Europa sí, Europa no

Forum di discussione sulla politica italiana, i partiti e le istituzioni.
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Michelangelo
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Re: Europa sí, Europa no

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heyoka ha scritto: 27 set 2020, 16:31 Ma l' utente Rio che fine ha fatto???
Mi piacerebbe sentire la sua opinione in merito a questa questione dell' Euro.
Oltre naturalmente a rispondere alle tante opinioni lette nel topic da Lui aperto sul nuovo " MOSTRO" Zaia.
Rientro in merito a questo topic, solo per dire, almeno per ora, che 22 anni fa, in Italia abbiamo avuto un altro " MOSTRO" che unico tra tutti i politici di allora ci disse che entrare nell' EURO sarebbe stata una SCIAGURA per i POPOLI italici.
Quel Mostro politico si chiama BOSSI Umberto.
Tra i pochi SAGGI che manifestarono con fermezza la loro contrarietà per l'entrata nell'Euro e l'adesione all'Unione Europea - azzeccando perfettamente la loro profezia - ci furono ( oltre a Bossi) :
Ida Magli (filosofa), che fece una vera e propria "battaglia"; sin dal 1994 cercò di convincere i politici a non aderire a tale progetto folle. Qui, un suo storico discorso, del 2001: https://www.youtube.com/watch?v=QTD2XlRYU6o
E Gaetano Rasi (deputato - Alleanza Nazionale), che nel 1998 fece un superbo discorso alla Camera dei Deputati , contro l'Euro:
https://www.youtube.com/watch?v=F00rbyG6Kzs
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Re: Europa sí, Europa no

Messaggio da leggere da heyoka »

Sono per l‘Europa, ma con regole profondamente diverse. Forse sarebbe bene discutere su come fare l‘Europa.
In uno spirito di vera Unione e solidarietà io credo che l' Europa dovrebbe nascere sul principio della MASSIMA autonomia amministrativa e legislativa possibile da dare ai territori ( Land, Regioni e Comuni) e delegare alla Confederazione solo le competenze che da sole i Land, le Regioni e i Comuni non sono in grado di gestire in maniera ottimale. Penso perciò alle Forze Armate, alla politica estera, alla politica monetaria ( con una Banca Centrale autonoma dalle Banche private), alla politica di solidarietà nei confronti dei Land, Regioni e Comuni più disagiati e una Corte di Giustizia Speciale per redimere questioni extraterritoriali.
Ogni singolo Land o Regione membro della Confederazione, ha diritto ad avere un numero uguale di rappresentanti nel Parlamento Europeo.
( Principio simile a quello che avevano le Banche cooperative che assegnavano il diritto di un voto in assemblea per ogni singolo azionista e non secondo le azioni possedute).
I Rappresentanti del Parlamento Europeo eleggono il Presidente della Confederazione, danno la fiducia al Governo del Presidente e fanno le leggi che riguardano la amministrazione dei Poteri del Governo Federale.
In pratica, secondo questo mio modo di vedere una Europa veramente Federale e Solidale, gli Stati membri demograficamente più piccoli non sono schiacciati dal peso dei grandi, in quanto sono rappresentati in Parlamento da un numero uguali di parlamentari.
In questo modo, oltre evitare rischi di strapotere da parte di qualche membro troppo grande, si eviterebbe il rischio di essere schiacciati dal peso di NON poter espellere o fare fallire qualche stato, SOLO perchè è troppo grande.
Va da sè che Germania, Italia, Spagna, Polonia, Francia non avrebbero più interesse ad entrare in Europa per come sono strutturati adesso ma potrebbero essere presenti come Baviera, Sassonia, Berlino, Wuttemberg, Turingia ecc. Triveneto, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Meridione, Etruria, ecc. Catalogna, Galizia, Andalusia, Castiglia, Baschi, Canarie, ecc. Corsica, Normandia, Provenza, Occitania, Aquitania, Loira, ecc.
Pomerania, Podolia, Prussia, Pomerelia, ecc.
Una Unione Europea rappresentata in Parlamento da oltre 100 stati membri rappresentanti dei VARI territori Europei, con pari dignità tra di loro.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
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Re: Europa sí, Europa no

