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Shamash
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Re: La pubblicità

Messaggio da leggere da Shamash »

Ovidio ha scritto: 31 ott 2020, 14:18 Mi rammento di un episodio della serie "Colombo" dove l'assassino induceva la vittima a bere una bibita avvalenata inserendo numerosi fotogrammi nel film che stava vedendo.

I fotogrammi erano talmente corti da non essere percepiti a livello coscienzale, ma solo a livello subconscio, e provocavano nella vittima una tale sete da spingerlo a bere la bevanda avvelenata.

Non so se questo sia plausibile, ma in ogni caso non darei la colpa di simili pratiche ai pubblicisti che fanno, e molto bene, il loro lavoro, ma a quelle teorie economiche mirate a "massimizzare il guadagno" e quindi portando alcuni dirigenti a seguire pratiche di dubba morale.
Quelle pratiche sono state usate in vari esperimenti, in cui si usavano singoli fotogrammi di prodotti commerciali inseriti in un film, che nulla aveva a che vedere col prodotto. Sono tuttavia comportamenti vietati e non usati.

Alla stessa stregua, seppur in modi differenti e del tutto leciti, in qualsiasi supermercato troverai un'illuminazione al neon, mentre vi saranno lampade differenti ad illuminare carne e frutta/verdura. Perché? Perché il neon fa sbattere meno le palpebre e dunque avrai più tempo per osservare i prodotti. Viceversa, carne e prodotti freschi non possono essere illuminati con il neon perché apparirebbero giallognoli e poco gradevoli. Lampade con altre temperature di colore (tendenzialmente il rosa), rendono la carne più rossa e gli ortaggi più appetibili.

Faccio alcuni esempi.
Oggi la pubblicità è esperienziale ed emotiva. In uno spot io non ti vendo un prodotto, sia esso un'automobile, un profumo o le lasagne. Ti vendo un'emozione, uno stato d'animo che tu otterrai acquistando quell'auto, quel profumo, quelle lasagne.
Il senso di libertà, il benessere con il tuo corpo, la voglia di ritrovarsi in famiglia, l'amore,...

Da un punto di vista psicologico, seppur l'uomo si consideri un essere pensante (ossia primariamente dotato di raziocinio e poi, successivamente, emotivo), è prima di tutto emotivo. Poi, successivamente, razionalizza. Ora, si capisce perché la pubblicità nell'ultimo decennio sia diventata meramente emotiva. Si è visto, a livello di esperimenti, che le emozioni positive si situano preferibilmente nell'emisfero sinistro, mentre quelle negative in quello destro. Ciò implica anche vari altri passaggi, come ad esempio gli spot che sensibilizzano nel chiedere denaro per aiutare bambini che muoiono di fame.

Insomma, nulla è mai casuale.
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Vento
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Re: La pubblicità

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Shamash ha scritto: 31 ott 2020, 14:58 Oggi la pubblicità è esperienziale ed emotiva. In uno spot io non ti vendo un prodotto, sia esso un'automobile, un profumo o le lasagne. Ti vendo un'emozione, uno stato d'animo che tu otterrai acquistando quell'auto, quel profumo, quelle lasagne.
Il senso di libertà, il benessere con il tuo corpo, la voglia di ritrovarsi in famiglia, l'amore,...
Vendere una cosa per un’altra si chiama truffa.
Avessimo dei veri magistrati, sarebbe già scattata indagine.


“La truffa - art. 640 c.p.

La truffa è il reato previsto dall'art. 640 c.p. che punisce chi, con artifici o raggiri, induce un'altra persona in errore per trarne ingiusto profitto
Si tratta di un delitto contro il patrimonio procedibile a querela di parte tranne che nelle ipotesi di truffa aggravata.
La condotta penalmente rilevante, posta in essere da chi commette il reato di truffa, si concretizza nel compimento di un artificio o un raggiro con il quale la vittima viene indotta in errore.

L'art. 640 del codice penale
"Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sè o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da … ecc..”

L'artificio
L'artificio, in particolare, è il mezzo con il quale si fa apparire come vera una situazione che in realtà non è tale o si dissimula una circostanza in realtà inesistente. Attraverso l'artificio, in sostanza, la realtà esterna viene trasfigurata e camuffata.

