Il PdR è ormai controllato da una parte politica da tanto, troppo tempo ed ha quindi perso il suo carattere di neutralità. Inoltre è un organo non democratico, nel senso che non è eletto dai cittadini, ma scelto dalla parte politica che ha, da oltre un ventennio, il controllo del meccanismo di selezione del PdR. Come vediamo il sistema politico italiano è ormai imbastardito e non ha più niente di costituzionale e legale. Certe forze politiche, dedite unicamente alla conquista del potere pubblico, si aggregano e intendono in modo da avere sempre il controllo della scelta del PdR. Non hanno più programmi politici, come dovrebbero in quanto partiti politici, ma sono cartelli di potere ed ora stanno lì in Parlamento a non far niente altro che aspettare che passi il tempo, fino all'elezione del nuovo PdR, così da continuare ad avere il controllo del paese. Tutto ciò non ha niente a che fare con un sistema politico costituzionale, ma assomiglia piuttosto alla sovrapposizione di forze mafiose sullo Stato stesso, che ormai non c'è più.leno ha scritto: ↑27 feb 2021, 11:10Eppure, proprio dentro la Magistratura e da parte Magistrati non facenti parte di MDVento ha scritto: ↑27 feb 2021, 10:19 "ma perché Draghi dovrebbe mettere mano alla riforma della magistratura? chi gliela chiede?"
Già, sembra che non gliela chieda nessuno. Stupefacente. Lo scandalo Palamara, il mercato dei ruoli, l'uso sfacciatamente politico della giustizia, che non funziona proprio perché non si occupa di giustizia (ché non ha tempo), ma di politica, che è diventato il suo vero mestiere. Ormai la magistratura è e si sente un partito, parte del sistema dei partiti e vuole partecipare alla politica e al governo. La giustizia non gli interessa, non gli piace.
E che c'è da riformare?
e disgustati oltre modo della storiaccia Palamara e CSM hanno scritto questa
settimana una lettera aperta a Mattarella per chiedergli di intervenire in prima
persona affinchè venga sanata una situazione da paese del terzo mondo .
La magistratura fa parte di questo scenario, è presieduta dal PdR, è entrata nel gioco politico-mafioso ed anch'essa non è minimamente interessata alla sua funzione di far giustizia, perché non gli interessa. E' una professione difficile e noiosa, ma soprattutto se esercitata correttamente, rappresenta un servizio allo Stato e ai cittadini, e non una pratica di conquista ed esercizio del potere, che ormai è diventato la ragion d'essere della politica italiana. Ovvio quindi che l'amministrazione della giustizia venga negletta e praticata correttamente da pochi sfigati.