La vittoria

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Mugik
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oggi 4 novembre si ringrazia l'egemonia liberale dalla prima globalizzazione gia in fase degenerativa ,per aver dato al valoroso esercito italiano l'opportunità di dimostrare ,per preponderante merito degli allora 18 enni della classe 1999 l' eroismo al quale oggi rendiamo onore
Anche se poi servito alla gia imbelle classe dirigente militare e civile del regno dei savoia a far nascere una dittatura in preparazione di un altra sanguinosa e vergognosa guerra, prevalentemente riscattata solo dai mangia bambini comunisti
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porterrockwell
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Mugik ha scritto: 4 nov 2020, 11:05 oggi 4 novembre si ringrazia l'egemonia liberale dalla prima globalizzazione gia in fase degenerativa ,per aver dato al valoroso esercito italiano l'opportunità di dimostrare ,per preponderante merito degli allora 18 enni della classe 1999 l' eroismo al quale oggi rendiamo onore
Anche se poi servito alla gia imbelle classe dirigente militare e civile del regno dei savoia a far nascere una dittatura in preparazione di un altra sanguinosa e vergognosa guerra, prevalentemente riscattata solo dai mangia bambini comunisti
Rendo onore anch'io all'esercito italiano di allora. Spiace che i reduci dalle trincee sia spesso stati colti a sassate dai socialisti che li attendevano fuori dalle stazioni ferroviarie di arrivo a casa. Un atteggiamento che rimpolpò i nascenti fasci di combattimento di Mussolini.
Scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne. Amos 5,24
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porterrockwell ha scritto: 4 nov 2020, 11:11
Mugik ha scritto: 4 nov 2020, 11:05 oggi 4 novembre si ringrazia l'egemonia liberale dalla prima globalizzazione gia in fase degenerativa ,per aver dato al valoroso esercito italiano l'opportunità di dimostrare ,per preponderante merito degli allora 18 enni della classe 1999 l' eroismo al quale oggi rendiamo onore
Anche se poi servito alla gia imbelle classe dirigente militare e civile del regno dei savoia a far nascere una dittatura in preparazione di un altra sanguinosa e vergognosa guerra, prevalentemente riscattata solo dai mangia bambini comunisti
Rendo onore anch'io all'esercito italiano di allora. Spiace che i reduci dalle trincee sia spesso stati colti a sassate dai socialisti che li attendevano fuori dalle stazioni ferroviarie di arrivo a casa. Un atteggiamento che rimpolpò i nascenti fasci di combattimento di Mussolini.
Puoi tirare fuori dal cilindro tutii i sassi,cazzi e mazzi che ti pare,cio nn potrà altro che apparire l'ennesimo tentativo di maldestra revisione storica
IL fascismo di mussolini fu una rivoluzione regressive di una classe dirigente in via di perdere l'egemonia alla quale nn trovo' di meglio che rispondere
rafforzando il dominio con la violenza ,in mezzo a entusiaste ali di folle capitaliste,burocratiche e alte gerarchie eclesiastiche benedicenti
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Mugik ha scritto: 4 nov 2020, 11:05 oggi 4 novembre si ringrazia l'egemonia liberale dalla prima globalizzazione gia in fase degenerativa ,per aver dato al valoroso esercito italiano l'opportunità di dimostrare ,per preponderante merito degli allora 18 enni della classe 1999 l' eroismo al quale oggi rendiamo onore
Anche se poi servito alla gia imbelle classe dirigente militare e civile del regno dei savoia a far nascere una dittatura in preparazione di un altra sanguinosa e vergognosa guerra, prevalentemente riscattata solo dai mangia bambini comunisti
Solo una precisazione: i "ragazzi del '99 , cioè 1899.
ciao
Bye
Di fronte agli imbecilli non c'è che un solo modo per mostrare il proprio spirito: evitare qualsiasi conversazione con loro. ( Arthur Schopenhauer )
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serge ha scritto: 4 nov 2020, 17:37
Mugik ha scritto: 4 nov 2020, 11:05 oggi 4 novembre si ringrazia l'egemonia liberale dalla prima globalizzazione gia in fase degenerativa ,per aver dato al valoroso esercito italiano l'opportunità di dimostrare ,per preponderante merito degli allora 18 enni della classe 1999 l' eroismo al quale oggi rendiamo onore
Anche se poi servito alla gia imbelle classe dirigente militare e civile del regno dei savoia a far nascere una dittatura in preparazione di un altra sanguinosa e vergognosa guerra, prevalentemente riscattata solo dai mangia bambini comunisti
Solo una precisazione: i "ragazzi del '99 , cioè '1899.
ciao
Bye
Onore ai "ragazzi del '99"!