Il raggiro
Il raggiro, invece, è posto in essere affermando il falso in maniera tale da convincere un'altra persona di una determinata circostanza, orientandone il comportamento in maniera fuorviante.
In generale, i comportamenti truffaldini (e quindi gli artifici e i raggiri) vengono comunque interpretati in maniera estensiva, ricomprendendovi tutte le dissimulazioni, le simulazioni e gli espedienti subdoli posti in essere per generare l'altrui errore.

L'induzione in errore
Altro elemento fondamentale perché si configuri il reato di truffa è rappresentato dall'induzione in errore di un soggetto terzo, per conseguire un ingiusto profitto patrimoniale.
A tale proposito va detto che i mezzi utilizzati dal truffatore per indurre altri in errore devono essere idonei a tal fine concretamente e non astrattamente e, quindi, considerando le situazioni di fatto, le condizioni psichiche e intellettuali della vittima e le modalità con le quali il reato è posto in essere.

Il danno e il profitto
L'induzione in errore non basta perché si configuri il reato di truffa se mancano due ulteriori elementi: il profitto dell'agente e il danno altrui.
Il profitto, in particolare, può essere di varia natura e avere quindi, a seconda dei casi, carattere patrimoniale, morale o affettivo. Il danno, invece, deve avere necessariamente natura patrimoniale e deve consistere in una lesione concreta e non solo potenziale (v. Cass. n. 1/1998).

L'elemento soggettivo
L'elemento soggettivo del reato di truffa è rappresentato dal dolo generico, diretto o indiretto.
Esso, quindi, è rappresentato dalla coscienza e dalla volontà di indurre taluno in errore con artifici o raggiri e, in tal modo, di determinarlo a compiere un atto di disposizione patrimoniale, con altrui danno e profitto ingiusto per il truffatore.

Cassazione n. 49110/2019
Il delitto di truffa, nella forma cosiddetta contrattuale, si configura allorché l'agente pone in essere artifici e raggiri al momento della conclusione del negozio giuridico, traendo in inganno il soggetto passivo che viene indotto a prestare un consenso che altrimenti non sarebbe stato dato. Nella truffa contrattuale l'elemento che imprime al fatto della inadempienza il carattere di reato è costituito dal dolo iniziale, quello cioè che, influendo sulla volontà negoziale di uno dei contraenti (falsandone, quindi, il processo volitivo avendolo determinato alla stipulazione del negozio in virtù dell'errore in lui generato mediante artifici o raggiri) rivela nel contratto la sua intima natura di finalità ingannatoria.


Penoso vedere come il nostro amico esponga le sue tecniche estortive senza disagio alcuno. Come quando nel passato i mafiosi operavano a testa alta, senza sentirsi ciminali, ma autorevoli notabili. Segno del degrado etico cui è giunta la pratica commerciale. Sarà dura cambiare strada per restituire dignità alla vita collettiva.
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Shamash
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Re: La pubblicità

Messaggio da leggere da Shamash »

Vento ha scritto: 1 nov 2020, 11:31 Vendere una cosa per un’altra si chiama truffa.
Avessimo dei veri magistrati, sarebbe già scattata indagine.
Concordo, appare davvero penoso cercare di criminalizzare qualcosa che non ha nulla di illecito, solo per un pregiudizio personale del tutto infondato, cercando di scorgere forzatamente del losco dove non vi è nulla di male.
La pubblicità non truffa nessuno, non vi è raggiro, artificio, induzione a errori e soprattutto non crea danno alcuno.
Semplicemente le imprese lottano fra loro per proporre i propri prodotti o servizi al meglio e il consumatore sceglie liberamente dove e da chi acquistare. E se acquistare. È così sin dalla nascita della pubblicità, ancor prima che si considerasse propriamente tale, dunque millenni.
Oggi, a differenza di epoche lontane, si attinge dalla scienza per raffinare ancor meglio le tecniche comunicative.
La pubblicità contemporanea è una cosa estremamente complessa, perché bisogna conoscere molti elementi eterogenei fra cui il linguaggio, la cultura del pubblico che ne fruirà, la psicologia, l'etica e la filosofia, la simbologia. Oltre, ovviamente, ai prodotti/servizi che si propongono.
Infine, non dimentichiamo l'avvento dell'intelligenza artificiale, che già muove i suoi passi in modo assai interessante e nel prossimo futuro sarà determinante.
È un campo estremamente affascinante, perché eterogeneo e ricchissimo di potenzialità, tutte attribuibili alle straordinarie capacità del cervello umano. A me non sono bastate due lauree e 24 fra specializzazioni e corsi di formazione conseguiti nell'ultima decade. Non si smette di studiare, approfondire e scoprire un mondo strepitoso, sempre con lo scopo di creare valore (in termini culturali e conoscitivi, prima ancora che economici per le imprese). Perché proporre prodotti, attraverso la pubblicità, non è semplicemente cercare di venderli, bensì diffondere messaggi e creare emozioni nel pubblico.
Vento ha scritto: 1 nov 2020, 11:31 Penoso vedere come il nostro amico esponga le sue tecniche estortive senza disagio alcuno. Come quando nel passato i mafiosi operavano a testa alta, senza sentirsi ciminali, ma autorevoli notabili. Segno del degrado etico cui è giunta la pratica commerciale. Sarà dura cambiare strada per restituire dignità alla vita collettiva.
Tecniche "estortive"? Siamo alla follia... :lol:
Sei in disaccordo con la pubblicità? Benissimo, puoi trasferirti in qualche luogo sperduto dove si pratica ancora il baratto e nulla più.
Perché nel resto del mondo le cose vanno in modo differente... Bye
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Ovidio
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Re: La pubblicità