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Michelangelo ha scritto: 28 set 2020, 11:10
heyoka ha scritto: 27 set 2020, 16:31 Ma l' utente Rio che fine ha fatto???
Mi piacerebbe sentire la sua opinione in merito a questa questione dell' Euro.
Oltre naturalmente a rispondere alle tante opinioni lette nel topic da Lui aperto sul nuovo " MOSTRO" Zaia.
Rientro in merito a questo topic, solo per dire, almeno per ora, che 22 anni fa, in Italia abbiamo avuto un altro " MOSTRO" che unico tra tutti i politici di allora ci disse che entrare nell' EURO sarebbe stata una SCIAGURA per i POPOLI italici.
Quel Mostro politico si chiama BOSSI Umberto.
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Re: Europa sí, Europa no

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heyoka ha scritto: 28 set 2020, 12:36
Sono per l‘Europa, ma con regole profondamente diverse. Forse sarebbe bene discutere su come fare l‘Europa.
In uno spirito di vera Unione e solidarietà io credo che l' Europa dovrebbe nascere sul principio della MASSIMA autonomia amministrativa e legislativa possibile da dare ai territori ( Land, Regioni e Comuni) e delegare alla Confederazione solo le competenze che da sole i Land, le Regioni e i Comuni non sono in grado di gestire in maniera ottimale. Penso perciò alle Forze Armate, alla politica estera, alla politica monetaria ( con una Banca Centrale autonoma dalle Banche private), alla politica di solidarietà nei confronti dei Land, Regioni e Comuni più disagiati e una Corte di Giustizia Speciale per redimere questioni extraterritoriali.
Ogni singolo Land o Regione membro della Confederazione, ha diritto ad avere un numero uguale di rappresentanti nel Parlamento Europeo.
( Principio simile a quello che avevano le Banche cooperative che assegnavano il diritto di un voto in assemblea per ogni singolo azionista e non secondo le azioni possedute).
I Rappresentanti del Parlamento Europeo eleggono il Presidente della Confederazione, danno la fiducia al Governo del Presidente e fanno le leggi che riguardano la amministrazione dei Poteri del Governo Federale.
In pratica, secondo questo mio modo di vedere una Europa veramente Federale e Solidale, gli Stati membri demograficamente più piccoli non sono schiacciati dal peso dei grandi, in quanto sono rappresentati in Parlamento da un numero uguali di parlamentari.
In questo modo, oltre evitare rischi di strapotere da parte di qualche membro troppo grande, si eviterebbe il rischio di essere schiacciati dal peso di NON poter espellere o fare fallire qualche stato, SOLO perchè è troppo grande.
Va da sè che Germania, Italia, Spagna, Polonia, Francia non avrebbero più interesse ad entrare in Europa per come sono strutturati adesso ma potrebbero essere presenti come Baviera, Sassonia, Berlino, Wuttemberg, Turingia ecc. Triveneto, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Meridione, Etruria, ecc. Catalogna, Galizia, Andalusia, Castiglia, Baschi, Canarie, ecc. Corsica, Normandia, Provenza, Occitania, Aquitania, Loira, ecc.
Pomerania, Podolia, Prussia, Pomerelia, ecc.
Una Unione Europea rappresentata in Parlamento da oltre 100 stati membri rappresentanti dei VARI territori Europei, con pari dignità tra di loro.
Un pensiero interessante. Vediamo ...

I grandi paesi (Germania, Italia, Spagna, Polonia, Francia) sarebbero e sono stati in grado, ognuno per proprio conto, di gestire forze armate e politica monetaria (per l‘Italia si fa per dire, perché chi è anziano come il sottoscritto ben si ricorda le svalutazioni ed la sostituzione di caramelle e mentine al posto delle lire).

Lo stesso vale anche per la solidarietà (eccezion fatta come al solito per l‘Italia in cui la questione del mezzogiorno esiste e preoccupa perché insoluta sin dall‘unificazione).

Per quanto riguarda la politica estera, dovendo ognuno confrontarsi con tre colossi come USA, Cina e Russia, forse vale che ... l‘unione fa la forza.

