Salvo ha scritto: ↑1 mar 2021, 20:50
Evidentemente io e te abbiamo studiato in due Italie diverse: la storia della lingua, della letteratura e della cultura italiana che ho studiato io è diversa da quella che hai studiato tu.
Probabile ...io a quei tempi ero interessato alla belle bambine..mi sara' sfuggito qualcosa.!
Sei un bambino un po ritardato come poi lo sono un po tutti i Legaioli, da Bossi in su. APRI LE ORECCHIE CARLETTO: l' Italia e' sia un Paese che una Nazione. Il fatto che le persone siano differenti non e' affatto una cosa rara, Lo sono un po' TUTTE le grandi nazioni. Guarda da Ovest ad Est ogni nazione europea e scoprirai che la loro popolazione e' eterogeneea e persino in lotta fra di loro: pensa alla Spagna e ai Catalani ed ai Baschi; la Francia dei Normanni, Provenzali e Parigini, ilBelgio e l' Olanda fra fiamminghi e valloni, gli UK defli Scozzesi, Inglesi, Irlandesi, Welskk etc, vuoi che continui con la Germania , la Russia, l' ex Jugoslavia? Uno dei problemi dell' Italia e' l'esistenza di masochisti incapaci di apprezzare il loro Paese. Tu e Heyoca avte urgente bisogno di un psicoanalista.
Ti quoto Sayon.
In Spagna, fatte salve le pulsioni secessionostiche, non potrebbero essere più diversi un catalano e un andaluso. Come in Germania, dove un bavarese, per quanto anche lui "krukko", non è assolutamente simile a un prussiano dell'est.
Qui la differenza è che in Spagna probabilmente siamo più vicini a un immaginario separatista tipo quello dei nostri amici forumisti, mentre probabilmente i tedeschi tendono maggiormente a essere "nazione". E lo stesso discorso può dirsi per i Russi.
Temo che in Italia come in Spagna il fattore "dialettale" sia prevalente.
PS
a parte le ubbie secessioniste di certi nostri amici leghisti secessionisti della prima ora, io parlando con la gente di varia origine regionale, in genere tanto il siciliano quanto il bergamasco ti dicono una cosa tipo: "se vado all'estero io sono "italiano", qui sono bergamasco, siciliano, toscano, etc…"
Salvo ha scritto: ↑1 mar 2021, 20:50
Evidentemente io e te abbiamo studiato in due Italie diverse: la storia della lingua, della letteratura e della cultura italiana che ho studiato io è diversa da quella che hai studiato tu.
Probabile ...io a quei tempi ero interessato alla belle bambine..mi sara' sfuggito qualcosa.!
Sei un bambino un po ritardato come poi lo sono un po tutti i Legaioli, da Bossi in su. APRI LE ORECCHIE CARLETTO: l' Italia e' sia un Paese che una Nazione. Il fatto che le persone siano differenti non e' affatto una cosa rara, Lo sono un po' TUTTE le grandi nazioni. Guarda da Ovest ad Est ogni nazione europea e scoprirai che la loro popolazione e' eterogeneea e persino in lotta fra di loro: pensa alla Spagna e ai Catalani ed ai Baschi; la Francia dei Normanni, Provenzali e Parigini, ilBelgio e l' Olanda fra fiamminghi e valloni, gli UK defli Scozzesi, Inglesi, Irlandesi, Welskk etc, vuoi che continui con la Germania , la Russia, l' ex Jugoslavia? Uno dei problemi dell' Italia e' l'esistenza di masochisti incapaci di apprezzare il loro Paese. Tu e Heyoca avte urgente bisogno di un psicoanalista.
Certo....hai ragione!!!!
Contento te.......
Ti dice niente la vecchia Jugoslavia ..appena ha avuto un po' di liberta' come è stata unita in un popolo comune?Lo stesso la grande URSS,o la Spagna se avesse un po' di liberta' vedresti come i catalani e i baschi starebbero insieme agli altri spagnoli....la Scozia e la GB...ma ti accorgi di cosa scrivi o no?Fai pace con il chiorbone...non dar retta al bambino ritardato....è meglio!!!!
Mi meraviglia solo che ci sia qualcuno che ti da' ragione.....la Sayonizzazione fa presa...è una brutta malattia contagiosa mi pare.
La realta' è solo un'allucinazione dovuta a carenza di alcol (...un saggio)
"Gli è tutto sbagliato....gli è tutto da rifa'"
Probabile ...io a quei tempi ero interessato alla belle bambine..mi sara' sfuggito qualcosa.!