Messaggio da leggere da Ovidio »

Shamash ha scritto: 31 ott 2020, 14:58
Ovidio ha scritto: 31 ott 2020, 14:18 Mi rammento di un episodio della serie "Colombo" dove l'assassino induceva la vittima a bere una bibita avvalenata inserendo numerosi fotogrammi nel film che stava vedendo.

I fotogrammi erano talmente corti da non essere percepiti a livello coscienzale, ma solo a livello subconscio, e provocavano nella vittima una tale sete da spingerlo a bere la bevanda avvelenata.

Non so se questo sia plausibile, ma in ogni caso non darei la colpa di simili pratiche ai pubblicisti che fanno, e molto bene, il loro lavoro, ma a quelle teorie economiche mirate a "massimizzare il guadagno" e quindi portando alcuni dirigenti a seguire pratiche di dubba morale.
Quelle pratiche sono state usate in vari esperimenti, in cui si usavano singoli fotogrammi di prodotti commerciali inseriti in un film, che nulla aveva a che vedere col prodotto. Sono tuttavia comportamenti vietati e non usati.

Alla stessa stregua, seppur in modi differenti e del tutto leciti, in qualsiasi supermercato troverai un'illuminazione al neon, mentre vi saranno lampade differenti ad illuminare carne e frutta/verdura. Perché? Perché il neon fa sbattere meno le palpebre e dunque avrai più tempo per osservare i prodotti. Viceversa, carne e prodotti freschi non possono essere illuminati con il neon perché apparirebbero giallognoli e poco gradevoli. Lampade con altre temperature di colore (tendenzialmente il rosa), rendono la carne più rossa e gli ortaggi più appetibili.

Faccio alcuni esempi.
Oggi la pubblicità è esperienziale ed emotiva. In uno spot io non ti vendo un prodotto, sia esso un'automobile, un profumo o le lasagne. Ti vendo un'emozione, uno stato d'animo che tu otterrai acquistando quell'auto, quel profumo, quelle lasagne.
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Da un punto di vista psicologico, seppur l'uomo si consideri un essere pensante (ossia primariamente dotato di raziocinio e poi, successivamente, emotivo), è prima di tutto emotivo. Poi, successivamente, razionalizza. Ora, si capisce perché la pubblicità nell'ultimo decennio sia diventata meramente emotiva. Si è visto, a livello di esperimenti, che le emozioni positive si situano preferibilmente nell'emisfero sinistro, mentre quelle negative in quello destro. Ciò implica anche vari altri passaggi, come ad esempio gli spot che sensibilizzano nel chiedere denaro per aiutare bambini che muoiono di fame.

Insomma, nulla è mai casuale.
Grazie dell'informazione! Molto interessante.
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Vento
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Re: La pubblicità

Messaggio da leggere da Vento »

“La pubblicità non truffa nessuno, non vi è raggiro, artificio, induzione a errori e soprattutto non crea danno alcuno. “

Mi fai credere di comprare la felicità, mentre invece mi rifili un aggeggio, di cui non ho bisogno. Il danno sono i soldi che ti giro inutilmente, la truffa nel farmi credere di comprare una cosa invece di un’altra.
Poi c'è il danno generale alla società, di cui il codice non si occupa, dello spreco di risorse in prodotti spazzatura, con l'inquinamento che ne cosengue.