Ma la prospettiva, per me assolutamente nuova, aperta da heyoka, è quella dell’Unione tra regioni. Questo porterebbe a rivedere completamente la questione, ed aprire un dibattito su quanto da lui accennato.

Una prospettiva estremamente interessante, sotto tutti i punti di vista, che varrebbe la pena di discutere e proporre ... (ma a chi? Quando? Dove? In che modo?).

Comunque una prospettiva che si potrebbe affrontare in questo forum, portare a una proposta scritta da tradurre in varie lingue, e proporla alla pubblica opinione Europea.

Il primo passo sarebbe la stesura di una proposta concreta e completa, l‘adesione delle varie regioni „a parole“, la messa in votazione, la messa in esecuzione.

Sarebbe un nuovo movimento. Un‘idea solleticante!

Opinioni e motivi a sfavore?
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Re: Europa sí, Europa no

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Ovidio ha scritto: 28 set 2020, 15:09
Michelangelo ha scritto: 28 set 2020, 11:10

Tra i pochi SAGGI che manifestarono con fermezza la loro contrarietà per l'entrata nell'Euro e l'adesione all'Unione Europea - azzeccando perfettamente la loro profezia - ci furono ( oltre a Bossi) :
Ida Magli (filosofa), che fece una vera e propria "battaglia"; sin dal 1994 cercò di convincere i politici a non aderire a tale progetto folle. Qui, un suo storico discorso, del 2001: https://www.youtube.com/watch?v=QTD2XlRYU6o
E Gaetano Rasi (deputato - Alleanza Nazionale), che nel 1998 fece un superbo discorso alla Camera dei Deputati , contro l'Euro:
https://www.youtube.com/watch?v=F00rbyG6Kzs
Ma siete una fonte di informazione insperata!
Smiling Per quanto mi riguarda, le informazioni sul tema Euro e UE, derivano da un odio talmente viscerale nei confronti dell'Europa( intesa come Unione forzosa e finta), che, quando mi capita di trovare in rete qualche informazione sull'argomento( che dai media tradizionali sarebbe impensabile reperire), mi appresto a salvarla/ conservarla in una cartella su PC e all'occorrenza condividerla/postarla.
Non credo nel tanto auspicato "sogno europeo"( cambiare - migliorare la UE), ma ritengo che dovremmo limitarci a sognare di scappare dall'Europa ( dall'Unione) e pensare unicamente alla salvaguardia del nostro glorioso Paese. ( impresa ardua, visto il servilismo disarmante dei nostri attuali politici).
E così dovrebbero fare, a mio avviso, tutte le nazioni d'Europa... lasciando la Germania col cerino in mano.
Ritengo che si dovrebbe tornare alla vecchia, ed efficace, formula: sovranità nazionale/monetaria e solidarietà, spontanea, tra nazioni( no sudditanza ).
*Il modello Svizzera, in Italia, potrebbe essere ideale. Non so se possa essere concretamente realizzabile.
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Re: Europa sí, Europa no

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Michelangelo ha scritto: 28 set 2020, 16:34
Ovidio ha scritto: 28 set 2020, 15:09

Ma siete una fonte di informazione insperata!
Smiling Per quanto mi riguarda, le informazioni sul tema Euro e UE, derivano da un odio talmente viscerale nei confronti dell'Europa( intesa come Unione forzosa e finta), che, quando mi capita di trovare in rete qualche informazione sull'argomento( che dai media tradizionali sarebbe impensabile reperire), mi appresto a salvarla/ conservarla in una cartella su PC e all'occorrenza condividerla/postarla.
Non credo nel tanto auspicato "sogno europeo"( cambiare - migliorare la UE), ma ritengo che dovremmo limitarci a sognare di scappare dall'Europa ( dall'Unione) e pensare unicamente alla salvaguardia del nostro glorioso Paese. ( impresa ardua, visto il servilismo disarmante dei nostri attuali politici).
E così dovrebbero fare, a mio avviso, tutte le nazioni d'Europa... lasciando la Germania col cerino in mano.
Ritengo che si dovrebbe tornare alla vecchia, ed efficace, formula: sovranità nazionale/monetaria e solidarietà, spontanea, tra nazioni( no sudditanza ).
*Il modello Svizzera, in Italia, potrebbe essere ideale. Non so se possa essere concretamente realizzabile.