Sei un bambino un po ritardato come poi lo sono un po tutti i Legaioli, da Bossi in su. APRI LE ORECCHIE CARLETTO: l' Italia e' sia un Paese che una Nazione. Il fatto che le persone siano differenti non e' affatto una cosa rara, Lo sono un po' TUTTE le grandi nazioni. Guarda da Ovest ad Est ogni nazione europea e scoprirai che la loro popolazione e' eterogeneea e persino in lotta fra di loro: pensa alla Spagna e ai Catalani ed ai Baschi; la Francia dei Normanni, Provenzali e Parigini, ilBelgio e l' Olanda fra fiamminghi e valloni, gli UK defli Scozzesi, Inglesi, Irlandesi, Welskk etc, vuoi che continui con la Germania , la Russia, l' ex Jugoslavia? Uno dei problemi dell' Italia e' l'esistenza di masochisti incapaci di apprezzare il loro Paese. Tu e Heyoca avte urgente bisogno di un psicoanalista.
Ti quoto Sayon.
In Spagna, fatte salve le pulsioni secessionostiche, non potrebbero essere più diversi un catalano e un andaluso. Come in Germania, dove un bavarese, per quanto anche lui "krukko", non è assolutamente simile a un prussiano dell'est.
Qui la differenza è che in Spagna probabilmente siamo più vicini a un immaginario separatista tipo quello dei nostri amici forumisti, mentre probabilmente i tedeschi tendono maggiormente a essere "nazione". E lo stesso discorso può dirsi per i Russi.
Temo che in Italia come in Spagna il fattore "dialettale" sia prevalente.
Tu quotalo ,poi dimmi Se la grande URSS unita a forza è rimasta tale e quale terminato il pugno di ferro o la Jugoslavia.. lo stesso l'Inghilterra e la Scozia........quando si unisce a forza qualcosa prima o poi è destinata a disgregarsi.Gurda caso la Germania invece si è riunita ,ma perche' era gia' una Nazione prima della divisione forzata...appena c'è stata un po' di liberta' si è subito riunita.E che cazzo ...nemmeno vedete cosa succede nel Mondo?In Catalogna è stato mandato l'esercito per impedire la secessione...
Nero ti avverto...sei su una bruttissima strada....lo dico a te perche' sei sempre in tempo a ritornare sulla retta via della Ragione.......non a Sayonne perche' ormai è un caso perso...
La realta' è solo un'allucinazione dovuta a carenza di alcol (...un saggio)
"Gli è tutto sbagliato....gli è tutto da rifa'"
Resta da capire come mai quando un popolo decide per conto proprio diventare un nuovo stato ,senza traumi come è successo in cecoslovacchia ,jugoslavia .ex urss ecc siamo tutti felici che lo abbiano fatto ,ma se l'opportunità viene proposta a noi succede il finimondo ,la tragedia il razzismo eccc....
C'è chi dice che lo stato piccolo è brutto e scomodo in confronto allo stato grande e potente eppure quelli che prima erano grandi e poi sono diventati piccoli mica se la passano male ,unica eccezione pare sia la bielorussia ma magari è solo il tipo di democrazia che si ritrovano
Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso
Desmond Bagley
Gasiot ha scritto: ↑2 mar 2021, 7:55
Resta da capire come mai quando un popolo decide per conto proprio diventare un nuovo stato ,senza traumi come è successo in cecoslovacchia ,jugoslavia .ex urss ecc siamo tutti felici che lo abbiano fatto ,ma se l'opportunità viene proposta a noi succede il finimondo ,la tragedia il razzismo eccc....
C'è chi dice che lo stato piccolo è brutto e scomodo in confronto allo stato grande e potente eppure quelli che prima erano grandi e poi sono diventati piccoli mica se la passano male ,unica eccezione pare sia la bielorussia ma magari è solo il tipo di democrazia che si ritrovano
Ma là si chiedeva la divisione, non l'unificazione!
C'è un paradosso. L'atteggiamento che unisce realmente tutti gli italiani è quello di non sentirsi uniti tra loro. Tranne che ai mondiali di calcio, se l'Italia va forte. E pure adesso, di fronte al covid, a livello regionale spesso si hanno opinioni diverse sul modo di procedere. Altro atteggiamento comune è quello di volgere in negativo ogni considerazione relativa alla situazione dell'Italia stessa, paragonandola sempre in negativo alle altre nazioni europee. E se va tutto male, ci sarebbe bisogno di un Salvatore della patria...che poi sarebbe soprattutto un Salvatore dei propri spiccioli messi faticosamente da parte.
Ma tornando sull'argomento specifico, dimentichiamo il ruolo che ebbe la televisione su un'unificazione se non altro a livello linguistico. Usare il dialetto stretto a poco a poco sembrò quasi cosa di cui vergognarsi, e in questo senso a volte si esagerò addirittura. La scolarizzazione di massa, con tutte le sue pecche, collaborò comunque ad un processo unificatorio. Da tantissimi anni l'Italia non è più un paese contadino, per cui c'è stato un allargamento di orizzonte iniziato con le migrazioni dal sud al nord industrializzato. Insomma, non siamo più così' spezzettati, ma in tutto questo Garibaldi e Cavour c'entrano ben poco.