“Oggi, a differenza di epoche lontane, si attinge dalla scienza per raffinare ancor meglio le tecniche comunicative. “

Purtroppo la scienza è spesso abusata per applicazioni negative, come la bomba atomica.
Inoltre un fine giurista scoprirebbe un reato ulteriore nell'uso della scienza per dare una patina di credibilità alle tecniche estortorie. Truffa anche questa.

“Non si smette di studiare, approfondire e scoprire un mondo strepitoso, sempre con lo scopo di creare valore (in termini culturali e conoscitivi, prima ancora che economici per le imprese). Perché proporre prodotti, attraverso la pubblicità, non è semplicemente cercare di venderli, bensì diffondere messaggi e creare emozioni nel pubblico.”

‘Creare valore’ è sublime: hai veramente venduto l’anima.

“Sei in disaccordo con la pubblicità? Benissimo, puoi trasferirti in qualche luogo sperduto dove si pratica ancora il baratto e nulla più. “

Stessi discorsi dei mafiosi, che hanno ormai il controllo del territorio, costringendo i cittadini per bene ad emigrare.

Forse non hai capito che non ho nulla contro il commercio, ma decentemente onesto e soprattutto non invasivo. Se ne stia al mercato, anche on line, ma non invada le abitazioni e le strade e gli spettacoli. Tutte le merci possono essere presentate in data bases online, senza entrare di soppiatto nelle case, telefonando mentre stai mangiando: “ciao sono sara di tim”, vaffa.
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Re: La pubblicità

Messaggio da leggere da Shamash »

Vediamo di fare ulteriore chiarezza, perché noto che sulla tematica fai parecchia confusione, credendo aprioristicamente che sia tutto nocivo, anche e soprattutto dove non lo è.

Ora dirò una cosa che potrà sconvolgerti ancora di più: il commercio senza pubblicità non esisterebbe.
Tu puoi produrre, nel tuo settore, i prodotti migliori che ci siano, ma se non li pubblicizzi (adeguatamente), li tieni per te e non li vendi.
Ora, visto che un'azienda nasce per creare profitto, perché di certo non si vive di sola gloria, deve necessariamente vendere.
Per vendere, deve far conoscere i suoi prodotti (o servizi). Altrimenti tutti vanno a spasso. Dipendenti, fornitori, indotto...
Nel mondo però non esiste solo quell'azienda, nel suo settore ce ne sono migliaia e dunque per poter emergere e vendere proprio i suoi prodotti, deve prodigarsi per farli conoscere il più possibile. Ecco che le tecniche pubblicitarie si sono raffinate nel tempo sempre di più, proprio per venire in soccorso a questa esigenza.

Ciò che affermi di losco, mafioso, illecito, truffaldino non ha nulla a che vedere con la pubblicità.
Perché nessuno ti vende ciò che non vuoi, nessuno ti inganna dicendo che stai acquistando una Ferrari ma in realtà ha il motore della Panda, nessuno ti tratterà con un consumatore ottuso che compra senza sapere né conoscere. Anzi, oggi gli acquirenti sono molto, molto, molto più accorti e informati di un tempo.
Vuoi comprare un nuovo prodotto che ti è utile? Di certo non ti fiderai della prima pubblicità che vedi. Andrai a vederne diversi nei negozi e soprattutto sfrutterai internet per conoscerne le caratteristiche e le opinioni di chi ha già comprato vari modelli differenti. Solo alla fine, forse, acquisterai quello che tu hai deciso sia quello giusto.

Che poi, in taluni casi, vi siano stati comportamenti sbagliati e illeciti con società che sono state multate e condannate per tacere informazioni utili o fuorviare i clienti, non significa che tutti del settore siano criminali pronti a truffarti. In qualsiasi mestiere c'è chi lo fa bene e onestamente e chi invece male e in modo disonesto, ma ciò, in termini generali, nulla ha a che vedere con l'intera categoria.
C'è l'idraulico che ti monta il rubinetto da 100€ e te ne chiede 500€, l'appaltatore che usa un cemento scadente e fa cadere l'edificio, il medico superficiale che sbaglia palesemente la diagnosi o il dentista che ti strappa il dente sbagliato. Non significa però che tutti gli idraulici, tutti gli ingegneri, tutti i medici o i dentisti siano truffatori, loschi mafiosi pronti a danneggiarti.