Ti capisco. Ma purtroppo anche la Svizzera sta cambiando. Un esempio? La sua recente adesione all‘ONU. Ero fiero di abitare in un paese che non faceva parte della NATO, soprattutto perché la NATO era ed è un‘associazione squilibrata, con tre o quattro paesi con diritto di veto, e gli a fare da compresa comparsa. Ma purtroppo ora questo è cambiato!
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Re: Europa sí, Europa no

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Ovidio ha scritto: 27 set 2020, 12:25 Vorrei aprire un dibattito su Europa si, Europa no. Questa la mia opinione:
Come premessa, non trovo giusto che l’Italia abbia aderito all’Eiropa senza una consultazione popolare.

Probabilmente Prodi reputava, immedesimando gli altri alla propria condizione, tutti gli italiani come completamente acefali.
il referendum di adesione all'europa è stato fatto, anche se il quesito era un po truffaldino.
Testo del quesito
Ritenete voi che si debba procedere alla trasformazione delle Comunità europee in una effettiva Unione, dotata di un Governo responsabile di fronte al Parlamento, affidando allo stesso Parlamento europeo il mandato di redigere un progetto di Costituzione europea da sottoporre direttamente alla ratifica degli organi competenti degli Stati membri della Comunità?

e prodi aderi all'euro non all'europa.
Ovidio ha scritto: 27 set 2020, 12:25 A parte questo, i motivi per cui la Svizzera, paese in cui vivo, non aderisce all’Europa sono:
sostanzialmente uno: gli svizzeri non sono cosi stupidi da farsi convincere a sacrificare il loro benessere la loro libertà, la loro autonomia, per "il sogno europeo" che ormai per tutti somiglia dannatamente a un incubo.

domani vengo in svizzera, per cinquecento metri, fino al primo negozio dopo il poi torno indietro, sembra che il brodo granulare knorr svizzero sia piu buono dello stesso brodo granulare knorr italiano... o almeno cosi è convinta mia madre. io controvoglia eseguo.
ps. a Luino tra la parentela, è comune convinzione che gli svizzeri siano un tantino stronzi. compresi quelli con cui siamo imparentati
"Non avrete nulla e sarete felici". e se non fossi felice? "non ti preoccupare, ti cureremo"
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Re: Europa sí, Europa no

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Le persone si autoqualificano per il modo in qui si esprimono! Mi sembra che Lei sia andato un pó troppo fuori dalle righe, specialmente nella massima che ostentata a pié pagina. (Preferisco citazioni di Socrate).

Per esprimere i pochi concetti da lei espressi, non c‘è bisogno di citare la parentela, altrimenti io potrei, e non lo faccio, citare Sgarbi che pretende di non aver potuto votare per l‘Euro o per l‘Europa.

E in ogni caso, per costituzione italiana, l‘organo competente dovrebbe essere il popolo italiano.

Cordiali saluti
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Re: Europa sí, Europa no

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Io penso, o quantomeno spero, che i tempi siano maturi, per capire che è anacronistico e sopratutto controproducente, rimanere vincolati a sentimenti di asservimento agli ottocenteschi stati europei. Forse andavano bene x quei tempi. Oggi che dobbiamo competere con colossi come gli Usa e la Cina credo sia necessario che l' Europa possa inserirsi auterovolmente per difendere i suoi interessi e i suoi confini.
E non può esserci una Europa forte se questa è dominata da un singolo stato egemone ( Germania in questo caso).
Ecco perché io credo che la NUOVA EUROPA deve nascere con l' intento di ABOLIRE i grandi stati al suo interno.
Tanti Stati con pari diritto di rappresentanza e di voto è il primo punto.
Per evitare la corsa ad una troppa frammentazione si può prevedere che un singolo stato autonomo per poter costituirsi tale ed entrare nella Federazione deve avere almeno UNO di questi DUE requisiti.
A) Una popolazione superiore a 5 milioni di abitanti.
B) Una superficie minima di 20000 km2.
Eventuali eccezioni in deroga possono essere accettate dal Parlamento se esistono particolari elementi geografici, etnici o storici.
( Corsica, Paesi Baschi, Tirolo, S. Marino,..).
Ogni singolo Stato può decidere liberamente, pagando una penale, di lasciare la Federazione e la Federazione può decidere di espellere uno o più stati dalla Federazioni x motivi seri che saranno decisi dalla maggiiranza del Parlamento Federale.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
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Re: Europa sí, Europa no