PS
La mia prozia, con la quale da ragazzino giocavo a dama perdendo regolarmente, era una ragazza del '99. Aveva una collezione di cappellini e non sarebbe mai uscita di casa senza…
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Ovidio
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Mugik ha scritto: 4 nov 2020, 11:24
porterrockwell ha scritto: 4 nov 2020, 11:11
Rendo onore anch'io all'esercito italiano di allora. Spiace che i reduci dalle trincee sia spesso stati colti a sassate dai socialisti che li attendevano fuori dalle stazioni ferroviarie di arrivo a casa. Un atteggiamento che rimpolpò i nascenti fasci di combattimento di Mussolini.
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IL fascismo di mussolini fu una rivoluzione regressive di una classe dirigente in via di perdere l'egemonia alla quale nn trovo' di meglio che rispondere
rafforzando il dominio con la violenza ,in mezzo a entusiaste ali di folle capitaliste,burocratiche e alte gerarchie eclesiastiche benedicenti
Non credo. Fu la reazione del popolo italiano agli stessi errori dell'allora partito socialista (i cosí detti "cagoia") che ora il solito partito socialista commette.

P. S. Non credo che a quei tempi sarei stato un fascista perché odio la dittatura (l'ipsedixitismo) in qualunque forma.
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albatros
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La partecipazione dell'Italia al bagno di sangue della Prima Guerra fu un tragico errore che pagammo in modo disastroso, visti gli avvenimenti che seguirono. Ciò non toglie che quei poveri ragazzi che tornarono dal fronte salvi per miracolo, spesso mutilati nel fisico, furono trattati in modo ignobile, ignorati nella migliore delle ipotesi. Ed è soprattutto in ricordo loro e del mezzo milione di morti inutilmente che bisogna onorare la loro memoria. Il patriottismo c'entra ben poco.
Ci saranno sempre degli Eschimesi pronti a dettar norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura.
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Ovidio
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albatros ha scritto: 4 nov 2020, 18:45 La partecipazione dell'Italia al bagno di sangue della Prima Guerra fu un tragico errore che pagammo in modo disastroso, visti gli avvenimenti che seguirono. Ciò non toglie che quei poveri ragazzi che tornarono dal fronte salvi per miracolo, spesso mutilati nel fisico, furono trattati in modo ignobile, ignorati nella migliore delle ipotesi. Ed è soprattutto in ricordo loro e del mezzo milione di morti inutilmente che bisogna onorare la loro memoria. Il patriottismo c'entra ben poco.
Chi iniziò la guerra?
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albatros ha scritto: 4 nov 2020, 18:45 La partecipazione dell'Italia al bagno di sangue della Prima Guerra fu un tragico errore che pagammo in modo disastroso, visti gli avvenimenti che seguirono. Ciò non toglie che quei poveri ragazzi che tornarono dal fronte salvi per miracolo, spesso mutilati nel fisico, furono trattati in modo ignobile, ignorati nella migliore delle ipotesi. Ed è soprattutto in ricordo loro e del mezzo milione di morti inutilmente che bisogna onorare la loro memoria. Il patriottismo c'entra ben poco.
La partecipazione non fu un errore fella politica italiana ma una IMPOSIZIONE estera.
Giolitti e la maggioranza del parlamento italiano era contraria alla entrata in guerra.
Lo era anche lo Stato Maggiore dell' Esercito, in primis il comandante supremo
Gen. Achille Pollio.
I poteri economici, su tutti la Fiat e la Francia che aveva il PROTETTORATO fin dal 1860 sui Savoia, hanno imposto all' italia di entrare in guerra contro l' Austria.
