutti questi (cosiddetti) professionisti dell'insegnamento, gente che percepisce uno stipendio anche nei mesi di Giugno, Luglio, Agosto, e metà Settembre, e che non voglio scomodarsi a fare quello che centinaia di altre categorie fanno da sempre: lavorare 12 mesi all'anno... Di questa gente che ne pensate?

Tutto questo in un scenario da day after atomico, in cui milioni di dipendenti privati si sono ritrovati, dall'oggi al domani, senza un lavoro, in cui milioni di piccole attività si sono mangiati tutti i risparmi ed il sudore di una vita di lavoro. E, a giorni, si vedranno portare via chi la propria casa, chi la casa dei genitori che la avevano data in fedejussione a garanzia del prestito ottenuto dai figli per aprire una bottega...

Posso dire che questa gente mi fa profondamente schifo? Che, come la mia maestra di tanti anni fa, meriterebbe che qualcuno gli desse solo nel €u/o, e fogo ai capelli...?


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Re: Dedicato ai giovani che ancora pensano

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Holubice ha scritto: 13 mar 2021, 18:28
nerorosso ha scritto: 12 mar 2021, 20:15 E oltre alla decadenza del senso critico, causata dalla mancanza di lettura, le cose diventeranno sempre peggio. I danni psichici causati dalle clausure della cosiddetta "pandemia" saranno, soprattutto per i più giovani, irreversibili.
Un'interessante intervista a un medico.
https://comedonchisciotte.org/la-pandem ... ere-umano/
Io non mi butterei dalla finestra... Sono cose che si possono facilmente rimettere a posto, al solo volerlo...

Da bambino, ci capitò in sorte una maestra che era una inetta completa: non ci faceva mai fare niente, era uscita da un esaurimento (o sa il ca%%o cosa), e sta di fatto che al termine dei primi due anni delle elementari io, e tutti i miei compagni di classe, non sapevamo fare un tubo.

I genitori bene, il mio amichetto che aveva il babbo primario, l'altro direttore di banca, un altro ancora figlio di un imprenditore, sobillarono tutti gli altri, pretendendo che il preside allontanasse la maestra. La risposta fu evasiva, che ci sono varie metodologie, e la rava, e la fava, e che quella maestra ve la dovete tenere così com'è. Si arrivò al punto che tutti i genitori si erano accordati di non mandare più a scuola nessun alunno, non uno che fosse uno e, al contempo, avrebbero allertato la stampa locale per dare risalto quanto più possibile alla cosa. Per magia la maestra deficiente sparì, e al suo posto ci arrivò in classe quello che penso sia stato il più bravo insegnante che la nostra provincia potesse offrire: un uomo con in tasca solo un diploma di magistrali, ma di una sconfinata cultura, di una dedizione e di una passione per il proprio lavoro che, di buzzo buono, e giorno dopo giorno, si adoperò per colmare tutte le lacune lasciate dal suo predecessore. Per modi, ed anche per aspetto, assomigliava molto al grande Gianni Rodari...



Detto questo, lo sapete del casino piantato su dai sindacati della scuola per il fatto che Man-Draghi ha già avvisato che debbono organizzarsi per fare (a tappeto) corsi di recupero estivi per colmare le lacune inevitabilmente lasciate da tutti questi mesi di DAD? E voi, tutti questi (cosiddetti) professionisti dell'insegnamento, gente che percepisce uno stipendio anche nei mesi di Giugno, Luglio, Agosto, e metà Settembre, e che non voglio scomodarsi a fare quello che centinaia di altre categorie fanno da sempre: lavorare 12 mesi all'anno... Di questa gente che ne pensate?

Tutto questo in un scenario da day after atomico, in cui milioni di dipendenti privati si sono ritrovati, dall'oggi al domani, senza un lavoro, in cui milioni di piccole attività si sono mangiati tutti i risparmi ed il sudore di una vita di lavoro. E, a giorni, si vedranno portare via chi la propria casa, chi la casa dei genitori che la avevano data in fedejussione a garanzia del prestito ottenuto dai figli per aprire una bottega...

Posso dire che questa gente mi fa profondamente schifo? Che, come la mia maestra di tanti anni fa, meriterebbe che qualcuno gli desse solo nel €u/o, e fogo ai capelli...?


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Una cosa simile successe a mio figlio al tecnico e anche nel suo caso decisivi fummo noi genitori .

Ma del resto, che la scuola sia un postificio lo sappiamo tutti .

Ne i sindacati aiutano la situazione..........anzi :|
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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