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Vorrei passare la palla a Keyhota ed al suo referendum, ma prima di lasciare questa topica, ancora un paio di considerazioni, forse tre:

Prima considerazione:
Nelle discussioni avute è risultato che alcuni (o molti?) che sostengono „Europa no“ non sono a priori contro l’Europa, ma sono per un’Europa diversa.

Il sottoscritto in primis.

Alcuni (o pochi?) sono per „Europa no“ tout court.

Molti sono per „Europa si“. Ma è solo un‘ipotesi, perché nessuno si è annunciato. Ma che vogliono? Una guerra fraticida?

Sembra che vi sia una larga maggioranza per „Europa si“, ma che alcuni (o molti?) intendano „Europa sí“, ma non come questa.

Allora, per poterla correggere, bisogna fare innanzi tutto la critica a questa Europa.

Qual’è il più grande difetto di questa Europa, quello alla base di tutti gli altri?

Alcuni (o molti?), io per primo, sostengono, che all’origine di tutti i mali vi sia la grande disparità in rappresentanza (leggi numero di cittadini dei singoli paesi) e in forza economica tra i vari paesi.

Se questo è dato per scontato da tutti (basterebbe dire “da molti”), allora la soluzione di partenza è alla portata: creare in tutta Europa regioni equiparabili per estensione e popolazione, o, per meglio dire, seguire vox populismo vox die, ed assegnare in un primo momento un’indipendenza riconosciuta solo su carta ad ogni regione che si riconosca come unitaria.

Nel mio caso, la Sardegna.

Primo passo? Verifica sulla accettanza di principio di questo modo di procedere.
Secondo passo? La compilazione delle regioni.
Terzo passo? Proporre un nuovo modo di collaborazione tra regioni aventi lo stesso peso e gli stessi diritti, sperando di arrivare ad un accordo.
Quarto passo? Proporlo ai partiti oppure fondarne uno ad hoc.

Le altre a dopo, se me ne ricorderò.

Attendo il referendum!.
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Re: Europa sí, Europa no

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Ovidio ha scritto: 29 set 2020, 9:42 Vorrei passare la palla a Keyhota ed al suo referendum, ma prima di lasciare questa topica, ancora un paio di considerazioni, forse tre:

Prima considerazione:
Nelle discussioni avute è risultato che alcuni (o molti?) che sostengono „Europa no“ non sono a priori contro l’Europa, ma sono per un’Europa diversa.

Il sottoscritto in primis.

Alcuni (o pochi?) sono per „Europa no“ tout court.

Molti sono per „Europa si“. Ma è solo un‘ipotesi, perché nessuno si è annunciato. Ma che vogliono? Una guerra fraticida?

Sembra che vi sia una larga maggioranza per „Europa si“, ma che alcuni (o molti?) intendano „Europa sí“, ma non come questa.

Allora, per poterla correggere, bisogna fare innanzi tutto la critica a questa Europa.

Qual’è il più grande difetto di questa Europa, quello alla base di tutti gli altri?

Alcuni (o molti?), io per primo, sostengono, che all’origine di tutti i mali vi sia la grande disparità in rappresentanza (leggi numero di cittadini dei singoli paesi) e in forza economica tra i vari paesi.

Se questo è dato per scontato da tutti (basterebbe dire “da molti”), allora la soluzione di partenza è alla portata: creare in tutta Europa regioni equiparabili per estensione e popolazione, o, per meglio dire, seguire vox populismo vox die, ed assegnare in un primo momento un’indipendenza riconosciuta solo su carta ad ogni regione che si riconosca come unitaria.

Nel mio caso, la Sardegna.