Ci saranno sempre degli Eschimesi pronti a dettar norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura.
albatros ha scritto: ↑2 mar 2021, 10:33
C'è un paradosso. L'atteggiamento che unisce realmente tutti gli italiani è quello di non sentirsi uniti tra loro. Tranne che ai mondiali di calcio, se l'Italia va forte. E pure adesso, di fronte al covid, a livello regionale spesso si hanno opinioni diverse sul modo di procedere. Altro atteggiamento comune è quello di volgere in negativo ogni considerazione relativa alla situazione dell'Italia stessa, paragonandola sempre in negativo alle altre nazioni europee. E se va tutto male, ci sarebbe bisogno di un Salvatore della patria...che poi sarebbe soprattutto un Salvatore dei propri spiccioli messi faticosamente da parte.
Ma tornando sull'argomento specifico, dimentichiamo il ruolo che ebbe la televisione su un'unificazione se non altro a livello linguistico. Usare il dialetto stretto a poco a poco sembrò quasi cosa di cui vergognarsi, e in questo senso a volte si esagerò addirittura. La scolarizzazione di massa, con tutte le sue pecche, collaborò comunque ad un processo unificatorio. Da tantissimi anni l'Italia non è più un paese contadino, per cui c'è stato un allargamento di orizzonte iniziato con le migrazioni dal sud al nord industrializzato. Insomma, non siamo più così' spezzettati, ma in tutto questo Garibaldi e Cavour c'entrano ben poco.
Gasiot ha scritto: ↑2 mar 2021, 7:55
Resta da capire come mai quando un popolo decide per conto proprio diventare un nuovo stato ,senza traumi come è successo in cecoslovacchia ,jugoslavia .ex urss ecc siamo tutti felici che lo abbiano fatto ,ma se l'opportunità viene proposta a noi succede il finimondo ,la tragedia il razzismo eccc....
C'è chi dice che lo stato piccolo è brutto e scomodo in confronto allo stato grande e potente eppure quelli che prima erano grandi e poi sono diventati piccoli mica se la passano male ,unica eccezione pare sia la bielorussia ma magari è solo il tipo di democrazia che si ritrovano
Questo lo devi chiedere a Sayonne.... è lui che strepita appena sente parlare di federalismo....sembra un galletto che sta per essere trasformato in cappone se gli parli di federare l'Italia...
Tu prova in Italia a modificare lo stato di regione speciale alla Sicilia poi lo vedi quanto siamo uniti...lo steso al Trentino ecc....
IOI sostengo e sempre sosterro' che piccolo è bello...e nessuno riuscira' a convincermi del contrario e con una confederazione di piccoli stati con sntimenti comuni.
La realta' è solo un'allucinazione dovuta a carenza di alcol (...un saggio)
"Gli è tutto sbagliato....gli è tutto da rifa'"
albatros ha scritto: ↑2 mar 2021, 10:33
C'è un paradosso. L'atteggiamento che unisce realmente tutti gli italiani è quello di non sentirsi uniti tra loro. Tranne che ai mondiali di calcio, se l'Italia va forte. E pure adesso, di fronte al covid, a livello regionale spesso si hanno opinioni diverse sul modo di procedere. Altro atteggiamento comune è quello di volgere in negativo ogni considerazione relativa alla situazione dell'Italia stessa, paragonandola sempre in negativo alle altre nazioni europee. E se va tutto male, ci sarebbe bisogno di un Salvatore della patria...che poi sarebbe soprattutto un Salvatore dei propri spiccioli messi faticosamente da parte.
Ma tornando sull'argomento specifico, dimentichiamo il ruolo che ebbe la televisione su un'unificazione se non altro a livello linguistico. Usare il dialetto stretto a poco a poco sembrò quasi cosa di cui vergognarsi, e in questo senso a volte si esagerò addirittura. La scolarizzazione di massa, con tutte le sue pecche, collaborò comunque ad un processo unificatorio. Da tantissimi anni l'Italia non è più un paese contadino, per cui c'è stato un allargamento di orizzonte iniziato con le migrazioni dal sud al nord industrializzato. Insomma, non siamo più così' spezzettati, ma in tutto questo Garibaldi e Cavour c'entrano ben poco.
Bè... tutto iniziò da loro!
E poi c'è anche l'altro paradosso ancora piu paradossale (parlando di lingua che unisce) che quelli che ha conquistato l'italia odierna partendo dal nord sono ritrovati oggi un loro linguaggio che oggi è solo dialetto mentre il sud con il loro dialetto hanno contaminato la lingua nazionale al punto che film serie tv e personaggi vari comunicano in un ibrido tra dialetto locale ed italiano che ormai quasi tutti comprendono
Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso
Desmond Bagley