L'invasione nella vita privata di cui lamenti la costante crescita, è un ulteriore elemento che non c'entra con la pubblicità in sé.
Sono il primo a dire che la ripetizione incessante, l'assillare e tecniche affini siano deleterie, come più volte sostenuto anche in convegni dove ho partecipato come relatore. Oggi la pubblicità serve a convincere perché trasmette valori, di cui tu cliente ti fai portatore acquistando poi quel determinato prodotto. Che poi sia principalmente emotiva, non c'è nulla di male, anzi. Non è più come il carosello di una volta, oggi si racconta una storia, che deve toccare l'animo di chi osserva e farlo sentire bene, suscitare emozioni ed essere il più possibile coinvolgente.
Anche perché, data l'enorme concorrenza, per emergere bisogna anche sapersi far ricordare, positivamente.
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Re: La pubblicità

Messaggio da leggere da Alfa »

Menomale che ogni tanto fanno una pubblicità giusta per farci arrapare!
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Re: La pubblicità

Messaggio da leggere da Shamash »

Riporto qualche esempio di qualità. Giusto per far comprendere come si lavora [bene]. Smiling
Ci sono ottime idee, eccellenti presentazioni, emozioni, pubblicità progresso, valori...
Buona visione!









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Re: La pubblicità

Messaggio da leggere da Ovidio »

Shamash ha scritto: 2 nov 2020, 19:11 Riporto qualche esempio di qualità. Giusto per far comprendere come si lavora [bene]. Smiling
Ci sono ottime idee, eccellenti presentazioni, emozioni, pubblicità progresso, valori...
Buona visione!









È simpatico anche quando fanno dell'umorismo, per poi non dimenticarsi del mitico carosello!
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Re: La pubblicità

Messaggio da leggere da Gasiot2 »

La pubblicità citata è buona , non lo metto in dubbio , solo che è mirata ad un potenziale cliente intelligente
Mi preoccupa quella dedicata alla plebe tipo Telethon Amazon materassi candeggina ed altre
“Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso.”
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Re: La pubblicità

Messaggio da leggere da Shamash »

Tutti esempi di qualità, con un progetto alle spalle davvero ben costruito (e spesso una produzione colossale) e con tutti gli ingredienti di spot eccellenti, sapendo raccontare una storia senza essere banali, trasmettere i valori dell'azienda a cui è relazionato il prodotto/servizio, emozioni e semplicità, facendosi ricordare.

P.S.: l'ultimo è generalmente considerato fra i migliori spot di sempre.
Buona visione...bis! Bye









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Re: La pubblicità

Messaggio da leggere da Shamash »

Gasiot ha scritto: 2 nov 2020, 19:34 La pubblicità citata è buona , non lo metto in dubbio , solo che è mirata ad un potenziale cliente intelligente
Mi preoccupa quella dedicata alla plebe tipo Telethon Amazon materassi candeggina ed altre
Giusta osservazione. Tutte le cose fatte bene sono fatte con intelligenza e, di conseguenza, capite e apprezzate da altrettante persone intelligenti.
Al di là dei prodotti/servizi che a volte si prestano più di altri, è importante avere alle spalle grande cura dei dettagli, idee brillanti, professionalità e profonda conoscenza (del pubblico a cui sarà rivolta la pubblicità, della sua cultura, preferenze, gusti ecc).
Ma, come più volte sottolineato, come in qualsiasi altra professione svolta dagli esseri umani, c'è chi lavora bene e chi no.
Di solito, i primi sono piuttosto rari, ed ecco che nella fattispecie troverai poche perle degne di nota in mezzo a tanta spazzatura.
Ma non è colpa della pubblicità, bensì di chi dovrebbe saperla fare. Bye
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Re: La pubblicità

Messaggio da leggere da Mugik »

Fosse anche solo da un punto di vista "pratico" permettere alle corporate dell'apocalisse di massacrare capovolavori cinematofrafici o altri eventi culturali con dignità di opere d'arte con insulse continuate interruzioni che ne snaturano la compattezza stilistica rendendole altro da se ,
perchè ignorantissimi tycon ne hanno comprato i diritti e credono percio di esserne autorozzati allo stupro sistematico,
In un paese civile cio dovrebbe essere contemplato nel codice penale
Andate a risentirvi cio che diceva federico fellini a tal proposito contro il tycon dei media nostrani
Faccio presente solo questo tutto sommato marginale aspetto consapevole che altri punti di vista in questo forum sarebbero arabo,in quanto densamente popolato da sfigati che hanno fatto proprii tali cinici ma dominanti punti di vista
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