Ma per poterlo fare hanno dovuto UCCIDERE il Gen. Pollio per poi sostituirlo con il Grande Macellaio dei soldati italiani
Generale Cadorna.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
(Proverbio dei Sioux)
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albatros ha scritto: 4 nov 2020, 18:45 La partecipazione dell'Italia al bagno di sangue della Prima Guerra fu un tragico errore che pagammo in modo disastroso, visti gli avvenimenti che seguirono. Ciò non toglie che quei poveri ragazzi che tornarono dal fronte salvi per miracolo, spesso mutilati nel fisico, furono trattati in modo ignobile, ignorati nella migliore delle ipotesi. Ed è soprattutto in ricordo loro e del mezzo milione di morti inutilmente che bisogna onorare la loro memoria. Il patriottismo c'entra ben poco.
Voleva esserci molta amara ironia per quel eroismo di cui si sarebbe fatto molto volentieri a meno
Nato e generato all'interno dell 'egemonia liberale, padre e madre dei nazionalismi e successivi imperialismi europei alla spasmodica ricerca di nuovi mercati facendo leva su nazionalismi rivendicazioni territoriali ecc avvenuta a partire dalla metà dell 1800che va sotto il nome di prima globalizzazione
I ragazzi del 99 hanno potuto per cio mostrarci il loro eroismo di cui bisogna essergli grati ,pure rischiando di apparire ottusamente patriottici
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Vento
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Ad azione, segue reazione, uguale e contraria.
Al biennio rosso '18-'20, la rivoluzione che travolse l'Europa, con l'avvio in Italia e Germania di una guerra civile e portando al potere i comunisti in Russia, seguì la reazione nazionalista (fascista e nazista) a difesa degli Stati.
Grande sciagura la guerra mondiale, che travolse l'Europa nel suo massimo splendore, avviando una decadenza che oggi ancora non è conclusa.
Chi ha avviato quella tragedia, che se ne avessero immaginato gli esiti, nessuno avrebbe voluto? Forse i nazionalismi sfrenati, specie balcanici, contro i vecchi imperi, che invece sapevano contenere popoli eterogenei in convivenze accettabili, mentre oggi vediamo i Balcani di nuovo res nullius, insidiati da Erdogan e islamici vari.
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albatros
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heyoka ha scritto: 4 nov 2020, 19:44
albatros ha scritto: 4 nov 2020, 18:45 La partecipazione dell'Italia al bagno di sangue della Prima Guerra fu un tragico errore che pagammo in modo disastroso, visti gli avvenimenti che seguirono. Ciò non toglie che quei poveri ragazzi che tornarono dal fronte salvi per miracolo, spesso mutilati nel fisico, furono trattati in modo ignobile, ignorati nella migliore delle ipotesi. Ed è soprattutto in ricordo loro e del mezzo milione di morti inutilmente che bisogna onorare la loro memoria. Il patriottismo c'entra ben poco.
La partecipazione non fu un errore fella politica italiana ma una IMPOSIZIONE estera.
Giolitti e la maggioranza del parlamento italiano era contraria alla entrata in guerra.
Lo era anche lo Stato Maggiore dell' Esercito, in primis il comandante supremo
Gen. Achille Pollio.
I poteri economici, su tutti la Fiat e la Francia che aveva il PROTETTORATO fin dal 1860 sui Savoia, hanno imposto all' italia di entrare in guerra contro l' Austria.
Ma per poterlo fare hanno dovuto UCCIDERE il Gen. Pollio per poi sostituirlo con il Grande Macellaio dei soldati italiani
Generale Cadorna.
Evidentemente hai fatto uno studio particolare su dei testi che non conosco, quelli che ho consultato io all'epoca per laurearmi parlavano di uno strisciante colpo di stato di una minoranza costituita da elementi liberali e nazionalisti che facevano capo al capo del governo Salandra. Le varie manifestazioni di piazza degli interventisti irredentisti alla fine fecero propendere per l'intervento a fianco dell'Intesa e non degli alleati nella Triplice. Tuttavia hai ragione, questa tesi non sembra sufficiente a spiegare il colpo di mano. Quella che esponi tu mi pare assai interessante, dove l'hai trovata?