Primo passo? Verifica sulla accettanza di principio di questo modo di procedere.
Secondo passo? La compilazione delle regioni.
Terzo passo? Proporre un nuovo modo di collaborazione tra regioni aventi lo stesso peso e gli stessi diritti, sperando di arrivare ad un accordo.
Quarto passo? Proporlo ai partiti oppure fondarne uno ad hoc.

Le altre a dopo, se me ne ricorderò.

Attendo il referendum!.
Chiedo scusa, ma la mia tastiera fa quello che vuole. Naturalmente volevo dire „vox populi vox dei“.
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Re: Europa sí, Europa no

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Ovidio ha scritto: 29 set 2020, 10:05
Ovidio ha scritto: 29 set 2020, 9:42 Vorrei passare la palla a Keyhota ed al suo referendum, ma prima di lasciare questa topica, ancora un paio di considerazioni, forse tre:

Prima considerazione:
Nelle discussioni avute è risultato che alcuni (o molti?) che sostengono „Europa no“ non sono a priori contro l’Europa, ma sono per un’Europa diversa.

Il sottoscritto in primis.

Alcuni (o pochi?) sono per „Europa no“ tout court.

Molti sono per „Europa si“. Ma è solo un‘ipotesi, perché nessuno si è annunciato. Ma che vogliono? Una guerra fraticida?

Sembra che vi sia una larga maggioranza per „Europa si“, ma che alcuni (o molti?) intendano „Europa sí“, ma non come questa.

Allora, per poterla correggere, bisogna fare innanzi tutto la critica a questa Europa.

Qual’è il più grande difetto di questa Europa, quello alla base di tutti gli altri?

Alcuni (o molti?), io per primo, sostengono, che all’origine di tutti i mali vi sia la grande disparità in rappresentanza (leggi numero di cittadini dei singoli paesi) e in forza economica tra i vari paesi.

Se questo è dato per scontato da tutti (basterebbe dire “da molti”), allora la soluzione di partenza è alla portata: creare in tutta Europa regioni equiparabili per estensione e popolazione, o, per meglio dire, seguire vox populismo vox die, ed assegnare in un primo momento un’indipendenza riconosciuta solo su carta ad ogni regione che si riconosca come unitaria.

Nel mio caso, la Sardegna.

Primo passo? Verifica sulla accettanza di principio di questo modo di procedere.
Secondo passo? La compilazione delle regioni.
Terzo passo? Proporre un nuovo modo di collaborazione tra regioni aventi lo stesso peso e gli stessi diritti, sperando di arrivare ad un accordo.
Quarto passo? Proporlo ai partiti oppure fondarne uno ad hoc.

Le altre a dopo, se me ne ricorderò.

Attendo il referendum!.
Chiedo scusa, ma la mia tastiera fa quello che vuole. Naturalmente volevo dire „vox populi vox dei“.
La tua fa quello che vuole, ma la mia del cellulare è letteralmente impazzita. Mi cambia le parole da sola stravolgendo ogni bene. Ho disattivato ogni tipo di correzione automatica, ma non cambia niente, continua a scrivere quello che vuole.
Forse sarà una tastiera grillina.
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Ovidio ha scritto: 29 set 2020, 9:42 Vorrei passare la palla a Keyhota ed al suo referendum, ma prima di lasciare questa topica, ancora un paio di considerazioni, forse tre:

Prima considerazione:
Nelle discussioni avute è risultato che alcuni (o molti?) che sostengono „Europa no“ non sono a priori contro l’Europa, ma sono per un’Europa diversa.

Il sottoscritto in primis.

Alcuni (o pochi?) sono per „Europa no“ tout court.

Molti sono per „Europa si“. Ma è solo un‘ipotesi, perché nessuno si è annunciato. Ma che vogliono? Una guerra fraticida?

Sembra che vi sia una larga maggioranza per „Europa si“, ma che alcuni (o molti?) intendano „Europa sí“, ma non come questa.

Allora, per poterla correggere, bisogna fare innanzi tutto la critica a questa Europa.

Qual’è il più grande difetto di questa Europa, quello alla base di tutti gli altri?

Alcuni (o molti?), io per primo, sostengono, che all’origine di tutti i mali vi sia la grande disparità in rappresentanza (leggi numero di cittadini dei singoli paesi) e in forza economica tra i vari paesi.