Ci saranno sempre degli Eschimesi pronti a dettar norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura.
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Re: La vittoria

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albatros ha scritto: 4 nov 2020, 21:01
heyoka ha scritto: 4 nov 2020, 19:44
La partecipazione non fu un errore fella politica italiana ma una IMPOSIZIONE estera.
Giolitti e la maggioranza del parlamento italiano era contraria alla entrata in guerra.
Lo era anche lo Stato Maggiore dell' Esercito, in primis il comandante supremo
Gen. Achille Pollio.
I poteri economici, su tutti la Fiat e la Francia che aveva il PROTETTORATO fin dal 1860 sui Savoia, hanno imposto all' italia di entrare in guerra contro l' Austria.
Ma per poterlo fare hanno dovuto UCCIDERE il Gen. Pollio per poi sostituirlo con il Grande Macellaio dei soldati italiani
Generale Cadorna.
Evidentemente hai fatto uno studio particolare su dei testi che non conosco, quelli che ho consultato io all'epoca per laurearmi parlavano di uno strisciante colpo di stato di una minoranza costituita da elementi liberali e nazionalisti che facevano capo al capo del governo Salandra. Le varie manifestazioni di piazza degli interventisti irredentisti alla fine fecero propendere per l'intervento a fianco dell'Intesa e non degli alleati nella Triplice. Tuttavia hai ragione, questa tesi non sembra sufficiente a spiegare il colpo di mano. Quella che esponi tu mi pare assai interessante, dove l'hai trovata?
La Storia la scrivono sempre i Vincitori, Albatros.
Partendo da questa verità incontrovertibile, bisogna sempre far attenzione ai particolari. E da quì farsi qualche domanda.
Il Gen. Pollio non avrebbe MAI messo la sua firma, per dirsi d' accordo di dichiarare guerra all' Austria.
In quel periodo gli italiani erano più favorevoli ad un irredentismo nei riguardi delle ITALIANISSIME Corsica e Nizza piuttosto che verso Il Trentino e soprattutto il sud tirol che di italiano non aveva NIENTE.
Tieni presente che ancora oggi non solo i Tirolesi ma anche molti trentini ( tra i quali c' era anche mio suocero) non si sentono per niente italiani.
Perciò DUE giorni dopo, l' attentato di Sarajevo, che aveva innescato la miccia x lo scoppio della guerra, Pollio, che fino a quel giorno godeva di ottima salute ed aveva poco più di 60 anni, si ammalò di una morte misteriosa e morì.
www.altrastoria.it La strana morte del Gen. Pollio
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Re: La vittoria

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Ti ringrazio Hayoka e andrò sicuramente a rivedere tutta la questione. Per quanto riguarda l'Alto Adige quanto dici combacia con l'impressione che ebbi fin da bambino, dato che passavamo le vacanze in val Pusteria (luoghi meravigliosi). La gente, soprattutto i negozianti, sembrava assai fredda verso noi italiani, facevano addirittura finta di non capirti. Però era comprensibile, allora, l'irredentismo riguardo Trento e Trieste, città italiane.
Il fatto è che non si parla (o almeno io non ne ho sentito parlare) di un irredentismo verso Nizza e Corsica. I vari nazionalisti, il fascismo appena nato, come mai ignoravano questo aspetto? Erano forse manovrati?
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Re: La vittoria

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Per quel che ne so, i tirolesi esistono da tempo immemorabile, da prima dell’Italia e da prima anche dell’Austria, credo. Le nazioni che conosciamo hanno un loro senso storico, geografico, ma anche i popoli con una storia e lingua hanno un loro senso che le nazioni precede. Ho provato disagio quando a Merano ho visto le targhe delle strade con nomi che niente avevano a che fare con la loro tradizione, ma esprimevano temi dei conquistatori italiani, come via Roma, via Garibaldi, Toti, Battisti, addirittura Cadorna, targhe lasciate sbiadire dalla popolazione, che evidentemente ne avverte il senso ostile e offensivo.
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