Se questo è dato per scontato da tutti (basterebbe dire “da molti”), allora la soluzione di partenza è alla portata: creare in tutta Europa regioni equiparabili per estensione e popolazione, o, per meglio dire, seguire vox populismo vox die, ed assegnare in un primo momento un’indipendenza riconosciuta solo su carta ad ogni regione che si riconosca come unitaria.

Nel mio caso, la Sardegna.

Primo passo? Verifica sulla accettanza di principio di questo modo di procedere.
Secondo passo? La compilazione delle regioni.
Terzo passo? Proporre un nuovo modo di collaborazione tra regioni aventi lo stesso peso e gli stessi diritti, sperando di arrivare ad un accordo.
Quarto passo? Proporlo ai partiti oppure fondarne uno ad hoc.

Le altre a dopo, se me ne ricorderò.

Attendo il referendum!.
Sono certo che i VENETI (intesi come gli attuali cittadini del Veneto ai quali potrebbero aggiungersi Trentini e i Giuliani in quanto i Friulani e i Tirolesi potrebbero anche non sentirsi di Madre patria Veneta) sono del TUO stesso parere di Sardo.
Zaia e la stragrande maggioranza dei Veneti cge lo hanno eletto x la terza volta, con buona pace dell' utente Rio che da buon trotone non si è più fatto sentire, x sostenere le sue accuse vigliacche nei confronti di Zaia, è senza se e senza ma a favore di una Europa dei Popoli e dei territori.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
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Re: Europa sí, Europa no

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Europa NO.
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Re: Europa sí, Europa no

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Ovidio ha scritto: 28 set 2020, 23:25 Le persone si autoqualificano per il modo in qui si esprimono! Mi sembra che Lei sia andato un pó troppo fuori dalle righe, specialmente nella massima che ostentata a pié pagina. (Preferisco citazioni di Socrate).

Per esprimere i pochi concetti da lei espressi, non c‘è bisogno di citare la parentela, altrimenti io potrei, e non lo faccio, citare Sgarbi che pretende di non aver potuto votare per l‘Euro o per l‘Europa.

E in ogni caso, per costituzione italiana, l‘organo competente dovrebbe essere il popolo italiano.

Cordiali saluti
Ovidio.
per costituzione italiana, l'organo competente per abolire un trattato internazionale NON può essere il popolo italiano.

spiacente di avere urtato la tua sensibilità, ma questo non toglie che non puoi fare affermazioni false e pretendere che nessuno le noti o ti corregga.
come gia detto il referendum sull'entrata nell'unione politica è stato fatto. mentre il referendum sull'entrata nel sistema monetario non era ne necessario ne dovuto. tutti i partiti maggiori erano entusiasti e concordi nell'entrare nell'euro, fu una decisione politica assolutamente condivisa, che sia toccato a prodi è stato un caso, se fosse toccato a berlusconi ci saremmo entrati comunque, sarebbe stata una sconfitta bruciante per l'orgoglio nazionale, se qualsiasi fosse stato all'epoca il governo, l'italia non fosse riuscita a entrare nel primo gruppo di paesi con l'euro. pochissimi si opposero e nessuno di loro ebbe la benchè minima possibilità di farsi ascoltare dai comuni cittadini.
se oggi Sgarbi dice di voler uscire dall'euro sono d'accordo con lui, se dice di non aver potuto esprimersi sull'euro, è falso.
al tempo era gia in politica, probabilmente non si espresse contro la moneta unica perchè, come gia detto, la quasi totalità degli italiani, pensava che l'euro fosse un'ottima cosa.
in quanto alla massima a piè pagina, rivendica la MIA volontà di rispettare il TUO diritto di esprimerti anche con concetti e idee che io detesto (non è il caso in questione) ma anche la MIA possibilità di risponderti a tono se l'atteggiamento si rivelasse offensivo o in malafede.

dato che non leggo con assiduità il forum, sarebbe utile sapere di un'eventuale tua risposta quotando il mio intervento in modo che il sistema lo segnali.
"Non avrete nulla e sarete felici". e se non fossi felice? "non ti preoccupare, ti cureremo"
Davos agenda 2030.
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